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18 luglio 2020

Erica de Lisio salernitana è la vincitrice della sezione documentari della XIII edizione del festival internazionale del film corto, Tulipani di seta nera.

 

Erica de Lisio 24 enne salernitana è la vincitrice della sezione documentari della XIII edizione del festival internazionale del film corto, Tulipani di seta nera.

Erica De Lisio 24 enne regista salernitana con una grande passione per il cinema documentario. Ha partecipato alla XIII edizione del festival internazionale del film corto "Tulipani di seta nera" con il suo Documentario: "Pucundria" che ha riscontrato un forte interesse per  la giuria. "Pucundria" ha vinto il premio come miglior documentario della sezione.

Hai già partecipato al festival tulipani di seta nera?

Si ho già partecipato lo scorso anno,ma fuori concorso, con un documentario dal titolo: "Bettina". Grazie alla nascita della nuova sezione,"documentari", ho avuto la possibilità di partecipare in concorso con la mia nuova opera dal titolo: "Pucundria" che ha vinto il premio come migliore documentario. In concorso c'erano opere di registi che stimo moltissimo, questo mi ha dato grande gioia, non solo stare in mezzo a loro, ma anche vincere il premio come migliore documentario.

Dov'è partita l'idea di Pucundria?

Tutto è partito da una mia visione. Stavo tornando da un lavoro,  ho visto una macchina con una vecchietta che era inseguita da una vettura della polizia. Questa immagine mi ha fatto pensare che la donna anziana è appena scappata da una casa di riposo.  Da lì è partita tutta la mia ricerca su come si vive in una casa di riposo. Inoltre mi ha fatto pensare, quale potrebbe essere il mio ultimo desiderio prima di morire. Ad esempio lei scappava dalla casa di riposo per andare verso il suo ultimo desiderio.

Il sentimento di chiusura provato da noi durante il lockdown è lo stesso di coloro che stanno chiusi nelle RSA, case di riposo?

C'è una somiglianza, ma per loro è una situazione normale, per noi no. Questo periodo è stato vivere un pò come loro, un sentirsi bloccati, chiusi, avere paura di uscire e di morire. Tutte queste sensazioni che vengono quotidianamente vissute da coloro che stanno nelle case di riposo. C'è un'attesa diversa tra noi e loro.  Loro aspettano la morte e noi la vita.

Com'è nata la tua passione per il cinema e per il documentario?

La passione per il cinema è nata da quando ero piccola. Il cinema mi ha permesso di capirmi e di farmi capire dagli altri. Vedo la telecamera come una protezione, uno scudo. Uno scudo che mi protegge e mi espone allo stesso tempo. I documentari raccontano la vita vissuta e a me piace raccontare ciò che è accaduto e che accade, facendo vedere il mio sguardo sulla realtà e sul mondo.

Progetti per il futuro

si, durante il Lockdown ho rivisto vecchi archivi di famiglia e ho scoperto del materiale molto interessante, così ho deciso di realizzare un documentario su di loro. La storia è ambientata in irpina,dove ho la casa della mia nonna paterna. C'è l'uscita di un cortometraggio che ho realizzato a Novembre e di una videoclip musicale.

Erica de lisio la 24 enne regista salernitana che fà parte anche della direzione artistica del Picentia Short Film Festival. In più fà parte dell'associazione di produzione cinematografica indipendente ACT Production ed è studentessa del corso di cinema alla magistrale  dell'Accademia delle belle arti di Napoli.

Vincenzo Giannone. intervista in esclusiva per Agenzia Stampa Aspapress (luglio 2020)