Firenze, 27 marzo 2023
DELEGAZIONE FAI DI FIRENZE e Le Giornate di PrimaveraLA VILLA SCHIFANOIA SECONDA PIU' VISITATA TRA I BENI D'ITALIA





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Volontari FAI: guide e apprendisti ciceroni. |
Direttore: Enzo Fasoli
Firenze, 27 marzo 2023
DELEGAZIONE FAI DI FIRENZE e Le Giornate di Primavera![]() |
Volontari FAI: guide e apprendisti ciceroni. |
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La Delegazione FAI di Firenze propone la visita a quattro luoghi della cultura non aperti regolarmente al grande pubblico. Dalle 10 alle 17 del 25 e 26 marzo saranno visitabili liberamente nel territorio della Città metropolitana di Firenze: il Palazzo della Banca d’Italia in via dell’Oriolo a Firenze, la Villa Schifanoia sede dell’Istituto Universitario Europeo in via Boccaccio 121 a Firenze, e la Villa Fattoria Montalvo in via di Limite 15 a Campi Bisenzio. A questi si aggiunge su prenotazione per i soli iscritti FAI la Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi in via Fortini 10 a Firenze.
La Delegazione FAI di Firenze è composta da Alessandro Capo, Laura Di Egidio, Sara Papiri, Chiara Ricci, Enrico Sartoni, Giuliana Tesoriere ed è guidata da Carlo Francini
Carlo Francini, capo delegazione Fai Firenze, sottolinea come proseguendo il lavoro di questi anni “cittadine e cittadini che vorranno intervenire saranno accolti in luoghi non aperti al pubblico. In ognuno il visitatore potrà immergersi completamente nel racconto tra passato e presente grazie alla Delegazione FAI di Firenze e alla sua squadra di volontari. Si tratta infatti di una mobilitazione di oltre 145 volontari che saranno affiancati da 245 ragazzi delle scuole del territorio coinvolti nel progetto ‘Apprendisti Ciceroni®’ pronti con entusiasmo ad accogliere chi vorrà mettersi in fila per visitare le nostre meraviglie”. “Un vero e proprio laboratorio civico che avvicina i cittadini ai beni e i cittadini tra loro alla scoperta del patrimonio cercando di offrire una riflessione che guardi alla bellezza, ma anche al rapporto tra uomo e natura. – conclude - La Delegazione vuole ringraziare tutte le istituzioni e il loro personale senza le quali non sarebbe stato possibile realizzare le aperture: comune di Campi Bisenzio, Banca d’Italia, Istituto Universitario Europeo, Fondazione di Storia dell’Arte Roberto Longhi”.
“Un appuntamento atteso e importante, dedicato a far riscoprire luoghi meno conosciuti ma non meno meritevoli di essere apprezzati dai cittadini grazie all’impegno instancabile del FAI. – ha sottolineato la vicesindaca e assessora alla Cultura e Turismo Alessia Bettini – Non possiamo che condividere e sostenere la missione del FAI, che è quella di lavorare per diffondere coscienza e conoscenza del patrimonio culturale del nostro territorio. Attraverso queste occasioni, il FAI ha saputo negli anni non solo promuovere e valorizzare luoghi insoliti ma anche in molti casi porvi una rinnovata attenzione che ha consentito di dare loro nuova vita. Queste iniziative, inoltre, vanno nella direzione di promuovere un turismo diffuso, lento, quindi sostenibile e consapevole, allargando l’interesse dei visitatori anche a parti di città spesso non inserite nei classici itinerari. Sono gli obiettivi a cui come amministrazione stiamo lavorando e quindi giornate come questa vanno nella strada giusta per noi”.
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PALAZZO DELLA BANCA D'ITALIA - Via dell'Oriuolo, 37 Firenze
La visita alla sede della Banca d'Italia prende avvio dal grande atrio caratterizzato da un imponente soffitto ligneo a cassettoni in stile neorinascimentale. Da qui inizieremo a salire il monumentale scalone ellittico capolavoro di CIpolla. Ai due piani superiori si potranno ammirare gli arredi, le decorazioni di Girolamo Magnani e Luigi Busi e avremo la possibilità di visitare vari ambienti, tra cui il Salone delle assemblee degli azionisti, l'Ufficio del Direttore della sede, la Sala del Consiglio di reggenza e il Salone delle Assemblee. All'interno dei locali sono collocate importanti opere d'arte tra cui spicca una Madonna in trono, scultura policroma in legno del XVI secolo.
VILLA SCHIFANOIA-EUI - Via Boccaccio, 121 Firenze
Indicazioni per raggiungere il bene: si giunge alla villa soltanto a piedi percorrendo via Boccaccio, strada per soli frontisti. Ingresso Da San Domenico al numero civico 121;uscita dal civico 111 direzione le Cure alte .Il cancello al numero civico 111 è di solo uscita. AUTOBUS: 1B direzione Cure alte -Via Boccaccio dal capolinea circa 15/20 minuti a piedi in leggera salita per raggiungere l'entrata (Civico 121). 7 direzione Fiesole, fermata a San Domenico. Prendere via Boccaccio percorrerla facendo attenzione è molto stretta fino al civico 121 , cancello d'ingresso della Villa sede dell'Istituto Universitario Europeo.
La visita comprenderà sia l'esterno sia l'interno della villa, compresa la cappella di San Tommaso. Per la prima volta saranno accessibili alcune sale al piano terra dell'edificio (tra cui il salone principale e la ex biblioteca, con un magnifico soffitto ligneo cinquecentesco) e alla loggetta al piano superiore (denominata Sala Belvedere):si tratta di ambienti normalmente non fruibili al pubblico, attualmente utilizzati per le attività accademiche del Robert Schuman Center for Advanced Studies, uno dei principali centri di ricerca dell'EUI.
VILLA FATTORIA MONTALVO O "ALLA MARINA" - Via di Limite, 15, Campi Bisenzio (Firenze)
indicazioni per raggiungere il bene: Da via Primaldo Paolieri girare seguendo le indicazioni Biblioteca Comunale, Parco di Villa Montalvo. Parcheggio pubblico gratuito davanti alla villa, in alternativa, proseguendo per via Limite, parcheggio pubblico gratuito davanti a Asmana (da tale parcheggio si raggiunge a piedi la Villa in 10/15 minuti passando attraverso il parco pubblico). In alternativa da Firenze autobus linea 30A, fermata Limite. da Prato autobus linea CF, fermata via Saliscendi.
Partendo dalla monumentale limonaia, visiteremo i giardini e sale affrescate del piano terreno incontrando la storia delle famiglie che si sono succedute e particolarmente quella degli ispanico-fiorentini Ramirez de Montalvo. Attraverso i loggiati e il giardino interno si giungerà alla Cappella gentilizia dedicato a S. Andrea Avellino, oratorio ricostruito nel 1768 dove sarà possibile vedere la tomba dell'ing. Felice Matteucci, l'inventore italiano del motore a scoppio (1854) che fu proprietario e visse nella villa insieme alla moglie Giulia, l'ultima della famiglia Ramirez de Montalvo. Sarete accompagnati in una immersione nelle atmosfere di una villa di campagna fiorentina in cui ozio e produzione sono contemperati nello stesso edificio che evidenzia il rapporto tra uomo e natura, centro e periferia.
FONDAZIONE ROBERTO LONGHI per iscritti FAI su prenotazione - Via Benedetto Fortini, 30, Firenze
indicazioni per raggiungere il bene:raggiungibile con gli autobus 31 e 32 da piazza San Marco, direzione Grassina o Antella, scendere alla fermata Giannotti Costa, da qui 10 minuti a piedi.
Visiteremo la biblioteca e lo studio di Roberto Longhi e vari ambienti privati che hanno mantenuto inalterati gli arredi in questi spazi domestici, assieme alle fotografie che li ritraggono e agli oggetti propri della vita quotidiana, i dipinti esposti consentiranno di ripercorrere gli interessi e lo svolgimento delle ricerche di Roberto Longhi.
Elenco completo dei luoghi visitabili e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it
Si raccomanda di controllare sul sito i giorni e gli orari di apertura prima della visita e se è necessaria la prenotazione. Verificare sul sito anche eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse.
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L'autore Maiorano ed il suo Best Seller L'usciere maledetto, versione inglese. |
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Da sinistra: Avv. Taormina, A.Maiorano, M.C.Acquaotta, Dott.ssa C.Laziosi, conferenza Hotel Villa Medici. |
Quando una storia di vita vera dai risvolti surreali diviene un documentario ed un’avventura avvincente, tutte le sue si trame si sono intrecciate, inevitabilmente ed inesorabilmente, forse ignari, di quanto sta avvenendo, vivendo le nostre storie quotidiane non sapevamo di esser finiti in un vero e proprio giallo d’autore: thriller, intrighi di palazzo, cronistoria con colpi di scena e stesure di paesaggi pirandelliani. Questo è quanto accaduto ad Alessandro Maiorano e che ha presentato a Firenze il 18 febbraio scorso.
Una sala gremita di vasto pubblico eterogeneo ad attenderci
nelle sale dell’Hotel Villa Medici a Firenze (è stato necessario aprirne una contigua
per accogliere il flusso dei partecipanti in piedi); una sala attenta e
partecipativa, dove dopo la conferenza stampa pubblica si è reso possibile un
breve ma esauriente dibattito col tavolo dei relatori, con fare rispettoso ed
amichevole ma anche sobrio e assertivo, il tutto svolto senza sconti né accenti
fuori luogo sui contenuti trattati, di certo non troppo lievi quando si tratta
di palesare verità scomode che rischiano di far cadere e ritrovarsi in territori
sdrucciolevoli, in cui può essere facile perdere la misura e la gestione sia
dei fatti che nell’uso verbale delle parole.
Questo fare ha accompagnato tutto il percorso di Alessandro
Maiorano, già primo attore protagonista delle vicende vissute in prima persona,
sulla sua pelle e sulla persona a lui più cara al mondo, mamma Graziella, e
sicuramente la vera musa ispiratrice che ha rinnovato il già insito spirito
battagliero che lo contraddistingue, la grinta e l’audacia a tratti osata e
sfrontata in apparenza, ma assolutamente naturale per il Maiorano, quando si
tratta di far valere il diritto abusato, la dignità lesa e offesa di un
cittadino comune, che potrebbe essere ognuno di noi, in qualsiasi momento. E
come un sogno tutto questo sta per trasformarsi in una regia dietro una
macchina da presa che vedrà romanzata questa biografia di vita vissuta dei
nostri giorni e già narrata nei due libri da cui verrà tratta.
A presenziare la serata di sabato 18 Febbraio, con tutti
dovuti crismi di ufficialità, un tavolo aperto alla stampa, i media, ed a tutti
i cittadini, la Dott.ssa Cristina Laziosi, sceneggiatrice, Maria Cristina
Acquaotta, addetta alle relazioni e promozione, Alessandro Maiorano, già autore
dei testi…e di un fumetto, ed infine l’immancabile Avv. Taormina, legale e
difensore del Maiorano che lo assiste in questa crociata da ben sette anni “Questa
storia" – le sue testuali parole – "deve rappresentare un momento di riflessione per tutti noi e la nostra
capacità di reagire, per non dimenticare e saper riannodare le fila delle
nostre storie in cui troviamo un riflesso di violenze subite, che a volte
vorremmo sopprimere, ma invece poi riemergono più forti” – ed ammette
l’avvocato – “la drammaticità e i toni esilaranti delle situazioni con cui ci
siamo dovuti confrontare per addirittura sette anni, sono stati una enorme
fatica … un processo nel quale ‘facevamo la storia del gatto e del topo’, noi
andavamo puntualmente a tutte le udienze che venivano celebrate, con la
speranza che venisse il nostro contraddittore, ….e il topo non arrivava mai a
causa dei suoi impegni istituzionali, come chiunque altro che avesse avuto la sua posizione, e così tra
un rimando e l’altro son trascorsi i sette anni…”
Infine l'avvocato ha colto l'occasione per ricordare l'importanza dell'avvicinare la cittadinanza alle istituzioni, tessere rapporti che accocicino le distanze, e più che solo lamentarsi e solo scontrarsi quale migliore opportunità per i presenti in sala, e non solo, se non quella di presenziare alla prossima udienza indetta il 12 aprile p.v. alle 12,30? Siamo tutti invitati.
Identikit in breve di A. Maiorano
L’autore Maiorano prima di essere scrittore, è un buon
cittadino, e tal ritenuto fin oggi e sin a prova contraria, un buon dipendente
comunale a Palazzo Vecchio dal 1979 al 2017. Già in quegli anni giungono voci
di scorrettezze amministrative compiute dall’allora Primo cittadino di Firenze,
nella carica di Sindaco. Approfondendo le questioni si va presto dipanando un
mondo spettrale ed oscuro di malefatte e trame di corte tessute nel sottobosco
del Reame negli anni della storia di Firenze. Un vero Robespierre a spada
tratta che contribuirà, sempre affiancato dal suo avvocato, a tutte le indagini
che sveleranno oltre a gli sperperi ed enormi ingiustificabili spese folli
fatte coi soldi dei cittadini, anche l’attribuzione di cariche e nomine
dirigenziali ad personam non avente requisiti per i ruoli ricoperti, e fino ad
arrivare a coinvolgimenti parentali stretti, cui già son note le vicende
mediatiche rese pubbliche.
Da qui l’uscita dei libri Il bandito da Firenze e L’usciere maledetto, di cui l’ultimo risulta il più venduto tanto da diventare un Best Seller tradotto anche in lingua inglese. L’opera letteraria di Maiorano è evocativa e non si arresta, nasce in seguito Gli amici miei di Firenze che sarà a breve trasposto nel comics d’autore Il diavolo e l’acqua santa, corredato dai disegni di Vito Ventura.
Ed eccoci giunti all’idea del film. Il passo è breve. Gli elementi ormai ci son tutti, saputi tener
in caldo, curati e sostenuti con lo stesso zelo e fervore dei suoi albori, e
finalmente questa tenacia verrà premiata, inizierà ad attrarre produttori,
sceneggiatori e tutti gli addetti ai lavori necessari per rendere ancora più
palpabile e visiva una storia vera, che potrebbe essere quella di ognuno di
noi, su un set… Di una cosa siamo certi:
il pubblico non mancherà, gran parte è già pronto in vivida attesa.. tanto
altro sta per arrivare..ciak ..Si gira!
Daniela Zappavigna
Iustitia in Veritate, facendo seguito alla diffida preventiva inviata alla RAI e al Comune di Sanremo, ha presentato un esposto all’AGCOM, unendosi così al coro delle sacrosante proteste che si sono levate dopo l’ultima edizione del festival di Sanremo.
Nell’esposto sono stati segnalati i gravi episodi, purtroppo ormai arcinoti, di violazione della normativa vigente, a danno in particolare dei piccoli telespettatori.
L’abito di Chiara Ferragni, che riportava la raffigurazione del suo stesso corpo nudo, unito alla scritta “pensati libera” che la co-conduttrice del festival aveva mostrato su uno scialle precedentemente indossato, ha costituito un inequivocabile messaggio secondo il quale essere liberi significa mostrarsi nudi.
Inutile sottolineare quanto tutto ciò sia tanto diseducativo per i bambini e gli adolescenti, quanto degradante per le donne. Tale scritta sullo scialle ha poi dato l’input ai social, dove sono comparsi i più svariati meme che sostituivano quel messaggio con altri ironici e irriverenti.
La popolare influencer ha poi indossato un gioiello a forma di utero e ovaie che, per sua stessa ammissione, era volto a promuovere a Sanremo i “diritti riproduttivi”.
Tra tali “diritti” rientrerebbero sia l’aborto volontario, che nel nostro ordinamento, salvo determinate eccezioni, è una condotta vietata, sia la procreazione assistita, che costituisce reato nel caso comporti la pratica del c.d. utero in affitto, della clonazione e della cessione illegale di gameti.
Questioni così sensibili non possono evidentemente essere trattate con una tale superficialità e senza un contraddittorio, per giunta in una manifestazione canora che dovrebbe essere essenzialmente di intrattenimento.
Procedendo nella rassegna di quanto accaduto sul palco dell’Ariston, non possiamo non rilevare quanta verità ci sia nel popolare adagio “Chi si somiglia, si piglia”. Infatti dopo le prodezze della moglie, sono arrivate quelle del marito.
Fedez e Rosa Chemical hanno simulato un rapporto omosessuale (compiendo gesti qualificabili come atti osceni in luogo pubblico) sotto gli occhi della moglie del rapper, presentando così l’infedeltà coniugale come usuale e accettabile e compiendo un altro passo nel percorso di umiliazione della donna già precedentemente intrapreso.
Il tutto, ancora una volta, davanti a un pubblico composto anche da piccoli telespettatori.
La circostanza che i contenuti della trasmissione fossero rivolti anche a un pubblico minorile è stata indirettamente confermata anche dal conduttore della trasmissione, il quale consta che abbia affermato, in conferenza stampa, di volersi rivolgere proprio ai bambini.
Nel bel ritratto di famiglia presentato al grande pubblico di Sanremo, non poteva mancare il nonno, ed ecco arrivare sul palco Fedez, J-Ax e Gianni Morandi che hanno espressamente promosso l’uso di sostanze stupefacenti, vietate dalla legge, davanti a un vasto pubblico di spettatori, anche minorenni. Il “nonno” Gianni Morandi, nella conferenza stampa prima della puntata, riferendosi alla cannabis aveva incredibilmente dichiarato “non l’ho mai provata, devo rimediare”.
Non poteva poi essere da meno la prestazione del giovane Blanco il quale, nonostante abbia tenuto una condotta che costituisce reato, devastando le decorazioni floreali presenti sul set del festival, non è stato né rimproverato, né punito adeguatamente dai responsabili del programma.
Il risultato è stato un altro bel messaggio diseducativo inviato ai minori: quando qualcosa non va come si vorrebbe, sarebbe legittimo sfogare i propri attacchi di rabbia contro qualsiasi cosa ci si trovi davanti, senza badare se si tratti di beni pubblici o altrui.
Concludiamo questa triste rassegna citando quanto dichiarato dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza: “La voce dei ragazzi reclusi negli istituti penali minorili è arrivata finalmente nelle case di tutti gli italiani grazie al monologo di Francesca Fagnani sul palco di Sanremo. Un testo che ha il merito di aver portato in prima serata le storie complesse, difficili e umane di ragazzi che hanno sbagliato, ma ai quali va data la possibilità di avere un futuro”.
Condividiamo certamente queste affermazioni, ma ci sentiamo di aggiungere che meglio sarebbe stato non veicolare parallelamente sul palco di Sanremo messaggi che rischiano di far diventare i bambini di oggi i reclusi di domani, reclusi nelle dipendenze e nei vizi, se non addirittura nelle patrie galere.
Alla luce di tale quadro completo dell’evento, Iustitia in Veritate sta valutando quali ulteriori azioni intraprendere, secondo quanto in via preventiva comunicato con le diffide legali già inviate alla Rai e al Comune di Sanremo.
Milano, 25 febbraio 2023 – San Gerlando di Agrigento