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14 ottobre 2017

DIECI STORIE PROPRIO COSÌ un documentario di EMANUELA GIORDANO e GIULIA MINOLI alla FESTA DEL CINEMA DI ROMA prodotto da JMOVIE con RAI CINEMA


Alla dodicesima edizione della FESTA DEL CINEMA DI ROMA nella sezione RIFLESSI verrà presentato

DIECI STORIE PROPRIO COSÌ un documentario di EMANUELA GIORDANO e GIULIA MINOLI


prodotto da JMOVIE con RAI CINEMA


Dieci storie proprio così racconta un paese funestato da corruzione e malaffare ma capace di sorprendere. È un viaggio nell'Italia che cambia. Protagonisti sono le associazioni culturali,  le aziende agricole, le radio e i ristoranti che nascono in beni confiscati alle mafie, sono scuole, teatri ed imprese che diventano riferimento unico e indispensabile in quartieri dove regna l'abbandono e il degrado più assoluto, sono professori, giornalisti, amministratori  che non sentono nella parola "impegno" l'eco del disincanto.
"Dieci storie proprio così" ha debuttato al Teatro San Carlo di Napoli nel 2012 come una "quasi" opera contemporanea. Lo spettacolo è divenuto strumento di indagine ma anche di trasformazione sociale. Autori, regista, attori hanno coinvolto professori, studenti e detenuti delle carceri minorili in un processo di cambiamento.
Il documentario mostra uomini e donne consapevoli dei rischi che corrono ma capaci di non fermarsi davanti alla paura. Dalla Lombardia alla Sicilia, gli attori incontrano i protagonisti delle storie e in scena restituiscono il senso delle loro scelte.


Concluso il galà del Cinema e della Fiction - vincitori e gallery





Conclusa con grande successo la IX edizione

            Claudia Cardinale ritira il Premio Speciale alla Carriera
Tra i premiati: Pif, Donatella Finocchiaro, Edoardo leo, Christiane Filangeri, Vincenzo Marra, Carlo Buccirosso
  
Conclusa con grandissimo successo, ieri, la IX edizione del Galà del Cinema e della Fiction in Campania, ideato da Valeria Della Rocca, diretto da Marco Spagnoli in collaborazione con Film Commission Regione Campania.
Il Galà è diventato, anno dopo anno, un appuntamento ormai immancabile che celebra e premia non solo le produzioni televisive e cinematografiche che raccontano Napoli e la Campania – sempre più alla ribalta nel panorama dell’audiovisivo internazionale – ma anche molte eccellenze dello spettacolo italiano.
A fare gli onori di casa, nella splendida cornice del Castello Medioevale di Castellammare di Stabia, Maurizio Casagrande affiancatod alla madrina dell’evento Sarah Felberbaum premiata anche con Il Premio Speciale Cinema e Moda da Eles Couture  ed un gioiello disegnato ad hoc da  Eres Design.  Molte le star del cinema made in Italy che si sono avvicendate sul palco per ritirare i numerosi premi. Prima fra tutte la grande Claudia Cardinale (Premio Speciale alla Carriera) e ancora Pif, (Premio Speciale Impegno Civile), Donatella Finocchiaro (Donne per l’Audiovisivo), Edoardo Leo (Attore dell’anno), Vincenzo Marra (Premio Speciale alla Regia), Paola Saluzzi (Giornalista dell’anno), Stella Egitto (Rising Star), Christiane Filangeri (Premio Banca Stabiese Eccellenza Artistica), Francesco Frigeri (Premio Speciale Pecorella Marmi -Scenografia ), Alessandro D’Alatri  (Premio Speciale della Giuria Regista Impegno in Campania), Pina Turco (Premio Speciale della Giuria Attrice Rivelazione), “Gatta Cenerentola “ di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone ( Premio Speciale della Giuria) Dolce &Gabbana  (Premio Speciale Cineturismo).
Nel corso del Gala sono stati assegnati anche i riconoscimenti per le opere in concorso. A giudicarli, un’autorevole giuria composta da  i giornalisti Valerio Caprara, Enrico Magrelli, Tonino Pinto, Alessandro Barbano, gli attori Fioretta Mari, Caterina Murino, Marco Bonini, i registi Cinzia TH Torrini e Riccardo Grandi, il produttore Enzo Sisti e Corrado Matera, Assessore al Turismo Regione Campania.

Ecco tutti i vincitori del Concorso:
1.          Miglior Film Drammatico– L’INTRUSA di Leonardo Di Costanzo
2.         Migliore Attore di Film Drammatico – MICHELE RIONDINO(Falchi di Toni D’Angelo)
3.         Migliore Attrice di Film Drammatico– LUISA RANIERI (Veleno di Diego Olivares)
4.         Miglior Film Commedia– AMMORE E MALAVITA dei Fratelli Manetti
5.         Migliore Attore di Film Commedia – CARLO BUCCIROSSO per Ammore e Malavita
6.         Migliore Attrice di Film Commedia – MIRIAM CANDURRO per Vieni a Vivere a Napoli
7.         Miglior Fiction– I BASTARDI DI PIZZOFALCONE di Carlo Carlei
8.         Migliore Attrice di Fiction – ALESSANDRO GASSMAN (I Bastardi di Pizzofalcone)
9.         Migliore Attore di Fiction – CAROLINA CRESCENTINI(I Bastardi di Pizzofalcone)
10.        Miglior Spot– THE ONE -  DOLCE E GABBANA regia di Matteo Garrone

Il Galà del Cinema e della Fiction in Campania nasce dall’idea di Valeria Della Rocca, amministratore della Solaria Service Event Organizer, di puntare l’attenzione sul fenomeno del “cineturismo” quale prezioso indotto di incremento economico della Regione Campania.

Il vettore ufficiale della manifestazione è Trenitalia

Realizzato anche grazie agli sponsor UniPegaso, Banca Stabiese, Pecorella Marmi, In Tavola, Sire ricevimenti, Galà Eventi, Il Castello Medievale di Castellammare di Stabia, Hotel Santa Lucia e Towers di Castellammare di Stabia.

MARCO VERGANI torna in Italia con lo spettacolo teatrale "L'ETERNITÀ DOLCISSIMA DI RENATO CANE", un monologo diretto da Vinicio Marchioni. Dal 26 al 29 ottobre al Brancaccino di Roma e dal 16 al 21 gennaio all'Elfo Puccini di Milano.


DOPO AVER CONQUISTATO LA CRITICA A NEW YORK

MARCO VERGANI

TORNA IN ITALIA LO SPETTACOLO
“L’ETERNITÀ DOLCISSIMA DI RENATO CANE”
Scritto da Valentina Diana e diretto da Vinicio Marchioni

DAL 26 AL 29 OTTOBRE AL TEATRO BRANCACCINO DI ROMA
DAL 16 AL 21 GENNAIO AL TEATRO ELFO PUCCINI DI MILANO


«Come fai quando una cosa fa paura a tutti e non la vuole nessuno? 
Come fai a venderla? Semplice – dice il nano –
basta renderla desiderabile»

Dopo aver conquistato il consenso di pubblico e critica a New York, MARCO VERGANI torna in Italia con lo spettacolo “L’eternità dolcissima di Renato Cane” una produzione Khora Teatro, con la regia di Vinicio Marchioni su un testo di Valentina Diana in scena al Teatro Brancaccino di Roma dal 26 al 29 ottobre e al Teatro Elfo Puccini di Milano dal 16 al 21 gennaio.

Marco Vergani, solo sul palco per tutta la durata dello spettacolo, interpreta Renato Cane, un uomo medio con una moglie, un figlio e un posto di lavoro sicuro. La sua vita scorre monotona e tranquilla finché non scopre di essere condannato da una malattia che sembra incurabile. La prospettiva della morte gli fa allora scoprire nuove dimensioni della esistenza. Si rivolge alla “B.B.B.”, azienda specializzata in funerali all’interno della quale lavora un nano che gli presenta un’offerta singolare: firmare un patto col demonio, in cambio dell’eternità. Renato accetta, ma il destino è pronto a cambiare nuovamente le carte in tavola.

«“L’eternità dolcissima” si apre sul piano del realismo – racconta l’attore milanese Marco Vergani – ma poi scivola lentamente verso il grottesco e il surreale: Renato Cane firma un contratto con il demonio per avere in cambio l’eternità. Il testo è una scommessa per me come attore perché mi mette nella condizione dover dialogare direttamente con il pubblico, rendendolo complice e partecipe allo stesso modo in cui lo siamo stati io e Vinicio, regista dello spettacolo, nell’osservare prendere vita questa storia di ragionata follia, ordinaria e straordinaria allo stesso tempo».                          

MARCO VERGANI nasce a Palazzolo Milanese nel 1975. Dopo la laurea Specialistica in Arti e Scienze dello Spettacolo presso La Sapienza di Roma, frequenta numerosi corsi di perfezionamento per attori come “Drama in Scena”, l’Ecole des Maitres con Giancarlo Cobelli e il Centro teatrale Santacristina diretto da Luca Ronconi. Studia musica fin da giovane e si dedica ad attività di volontariato con i non vedenti, pratica da anni quotidianamente Ashtanga yoga e viaggia spesso in India. In teatro ha interpretato diversi ruoli e lavorato con i più grandi maestri della scena italiana: Sergio Fantoni, Barbara Nativi, Luca Ronconi, Giancarlo Cobelli, Giancarlo Nanni, Andrea De Rosa, Roberto Latini, Andree Ruth Shammah, Ferdinando Bruni e molti altri. Con la sua interpretazione ne “L’eternità dolcissima di Renato Cane”, MARCO VERGANI ha colpito positivamente Angela Turner – nuora di Ted Turner, fondatore e padrone della CNN – la quale ha promosso la messa in scena dello spettacolo lo scorso settembre alla Casa Italiana Zerilli-Marimò, epicentro della cultura tricolore della New York University sotto la direzione di Stefano Albertini.


Janet De Nardis:”Joy ti aspettiamo”


Janet De Nardis:"Joy ti aspettiamo"
Janet De Nardis alla 39esima settimana, è giunta ormai al termine della sua gravidanza. Tra pochi giorni darà alla luce la piccola Joy. Attesa e desiderata, il nome scelto rappresenta infatti la grandissima gioia dei "neo genitori". Nei giorni scorsi ha festeggiato a Roma con le sue amiche, tra biberon e festoni il suo baby shower. Al "party in rosa" hanno partecipato diversi personaggi del mondo dello spettacolo, tra loro: Donatella Pompadour, Sofia Bruscoli, Annalisa Aglioti, Vania Della Bidia, Martina Mercedes Corradetti, Giada Desideri, Elisa Silvestrin, Manuela D'Alterio, Roberta Beta, Sara Galimberti, Barbara Molinario, Vanessa Jay. Nonostante i pochissimi giorni che la separano dal dolce evento, Janet continua con la preparazione della quinta edizione del Roma Web Fest, il cui media partner sarà anche quest'anno Sky e  dove tra i molti bandi troveremo Movieland ( promosso da Roma a lazio Film Commission) e il workshop sostenuto dalla SIAE, in collaborazione con i 100Autori.  Il luogo dell'appuntamento anche quest'anno sarà la suggestiva location del Maxxi - Museo delle Arti del XXI Secolo. La possiamo ascoltare tutti i martedì e i mercoledì su Radio Incontro Donna (RID 96.8) dove nel suo programma Incidentalis Arte intervista i protagonisti dello spettacolo e del web all'insegna della risata. Janet De Nardis ha sostenuto in questi mesi il progetto Chicco di Felicità, il prodotto ha la finalità di sostenere l'Associazione CAF - Centro di Aiuto ai Minori e alla Famiglia in crisi supportando un programma di sostegno alle famiglie fragili e sostenendo l'accoglienza e la cura di bambini allontanati dalle proprie famiglie perché in gravi difficoltà


A Roma arriva il Master in Musica per videogiochi





Dal pentagramma alla realtà virtuale:
ecco il Master in Musica per videogiochi
 
-  Dal Conservatorio di Santa Cecilia e dall' Accademia Italiana Videogiochi e un nuovo percorso di studi riconosciuto dal MIUR
-  Al via il 13° anno didattico di AIV: 120 nuovi iscritti e 250 studenti totali
Nuovo corso in Game Design

Roma, 13 ottobre 2017. Dal pentagramma alla realtà virtuale. Dalla bacchetta del direttore d'orchestra al joystick. Scrivere musica per videogiochi è un mestiere a tutti gli effetti. E da oggi può contare su un percorso di studi ad hoc, riconosciuto dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. L'iniziativa è dell'Accademia Italiana Videogiochi e del Conservatorio di Santa Cecilia che hanno firmato un protocollo d'intesa che istituisce il Master di I Livello in Musica per videogiochi.

Il Master, di durata annuale, sarà parte dell'offerta didattica del Conservatorio e prevede un percorso di studio di alto perfezionamento finalizzato alla formazione di figure professionali da impiegare nell'industria del videogioco, o start up innovative, nel ruolo di programmatori sonori, sound designer, compositori, orchestratori, arrangiatori e music editor. Il programma prevede attività formative di base, legate alla composizione musicale e allo studio della musica elettronica, ma anche attività più specifiche come il campionamento sonoro, la programmazione midi e l'orchestrazione virtuale, per un totale di 364 ore di frequenza. La prova finale consiste nella composizione di una vera e propria colonna sonora musicale di un videogioco ed è inoltre prevista la realizzazione - e la registrazione da parte di un'orchestra professionale - di brevi composizioni realizzate dai partecipanti nell'ambito del Master.

"Siamo molto soddisfatti di questa nuova collaborazione che dimostra la qualità della nostra offerta didattica, l'expertise che siamo capaci di garantire e, soprattutto, le opportunità formative e gli sbocchi lavorativi che il mondo dei videogiochi può offrire" ha detto Luca De Dominicis, Fondatore e Direttore dell'Accademia Italiana Videogiochi. "Nell'ambito del Master – ha aggiunto -  AIV si occuperà dell'insegnamento delle materie affini e integrative relative la programmazione e il game building, attraverso lo studio di Unity e dei linguaggi C# e Javascript".

Il protocollo d'intesa con il Conservatorio di Santa Cecilia segna dunque un ulteriore momento di crescita dell'Accademia Italiana Videogiochi che giunge, quest'anno, al tredicesimo anno didattico. Con circa 120 nuovi iscritti, insieme agli studenti dei due anni precedenti che stanno proseguendo il percorso triennale, AIV conta oggi quasi 250 studenti iscritti totali, confermandosi così leader in

Italia nell'alta formazione del settore videoludico. Tra le novità del nuovo anno accademico, il nuovo corso biennale in Game Design che, sotto la direzione didattica di Diego Ricchiuti (ex Ubisoft e attualmente in Techland), chiude idealmente il ciclo di formazione e sviluppo di un videogioco insieme ai corsi di Grafica e Programmazione.

Le domande di iscrizione al Master in Musica per Videogiochi sono scaricabili sulla pagina del Master e dovranno pervenire entro il 20 Novembre 2017.


"La vita non è trovare te stessa, la vita è creare te stessa" Abaton al decennale di Progetto Donne e Futuro


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“La vita non è trovare te stessa, la vita è creare te stessa”

“La vita non è trovare te stessa, la vita è creare te stessa”. Nel titolo è racchiuso il leitmotiv dell’evento annuale di Progetto Donne e Futuro, tenutosi lo scorso 7 ottobre a Savona.

“Quest’anno decorre il decennale di Progetto Donne e Futuro, Associazione che ho fondato e che presiedo. Dieci anni di attività intensa che hanno sostenuto l’azione di tutoraggio di oltre 100 giovani talenti femminili in tutte le discipline lavorative, culturali, sociali, sportive” - spiega l’Avvocato Cristina Rossello - “Abbiamo avuto da sempre un forte sostegno a tutti i livelli anche da parte della Presidenza della Repubblica e del Consiglio dei Ministri oltre a tutte le Amministrazioni locali che in questi anni hanno ospitato i nostri eventi".

Grandi personalità tra gli interventi: Kathleen Kennedy Townsend, Vice Presidente Conferenza Mondiale “Scienze of Peace”, di Lyn Christensen Coacher, Trainer and developer top technology companies and family offices, e di Emerine Kabanshi Ministry of Zambia oltre ad Ilaria Caprioglio, Sindaco di Savona, e Federico Delfino, Pro Rettore del Campus e dell’Università di Savona. 

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 L’appuntamento annuale di Progetto Donne e Futuro si è occupato di temi internazionali, di nuove tecnologie, di intelligenza artificiale, di sicurezza e del futuro delle nostre città.
            
I partecipanti all’evento hanno ricevuto un omaggio speciale creato da Abaton: un oggetto pratico e originale che ricorda l’importante percorso dei primi 10 anni di Progetto Donne e Futuro. L'esclusivo regalo racchiude la bellezza della ceramica e il profumo al Chinotto, eccellenze della Città di Savona. Ogni oggetto è diverso dall’altro, poiché lavorato a mano con un processo che prevede ben tre fasi di cottura, smaltatura e rifiniture artigianali. 

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 Abaton ha voluto inoltre offrire agli ospiti dell’evento un momento di puro benessere sensoriale con la degustazione olfattiva dei suoi profumi, Chinotto Dark e Chinotto Gourmand, vera sferzata di inebriante energia.

A proposito di Abaton
<![if !vml]><![endif]>Le collezioni Abaton rappresentano un’officina di idee in costante fermento, dove ogni prodotto nasce per celebrare un esclusivo elemento di unicità, collegato alla storia, alle tecniche di lavorazione e alla materia prima, che lo caratterizza come prodotto d’eccellenza artigianale, non rappresentando solo la soddisfazione di un bisogno materiale ma creando una vera e propria emozione personale.  “Continuiamo a investire sulla ricerca, sulla produzione del Chinotto di Savona in qualità di partner a un progetto Marittimo Interregionale in cui il Chinotto è capofila, iniziativa che coinvolge Liguria, Toscana, Corsica e Sardegna per promuovere le eccellenze agrumicole dei rispettivi territori. Insieme all’università di Pisa, stiamo inoltre lavorando ad un ulteriore progetto che mira ad approfondire le caratteristiche e le proprietà del chinotto a livello cosmetico, farmaceutico, cosmoceutico”, sottolinea Marco Abaton. Il chinotto è una pianta generosa, infatti dalla sua ricca e profumatissima fioritura, dalle foglie e dalla scorza, si estrae un olio essenziale utilizzato in svariate trasformazioni, anche nell’ambito della cosmetica e della profumeria. Ricchi di effetti benefici, i frutti del chinotto appaiono verdi, gialli e arancioni, a seconda della maturazione. Al naturale sono molto amari ma, sapientemente lavorati, diventano
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squisite prelibatezze e una piacevolissima bibita. Il chinotto: un sinonimo di eccellenza. 
I prodotti artigianali dell'intera collezione firmata Abaton, sono disponibili presso i migliori concept store e profumerie di nicchia oltre che on line sul sito www.abatonbros.com, oppure presso lo show room di Savona di Via Paleocapa 76 e nella esclusiva filiale di New York a pochi passi dall’Empire State Building dove, in eleganti appartamenti, oltre agli uffici della sede americana si può prenotare un appuntamento per il personal shopping di accessori esclusivi. 
Le note olfattive dei profumi...
Il Profumo Chinotto Gourmand Abaton è gioioso e coinvolgente. Le note di golose quasi biscottose della Vaniglia del Madagascar e del Caramello, vengono movimentate dal sentore agrumato e fiorito del chinotto in arancione in piena maturazione.
Il Profumo Chinotto Dark Abaton, dal colorito quasi ligneo si presenta autorevole ed elegante. Le note di verdi ed agrumate delle foglie del frutto del chinotto verde, lasciano spazio ad un cuore rotondo, balsamico, quasi liquoroso con un fondo di assenzio, ginepro ed incenso, che rievocano il gusto che si prova nell’assaporare questa delizia dolce-amara.

A proposito del Chinotto di Savona
Il piccolo agrume celebra la storia di Savona dal 1500 ad oggi, la passione dei fratelli Abaton per la propria città e per le sue eccellenze ha dato vita alla rete di imprese "Il Chinotto nella Rete", un pool di estimatori e aziende accomunate dall'amore per questo antico agrume, presidio Slow Food.  L’obiettivo principale della rete (www.ilchinottonellarete.it) è quello di promuovere il Territorio ligure e tutte le sue eccellenze, seguendo il fil rouge del chinotto.  La rete sostiene la filiera del Chinotto, mettendo in rete e in collaborazione diversi produttori, dai vivaisti ai trasformatori, sia di prodotti food, sia di prodotti cosmetici, nonché di originali oggetti di design strettamente correlati alla storia di questo prezioso agrume ed organizzando Tour del Chinotto, Laboratori sul Chinotto, piacevoli escursioni ed interessanti eventi, tra le vie del gusto, dell'arte e della cultura.
Il Chinotto di Savona, il "piccolo anatroccolo" degli agrumi...
Il chinotto è una pianta di agrumi che viene da lontano ma trova, in una piccola terra costiera impervia, schiva ma altrettanto generosa la sua dimora ideale. Qui si trasforma, con il lento corso dei secoli e rinasce con caratteristiche uniche, completamente diverse e molto preziose. Ricco di fascino e contraddizioni, diventa subito famoso e ricercato. È una pianta molto fragile e delicata ma i suoi frutti hanno grandi proprietà benefiche: dai navigatori è considerato un prezioso amuleto contro le malattie, perché dona forza e vigore.
Se è vero che il chinotto è troppo amaro per essere consumato al naturale, è altrettanto vero che trasformato diede vita ad indimenticabili delizie conosciute in tutto il mondo: dalla bibita, icona indimenticabile degli anni ‘50, ai canditi, dalle confetture ai dolci, fino al piacere inebriante dei suoi profumi e cosmetici. A causa di alcune gelate e dell’urbanizzazione, le vaste coltivazioni presenti sul territorio savonese, erano quasi estinte, ma grazie alla passione di alcuni estimatori, la coltivazione “dell’originale Chinotto di Savona” è stata riavviata. Oggi il chinotto è un vero e proprio fenomeno cult, protetto e coccolato come una star, riscuote nuovamente un grande entusiasmo ed interesse, sia dal pubblico più giovane che dal pubblico più maturo, tanto che sono nati diversi club di fan del chinotto, appassionati estimatori che si riconoscono nel suo stile, vintage, originale, autentico ed orgogliosamente italiano. Da questa grande passione nasce l’idea di catturare il profumo di tutte le sfaccettature di questo straordinario agrume. 
Savona, una grande storia...
Savona è una città riservata ma ricca di eccellenze, tutte da scoprire... come gli splendidi monumenti rinascimentali e barocchi, i preziosi musei ricchi di arte e tradizioni e soprattutto numerosi illustri personaggi, come i due grandi Papi, Sisto IV e Giulio II, che hanno caratterizzato la storia della città e che tutt’oggi ne accrescono la fama.
Tra questi personaggi, va annoverato anche un navigatore Savonese che nel 1500 importò dalla Cina la pianta del chinotto, frutto considerato dai navigatori un amuleto per allontanare malattie e pericoli. Grazie alle favorevoli caratteristiche climatiche, il chinotto ha trovato il suo ambiente ideale nella riviera Savonese. Negli anni la coltivazione e la trasformazione del chinotto sono diventate un fiore all’occhiello per la città, rendendo famosa Savona come la Città del Chinotto.

20 ottobre inaugurazione OFF OFF THEATRE - DENTRO LA TEMPESTA - prima nazionale

"OFF-OFF FESTIVAL" l'altro teatro ..


20 ottobre 2017 27 maggio 2018

"Apriamo un nuovo teatro a Roma in via Giulia, nel cuore della Capitale e nella più celebre e storica strada di Roma per dare il nostro contributo alla vivacità della vita teatrale e come segnale di fiducia nel futuro e di certezza nella forza di una grande Capitale.

Lo apriamo nel momento in cui ci sono teatri che chiudono e altri che minacciano di chiudere. E la nostra è una sfida all'immobilismo e all'inerzia, secondo la quale niente di nuovo può succedere perché i nomi dei protagonisti sono fissi e sono quelli e perché i luoghi dei rituali devono restare quelli di sempre e sempre gli stessi.

Pur nel rispetto della nostra straordinaria storia teatrale, noi riteniamo, al contrario, che sia inderogabile uscire dalla commemorazione di quello che siamo stati per proiettarci, invece, in nuovi progetti culturali, nuovi percorsi e nuovi e diversi modi di incontrarci.

Apriamo un nuovo teatro con grande coraggio per l'ingente impegno economico che ci siamo assunti, dopo aver fondato e diretto il Todi Festival che abbiamo lasciato per dedicarci proprio a questo nuovo progetto che oggi ci è più aderente.

E apriamo un nuovo teatro in vecchi magazzini, in locali in disuso da molti decenni che abbiamo restaurato e sottratto a jeanserie, garage residenziali, fast food o altrimenti destinati, per consegnarli, invece, alla fruizione culturale della collettività.

Si chiamerà OFF/OFF THEATRE, dove "off-off" sta per fuori dalla stasi e dalla routine, fuori da quella routine che vede spettacoli di un certo tipo sistematicamente "piazzati" in un certo tipo di spazi e altri spettacoli di qualità, più o meno, ghettizzati in luoghi diversi. Noi riteniamo però che il Teatro, quando è capace di creare fascino e magia, è uno soltanto e non esistono "questi" e "quelli".

E OFF/OFF THEATRE sarà uno spazio di libertà in cui giovani autori, attori e registi siano protagonisti al centro della vita del Teatro e non in estenuante attesa di occupare gli spazi che, per merito, sono loro dovuti.

Riteniamo, infatti, sia tempo che si affermi il meglio delle nuove generazioni, non soltanto generazioni in termini di età, ma di nuovi talenti tenuti ai margini e ci battiamo perché nel teatro si produca una diversa mentalità ed una nuova atmosfera per favorire l'indispensabile allargamento delle fasce di pubblico e l'incontro tra pubblici nuovi e diversi.

Noi oggi presentiamo non una Stagione teatrale ma presentiamo l'"OFF/OFF FESTIVAL" l'altro teatro…

Un Festival di Teatro che durerà sette mesi, dal 20 ottobre 2017 al prossimo 27 maggio, con protagonista la prosa, ma anche musica, cinema, incontri, teatro per le scuole, mostre, presentazioni libri e cabaret.

"OFF/OFF FESTIVAL" sarà un festival vivace e dinamico, un'occasione d'incontro, di curiosità e di amicizia: un festival di Teatro che contagi anche chi non ha avuto opportunità o occasione di conoscerlo, il Teatro e attragga chi, per distrazione o interessi diversi, non abbia l'abitudine di frequentarlo.

È il Festival sarà soprattutto momento di presentazione e di lancio di spettacoli inediti proposti al pubblico, ma anche ai produttori e distributori: una vetrina, una campagna acquisti per le più ampie tournée.

Infine, fin da oggi e più ancora nel futuro, obbiettivo primario è che Roma, come Parigi, Berlino, Londra e New York, con nuove intuizioni, progetti nuovi e lunghe teniture, svolga nel Teatro il suo ruolo di grande Capitale proiettata nel futuro"
Silvano Spada



DIECI STORIE PROPRIO COSÌ un documentario di EMANUELA GIORDANO e GIULIA MINOLI alla FESTA DEL CINEMA DI ROMA prodotto da JMOVIE con RAI CINEMA



Alla dodicesima edizione della FESTA DEL CINEMA DI ROMA nella sezione RIFLESSI verrà presentato

DIECI STORIE PROPRIO COSÌ un documentario di EMANUELA GIORDANO e GIULIA MINOLI


prodotto da JMOVIE con RAI CINEMA


Dieci storie proprio così racconta un paese funestato da corruzione e malaffare ma capace di sorprendere. È un viaggio nell'Italia che cambia. Protagonisti sono le associazioni culturali,  le aziende agricole, le radio e i ristoranti che nascono in beni confiscati alle mafie, sono scuole, teatri ed imprese che diventano riferimento unico e indispensabile in quartieri dove regna l'abbandono e il degrado più assoluto, sono professori, giornalisti, amministratori  che non sentono nella parola "impegno" l'eco del disincanto.
"Dieci storie proprio così" ha debuttato al Teatro San Carlo di Napoli nel 2012 come una "quasi" opera contemporanea. Lo spettacolo è divenuto strumento di indagine ma anche di trasformazione sociale. Autori, regista, attori hanno coinvolto professori, studenti e detenuti delle carceri minorili in un processo di cambiamento.
Il documentario mostra uomini e donne consapevoli dei rischi che corrono ma capaci di non fermarsi davanti alla paura. Dalla Lombardia alla Sicilia, gli attori incontrano i protagonisti delle storie e in scena restituiscono il senso delle loro scelte.



24 ottobre Ambra Jovinelli: Claudio Santamaria e i Marlene Kuntz in "Il Castello di di Vogelod" regia di Fabrizio Arcuri.

24 29 ottobre 2015

Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo

presenta

CLAUDIO SANTAMARIA       MARLENE KUNTZ
  
IL CASTELLO DI VOGELOD
Viaggio musicale nella pellicola di Murnau tra parole e immagini


voce e live electronics Claudio Santamaria

colonna sonora e sonorizzazione live 
Marlene Kuntz


regia Fabrizio Arcuri

si ringrazia il Museo Nazione del Cinema 


La stagione 2017|2018 del Teatro Ambra Jovinelli si apre con uno spettacolo sorprendente: dal 24 al 29 ottobre Claudio Santamaria porta in scena Il Castello di di Vogelod - Viaggio musicale nella pellicola di Murnau tra parole e immagini, musicato dal vivo dal vivo dai Marlene Kuntz, per la regia di Fabrizio Arcuri.

Anche quest'anno l'Ambra Jovinelli propone un cartellone ricco di spettacoli e di grandi nomi: un programma che, senza tradire la vocazione di teatro popolare, reinventa ed arricchisce la straordinaria tradizione di questa storica sala.  Accanto  alle commedie e ai grandi comici saranno proposte storie celebri, presenti nell'immaginario collettivo, che riprenderanno vita per sorprenderci con la loro profonda attualità, la loro capacità di parlare a tutti.

Davanti a un capolavoro del cinema muto si resta ammaliati dal rigore delle immagini e dalla capacità del cinema puro di investigare gli sguardi e le azioni. 
Questa pellicola in particolare è estremamente teatrale per l'intreccio e per la claustrofobia che riesce a creare sempre rimanendo al chiuso di quattro pareti.
Tratto dal romanzo omonimo di Rudolf Stratz, il film ha in sé il potere di far credere allo spettatore che il confine fra il sospetto e la sicurezza non sia mai netto e che qualcosa o qualcuno sia sempre in grado di confonderli. Una regia che è un occhio onnisciente, che riprende gli alberi e le montagne nell'insieme e che li contrappone a inquadrature claustrofobiche di interni, perché lo sguardo di Murnau si annida ovunque la sua pupilla indagatrice possa carpire i segreti delle sue storie. Mettendo a fuoco le espressioni di certe facce, si sfrutta al massimo l'uso dello spazio a livello psicologico, teso a delineare significati su ciò che sta succedendo ai personaggi dentro il maniero.  È in questo modo che l'orrore penetra dall'esterno e dall'interno, ma anche dal presente come dal passato (si fa largo uso di flashback). Le scenografie, a tal proposito, sono naturali, ed è invece più artificiale la luce, che sembra provenire da un passato lontano, rompendo la tranquillità dei personaggi e mettendoli in relazione gli uni con gli altri.
Alla regia del film si sovrappone una regia teatrale che aumenta e potenzia la tensione grazie alla colonna sonora dei Marlene Kuntz gruppo rock italiano noto per la loro sensibilità e la ricercatezza delle sonorità ruvide e al tempo stesso melodiche, a una scenografia semovente fatta di oggetti concreti e di schermi che consente al film uno spazio tridimensionale per fare in modo che lo spettatore intraprenda un viaggio all'interno della pellicola, e infine grazie alla voce e all'interpretazione di Claudio Santamaria che si fa narratore della vicenda ma anche attore agente sulla scena.
Il film a tratti prende corpo reale per tornare a perdersi nella virtualità delle immagini in un contrappunto costante di verità e finzione, un gioco di specchi all'infinito per potenziare al massimo la vocazione trhiller di questa pellicola che da' il via a quei filoni cinematografici che poi imbastiranno un vero e proprio genere i cosiddetti "gialli", sempre molto apprezzati dal pubblico (anche contemporaneo). 

Trama del film
Riuniti in un castello, dove si erano radunati per partecipare a una caccia, alcuni uomini di società sono costretti a passare al chiuso il loro tempo a causa delle pessime condizioni atmosferiche. Al gruppo si aggiunge anche il conte Johann Oetsch, che non fa parte degli invitati e che è evitato da tutti perché corre voce sia il responsabile della morte del fratello. Una voce alimentata da un giudice in pensione.
Al castello giunge la baronessa Safferstätt, la vedova del morto che ora si è risposata. La contemporanea presenza di Oetsch e della baronessa imbarazza gli ospiti, ma la baronessa decide di restare in attesa dell'arrivo di padre Faramund, il consigliere spirituale del suo ex marito, cui vuole confessarsi.
Nei giorni seguenti, Oetsch, la baronessa e suo marito, Safferstätt, si accusano a vicenda dell'omicidio. Fino a quando la baronessa confessa che il suo precedente matrimonio si stava rivelando un fallimento, con il marito sempre più interessato ad argomenti spirituali che non a lei. Una sera, in presenza di Safferstätt, amico di lunga data del marito, lei aveva espresso il bisogno di qualcosa di trasgressivo che la allontanasse dai buoni sentimenti. Il suo desiderio era stato interpretato da Safferstätt come una volontà di liberarsi del marito, così il barone aveva ucciso l'amico.
Finalmente libera, la donna si era risposata con Safferstätt, per poi scoprire che quello che la legava al nuovo marito non era nient'altro che il vuoto dei sentimenti.
Alla fine della sua confessione, padre Faramund si toglie la finta barba e la parrucca, rivelando di essere in verità il conte Oetsch. Che può così ribadire la sua innocenza. Al barone Safferstätt non resta che il suicidio, mentre al castello giunge il vero padre Faramund.

TEATRO AMBRA JOVINELLI
Via Guglielmo Pepe, 43 /47 Roma 00185
O
rari repliche dal martedì al sabato ore 21:00 - domenica ore 17:00 - sabato 22 aprile doppia replica ore 16:30 e ore 21:00
Info 06 83082620 – 06 83082884
Biglietti (compresa prevendita):
da € 33,00 a € 17,00   
Convenzioni parcheggio in orario spettacolo:· Garage Esquilino – via G. Giolitti, 27/A - dal martedì al sabato € 1,50 l'ora· Parcheggio ES Giolitti Park – via G. Giolitti 267 - tutti i giorni € 1,00 l'ora
Ufficio promozione tel. 06 88816460
www.ambrajovinelli.org


12 ottobre 2017

FRANCESCO GABRIELE FROLA IL PRIMOGENITO DI UNA FAMIGLIA DI BALLERINI SI RACCOTA DEI SUOI SACRIFICI E SUCCESSI IN CANADA E IL RECENTE A PARIGI



Gabriele Frola, figlio d'arte, sebbene giovanissimo è già un primo ballerino, e raccoglie consensi ed applausi nei teatri sia canadesi che in Europa. Il successo a Parigi in uno dei prestigiosi teatri della danza. Tanta fatica ma tanto amore per la danza tanti sacrifici degli affetti più cari che completano il percorso della carriera di un brillante artista.
La mamma ci confida che la passione che ci accomuna purtroppo ci ha allontanati presto.
Mi piacerebbe essere con loro in ogni momento bello e meno bello, ma non posso. Devo dire che oggi come le moderne tecnologie ci si avvicina molto anche se, ovviamente, non è la stessa cosa.. dopo lo spettacolo a Parigi Gabriele ha avuto una settimana di vacanza "premio" e me lo sono portato a casa e non mi vergogno a dire che ero molto felice, anche perché da quando è in Canada (8 anni) lo vedo dieci giorni all'anno!!!
Ecco un amore fantastico unito da una parola "DANZA" CHE SOLO CHI LA ESEGUE PUO' CAPIRE.
UNA FAMIGLIA UNICAMENTE PER LA DANZA TRASMESSA DAI GENITORI ENTRAMBE BALLERINI CHE A PARMA HANNO UNA SCUOLA MA CHE DOPO AVER TRASMESSO IL GERME AI FIGLI PROSEGUE IL FANTASTICO CAMMINO CONSAPEVOLI CHE QUELL'AMORE DELLA PAROLA DEL CORPO è SOLO PER TRASMETTERE AI GIOVANI LA CONSAPEVOLEZZA E VOLONTA' PER L'EMOZIONE DI RICEVERE I MERITATI APPLAUSI.

GABRIELE Da dove provieni, dove sei nato? ANNI?
Ho 25 anni sono nato ad Aosta ma ho vissuto a parma i primi 16 anni della mia vita.

Quando nasce la tua passione per la danza, cosa ti tramette la danza?
Non ho un ricordo ben preciso, ho iniziato danza dai miei genitori quando avevo 3 anni quindi la danza è sempre stata la nostra quotidianità. Forse il momento dove la passione si è fatta sentire di più è stata a 15 anni quando ho dovuto scegliere tra calcio e danza e trasferimenti fuori dall'Italia. 

La tua famiglia è un mondo della DANZA, CI RACCONTI UN PO DI LORO? (ARTISTICAMENTE E SE VUOI ANCHE DEL PRIVATO)
Mia mamma e mio papà sono stati primi ballerini e adesso hanno una scuola di danza a Parma dove io e miei fratelli abbiamo studiato. 
Io sono il più grande di quatto fratelli.
Il secondo si chiama lorenzo e ha 22 anni, lui ha fatto danza quando era piccolino ma poi ha deciso di scegliere altre strade. Adesso vorrebbe entrare in una scuola di recitazione. Dopo Lorenzo è arrivata Zarah, ha 18 anni e fa danza. Per adesso sta studiando alla scuola dei miei genitori ma presto dovrebbe fare audizioni per una compagnia.
L'ultimo è Alessandro, ha 17 anni e da quest'anno studia nella scuola dell' Hamburg ballet in Germania. Alessandro è stato anche il primo billy Elliot Italiano. 

TRA FRATELLI C'è RIVALITA'?
Assolutamente no, siamo molto legati al massimo c'è ammirazione ma sicuramente non rivalità.

OGNUNO DI VOI HA ORA A PRESO IL VOLO DAL NIDO DI CASA, COME RIUSCITE A UNIRE LE VOSTRE ESPERIENZE ALL' ESTERO CON GLI INCONTRI CON LA FAMIGLIA.
Beh è un po' difficile ma il tempo per la famiglia si trova sempre. Ci sentiamo spesso tra di noi con le varie applicazioni sul telefono e poi sfruttiamo esperienze come la mia tournée di Parigi per riunirci e passare tempo insieme.
Per curare la tua passione quanti e quali lavori hai fatto? Come hai conciliato lavoro e danza?
A chi devi il tuo inizio? 
Non ho mai fatto altri lavori. 
A 18 anni sono partito per il Canada dove ho iniziato la mia carriera lavorativa e da quel giorno ho avuto la possibilità di mantenermi.
Sono stato fortunato nell'aver avuto l'appoggio e l'aiuto della mi famiglia negli anni precedenti, fuori e dentro lo studio di danza.

IMMAGINO CHE HAI INIZIATO FIN DA BAMBINO? La tua emozione quando hai iniziato sul palcoscenico
E DOPO LA SCUOLA COME TI DIVERTIVI…. UN LIBRO DELLA TUA INFANZIA
L'AVVENTURA Più BELLA DELLA TUA ADOLESCENZA

Si ho iniziato a tre/quattro anni, e nei miei hanno scolastici ho provato grandi emozioni sul palcoscenici facendo concorsi e saggi. 
Dopo scuola avevo danza e poi dopo danza andavo a calcio. Sono un amante dello sport in generale ma ho sempre avuto il pallino per il calcio. 
Un libro che mi è rimasto impresso che ho letto quando ero ragazzino è stato "mille splendidi soli". Penso che sia un libro che andrebbe letto anche oggi per far capire a molta gente i problemi che si vivono nei paesi islamici e magari ci aiuterebbe a vivere insieme. 
L'avventura più bella è stata l'anno di studio in Messico. Mi ha cambiato la vita e mi ha cambiato il mio modo di ballare. Vedere come la gente vive, la felicità nelle cose più piccole e la solidarietà tra di loro mi ha cambiato significativamente.

Mi racconti i passi di questi anni?  Il tuo inizio e i passaggi artistici?
Ho iniziato appunto nella scuola di mia mamma fino a 15 anni. Poi sono stato un anno ad Amburgo nella scuola dell' Hamburg Ballet di John Neumeier. Dopo la Germania sono stato un anno in Messico con una insegnante cubana che oltretutto è stata l'insegnante di mio padre. Da li poi ho iniziato la mia carriera professionale a Toronto. 

ORA SEI A PARIGI hai avuto varie esperienze fuori dall' Italia e perché? E dove?
Le esperienze fuori dall'Italia sono state tante e tutte importanti in qualche modo. 
Ho scelto la via dell'estero perché penso che l'arte sia molto più apprezzata. Sopratutto in Germani e Canada. 

VIVI A TORONTO, COME SONO LE TUE GIORNATE? CHI è IL PUBBLICO IN CANADA CHE TI SEGUE A TEATRO. GLI ITALIANI ABBASTANZA NUMEROSI NEUTRALIZZATI CANADESI VENGONO AD ASSISTERE A SPETTACOLI DI DANZA.
Si a Toronto lavoro dalle 10 di mattina fino alle 6:30 di sera. Abbiamo il fine settimana libero dove lo passo con i miei amici canadesi o italiani e la mia ragazza. 
Il publico canadese ti segue molto e viene molto a teatro e tra di loro ci sono anche italiani. 

MI RACCONTI LA TUA EMOZIONE AL THEATRE DES CHAMPS-ELISéES
È stata una grande emozione. Impersonare Nijinsky in un teatro dove l'ha visto protagonista 100 anni prima è una cosa inspiegabile. 
Poi il fatto di essere così vicino all'Italia ed avere la mia famigli e i miei amici tra il pubblico ha reso l'esperienza ancora più bella. 
Uno spettacolo che non dimenticherò mai. 

IL TUO PERSONAGGIO?
Nijinsky viene considerato il primo ballerino maschio a diventare famoso. 
Era la stella del balletto russo che nel 1909 è arrivato appunto a Parigi e dove con il diretto Diaghilev ha portato l'arte russa in Europa. 
La sua vita è stata segnata dal suo rapporto con Diaghilev poi distrutto sentimentalmente e professionalmente dal matrimonio con Romola. 
Nijinsky ha poi avuto gravi problemi mentali che l'hanno portato alla pazzia.

PER  TE LA DIFFERENZA TRA  DANZA E BALLO? VAI A BALLARE CON I TUOI AMICI IN DISCOTECA?
Ogni tanto vado ma non sono un appassionato di ballo in discoteca. Mi piace più stare seduto al bar e parlare con i miei amici. Ballo già abbastanza tutta la settimana hahah
Quali sono ora i tuoi progetti? Anche altre attività oltre la danza? 
Non ho altre attività. Per adesso mi tengo stretto questo periodo di crescita della mi carriera qui al national ballet of Canada .

Chi è ora la tua forza per il tuo lavoro
La mia forza sono un po' tutti quelli che mi stanno attorno ma sopratutto me stesso perché credo che sei tu a dover prendere le decisioni più grandi, sempre ascoltando i consigli.
Tornerai in Italia per la Danza o per altre attività?
Torno in Italia tutte gli anni e spero un giorno poter ritornarci per ballare. Adesso come adesso non credo il mio paese sia il luogo giusto. 

LA FAMGLIA FROLA PENSA AD UNO SPETTACOLO TUTTI INSIEME SULLO STESSO PALCOSCENICO?
Spero di sì, sarebbe molto bello. Magari un giorno e magari al Teatro Regio di Parma, città che ci ha dato tanto. Boh chi lo sa. 

C'è nostalgia italiana?
Molta. Infatti quando mi sento giù la mi ragazza mi porta sempre in qualche ristorante italiano. Hahah ormai lo capisce subito quando mi manca, forse prima di quando me ne accorga io. Sono fortunato che a Toronto ci sia una grande percentuale di Italiani. Mi fa sentire un po' a casa.

COSA CONSIGLI AI GIOVANI COME TE?
Consiglio di non smettere mai di sognare e di trovare se stessi senza cercare di assomigliare a nessun altro. Sarebbe uno spreco buttare via la propria vita per cercare di imitare qualcun altro

Enzo Fasoli in esclusiva per Aspapress