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5 aprile 2018

FEDERICO INGANNI DA MARCELLINO ALLA PARTITELLA 10 ANNI DI SUCCESSI


Federico Inganni, attore fin da bambino, cresce e diviene sempre alla ricerca della perfezione teatrale, non accetta qualsiasi proposta, la valuta anche i testi e riesce per crescere artisticamente passando da teatro e tv. La scuola artistica inizia prestissimo da bambino forse come tutti i giovanissimi quasi per gioco che poi ha trasformato in professione. A differenza di altri attori perfeziona dopo il liceo con la formazione attoriale, lui prima sul campo acquisendo forti esperienze, spesso con l'attore e regista Mauro Mandolini. Le sue arti interpretative vanno dal canto, recitazione e tute le caratteriste per un musical. Ora al fianco e nel cast della Partitella può sembrare quasi un gioco ma non è una partitella, accanto ad un bel gruppo di giovani dove come primo attore trova Carmine Buschini conosciuto dai oltre 5milioni di telespettatori di Braccialetti Rossi  è anche proveniente dal Centro Sperimentale di Cinematografia. Un gruppo che per questa novità teatrale hanno saputo crearsi un gruppo molto unito dentro e fuori dal teatro. Il teatro quel luogo dove un certo odore acre e particolare quando lo respiri entra nel corpo e nella mente. Con Federigo percorriamo il suo percorso e la sua crescita professionale ed artistica e con un pizzico di curiosità anche quella sentimentale.

Federico iniziamo dai ricordi che conosco meglio. Come è nata la tua scelta di fare teatro? Le tue prime esperienze e perché.
La mia vocazione per il teatro è nata in maniera del tutto casuale , un po' come le magie. Era la sera del 23 dicembre, avevo 9 anni e salendo sul palco del teatro della mia scuola per la recita di Natale sentì la scossa.
Il teatro mi scelse come suo portavoce è ancora adesso questa cosa mi fa gonfiare il petto di orgoglio.
Con l'andare avanti del tempo chiesi ai miei genitori, vista la sensazione provata, di iscrivermi ad una scuola di recitazione e da lì a pochi mesi feci il mio primo provino per la parte di Marcellino pane e vino.
Mi ricordo che c'erano molti bambini e altrettanti genitori che li accompagnavano ma si respirava purtroppo un'aria troppo competitiva.
Fortuna ha voluto che fui preso per interpretare questo ruolo, io solo un bambino di 9 anni, da un palcoscenico della mia scuola elementare al maestoso Sistina.
Ti ho conosciuto al Sistina in "Il Miracolo di Marcellino", come è stata quella esperienza e cosa ricordi, avevi 7 anni mi pare?
Ripensando alla esperienza di "Marcellino pane e vino" il primo ricordo che mi viene in mente è il senso di comunione che avevo con il bellissimo gruppo con il quale ho lavorato.
Ero piccolo  e il passaggio dal palchetto della scuola, sai quelli con le scenografie fatte dalle maestre che poi però il divano non c'è e ci metti due sedie, al maestoso palco del Sistina....così, io piccolo, in mezzo a quei Grandi.
Quei grandi erano attori professionisti che mi davano consigli e tutt'ora mi porto nel cuore tutto quello che mi hanno trasmesso e i loro insegnamenti.
Ad oggi non ho che il ricordo delle cose belle, dei consigli, degli abbracci e delle amicizie anche di chi a distanza di tempo nonostante la mancanza si fa sentire, eccome.
È stata una bella stagione per quello spettacolo …Che ricordi hai?
Tantissimi spettatori, tantissimi bambini e ragazzi e tante scolaresche in particolare la mia.
È stata un emozione sentirsi chiamare " Federico Federico, Marcellino Marcellino" e in quella occasione ho proprio sentito l'affetto dei miei compagni.
Dopo quella esperienza di un grande teatro hai proseguito anche in tv con le fiction e quali altri programmi?
Successivamente alla esperienza al Sistina ho avuto modo di continuare a lavorare con due bellissime esperienze, la prima quella della partecipazione a "Ti lascio una canzone" nel 2010 e la più famosa nel ruolo di Matteo nel film "Immaturi" di Paolo Genovese, accanto a Raoul Bova.
Andavamo in macchina da Napoli a Roma, da Roma a Napoli , da Clerici a Genovese.
Poi alcune puntate di " Fratelli detective " con Enrico Brignano.

Poi ci siamo incontrati con "La colpa è dei grandi?" uno spettacolo sul bullismo se non erro scritta e diretta da un regista che è un po' il tuo maestro artistico. Che mi racconti di questa esperienza e dei tuoi compagni di viaggio.?
Non ero più' un bambino ma un adolescente. E con altri 4 attori giovani abbiamo portato in scena-diretti dal maestro Mauro Mandolini- il primo musical inedito italiano con protagonisti "adolescenti" dopo un'estate di prove in un posto che ancora oggi quando ci passo vicino mi batte il cuore. E poi la registrazione delle canzoni, i sold out ,le emozioni provate, l'affiatamento e le amicizie strette, persone, soprattutto una di loro, ed esperienze che mi hanno cambiato la vita. Noi, quei ragazzi, avevamo conquistato il Brancaccio!

Poi dopo questo spettacolo cosa hai fatto e come riuscivi a conciliare scuola e teatro con il passatempo e il gioco di tutti i ragazzi?
Subito dopo, Mauro Mandolini, mi scelse come protagonista di un altro spettacolo che andò in scena al Todi Festival. Lo spettacolo si chiamava Steve e Bill e raccontava una inedita storia di Steve Jobs e Bill Gates, incontratisi già in età adolescenziale.
Come riuscivo a conciliare la scuola con il lavoro? Arrufianandomi i prof! Pero'mi portavo i libri dietro le quinte e studiavo tra una pausa e l'altra!
E poi a volte ho scambiato le interrogazioni con canzoni o interpretazioni varie
Non si può' dire forse…ma con latino e greco me la sono svangata promettendo alla prof di fare uno spettacolo per la scuola dove interpretavo un Giulio Cesare che parlava latino! In effetti ho incontrato al liceo solo un professore che mi era ostile e mi abbassava pure i voti…anche quando ero preparato mi metteva sempre 2.

Ma come vive Federico il suo tempo diciamo libero o dei desideri personali?
Trovi il tempo per l'amore, una fidanzatina?
Al momento mi sembra di trovare il tempo per tutto. Ad eccezione che per prendere la patente che invece mi servirebbe proprio! E' solo che devo imparare a memoria i quiz..Una notte di queste inizio !
L'amore ? L'ho scoperto da poco… Anche questo per caso. Sono fidanzato con una ragazza dolcissima che, casualità, ha il mio stesso nome ma al femminile. Lei riesce sempre a trovare le parole giuste per confortarmi e farmi stare piu' tranquillo dopo una giornata estenuante. Occhio pero' perché è particolarmente gelosa!

Partecipi ai vari casting oppure ti chiamano? Come vivi le selezioni che per me sembrano un centro di sgomitate tra attori.
Ho un'agenzia. Quando ci sono provini li faccio. In Italia purtroppo non ci sono tantissimi ruoli per attori giovani quindi …


Nell'ultima stagione hai fatto uno spettacolo molto forte che racconta la vita di un giovane che a causa di una serie di eventi arriva al suicidio per un intruglio a base di droga e alcol. Forse non è un suicidio ma una conseguenza? Qui interpreti Emanuele un giovane di 16 anni e che si butta dal ponte o forse cade, come è stato interpretare un ruolo così drammatico?
Sicuramente interpretare una parte così dura e vera ha messo dentro me un grande senso di responsabilità. Interpretare il ruolo di Emanuele, portare in scena la sua storia non è stato per me un compito facile.
Quando mi approccio ad un personaggio cerco di immergermi completamente in quelle che sono tutte le sue possibili sfaccettature. Ma quando la storia, il personaggio è realmente vissuto, come nel caso di Emanuele, un ragazzo della mia età con una storia cosi' e cosi'tragica, tutto diventa piu' complicato. Ho chiesto ai genitori di Emanuele di raccontarmi tutto del loro figlio e di poter entrare nella sua stanza…Li' ho trovato una camera piena di cose che raccontavano di quel ragazzo a cui la vita è stata strappata crudelmente e senza appello. Ne sono uscito con le lacrime agli occhi ma avevo capito come fare, come trasmettere cio' che è stato Emanuele Ghidini ,ho trovato una strada.
Emanuele Ghidini,16 anni, un ragazzo normale, pieno di voglia di vivere, semplice, che a causa di cattive frequentazioni è stato portato a provare una pasticca di acido. Forse inconsapevolmente si è lanciato da un ponte, sulla strada per tornare a casa…esattamente dal punto in cui quando era piccolo con il padre avevano liberato un pesciolino rosso…E' uno spettacolo dove si ripercorre l'ultima parte della vita di Emanuele fino al tragico epilogo. Si chiama "Lasciami Volare" di Mandolini.75 minuti in cui il pubblico sta in silenzio per poi esplodere alla fine. Sempre.

E ora veniamo allo spettacolo LA PARTITELLA al TEATRO SALA UMBERTO fino al 15 aprile, Il tuo ruolo cosa racconta?
Nello spettacolo "La partitella" di Manfridi-regia di F.Bellomo il mio ruolo è quello di Macioci, ragazzo al primo anno di medicina, un po' fuori dalle righe, un ragazzo sensibile che vive in un suo mondo e viene un po' schernito dal gruppetto di cui comunque fa parte…che si ritrova a giocare una partita di calcio sotto ponte Lanciani, dove è ambientato lo spettacolo. Micio Micioci lo chiamano…per la sua passione per i gatti .

Siete tutti giovani. Ci racconti come è il vostro rapporto visto che sembrate un bel gruppetto di furbetti….Ma che correte dietro un pallone?
Questa è bella! Siamo un gruppo molto affiatato, siamo giovani ma alcuni hanno anche un bel curriculum alle spalle!
C'è amicizia e complicità anche al di fuori del lavoro, usciamo spesso la sera insieme dopo gli spettacoli.
Durante le pause si parla del più e del meno, si parla di film che ci sono ultimamente piaciuti oppure serie tv, e dietro le quinte si organizzano anche "partitelle" vere e proprie con i fogli di carta accartocciati come segno di scaramanzia.
Ho un score per adesso di ben 6 goal, potrei essere il Totti della "partitella" in ambito di record dietro le quinte!

E' uno spettacolo nuovo che richiama un pubblico giovane visto che sul palco come interprete principale c'è Carmine Buschini noto per Braccialetti Rossi?
E' uno spettacolo bello, fresco . Siamo in cartellone al Teatro Sala Umberto. Ci sono spettatori di tutte le età e si certo, tanto pubblico giovane ...Eh si…Carmine richiama un sacco di ragazzi e ragazze..che ci inseguono e ci mandano dolcetti di ogni tipo. 

So che ti sei iscritto all'Università. A quale facoltà?
Si, sono iscritto al primo DAMS della Link Campus University. Ci sono docenti eccezionali (vedi..ce provo anche qui) no..a parte gli scherzi…ci sono docenti preparati e conosciuti nel mondo dello spettacolo (il Program Leader è Alessandro Preziosi) e  le lezioni teoriche si alternano a laboratori pratici importanti per chi fa il mio mestiere (musical theatre, canto, dizione, recitazione, movimento scenico).Praticamente studio esattamente ciò' che mi piace e che faccio come lavoro. Mi ritengo fortunato…Ahhhh ho dato pure due esami. Fighissimo!

Ci sono giovani che credono sia facile vivere le emozioni dello spettacolo. Tu cosa consigli a loro che vogliono entrare a farne parte?
Un mio consiglio? E a me chi me lo da'? Io ho 19 anni…e di cose che vorrei fare… Non è facile per niente…Guarda l'unica cosa che mi viene da dire è questa. Io penso che lo studio sia importante. Non lo so, io onestamente di sacrifici ne ho fatti e ne faccio e ancora devo andare lontano. E spero di riuscirci!

Per lasciarci…visto che hai fatto il liceo classico…vuoi fare una citazione poetica?
Dunque …vediamo…chi mi viene in mente….Catullo…nooooo Leopardi…..no aspetta forse Foscolo…
Ecco..ho scelto.
Totti: So' troppo de a Roma!

Intervista di Enzo Fasoli per Agenzia Stampa Aspapress.it