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7 aprile 2018

Per l'ottavo anno consecutivo torna MUMBLE MUMBLE a Roma con Emanuela Salce - Teatro Tordinona 12/15 aprile



MUMBLE MUMBLE...
CONFESSIONI DI UN ORFANO D'ARTE

"Narrazione impudica di due funerali ...e mezzo"

di Emanuele SALCE e Andrea PERGOLARI
con Emanuele SALCE e Paolo GIOMMARELLI

Teatro Tordinona
via degli Acquasparta 16 (Roma)
dal 12 al 15 aprile
ore 21.00- domenica ore 17.00




Dopo otto stagioni di applausi e consensi da parte del pubblico e della critica di tutta Italia, anche quest'anno è in scena a Roma Mumble Mumble - Confessioni di un orfano d'arte. Lo spettacolo sarà sul palco del Teatro Tordinona dal 12 al 15 aprile con Emanuele Salce e Paolo Giommarelli.
Scritto da Emanuele Salce e Andrea Pergolari, Mumble Mumble è uno spettacolo fondamentalmente ed irrimediabilmente "ironico, scanzonato e commuovente, serio fino alle lacrime, irriverente, grottesco, comico…tanto comico da offrire allo spettatore un finale che per l'ultimo quarto d'ora ti toglie letteralmente il fiato dal ridere". Il racconto in tre tempi di due funerali... e mezzo e le gesta dei protagonisti che in quei giorni si distinsero, vissuti in prima persona dal protagonista.
Il primo, quello di suo padre Luciano, quando Emanuele aveva poco più di vent'anni e, reduce da una nottata di eccessi etilici, si trovò a dover gestire da solo l'accadimento affrontando, nelle condizioni peggiori, una realtà a lui sconosciuta ed assai scomoda fra para-parenti a caccia di lascito, addetti alle onoranze funebri che lo inseguivano con cataloghi di bare e la ragazza per cui spasimava che non gli si concedeva.

Nel secondo, quello di Vittorio Gassman, marito di sua madre, vissuto da trentenne più lucido e consapevole, in cui si assiste ad un vero e proprio Carnevale del sacro e del profano, fra autorità politiche improbabili e presenzialisti d'ogni risma: dai colleghi minori, a venditori d'automobili, religiosi frustrati, furfanti che nella calca stappavano bottiglie di vino pregiate per concludere il tutto con la semifinale degli Europei del 2000 Olanda - Italia con scene da stadio.

Nel terzo (metaforicamente) il suo: vissuto attraverso l'incontro con una bionda australiana e una défaillance da lassativi occorsagli in un museo di Sydney, con un finale in crescendo, fino a giungere ad una vera e propria liberazione non solo simbolica.
Piace ricordare che quest'ultimo racconto ha catturato l'attenzione di Sandro Veronesi che, nel suo romanzo "Terre rare" ne ha rielaborato una sua versione. In coda al volume si legge: "La storia narrata nel capitolo dieci della prima parte non e farina del sacco dell'autore, è una cover dello strepitoso monologo autobiografico di Emanuele Salce contenuto nel suo spettacolo intitolato Mumble mumble – ovvero confessioni di un orfano d'arte (di E. Salce e A. Pergolari). Oltre al ringraziamento per il permesso di rielaborarla, l'autore gli rivolge tutta la prpria ammirazione".

A fare da contraltare in scena lo spettatore-regista Paolo Giommarelli, ora complice, ora provocatore della confessione, che passa con candida disinvoltura da Achille Campanile a Petrarca fino ad un trattato di procto-gastroenterologia.


Mumble Mumble
Confessioni Di Un Orfano D'arte
"Narrazione Impudica Di Due Funerali E Mezzo"
Di Emanuele Salce E Andrea Pergolari
Con Emanuele Salce E Paolo Giommarelli
Regia Timothy Jomm
Distribuzione Altra Scena
Foto Di Scena Dania Martino
Costumi Giulia Elettra Francioni
Teatro Tordinona
via degli Acquasparta 16 (Roma)
dal 12 al 15 aprile
ore 21.00 – domenica ore 17.00
Biglietti:
Intero 12€ +3€ (Tessera Associativa)
Ridotto 10€ +3€ (Tessera Associativa)
Info Tel 06.7004932 - promozione@altrascena.com




miart 2018 | stand monografici e Premio Herno





Image

A partire dal 13 aprile (con una VIP Preview il 12 aprile), miart – fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea accoglierà 184 gallerie provenienti da 19 paesi, con una vasta offerta di opere d'arte dall'inizio del secolo scorso ai giorni nostri.

Un nutrito numero di stand personali sarà allestito nelle sezioni Established Contemporary e Established Masters, a partire dal settore contemporaneo con mostre di Carsten Höller (Massimo De Carlo, Milano - Londra - Hong Kong), Eva Kot'átková (Meyer Riegger, Berlino - Karlsruhe), Stephen G. Rhodes (Galerie Isabella Bortolozzi, Berlino), Matt Mullican (Mai 36, Zurigo), Oliver Osborne (Giò Marconi, Milano), Miho Dohi (Hagiwara Projects, Tokyo), Marlene Steyn (Smac, Città del Capo - Johannesburg - Stellenbosch), Alessandro Pessoli (Zero..., Milano), Admire Kamudzengerere (Tyburn Gallery, Londra) e Peter Belyi (Galleria Pack, Milano).

La sezione Established Masters sarà l'occasione per approfondire il lavoro di importanti artisti storici, con mostre personali di Per Kirkeby (Michael Werner, New York - Londra), Pietro Consagra (Robilant + Voena, Milano - Londra - St. Moritz), Lucio del Pezzo (Studio Marconi, Milano), David Medalla (Enrico Astuni, Bologna), Vincenzo Agnetti (Osart, Milano), Bruno Munari (Maab, Milano), Gianni Pettena (Giovanni Bonelli, Milano), Salvo (Claudio Poleschi, Lucca), Maurizio Staccioli (Il Ponte, Firenze) e Sebastiano Vassalli (Niccoli, Parma).

miart 2018 sarà supportata dal Premio Herno, quest'anno alla sua quarta edizione. Sviluppato come collaborazione tra miart e Herno, il premio è concepito per riconoscere l'ambizione e la qualità delle presentazioni degli espositori. Un contributo fondamentale a miart dal 2015, il premio di 10.000 euro sarà ancora una volta assegnato allo stand con il miglior allestimento.

Giuria:
Michael Darling, James W. Alsdorf Chief Curator, Museum of Contemporary Art, Chicago
Mats Stjernstedt, Direttore, Malmö Konsthall, Malmö
Nina Zimmer, Direttrice, Kunstmuseum Bern - Zentrum Paul Klee, Berna

miart ti aspetta dal 13 al 15 aprile 2018 (con anteprima VIP il 12 aprile) a Milano!

miart 2018
13 – 15 aprile 2018
fieramilanocity
gate 5, pad. 3



D'urso e Malgioglio ancora insieme...in televisione come al cinema


D'URSO E MALGIOGLIO ANCORA INSIEME...IN TELEVISIONE COME AL CINEMA

È di pochi minuti fa l'annuncio ufficiale della partecipazione di Cristiano Malgioglio come opinionista al Grande Fratello 15, reality che da quest'anno ritorna sotto il timone di Barbara D'urso. I due – oltre ad essere grandi amici anche nella vita – daranno la voce a Daisy e Felipe, i due simpatici protagonisti di SHOW DOGS - Entriamo in scena, al cinema dal prossimo 10 maggio.

EAGLE PICTURES
presenta

S H O W
DOGS
ENTRIAMO   IN   SCENA

con le voci di
GIAMPAOLO MORELLI   CRISTIANO MALGIOGLIO   BARBARA D'URSO   MARCO BOCCI

e la partecipazione di
ALE e FRANZ   CLAUDIO AMENDOLA   MICHELA ANDREOZZI   BENJI e FEDE   GIULIO BERRUTI   ROSSELLA BRESCIA   FABIO CANINO   CARLO CONTI  
CAROLINA CRESCENTINI   GIACOMO FERRARA   CHIARA FRANCINI   NINO FRASSICA   LINO GUANCIALE   VALERIA MARINI   MARCO MASINI  
ROCÍO MUÑOZ MORALES   FRANCESCA NERI   LUCIA OCONE   GIORGIO PANARIELLO   FRANCESCO PANNOFINO
  
AL CINEMA DAL 10 MAGGIO

In Show Dogs – Entriamo in scena, sarà un branco di vip a dare voce a degli attori che sono davvero….dei cani! Arriva in Italia, in anteprima mondiale, la spy comedy più folle del grande schermo. Infiltrato in una sfarzosa mostra canina, un Rottweiler dall'accento napoletano -  aiutato da uno stiloso Papillon, uno strampalato Carlino e una dolce Australian Shepherd - risolverà il rapimento di un cucciolo di panda e inchioderà i loschi trafficanti di animali. Insieme ai protagonisti Giampaolo Morelli, Cristiano Malgioglio, Barbara D'Urso e Marco Bocci, una sfilata record di star a dare voce a tutte le razze: Ale e Franz, Claudio Amendola, Michela Andreozzi, Benji e Fede, Giulio Berruti, Rossella Brescia, Fabio Canino, Carlo Conti, Carolina Crescentini, Giacomo Ferrara, Chiara Francini, Nino Frassica, Lino Guanciale, Valeria Marini, Marco Masini, Rocío Muñoz Morales, Francesca Neri, Lucia Ocone, Giorgio Panariello e Francesco Pannofino.

Tutti gli artisti devolveranno il loro compenso all'importante causa legata al film. Show Dogs – Entriamo in scena sostiene infatti l'Oipa, Organizzazione Internazionale Protezione Animali, sia tramite i compensi dei talent coinvolti, sia con l'organizzazione di una grande anteprima nazionale del film che si terrà il 6 maggio presso il The Space Cinema Moderno a Roma. L'intero ricavato andrà a generare un fondo che verrà utilizzato dall'associazione per l'acquisto di cibo e materiali di utilità per i canili.

Il film, distribuito da Eagle Pictures, sarà al cinema dal 10 maggio.

Sinossi
Max (Giampaolo Morelli), cane Rottweiler e il suo partner umano Frank, sono agenti dell'FBI e stanno investigando sul rapimento di un cucciolo di panda da parte di una banda di commercianti illegali di animali. Quando ricevono un indizio sulla vendita del cucciolo di panda a una prestigiosa mostra canina, Max si vedrà costretto a parteciparvi sotto copertura, per evitare la catastrofe. Grazie all'aiuto di Frank e ai consigli dello stiloso Papillon Felipe (Cristiano Malgioglio), Max ritroverà dentro di sé la sua vera anima da "Show Dog", trasformandosi in un vero damerino, e imparando anche che fidarsi dell'aiuto degli altri può essere più gratificante di lavorare da solo.


"La Fuoriuscita" di Giuseppe Lago si presenta a Roma il 12 aprile alla libreria Arion


"La Fuoriuscita" di Giuseppe Lago si presenta a Roma 
Presentazione letteraria con curiosità e suspence,  per un fantastico  thriller psicologico uscito da poco nel  mercato e che affronta il tema della psicoterapia e dei suoi eccessi.
Psichiatra e psicoterapeuta, direttore dell'Istituto Romano di Psicoterapia Psicodinamica Integrata (IRPPI) autorizzata dal Ministero dell'Università e della Ricerca, Giuseppe Lago è uno scrittore e saggista da anni, autore di libri ma anche di numerosi articoli scientifici. Consulente per Skytg24, Tgcom e Virgin Radio, vive a Roma, dove opera come rinomato professionista. Nella scuola di specializzazione che a lui fa capo ha riversato la grande quantità di esperienze ed elaborazioni scaturite dai numerosi anni di lavoro clinico.
La sua ultima fatica è La Fuoriuscita, per la casa editrice Alpes : un thriller psicologico avvincente che affronta in modo particolarmente accurato il tema della psicoterapia e dei suoi eccessi.
Si potrà  assistere ad una presentazione del volume  il prossimo 12 APRILE alle ore 17.30 a ROMA, presso la libreria ARION di TESTACCIO, Piazza di S. M. Liberatrice 26. Oltre l'Autore, relatori per l'occasione saranno: Piero Sistopaoli, psicologo e psicoterapeuta; Stefano Cocci, giornalista  e scrittore; Chiara Scarpulla, psicologa e psicoterapeuta.
In dodici capitoli, ne La Fuoriuscita il lettore ha modo di appassionarsi ad un viaggio nel mondo delle emozioni, degli affetti, delle dinamiche interpersonali. La trama di questo romanzo conduce il lettore nelle aree cruciali di un percorso che molte persone oggi ormai praticano, o perlomeno hanno praticato nella loro vita. Lo scenario ha qualche punto di contatto con la serie tv Intreatment, ma se ne distingue per la linea narrativa che presenta una vicenda complessa e avvincente, la quale nel finale si tinge di giallo e di risvolti inaspettati.
Le caratteristiche dei personaggi emergono nella storia, scritta con sapienza da Giuseppe Lago, attraverso la loro interazione. Il filo rosso del romanzo vuole riuscire a far confrontare, nella vicenda, un metodo di psicoterapia direttivo e oracolare - ormai superato perché intriso di elementi magici - e un metodo moderno, collaborativo e riflessivo, che è fonte di conoscenza e distante mille anni luce dalla taumaturgia di certi guru.
Nel romanzo La Fuoriuscita si intrecciano così a fondo il Giuseppe Lago professionista con il Giuseppe Lago scrittore che è impossibile non domandarsi quanta esperienza tratta dal vissuto ci sia in questa finzione letteraria, e quanto invece la fiction abbia tratto la sua linfa vitale da una casistica professionale nota.
Tema attuale e moderno, prepotentemente emerso a fasi alterne dalle cronache giornalistiche del quotidiano, la parola setta richiama alla mente un luogo dantesco con pene psicologiche da scontare – a volte tremende - in cambio del miraggio di poter affidare le gioie, i pesi e le mancanze della propria vita a qualcun altro fuori da noi.
"Nessuno è libero se non è padrone di se stesso" - diceva Epitteto.
Questa non libertà,che allontana dal proprio io attraverso manipolazioni inconsapevoli esterne praticate dall'io di qualcun altro, è cio' che Giuseppe Lago invita a rifuggire sostenendo un percorso psicoterapeutico di sostegno positivo per il bene del paziente e senza aggettivi, come ama sostenere nel suo Compendio di psicoterapia uscito qualche tempo fa, che è di fatto un saggio scientifico sulla materia, dove tenta di superare gli schemi del passato, togliendo gli steccati culturali che da troppo tempo limitano la terapia psicologica.
L'idea di un Compendio di psicoterapia nasce dall'esigenza di riorganizzare il campo controverso della psicoterapia, lasciando intravedere il disegno omogeneo di questa disciplina che, a prescindere dalle teorie, comincia a delinearsi sulla base di evidenze scientifiche ormai non trascurabili. Il professionista Lago propone nella sua vita lavorativa un percorso uniforme e condiviso per tutti gli psicoterapeuti, finalmente considerati professionisti di una pratica terapeutica non arbitraria o autoreferenziale, ma impostata secondo linee guida che emergono da ricerche inappuntabili e convalidate. Una psicoterapia, insomma, senza la gestione di appartenenze ideologiche e settarie, trasformate nel corso degli anni in paradigmi tra loro incompatibili, con il risultato della babele di indirizzi e della frammentazione in Scuole non assimilabili.
Ne La Fuoriuscita al lettore è offerto – attraverso la fiction – di conoscere un percorso narrativo all'interno del quale emergono le complesse dinamiche che si instaurano veramente tra paziente e psicoterapeuta, e che si rifanno all'esperienza psicoterapeutica e psichiatrica del medico Giuseppe Lago. L'essenza del racconto risiede nella riflessione su questa importante relazione, e di come essa possa modificare in bene o in male la vita intima e affettiva di chi si sottopone alle sedute. Attraverso le figure antitetiche dei dottori Livio Spada e Adele Lussari, Giuseppe Lago scrittore getta luce sulle differenze tra un percorso psicoanalitico incentrato sul benessere e l'equilibrio del paziente , e quello orientato a far emergere esclusivamente la personalità carismatica del terapeuta, divenuto guida spirituale e interessato solo a creare proselitismo e adorazione.
Con una prosa impeccabile, ricca di argomenti e spunti di riflessione, si alternano in La Fuoriuscita citazioni letterarie e cinematografiche con interpretazioni di tipo onirico. Il finale? Tutto da scoprire.
Giuseppe Lago dipinge con questo lavoro un ritratto estremamente attuale della fragilità umana e del bisogno di appartenere a un gruppo che possa legittimare la propria individuale esistenza; la forza oggettivamente indubbia a livello di plot del suo romanzo si nasconde nel trattare di argomenti di pertinenza psicologica senza interferire minimamente con lo scorrimento della vicenda narrata, che in realtà aumenta di pathos grazie all'abilità dell'espediente scientifico, e restituisce al lettore una vicenda appassionante, dalle tinte gialle, e dove si disvelano personaggi complessi in cui ognuno può trovare una parte di sé.
Appuntamento pertanto al prossimo 12 Aprile a Roma, per incontrare direttamente l'Autore e porgli domande per provare  a rivelare i tanti segreti di questo libro. 
Ingresso libero.  

VISIONINMUSICA OFF a Scheggino il 7 e 8 aprile con The Sweet Life Society e P-Funking Band


Sabato 7 aprile 2018 - ore 17.00
THE SWEET LIFE SOCIETY
piazza Carlo Urbani - Scheggino (PG) – ingresso gratuito
Domenica 8 aprile - ore 17.00
P-FUNKING BAND
luoghi itineranti - Scheggino (PG) - ingresso gratuito



VISIONINMUSICA oltrepassa i confini ternani e approda a Scheggino.
Sabato 7 e domenica 8 aprile, nel luogo per eccellenza del tartufo nero e all'interno della nota manifestazione a lui dedicata, "Il Diamante nero" giunta alla sua XIII edizione (http://diamanteneroscheggino.it/), avranno luogo due concerti in sintonia con la linea musicale crossover e borderline che da anni caratterizza il festival musicale diretto da Silvia Alunni. In versione off, nel centro storico di Scheggino, si esibiranno così i gruppi The Sweet Life Society (sabato 7, ore 17) e P-Funking Band (domenica 8, ore 17).

Connubio tra suoni jazz e swing di vinili e ispirazione anni Venti e Trenta, mescolati a sonorità elettroniche e a un look vintage fatto di abiti dandy e baffoni impomatati, i The Sweet Life Society regalano uno spettacolo emozionante, dal ritmo travolgente e contagioso. Unendo brani di musica contemporanea a gemme old school del Cotton Club, la band ridisegna la cultura dello swing anche grazie a performance live di alcuni dei migliori strumentisti del nord Italia.
L'ultimo album. Antique Beats, sorprenderà per il mix di stili: i pionieri dell'electro swing italiano infatti, mantenendo la sonorità vintage come filo conduttore, hanno spostato il proprio epicentro dal suono di New Orleans ad un'influenza marcatamente apolide e senza confini definiti.
https://www.thesweetlifefaktory.com


La P-Funking Band nasce dalla passione comune di un gruppo di giovani musicisti di estrazione artistica diversa, che hanno deciso di dare vita ad una marching band che fonde nelle sue performance musica e movimento. Una miscela fresca, originale ed esplosiva di funk, disco music, hip hop, soul, rhythm'n'blues e jazz rivisitata in chiave marching, che si affianca alle coreografie a cui partecipa tutta la band, il tutto con un ritmo trascinante, un repertorio accattivante che unisce capolavori conosciuti e chicche di raro ascolto a brani originali della Band. Una proposta unica che non si limita a far ballare ma risulta originale grazie agli arrangiamenti inusuali ed insoliti, alle coinvolgenti coreografie e all'ecletticità dei quindici giovani musicisti, che nei loro 'Tour de Funk' in giro per la Penisola (con applauditi sconfinamenti anche in Slovacchia e in Spagna, continuano a marciare e ballare tra le vie cittadine e tra lo stesso pubblico che si sente parte dello spettacolo. Forti dell'intensa attività live, nel 2011 la P-Funking Band ha dato alle stampe il proprio attesissimo album di esordio – 1D22 - miscela originale brani inediti e pezzi più conosciuti del repertorio della P-Funking, seguito nel 2012 da Dance-o, lavoro che unisce funk, dance e soul con incursioni nell'hip hop e nel jazz. Tante e prestigiose le collaborazioni che impreziosiscono le prime "fatiche" in studio della Band, da Andrea Giuffredi (già prima tromba di Ennio Morricone) a Monica Hill, passando per il rapper inglese Lee N, con cui la P-Funking Band ha registrato, a Londra, il brano "World come together". Nel 2017 la band è uscita con il loro ultimo disco Collaudi.
http://www.p-funkingband.com

Visioninmusica Off è un evento in collaborazione con

 


ASSOCIAZIONE VISIONINMUSICA
via 1° Maggio, 40 • 05100 Terni (TR)
t./fax 0744 432714 • c. 333 2020747
email. info@visioninmusica.com









6 aprile 2018

EMANUELE CIOCCA 13 ANNI VIRTUOSO DAL SAX ALLA CORNAMUSA E NON SOLO DELL...



EMANUELE CIOCCA CON LA MUSICA NEL SANGUE CON UN DNA DI FAMIGLIA TRASMESSO FIN DALLA NASCITA. PER LUI LA MUSICA è SEMPRE UNA SCOPERTA DEI SUONI, DELLE NOTE E DEGLI STRUMENTI. LA SUA PRESENZA è DIVERSI PUNTI CHE VALORIZZANO IL GRUPPO BEN ARMONIZZATO DA FRANCESCO CIOCCA CHE VUOLE ANCHE DIVERSI SUOI ALLIEVI DELLA SCUOLA ARTSAXPHONEDI VITERBO. CI SONO PASSIONI CHE SONO UNA REALTA' DI E CHE APPARTENGONO A QUEL ESSERE DI OGNUNO. E' UN RAGAZZO FORTUNATO NON SOLO PER LA SUA PASSIONE PER LA MUSICA E PER LO SPORT MA ANCHE PER IL MAESTRO CHE OGNI BUON PADRE VUOLE PER UN FIGLIO CHE PER AMPLIARE LA SUA PREPARAZIONE LO CONCEDE ANCHE AD ALTRI INSEGNANTI PER ASSAPORARE ALTRI GENERI MUSICALI. GIA' COMPONE MUSICHE UNA SCOPERTA PIACEVOLE DI UN MOZART DEI TEMPI MODERNI E SICURO CHE CI PERMETTERA' NEGLI ANNI DI ASCOLTARE PRIMA. PARLARE E SCRIVERE ANCORA DI UN TALENTO CHE SAPRA' REGALARCI ANCORA EMOZIONI

EMANUELE, 13 anni e già ad ottimi livelli musicali, figlio d'arte con le note nel sangue studia e suona una serie di strumenti anche delle tradizioni popolari. Il papà Francesco che lo segue da vicino, si esibisce con il gruppo insieme ad altri musicisti per allietare serate ed eventi. Nell'occasione delle esposizioni di una collegiale di molti pittori del territorio laziali e della personale dedicata al CINEMA dell'Artista  #RobertaGulotta che ha per titolo "CIAK LA FABBRICA DEI SOGNI con u a esposizione di quadri sul cinema presso il MUSEO DEGLI SPORT DI COMBATTIMENTO FIJLKAM DELLA DISCIPLINE AD OSTIA NELLA STRUTTURA DELLA FEDERAZIONE LOTTA, PESI, JUDO E DISCIPLINE ASSOCIATE.  MA TORNIAMO  AL GIOVANE  PRODIGIOSO  EMANUELE CHE HA UNA DOTE NATURALE PER LA MUSICA  È CHE GIÀ COMPONE, AVREMO MODO DI PARLA RE ANCORA DI UN ADOLESCENTE CHE VIE LE SUE GIORNI TE PIENE  TRA SCUOLA MEDIA (per ora, poi tra due anni il conservatorio n.d.r) LA MUSICA, LO SPORT GLI AMICI. SUONARE  6 O 7  STRUMENTI TRA CLASSICI E DEL,E TRADIZIONE OLTRE IL PIANOFORTE NON È DA TUTTI. NON CI VUOLE SOLO PASSIONE MA ANCHE UN LUNGO STUDIO E PREPARAZIONE. ASCOLTIAMO nella chiacchierata  con Enzo Fasoli, incontro che avremo modo di scoprire con il desiderio di portare la musica in uno spettacolo musicale  non solo nelle scuole.

"La Fuoriuscita" di Giuseppe Lago si presenta a Roma


"La Fuoriuscita" di Giuseppe Lago si presenta a Roma 
Presentazione letteraria con curiosità e suspence,  per un fantastico  thriller psicologico uscito da poco nel  mercato e che affronta il tema della psicoterapia e dei suoi eccessi.
Psichiatra e psicoterapeuta, direttore dell'Istituto Romano di Psicoterapia Psicodinamica Integrata (IRPPI) autorizzata dal Ministero dell'Università e della Ricerca, Giuseppe Lago è uno scrittore e saggista da anni, autore di libri ma anche di numerosi articoli scientifici. Consulente per Skytg24, Tgcom e Virgin Radio, vive a Roma, dove opera come rinomato professionista. Nella scuola di specializzazione che a lui fa capo ha riversato la grande quantità di esperienze ed elaborazioni scaturite dai numerosi anni di lavoro clinico.
La sua ultima fatica è La Fuoriuscita, per la casa editrice Alpes : un thriller psicologico avvincente che affronta in modo particolarmente accurato il tema della psicoterapia e dei suoi eccessi.
Si potrà  assistere ad una presentazione del volume  il prossimo 12 APRILE alle ore 17.30 a ROMA, presso la libreria ARION di TESTACCIO, Piazza di S. M. Liberatrice 26. Oltre l'Autore, relatori per l'occasione saranno: Piero Sistopaoli, psicologo e psicoterapeuta; Stefano Cocci, giornalista  e scrittore; Chiara Scarpulla, psicologa e psicoterapeuta.
In dodici capitoli, ne La Fuoriuscita il lettore ha modo di appassionarsi ad un viaggio nel mondo delle emozioni, degli affetti, delle dinamiche interpersonali. La trama di questo romanzo conduce il lettore nelle aree cruciali di un percorso che molte persone oggi ormai praticano, o perlomeno hanno praticato nella loro vita. Lo scenario ha qualche punto di contatto con la serie tv Intreatment, ma se ne distingue per la linea narrativa che presenta una vicenda complessa e avvincente, la quale nel finale si tinge di giallo e di risvolti inaspettati.
Le caratteristiche dei personaggi emergono nella storia, scritta con sapienza da Giuseppe Lago, attraverso la loro interazione. Il filo rosso del romanzo vuole riuscire a far confrontare, nella vicenda, un metodo di psicoterapia direttivo e oracolare - ormai superato perché intriso di elementi magici - e un metodo moderno, collaborativo e riflessivo, che è fonte di conoscenza e distante mille anni luce dalla taumaturgia di certi guru.
Nel romanzo La Fuoriuscita si intrecciano così a fondo il Giuseppe Lago professionista con il Giuseppe Lago scrittore che è impossibile non domandarsi quanta esperienza tratta dal vissuto ci sia in questa finzione letteraria, e quanto invece la fiction abbia tratto la sua linfa vitale da una casistica professionale nota.
Tema attuale e moderno, prepotentemente emerso a fasi alterne dalle cronache giornalistiche del quotidiano, la parola setta richiama alla mente un luogo dantesco con pene psicologiche da scontare – a volte tremende - in cambio del miraggio di poter affidare le gioie, i pesi e le mancanze della propria vita a qualcun altro fuori da noi.
"Nessuno è libero se non è padrone di se stesso" - diceva Epitteto.
Questa non libertà,che allontana dal proprio io attraverso manipolazioni inconsapevoli esterne praticate dall'io di qualcun altro, è cio' che Giuseppe Lago invita a rifuggire sostenendo un percorso psicoterapeutico di sostegno positivo per il bene del paziente e senza aggettivi, come ama sostenere nel suo Compendio di psicoterapia uscito qualche tempo fa, che è di fatto un saggio scientifico sulla materia, dove tenta di superare gli schemi del passato, togliendo gli steccati culturali che da troppo tempo limitano la terapia psicologica.
L'idea di un Compendio di psicoterapia nasce dall'esigenza di riorganizzare il campo controverso della psicoterapia, lasciando intravedere il disegno omogeneo di questa disciplina che, a prescindere dalle teorie, comincia a delinearsi sulla base di evidenze scientifiche ormai non trascurabili. Il professionista Lago propone nella sua vita lavorativa un percorso uniforme e condiviso per tutti gli psicoterapeuti, finalmente considerati professionisti di una pratica terapeutica non arbitraria o autoreferenziale, ma impostata secondo linee guida che emergono da ricerche inappuntabili e convalidate. Una psicoterapia, insomma, senza la gestione di appartenenze ideologiche e settarie, trasformate nel corso degli anni in paradigmi tra loro incompatibili, con il risultato della babele di indirizzi e della frammentazione in Scuole non assimilabili.
Ne La Fuoriuscita al lettore è offerto – attraverso la fiction – di conoscere un percorso narrativo all'interno del quale emergono le complesse dinamiche che si instaurano veramente tra paziente e psicoterapeuta, e che si rifanno all'esperienza psicoterapeutica e psichiatrica del medico Giuseppe Lago. L'essenza del racconto risiede nella riflessione su questa importante relazione, e di come essa possa modificare in bene o in male la vita intima e affettiva di chi si sottopone alle sedute. Attraverso le figure antitetiche dei dottori Livio Spada e Adele Lussari, Giuseppe Lago scrittore getta luce sulle differenze tra un percorso psicoanalitico incentrato sul benessere e l'equilibrio del paziente , e quello orientato a far emergere esclusivamente la personalità carismatica del terapeuta, divenuto guida spirituale e interessato solo a creare proselitismo e adorazione.
Con una prosa impeccabile, ricca di argomenti e spunti di riflessione, si alternano in La Fuoriuscita citazioni letterarie e cinematografiche con interpretazioni di tipo onirico. Il finale? Tutto da scoprire.
Giuseppe Lago dipinge con questo lavoro un ritratto estremamente attuale della fragilità umana e del bisogno di appartenere a un gruppo che possa legittimare la propria individuale esistenza; la forza oggettivamente indubbia a livello di plot del suo romanzo si nasconde nel trattare di argomenti di pertinenza psicologica senza interferire minimamente con lo scorrimento della vicenda narrata, che in realtà aumenta di pathos grazie all'abilità dell'espediente scientifico, e restituisce al lettore una vicenda appassionante, dalle tinte gialle, e dove si disvelano personaggi complessi in cui ognuno può trovare una parte di sé.
Appuntamento pertanto al prossimo 12 Aprile a Roma, per incontrare direttamente l'Autore e porgli domande per provare  a rivelare i tanti segreti di questo libro. 
Ingresso libero.  

ROBERTA GULOTTA PASSIONE CINEMA TUTTO NELLA PITTURA FUTURISMO



Fino al 21 luglio esposizione a Ostia nel Museo delle arti del combattimento olimpionico di Lotta, JUDO in una scuola sportiva. Con Roberta abbiamo scoperto la sua passione per il cinema e passione per una pittura del futurismo, è anche ambasciatrice dell'Annuario del Cinema Italiano & Audiovisivi  della Direttrice Elettra Ferraù edito da oltre  60 anni. Scoprire l'artista per capire un DNA di famiglia per percepire emozioni nel tempo

Un lungo cammino alla ricerca e non solo all'estro creativo che riesce a stimolare emozioni soffermandosi alla visione davanti un quadro se ti fermi a raccogliere l'immagine che proprio attraverso ciò che guardi. Il soffermarsi davanti ad un'opera ci racconta e ci trasmette e ne riusciamo spesso capire se guardiamo un dipinto o un affresco immortali di Michelangelo, del Caravaggio, Piero della Francesca e di tanti altri altrettanto importanti ed unici proprio perché sono maestro di vita e fotografi e studiosi in ogni sua esposizione.

Roberta Gulotta artista del futurismo che esprime in ogni particolare della pittura un genere essenziale, Futurimo è quel gnere che ci trasporta a quello che verrà, a quello che potrebbe cambiare e che ancora non conosciamo. Nella nostra chiaccherata ci permette di scoprire proprio attraverso le sue opere in mostra a tema cinema. Un artista pittrice nel realizzare quel quadro trsposta il suo io e la sua visione di cioche la sua mente ma ancor prima il suo cuore deve trasportare sulle tele o qualsiasi altre materie che prendono forma e colori.

Cos'è una chiacchera o una intervista: semplice, è un intercalare di più argomenti che ci permettono in un breve tempo di scoprire qualche piccolo segreto. L'intervista è un discorso programmato su ciò che un tema vuoi evidenziare, solo quel punto che non permette di conoscere nel suo più ampio respiro una persona può esprimere.

Questa mostra dedicata al cinema è può circolare in più esposizioni anche in più città, musei e mostre. un motivo in più per esprimere una visione del cinema in tutte le sue arti che può esprimere.
Visitare una Mostra non è solo cultura ma anche relax e vitamina per la mente e mai visitarla in modo superficiale e di fretta. E' bene prendersi del tempo per assaporare ogni attimo dell'esposizione.

Enzo Fasoli

5 aprile 2018

OPEN DAY DELL' ASSOCIAZIONE OROCENTRI CON L'ARTISTA MARA BRERA L'ARTE E BENESSERE




"OPEN DAY MARA BRERA" ARTE E BENESSERE  PER PERSONE EFFETTE DALLE MALATTIE COGNITIVE
Si svolgerà il 5 Maggio 2018 presso l'Associazione OROINCENTRI, nei locali di via Alberico II 37 a Roma, l'Open Day dell'artista Mara Brera dedicato ai laboratori artistici di nuova generazione applicati nelle strutture assistenziali che si occupano di fragilità. Mara Brera, pittrice e scultrice, espone dal 1986 in tutta Italia e nel corso della carriera assume esperienze in diversi campi d'applicazioni delle arti, dalla decorazione al restauro, dalla serigrafia industriale alla scenografia teatrale e televisiva. La sua passione per lo studio dell'uomo, e la naturale inclinazione ed empatia verso le persone affette dalle malattie della sfera cognitiva, la porta a sviluppare negli anni un metodo di laboratori artistici chiamato "Arte e Benessere", in cui l'approccio multisensoriale dell'arte sia un valore aggiunto di serenità e benessere per quelle persone affette da patologie neurologiche invalidanti. Il metodo, basato sulle direttive dell'ultima ricerca nel campo medico di approccio alla persona fragile, si avvale principalmente di una linea guida di concezione olistica in cui l'uomo deve necessariamente essere considerato nella sua unità di corpo e spirito. 

Per informazioni e prenotazioni all'evento scrivere  a marabrera@gmail.com



FEDERICO INGANNI DA MARCELLINO ALLA PARTITELLA 10 ANNI DI SUCCESSI


Federico Inganni, attore fin da bambino, cresce e diviene sempre alla ricerca della perfezione teatrale, non accetta qualsiasi proposta, la valuta anche i testi e riesce per crescere artisticamente passando da teatro e tv. La scuola artistica inizia prestissimo da bambino forse come tutti i giovanissimi quasi per gioco che poi ha trasformato in professione. A differenza di altri attori perfeziona dopo il liceo con la formazione attoriale, lui prima sul campo acquisendo forti esperienze, spesso con l'attore e regista Mauro Mandolini. Le sue arti interpretative vanno dal canto, recitazione e tute le caratteriste per un musical. Ora al fianco e nel cast della Partitella può sembrare quasi un gioco ma non è una partitella, accanto ad un bel gruppo di giovani dove come primo attore trova Carmine Buschini conosciuto dai oltre 5milioni di telespettatori di Braccialetti Rossi  è anche proveniente dal Centro Sperimentale di Cinematografia. Un gruppo che per questa novità teatrale hanno saputo crearsi un gruppo molto unito dentro e fuori dal teatro. Il teatro quel luogo dove un certo odore acre e particolare quando lo respiri entra nel corpo e nella mente. Con Federigo percorriamo il suo percorso e la sua crescita professionale ed artistica e con un pizzico di curiosità anche quella sentimentale.

Federico iniziamo dai ricordi che conosco meglio. Come è nata la tua scelta di fare teatro? Le tue prime esperienze e perché.
La mia vocazione per il teatro è nata in maniera del tutto casuale , un po' come le magie. Era la sera del 23 dicembre, avevo 9 anni e salendo sul palco del teatro della mia scuola per la recita di Natale sentì la scossa.
Il teatro mi scelse come suo portavoce è ancora adesso questa cosa mi fa gonfiare il petto di orgoglio.
Con l'andare avanti del tempo chiesi ai miei genitori, vista la sensazione provata, di iscrivermi ad una scuola di recitazione e da lì a pochi mesi feci il mio primo provino per la parte di Marcellino pane e vino.
Mi ricordo che c'erano molti bambini e altrettanti genitori che li accompagnavano ma si respirava purtroppo un'aria troppo competitiva.
Fortuna ha voluto che fui preso per interpretare questo ruolo, io solo un bambino di 9 anni, da un palcoscenico della mia scuola elementare al maestoso Sistina.
Ti ho conosciuto al Sistina in "Il Miracolo di Marcellino", come è stata quella esperienza e cosa ricordi, avevi 7 anni mi pare?
Ripensando alla esperienza di "Marcellino pane e vino" il primo ricordo che mi viene in mente è il senso di comunione che avevo con il bellissimo gruppo con il quale ho lavorato.
Ero piccolo  e il passaggio dal palchetto della scuola, sai quelli con le scenografie fatte dalle maestre che poi però il divano non c'è e ci metti due sedie, al maestoso palco del Sistina....così, io piccolo, in mezzo a quei Grandi.
Quei grandi erano attori professionisti che mi davano consigli e tutt'ora mi porto nel cuore tutto quello che mi hanno trasmesso e i loro insegnamenti.
Ad oggi non ho che il ricordo delle cose belle, dei consigli, degli abbracci e delle amicizie anche di chi a distanza di tempo nonostante la mancanza si fa sentire, eccome.
È stata una bella stagione per quello spettacolo …Che ricordi hai?
Tantissimi spettatori, tantissimi bambini e ragazzi e tante scolaresche in particolare la mia.
È stata un emozione sentirsi chiamare " Federico Federico, Marcellino Marcellino" e in quella occasione ho proprio sentito l'affetto dei miei compagni.
Dopo quella esperienza di un grande teatro hai proseguito anche in tv con le fiction e quali altri programmi?
Successivamente alla esperienza al Sistina ho avuto modo di continuare a lavorare con due bellissime esperienze, la prima quella della partecipazione a "Ti lascio una canzone" nel 2010 e la più famosa nel ruolo di Matteo nel film "Immaturi" di Paolo Genovese, accanto a Raoul Bova.
Andavamo in macchina da Napoli a Roma, da Roma a Napoli , da Clerici a Genovese.
Poi alcune puntate di " Fratelli detective " con Enrico Brignano.

Poi ci siamo incontrati con "La colpa è dei grandi?" uno spettacolo sul bullismo se non erro scritta e diretta da un regista che è un po' il tuo maestro artistico. Che mi racconti di questa esperienza e dei tuoi compagni di viaggio.?
Non ero più' un bambino ma un adolescente. E con altri 4 attori giovani abbiamo portato in scena-diretti dal maestro Mauro Mandolini- il primo musical inedito italiano con protagonisti "adolescenti" dopo un'estate di prove in un posto che ancora oggi quando ci passo vicino mi batte il cuore. E poi la registrazione delle canzoni, i sold out ,le emozioni provate, l'affiatamento e le amicizie strette, persone, soprattutto una di loro, ed esperienze che mi hanno cambiato la vita. Noi, quei ragazzi, avevamo conquistato il Brancaccio!

Poi dopo questo spettacolo cosa hai fatto e come riuscivi a conciliare scuola e teatro con il passatempo e il gioco di tutti i ragazzi?
Subito dopo, Mauro Mandolini, mi scelse come protagonista di un altro spettacolo che andò in scena al Todi Festival. Lo spettacolo si chiamava Steve e Bill e raccontava una inedita storia di Steve Jobs e Bill Gates, incontratisi già in età adolescenziale.
Come riuscivo a conciliare la scuola con il lavoro? Arrufianandomi i prof! Pero'mi portavo i libri dietro le quinte e studiavo tra una pausa e l'altra!
E poi a volte ho scambiato le interrogazioni con canzoni o interpretazioni varie
Non si può' dire forse…ma con latino e greco me la sono svangata promettendo alla prof di fare uno spettacolo per la scuola dove interpretavo un Giulio Cesare che parlava latino! In effetti ho incontrato al liceo solo un professore che mi era ostile e mi abbassava pure i voti…anche quando ero preparato mi metteva sempre 2.

Ma come vive Federico il suo tempo diciamo libero o dei desideri personali?
Trovi il tempo per l'amore, una fidanzatina?
Al momento mi sembra di trovare il tempo per tutto. Ad eccezione che per prendere la patente che invece mi servirebbe proprio! E' solo che devo imparare a memoria i quiz..Una notte di queste inizio !
L'amore ? L'ho scoperto da poco… Anche questo per caso. Sono fidanzato con una ragazza dolcissima che, casualità, ha il mio stesso nome ma al femminile. Lei riesce sempre a trovare le parole giuste per confortarmi e farmi stare piu' tranquillo dopo una giornata estenuante. Occhio pero' perché è particolarmente gelosa!

Partecipi ai vari casting oppure ti chiamano? Come vivi le selezioni che per me sembrano un centro di sgomitate tra attori.
Ho un'agenzia. Quando ci sono provini li faccio. In Italia purtroppo non ci sono tantissimi ruoli per attori giovani quindi …


Nell'ultima stagione hai fatto uno spettacolo molto forte che racconta la vita di un giovane che a causa di una serie di eventi arriva al suicidio per un intruglio a base di droga e alcol. Forse non è un suicidio ma una conseguenza? Qui interpreti Emanuele un giovane di 16 anni e che si butta dal ponte o forse cade, come è stato interpretare un ruolo così drammatico?
Sicuramente interpretare una parte così dura e vera ha messo dentro me un grande senso di responsabilità. Interpretare il ruolo di Emanuele, portare in scena la sua storia non è stato per me un compito facile.
Quando mi approccio ad un personaggio cerco di immergermi completamente in quelle che sono tutte le sue possibili sfaccettature. Ma quando la storia, il personaggio è realmente vissuto, come nel caso di Emanuele, un ragazzo della mia età con una storia cosi' e cosi'tragica, tutto diventa piu' complicato. Ho chiesto ai genitori di Emanuele di raccontarmi tutto del loro figlio e di poter entrare nella sua stanza…Li' ho trovato una camera piena di cose che raccontavano di quel ragazzo a cui la vita è stata strappata crudelmente e senza appello. Ne sono uscito con le lacrime agli occhi ma avevo capito come fare, come trasmettere cio' che è stato Emanuele Ghidini ,ho trovato una strada.
Emanuele Ghidini,16 anni, un ragazzo normale, pieno di voglia di vivere, semplice, che a causa di cattive frequentazioni è stato portato a provare una pasticca di acido. Forse inconsapevolmente si è lanciato da un ponte, sulla strada per tornare a casa…esattamente dal punto in cui quando era piccolo con il padre avevano liberato un pesciolino rosso…E' uno spettacolo dove si ripercorre l'ultima parte della vita di Emanuele fino al tragico epilogo. Si chiama "Lasciami Volare" di Mandolini.75 minuti in cui il pubblico sta in silenzio per poi esplodere alla fine. Sempre.

E ora veniamo allo spettacolo LA PARTITELLA al TEATRO SALA UMBERTO fino al 15 aprile, Il tuo ruolo cosa racconta?
Nello spettacolo "La partitella" di Manfridi-regia di F.Bellomo il mio ruolo è quello di Macioci, ragazzo al primo anno di medicina, un po' fuori dalle righe, un ragazzo sensibile che vive in un suo mondo e viene un po' schernito dal gruppetto di cui comunque fa parte…che si ritrova a giocare una partita di calcio sotto ponte Lanciani, dove è ambientato lo spettacolo. Micio Micioci lo chiamano…per la sua passione per i gatti .

Siete tutti giovani. Ci racconti come è il vostro rapporto visto che sembrate un bel gruppetto di furbetti….Ma che correte dietro un pallone?
Questa è bella! Siamo un gruppo molto affiatato, siamo giovani ma alcuni hanno anche un bel curriculum alle spalle!
C'è amicizia e complicità anche al di fuori del lavoro, usciamo spesso la sera insieme dopo gli spettacoli.
Durante le pause si parla del più e del meno, si parla di film che ci sono ultimamente piaciuti oppure serie tv, e dietro le quinte si organizzano anche "partitelle" vere e proprie con i fogli di carta accartocciati come segno di scaramanzia.
Ho un score per adesso di ben 6 goal, potrei essere il Totti della "partitella" in ambito di record dietro le quinte!

E' uno spettacolo nuovo che richiama un pubblico giovane visto che sul palco come interprete principale c'è Carmine Buschini noto per Braccialetti Rossi?
E' uno spettacolo bello, fresco . Siamo in cartellone al Teatro Sala Umberto. Ci sono spettatori di tutte le età e si certo, tanto pubblico giovane ...Eh si…Carmine richiama un sacco di ragazzi e ragazze..che ci inseguono e ci mandano dolcetti di ogni tipo. 

So che ti sei iscritto all'Università. A quale facoltà?
Si, sono iscritto al primo DAMS della Link Campus University. Ci sono docenti eccezionali (vedi..ce provo anche qui) no..a parte gli scherzi…ci sono docenti preparati e conosciuti nel mondo dello spettacolo (il Program Leader è Alessandro Preziosi) e  le lezioni teoriche si alternano a laboratori pratici importanti per chi fa il mio mestiere (musical theatre, canto, dizione, recitazione, movimento scenico).Praticamente studio esattamente ciò' che mi piace e che faccio come lavoro. Mi ritengo fortunato…Ahhhh ho dato pure due esami. Fighissimo!

Ci sono giovani che credono sia facile vivere le emozioni dello spettacolo. Tu cosa consigli a loro che vogliono entrare a farne parte?
Un mio consiglio? E a me chi me lo da'? Io ho 19 anni…e di cose che vorrei fare… Non è facile per niente…Guarda l'unica cosa che mi viene da dire è questa. Io penso che lo studio sia importante. Non lo so, io onestamente di sacrifici ne ho fatti e ne faccio e ancora devo andare lontano. E spero di riuscirci!

Per lasciarci…visto che hai fatto il liceo classico…vuoi fare una citazione poetica?
Dunque …vediamo…chi mi viene in mente….Catullo…nooooo Leopardi…..no aspetta forse Foscolo…
Ecco..ho scelto.
Totti: So' troppo de a Roma!

Intervista di Enzo Fasoli per Agenzia Stampa Aspapress.it