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3 febbraio 2018

Il 3 febbraio la Beatificazione di Teresio Olivelli, martire vincenziano



Il 3 febbraio la Beatificazione di Teresio Olivelli, martire vincenziano


Sabato 3 febbraio 2018 verrà beatificato a Vigevano il martire vincenziano Teresio Olivelli. La celebrazione verrà presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi e concelebrata dal Vescovo di Vigevano, S.E. Mons. Maurizio Gervasoni.
 
A 70 anni dalla morte, il 3 febbraio 2018, verrà Beatificato a Vigevano il membro della Società di San Vincenzo De Paoli, socio della Azione Cattolica e della Fuci, alpino, docente, militare, resistente, Teresio Olivelli. "La sua azione -  ha dichiarato il Presidente nazionale della Società di San Vincenzo De Paoli, il dottor Antonio Gianfico -  è stata permeata da una costante attenzione ai deboli ed agli ultimi". Definito il protettore dei più deboli, il suo animo altruista fu sempre dalla parte degli indifesi, fino a pagare di persona con la propria morte avvenuta nel campo di concentramento di Hersbruck.
 
Dapprima durante la ritirata nella campagna di Russia, poi nel carcere di San Vittore ed infine nel lager, Teresio Olivelli si dedicherà sempre agli ultimi: confortando gli ammalati ed i più indifesi, incoraggiandoli ed aiutandoli, recitando il Rosario.
Furono proprio questi gesti di estrema generosità ad accendere l'odio dei Kapò che procurarono, con ripetute percosse e ferite, la morte di colui che molti testimoni non esitano a definire un martire.
 
«Olivelli - afferma S.E. Mons. Maurizio Gervasoni - viene proposto come esempio di autentico cristiano, che ha anteposto il Vangelo a ogni ideologia, che è stato discepolo innamorato di Cristo e apostolo appassionato della Chiesa. Un fedele laico la cui fede rigetta qualsiasi forma di male e di violenza. La sua eroica testimonianza cristiana è scomoda e ci scomoda, perché richiama il banco di prova della nostra sequela professata: l'amore incondizionato al prossimo».
 
Su Famiglia Cristiana Vittore Bocchetta, l'unico superstite che nel campo di Hersbruck condivise la prigionia con Teresio Olivelli, lo descrive così: "Si é trattato di un uomo. Un uomo speciale il quale, privilegiato, riuscì ad adoperare il suo stesso privilegio per combattere il male e per soccorrere il suo prossimo fino a sacrificare la sua stessa esistenza. La misericordia di un essere per il suo prossimo può essere passiva nel compatire il misero e può essere attiva nell'offrire la propria vita per quella di un altro. Questo, a mio parere, si può chiamare martirio. Questo, a mio parere, si deve dire di Teresio Olivelli. Teresio, nel mio caso specifico, usò il suo talento per salvarmi sapendo di farlo. Ciò, però, che nessuno dei sopravvissuti può rammentare è quanti e quali furono i suoi salvati. Per Olivelli la misericordia non era opera pubblica, ma cosa personale e privata. Questo merita la memoria di Teresio!".

LA MODA DI CINZIA DIDDI APPRODA A TEATRO: SUOI GLI ABITI DI SCENA DI STEFANO MASCIARELLI NE "UNA MOGLIE DA RUBARE"

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LA MODA DI CINZIA DIDDI APPRODA  A TEATRO: SUOI  GLI ABITI DI SCENA DI  STEFANO MASCIARELLI NE "UNA MOGLIE DA RUBARE"

"Ho accolto con grande entusiasmo la richiesta da parte di Stefano Masciarelli di preparare gli abiti di scena dello spettacolo teatrale  con Patrizia Pellegrini ( partito dal   Teatro Manzoni di Roma,  girerà le più importanti piazze italiane). Consapevole del fatto che sarebbe stato SICURAMENTE un grande successo e dare il mio Contributo in qualche modo, anche se in piccolissima parte,  ad uno rappresentazione teatrale che riceve consensi positivi, mi rende orgogliosa del lavoro che faccio.

Come fare gli abiti ?

Come sempre, si tratta in fondo di regole di buon senso, che si rifanno tutte ad un principio valido in qualunque occasione pubblica: la semplicità ...  quando  è possibile.

Qualche valutazione tecnica, quale l' utilizzo di tessuti leggeri che siano confortevoli. E in questo caso il «gioco» è fatto.

Niente è lasciato al caso!

Anche in spettacoli teatrali dove l' abito in questo caso non e' altro che un costume, lo stile e alcuni dettagli , possono aiutare la comunicazione non verbale e diventare un biglietto da visita coerente ed efficace, solo alla semplice vista.

In scena ,sia pure in un contesto di recitazione , Il modo in cui ci presentiamo, ci "posiziona" , dal punto di vista professionale agli occhi del nostro interlocutore, creando aspettative più o meno consapevoli su di noi".
                                                                                                                                              CINZIA DIDDI

Jaja Fiastri, regina della commedia italiana, al fianco di Garinei e Giovannini per oltre trent'anni, ha scritto questa divertente pièce, in cui i protagonisti si incontrano e si scontrano in una girandola di colpi di scena imprevedibili.
Giovanni Angelucci (Stefano Masciarelli) un uomo d'affari maldestro e impacciato, è distrutto: sua moglie è stata rapita. E' stato richiesto un ingente riscatto per il suo rilascio. Come fare considerando che la sua azienda è sull'orlo del fallimento? Ha un'idea alquanto surreale: rapire Anna, (Patrizia Pellegrino) la bella moglie del suo rivale fortunatissimo in affari. Una volta ottenuto il riscatto, potrà liberare sua moglie. Di notte mette in azione il suo piano "diabolico": sequestra Anna e la porta nel suo magazzino.
La donna è terrorizzata e preoccupata, ma presto si rende conto che il rapimento è il frutto della disperazione di un uomo. Il suo piano, infatti fa acqua da tutte le parti: il marito di Anna non ha nessuna intenzione di pagare. Ed ecco che i ruoli di carnefice e vittima si stravolgono!!! I due, prima nemici, diventano complici. Architettano un piano in maniera tale che lui potrà salvare il matrimonio e lei ottenere una prova d'amore. Mentre Giovanni è fuori ad attuare la nuova strategia elaborata, arriva nel magazzino Priamo (Luigi Tani) il custode 
Anna e Giovanni sono due personaggi buffi, teneri, divertenti, carichi di umanità, uniti in questa avventura che cambierà per sempre le loro esistenze.
Priamo il guardiano di notte, un po' amico, un po' angelo custode, armato di intelligenza e saggezza popolare, riesce a far incontrare queste due anime alla deriva.
le musiche originali di Stefano Magnanensi fanno da cornice a questa commedia romantica e divertente.


ANEC Lazio su Arena Cinema di San Cosimato AMERTICA OCCUPATO

Sull’Arena Cinema di San Cosimato a Roma


Sulla vicenda dell’arena di San Cosimato noi esercenti cinematografici non possiamo rimanere estranei e distaccati. Il Cinema è la nostra vita la nostra passione ed anche un po' la nostra follia, proprio come per i ragazzi dell’ “America Occupato”, con la differenza che noi affrontiamo questa sfida con i rischi d’impresa e senza alcun paracadute, sostenendo interamente gli oneri e gli sforzi che tale scelta c’impone giorno dopo giorno con l’unica soddisfazione di accogliere il pubblico nelle nostre sale e vederlo ancora emozionarsi davanti al grande schermo attraverso una delle poche esperienze collettive rimasta.

Anche se in un primo momento abbiamo avuto la tentazione di non enfatizzare una vicenda che, con tutto il rispetto dei “ragazzi occupanti” e del loro leader Carocci, sembra ormai ripetersi affannosamente di anno in anno, quando i problemi da affrontare e su cui fare appelli sarebbero ben altri, abbiamo, comunque, deciso di cogliere questa occasione per rilevare, in controtendenza con gran parte dell’”Elite” del Cinema Italiano e di alcuni esponenti politici, che dovremmo smetterla di calpestare le regole condivise che sono l’unico argine contro l’arroganza, i privilegi ed i favoritismi su cui quegli stessi paladini a difesa di questa iniziativa sembrerebbero fondare i propri ideali e valori a difesa della legalità e della trasparenza.

Per articolare meglio il senso di questo nostro profondo dissenso vorrei soffermarmi su alcuni aspetti, di cui in parte siamo stati in questi anni interpreti, talvolta, dimenticati.
Innanzitutto, è giusto che, mentre i Cinema rimangono faticosamente aperti tutto l’anno, compresa l’estate, ci siano iniziative gratuite con l’apporto diretto ed indiretto delle istituzioni pubbliche?
A quella di San Cosimato bisognerebbe aggiungere anche l’arena gestita dalla Direzione Generale Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali anch’essa ad ingresso gratuito.

Il valore di San Cosimato non è certo messo in discussione e l’impegno, accompagnato da una sincera e profonda passione per il cinema da parte degli organizzatori, non può che essere apprezzato ed incoraggiato, ma è inaccettabile che l’interesse collettivo e gli appelli pubblici si concentrino solo sul loro operato, trascurando e disinteressandosi totalmente di tutti coloro che con la stessa dedizione, con ingenti sacrifici e con altrettanta dignità si adoperano tutti i giorni nel diffondere il Cinema in tutti i suoi generi e contenuti attraverso le sale cinematografiche.

Anche l’Arena a Piazza Vittorio, uno dei luoghi più degradati e rischiosi della città, assegnataci attraverso un avviso pubblico e senza alcun sostegno economico, avrebbe dovuto meritare la stessa attenzione e lo stesso trattamento, viste le analogie e forse ancor di più per la storicità che ci lega a questo faticoso, ma allo stesso tempo entusiasmante progetto attraverso cui il cinema diventa occasione di riscatto sociale e di rigenerazione urbana per un intero quartiere.


Lo stesso dovrebbe valere per tante altre iniziative valorose che si realizzano nelle nostre periferie abbandonate e che non riescono ad ottenere altrettanto interesse e la stessa “protezione”, sia da parte di alcuni nostri amministratori pubblici, che dai maggiori esponenti del mondo del cinema.

Non ci possono essere figli e figliastri, non possiamo da un lato predicare bene e poi a seconda delle circostanze e/o delle convenienze agire altrimenti!
Non possiamo pretendere a giorni alterni il rispetto della legalità e della trasparenza come fari che dovrebbero illuminare l’azione di qualsiasi amministrazione pubblica, per poi di fatto mortificare ed umiliare tutti coloro che s’inchinano all’osservanza delle regole come principio base per una sana e responsabile convivenza civile.

Purtroppo, questa vicenda, ma soprattutto le dinamiche distorte ed i toni esasperati che produce ci dimostra, che ciò che veramente manca in questa città è una politica complessiva ed organica sui luoghi della cultura, siano essi cinema, teatri o sale da concerti.

Tutto sembra essere lasciato al caso, senza una visione ed una prospettiva d’insieme condivise da mettere in atto attraverso una serie di azioni basilari che darebbero un minimo di speranza e di fiducia a tutti coloro che s’impegnano quotidianamente a tenere aperti tali luoghi continuando a svolgere in totale solitudine una funzione decisiva per la crescita civile e democratica della nostra comunità.


LINA SASTRI - sala umberto dall'8 al 18 febbraio

LINA SASTRI
APPUNTI DI VIAGGIO
biografia in musica
SCRITTO E DIRETTO DA
LINA SASTRI

con
Filippo D'Allio, chitarra
Gennaro Desiderio, violino
Salvatore Minale, percussioni
Gianni Minale, fiati
Salvatore Piedepalumbo, fisarmonica e tastiere
Luigi Sigillo, contrabbasso

PRODUZIONE ENTE TEATRO CRONACA VESUVIOTEATRO


Un racconto libero della vita artistica di Lina Sastri, dal debutto in Masaniello alle prime esperienze teatrali con Eduardo e Patroni Griffi, dal cinema alla musica, all'invenzione del suo teatro musicale. E così, di volta in volta, il racconto si anima di citazioni di prosa, da Filumena Marturano di Eduardo a Pirandello a La casa di Ninetta della stessa attrice autrice, ma si anima soprattutto di musica, da Assaje scritta da Pino Daniele per il film Mi manda Picone alla Madonna de lu Carmine di Roberto De Simone per spettacolo Masaniello, da Reginella cantata per la prima volta a Cinecittà in una serata dedicata alla commemorazione di Anna Magnani, a Maruzzella, da Gracias a la vida di Violeta Parra ad Alfonsina y el mar, dal tango al bolero, alle tammurriate popolari, dai classici napoletani ai brani inediti scritti per lei dai nuovi compositori e autori napoletani.
Un viaggio nel teatro, nella musica e nel cinema italiano, attraverso i racconti di vita vissuta, di incontri indimenticabili con le eccellenze artistiche del nostro paese, brani poetici e di drammaturgia di grandi autori e registi, brani musicali della grande tradizione classica napoletana e internazionale, tutto liberamente e semplicemente proposto da Lina Sastri, accompagnata in scena dai suoi valentissimi musicisti pronti a seguirla ad ogni invito o suggerimento musicale.
Un viaggio nell'anima che ogni sera si rinnova liberamente, sull'onda dell'emozione, delle parole e della musica.

Note di Lina Sastri
Era il 1976, una ragazzina di 17 anni, timidissima e scontrosa, con tanta voglia di assoluto, e nessun adattamento al compromesso della vita, quindi con un grande disagio di vivere, vede per la prima volta il palcoscenico e sceglie di fare l'attrice, fulminata da una vocazione annunciata già da quando era piccolissima, e neanche sapeva che il teatro esistesse, ma ne respirava il rito con il profumo di incenso di chiesa. Su quel palco respira la libertà, e non ci pensa un attimo a lasciare la casa, genitori, tutto, così…senza un soldo, senza una certezza, senza niente, con una forza e una sfrontatezza che solo la giovinezza può dare, per inseguire quel sogno di libertà e di assoluto, quell'aria di vita che sentiva solo sul palcoscenico.
Ed è Masaniello di Armando Pugliese, spettacolo di strada e di innovazione, sotto una tenda da circo, spettacolo di parole, canto, musica, che la vede debuttare come una piccola mendicante che inneggia, rabbiosa, alla giustizia, rivolgendosi, in un inno scritto da Roberto De Simone, alla Madonna, la Madonna nera del Carmine, quella madonna che poi tornerà spesso nel suo percorso artistico.
E poi arriva il teatro, quello con il sipario rosso di velluto, le regole della recitazione, un mondo sconosciuto e misterioso, che l'avvolge e la terrorizza ma che sempre la fa sentire se stessa, come mai le riesce nella vita.
Un salto… ed è attrice!
Patroni Griffi la sceglie e l'accoglie, e lei, sconosciuta fa la prima donna in spettacoli di Goldoni, Pirandello, Fassbinder, Dumas. E poi Eduardo, il grande Eduardo De Filippo: un incontro del destino, timido all'inizio, come tutti i grandi amori. Prima quasi una comparsa, poi una battuta, poi due, poi una sostituzione, il destino che sempre decide, poi Natale in casa Cupiello, e altro ancora. Un percorso che l'avrebbe portata anni dopo a incontrare Luca De Filippo e ad interpretare con lui e la regia di Francesco Rosi il difficile e bellissimo personaggio di Filumena Marturano. E intanto il cinema, grande seduttore, arriva a rubarla al teatro: Nanni Moretti, Gianfranco Mingozzi, fino a Nanny Loy regista di quel Mi manda Picone, con Giancarlo Giannini che le cambia la vita e la fa sentire veramente in una favola, nel mondo dorato del cinema. Il primo David di Donatello, il primo Nastro d'Argento e la musica di Pino Daniele che le scrive una canzone per il film, prima ancora che il film uscisse al cinema quando nessuno la conosceva ancora, se non come una giovane e promettente attrice di teatro, quando, una sera, a Cinecittà, di nuovo è il destino a decidere. Sostituisce qualcuno, lei, sconosciuta, in una serata dedicata alla commemorazione della grande Anna Magnani, e la Magnani – da lontano - la tiene a battesimo, fino ad interpretarla, poi, la Magnani, nel film in celluloide di Carlo Lizzani. Quella sera le viene chiesto di cantare una canzone napoletana che la Magnani amava molto: Reginella.
Ecco, la musica è arrivata!
E canta per la prima volta canta una canzone napoletana in pubblico e scopre che è bella quella musica napoletana antica che lei da ragazzina un po' commiserava quando la sentiva cantare nel vicolo in cui era nata. E decide di cantare, scegliendo fra tante, le canzoni che le ricordano qualcosa, quelle che conosce intimamente, quelle che cantava sua madre, senza impararle, perché le conosce con il cuore, con la voce, con l'anima, perché fanno parte della sua vita, della sua infanzia, sono odori, sapori, ricordi, visioni, sono la sua profonda identità. Arriva anche il primo cd e sperimenta il ritmo, anche quello le appartiene, come la melodia è della madre, il ritmo è suo padre, che va e che viene dal Sud America portando nel vicolo dove è nata, nella piccola casa napoletana dell'infanzia, il bolero, il fado, il mambo, il tango. Di nuovo il teatro, la commedia musicale, da Medea di Portamedina a Gilda Mignonette, e poi la tragedia, Medea, Elettra, fino all'Opera da tre soldi e la casa di Bernarda Alba. E ancora il cinema, che la premia con David di Donatello, dopo Mi panda Picone, per Segreti Segreti di Giuseppe Bertolucci e L'Inchiesta di Damiano Damiani, e le nominations per Celluloide di Carlo Lizzani, Vite Strozzate di Ricky Tognazzi e molti altri. Fino a Baaria di Giuseppe Tornatore, To Rome with Love di Woody Allen. E poi la musica che sempre chiama, incanto antico, che si infila con forza nella sua vita divisa ormai fra teatro cinema e musica. Ma cantare non le basta, ha bisogno di farla diventare teatro quella musica. E così nascono spettacoli di prosa, poesia, musica e danza, che immagina, scrive, dirige e produce. La musica diventa teatro. Cuore mio è il primo spettacolo, subito dopo Corpo celeste, Mese mariano dedicato a Salvatore Di Giacomo e poi ancora Lina rossa, Linapolina e tanti altri..

Lina Sastri


TEATRO SALA UMBERTO
8 – 18 FEBBRAIO 2018

Via Della Mercede 50      06 6794753      w w w. s a l a u m b e r t o. com
martedì, giovedì e venerdì ore 21, mercoledì ore 17, sabato ore 17 e 21, domenica ore 17
Prezzi da 38€ a 28€



IL VOLO LASCIA IL BEL CANTO PERCHE ERA TANTO BELLO, E ORA CHE SARA

Il nuovo numero di Prima è in edicola a con il 'Diario 2017'






Il nuovo numero di 'Prima Comunicazione' è in edicola con il 'Diario 2017' a Mensile e allegato sono disponibili da subito anche in edizione digitale per smartphone e tablet.



Tra i protagonisti del mese Luciano Fontana, Lino Morgante, Alessandro Galimberti, don Dario Edoardo Viganò, Roberto Sergio, Demetrio Albertini ed Emanuela Ronchi.
Ecco alcuni dei titoli in sommario:
L'editoriale �C Buoni e cattivi editori
Le acque serene del Corriere della Sera e i coltelli che volano a Repubblica, il taglio degli investimenti pubblicitari e le strategie di Google, Papa Francesco che punta sul digitale e le sortite dei politici, in un gioco al massacro (della Rai) condotto all'insegna del chi la spara più grossa
Storia di copertina �C Fontana sapiens
Intervista a Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, che racconta le novità del suo giornale. Debutta la 'Dataroom' di Milena Gabanelli, arrivano firme come Alessandro D'Avenia, si valuta il lancio di nuovi dorsi locali, mentre il digitale continua a rafforzarsi. E Urbano Cairo? Per Fontana "è un editore perfetto, ci lascia la massima indipendenza".
Fatti & Flash �C La staffetta
Scambio ai vertici nelle due società più in vista dell'intrattenimento: Paolo Bassetti lascia Endemol Shine Italia per Magnolia Italia-Banijay Group. Dove raggiunge il fratello Marco che ne è il gran capo. Al suo posto arriva Leonardo Pasquinelli. Per entrambi un periodo di non concorrenza.
Gruppi editoriali �C Morgante, il tessitore
L'editore della Gazzetta del Sud, Lino Morgante, ha convinto dopo pazienti trattative Antonio Ardizzone a cedere la quota di maggioranza del Giornale di Sicilia, oltre alla tv e alla radio. "Saranno due gemelli diversi", dice Morgante dei due giornali che coprono buona parte della Sicilia e della Calabria.
Produttori �C Coraggio, raccontiamo
La fiction e il documentario hanno il ruolo che un tempo era degli intellettuali, dice Gloria Giorgianni. Con la sua Anele ha prodotto la serie di Camilleri sulle donne e quella sulle vittime di mafia e terrorismo. Su Rai 3 andranno in onda biografie di donne celebri e su Rai1 il format 'Dimmi di te'. Il sogno nel cassetto? Un polo produttivo in Sicilia, terra della sua famiglia.
Vigilanza Rai �C I cinque anni difficili a San Macuto
La commissione bicamerale, per la prima volta a presidenza grillina, termina il mandato con molte delibere approvate all'unanimità e un soggetto, la Rai, sotto accusa per l'incapacità di cambiare. Il presidente, Roberto Fico, rivendica trasparenza e risparmi, il Pd con Michele Anzaldi addita sprechi e inefficienze di Viale Mazzini e Forza Italia, con Renato Brunetta, propone di abolire la Vigilanza.
Radio Rai �C Puntuali e digitali
Con la riorganizzazione digitale ben avviata, il direttore Roberto Sergio si concentra sulla società di rilevazione degli ascolti Ter, dove porta avanti la sua battaglia a favore di Upa.
Media vaticani �C La rivoluzione è in cammino
Nel 2018 si concluderà la riforma globale dell'informazione e della comunicazione voluta da Francesco. Le tappe di un lavoro ciclopico e non senza difficoltà nel racconto di monsignor Dario Edoardo Viganò.

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Con il numero di gennaio di 'Prima Comunicazione' c'è il 'Diario 2017′
Il Diario 2017 dà conto, giorno per giorno, mese per mese, quel che è avvenuto di davvero significante nel mondo dell'editoria (si pensi, tanto per dare un esempio, alla marcia trionfale di Cairo con Rcs, all'esordio di Gedi, ai nuovi vertici dell'Aie), delle tivù e radio (le 'molestie' politiche di cui continua a essere vittima la Rai, la guerra Vivendi-Mediaset, l'exploit della radio, la crescita delle produzioni di serie di qualita' etc.), di Internet e delle tlc (tra le tante cose, il dilagare di Facebook, le grane di Tim e il battesimo di Open Fiber), della comunicazione e della pubblicità (l'avanzata dei giganti della Rete nella torta globale della pubblicità, ma anche la consapevolezza degli investitori di voler governare i cambiamenti, il nuovo impeto nella creatività di inventare nuove idee). Notizia nude e crude che danno al lettore la possibilità di memorizzare non solo i momenti topici dell'anno appena concluso ma anche di cogliere i mutamenti carsici, le scosse telluriche, le molte contraddizioni e gli inattesi successi in uno scenario sempre più complesso e ricco.
Sponsor del Diario 2017 è stato quest'anno Google per raccontare la propria strategia e il proprio impegno nel costruire una relazione significativa con gli editori che producono contenuti e ribadire il prezioso lavoro della piattaforma digitale Google Art & Culture per promuove l'arte, la storia, e i luoghi più suggestivi del mondo rendendoli disponibili a tutti.

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GIORGIA in tour dal 2 marzo sulla scia del CD LIVE + DVD "ORONERO LIVE".


GIORGIA


ORONERO LIVE
DAL 2 MARZO dal vivo con 6 imperdibili concerti
2 e 3 marzo al PalaLottomatica di ROMA
7 e 8 marzo al Mediolanum Forum di MILANO
12 e 13 marzo alla Kioene Arena di PADOVA

Dal 2 marzo GIORGIA emozionerà di nuovo il suo pubblico con “ORONERO LIVE”, 6 imperdibili appuntamenti dal vivo per festeggiare un anno di grandissimi successi, che inaugurano la collaborazione con VIVO Concerti. Per la prima volta GIORGIA si esibirà su un palco centrale a 360°, in 3 dei più importanti palazzetti del Paese, a ROMA, MILANO e PADOVA, con una produzione unica grazie alla quale sarà possibile godersi lo show da qualsiasi settore delle location.

Queste le uniche date di “ORONERO LIVE”, prodotte e organizzate da VIVO Concerti (www.vivoconcerti.com):
2 e 3 marzo al PalaLottomatica di ROMA;
7 e 8 marzo al Mediolanum Forum di MILANO;
12 e 13 marzo allaKioene Arena di PADOVA.

Biglietti disponibili su Ticketone.it in tutti i punti vendita TicketOne e nelle prevendite autorizzate.

RTL 102.5 è radio media partner del tour di GIORGIA.

È disponibile “ORONERO LIVE(Microphonica/Sony Music Italy) di GIORGIA, il meglio di “Oronero Tour” arricchito da due brani inediti: il singolo “Come Neve”, grande successo radiofonico già certificato oro (da FIMI / GfK Italia), e “Chiamami tu”.
ORONERO LIVE” è disponibile nella versione fisica nei seguenti formati:
-       CD LIVE contenente 13 successi live registrati durante il tour sold out di “Oronero” e due inediti prodotti da Michele Canova,Come Neve”, in duetto con Marco Mengoni, e “Chiamami tu”;
-       DELUXE composto dal CD LIVE + l’albumOronero+ DVD del live (concerto integrale + videoclip BSide: una versione esclusiva e del tutto inedita del video di “Come neve” con protagonisti Giorgia e Marco Mengoni);
-       DOPPIO VINILE contenente i 13 brani live e i 2 inediti.

Da oggi “ORONERO LIVE” è anche disponibile in download e streaming al seguente link: https://smi.lnk.to/GiorgiaOroneroLive

Questa la tracklist del CD LIVE di “ORONERO LIVE”: Come neve” con Marco Mengoni, “Chiamami tu”, Credo”, “È l’amore che conta”, “Vanità”, “Io fra tanti”, “Gocce di memoria”, “Scelgo ancora te”, “Non mi ami”, “Dimmi dove sei / Un amore da favola”, “Di sole e d’azzurro”, “Tu mi porti su”, “Quando una stella muore”, “Posso farcela”, “Oronero”.

Più di vent’anni di carriera artistica con oltre 7 milioni di dischi venduti, GIORGIA è unanimemente considerata tra le più grandi artiste italiane di sempre, con una voce capace di virtuosismi tipici delle grandi star d’Oltreoceano! Nel corso degli anni ha collaborato con importanti artisti italiani e internazionali quali, per citarne alcuni, Luciano Pavarotti, Ray Charles, Lionel Richie, Jovanotti, Mina, Zucchero, Pino Daniele, Andrea Bocelli, Eros Ramazzotti, Gianna Nannini, Herbie Hancock e Alicia Keys. 

PACIFICO al Festival di Sanremo firma tre brani ed è in gara in trio con ORNELLA VANONI e BUNGARO!



PACIFICO

AL FESTIVAL DI SANREMO 2018
è in GARA in trio con ORNELLA VANONI e BUNGARO e firma TRE BRANI


Gino De Crescenzo, in arte PACIFICO, è uno dei protagonisti della 68° edizione del Festival di Sanremo sia in veste di autore, firma tre dei brani in gara, sia sul palco dell’Ariston con l’inedito trio Vanoni-Bungaro-Pacifico, nato da un’idea di Mario Lavezzi.

In qualità di autore, Pacifico ha scritto per il duo Roby Facchinetti e Riccardo Fogli il testo del brano “Il segreto del tempo”, per Enzo Avitabile e Peppe Servillo è co-autore del testo de “Il coraggio di ogni giorno”, per il trio Vanoni-Bungaro-Pacifico, oltre a essere presente sul palco, è co-autore del testo “Imparare ad amarsi”.

«Ornella e Tony mi hanno chiesto di scrivere il testo di questa bella canzone racconta Pacifico – Ho cercato parole d’amore e perseveranza, giuste per la musica e per quelle voci così emozionanti. Per Facchinetti Fogli ho scritto un dialogo tra due vecchi amici, che ancora dopo anni riescono a disperarsi e ad incoraggiarsi, a vivere in maniera appassionata. 
Ho scritto insieme ad Enzo Avitabile il testo del brano, ed è venuta fuori una canzone sofferta e potente,
con dentro un’energia più forte di qualsiasi amarezza
».

Cantautore e autore tra i più stimati del panorama italiano, Pacifico ha all’attivo 5 dischi (Pacifico, Musica Leggera, Dal giardino tropicale, Dentro ogni casa, Una voce non basta), ha vinto il Premio Tenco per l’opera prima e numerosi altri riconoscimenti, ha partecipato al Festival di Sanremo in qualità di interprete nel 2004, vincendo il premio per la miglior musica e ha duettato con alcuni dei più grandi artisti italiani e internazionali (Gianna Nannini, Ivano Fossati, Malika Ayane, Marisa Monte, Ana Moura). 

Nell’aprile 2015 ha scritto e interpretato con Samuele Bersani il brano Le storie che non conosci”, con la partecipazione straordinaria di Francesco Guccini. Il brano si è aggiudicato la Targa Tenco 2015 come Migliore canzone dell’anno.

Ha scritto per il cinema (da Gabriele Muccino a Roberta Torre), e ha scritto e portato in scena il monologo teatrale “Boxe a Milano”. Ha pubblicato per Baldini e Castoldi, il romanzo “Ti ho dato un bacio mentre dormivi. Come autore collabora con i più importanti artisti italiani. Oltre al decennale sodalizio con Gianna Nannini ( cominciato con “Sei nell’anima” e giunto fino all’ultimo album “Amore gigante”), ha scritto per Andrea Bocelli (“Bellissime stelle”), per Gianni Morandi (Stringimi le mani, Bisogna vivere), per Adriano Celentano (Ti penso e cambia il mondo, I passi che facciamo), per Malika Ayane (Adesso e qui, Senza fare sul serio, Ricomincio da qui), per Eros Ramazzotti (Tra vent’anni), per Zucchero (Oltre le rive), per Giorgia (Sempre si cambia), per Antonello Venditti (Ti ricordi il cielo) e molti altri.

Attualmente Pacifico risiede a Parigi, dove sta collaborando anche con artisti francesi, e sta lavorando al suo sesto album di inediti.

GALLERIA D'ARTE DI ROMA LA NICA E I SUGGESTIVI QUADRI DELLìARTISTI DE CANINO

In esposizione nella Capitale i suggestivi quadri dell'artista Georges de Canino. Per non dimenticare.

Si è tenuta in questi giorni a Roma presso la galleria d'arte La Nica l'inaugurazione della mostra del maestro Georges de Canino dal titolo Kaddish – Arte, storia, memoria (1938-2018).
In occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio, la direttrice Maria Vittoria Marchetta e le curatrici Cristina Liscaio e Francesca V. Scazzocchio hanno voluto realizzare questo evento a commemorare la Shoah. Il progetto si è concretizzato in una personale dell'artista Georges de Canino, nella quale vengono presentate al pubblico trenta opere inedite. Si tratta in particolare di riporti fotografici su tela con interventi di acrilico e matita, volutamente senza telaio, esposti direttamente sulle pareti del prestigioso spazio espositivo.
Georges de Canino, selezionato nel 2011 da Vittorio Sgarbi per la 54.ma Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia con l'opera Golem, ha alle spalle quarant'anni di mostre personali e collettive, venendo riconosciuto e apprezzato nel corso degli anni sia in Italia che all'estero.
Il pittore, deciso da sempre a mettere la sua sensibilità di artista e di poeta al servizio della Memoria, ha deciso di intitolare questo vernissage "Kaddish", che nella liturgia ebraica è la preghiera di santificazione nel nome di Dio e che l'artista rivolge alle tante persone che considera importanti per la sua formazione umana e per quella delle generazioni future.
De Canino ricorda l'esistenza di persone a lui care, utilizzando la tecnica del riporto fotografico su tela. Troviamo quindi i ritratti omaggio a Primo Levi, Simone Veil, Anna Frank e tanti altri, attraverso le immagini tratte dalle vite di questi protagonisti prima della tragedia, restituendo loro dignità in quanto esseri umani e non solo vittime.
Il risultato sono opere cariche di luce, di colore, di segni, di frasi, evocanti profonde suggestioni e ricordi di un passato sempre attuale.
Senza memoria non vi è storia, non vi è presente, non vi è futuro.
Tra i visitatori della mostra, che ha riscosso un grande interesse da parte del pubblico e degli addetti ai lavori, anche l'attrice teatrale Ornella Giusto, intervenuta col compagno Rene Damiani Carbone, il produttore cinematografico Massimo Esposti, il regista Pierfrancesco Campanella e i family banker Beniamino Onorato e Giulio Lauciani, da sempre molto sensibili a ogni forma di arte e spesso a loro volta promotori, in prima persona, di encomiabili iniziative culturali.
per agenzia stampa Aspapress. Pierfrancesco Campanella

The Black's Tales Tour di L. Lanera fino al 4 febbraio al TEATRO ARGOT

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THE BLACK'S TALES TOUR

dal 2 al 4 febbraio
al Teatro Argot Studio


scritto, diretto e interpretato da
 Licia Lanera
sound designer Tommaso Qzerty Danisi
scenografia Giorgio Calabresecostumi Sara Cantaronelight designer Martin Emanuel Palmaregista assistente Danilo Giuva

Spettacolo realizzato con il sostegno di Residenza IDRA e Teatro AKROPOLIS nell'ambito del progetto CURA 2017 e di Contemporanea Festival/Teatro Metastasio 2016.

The Black's Tales Tour è uno spettacolo in cui cinque fiabe classiche (la Sirenetta, Scarpette rosse, Biancaneve, La Regina delle Nevi e Cenerentola) vengono spogliate della loro parte edulcorata e consolatoria e presentate in tutta la verità della loro versione autentica. Licia Lanera firma una scrittura originale che racconta incubi notturni e storie di insonnia, per parlare di alcune donne, delle loro ossessioni, delle loro manie, delle loro paure. Le icone delle fiabe pian piano si sgretolano, fino a diventare la realtà stessa, la più feroce, la più fallimentare. Una sorta di horror che vuole far paura per esorcizzare la paura stessa: quella di chi scrive, quella di chi vive. Completano lo spettacolo le musiche originali del musicista pugliese Tommaso Qzerty Danisi, che ipnotizzano lo spettatore accompagnandolo in una dimensione a metà tra l'onirico e il reale.

The Black's Tales Tour ha debuttato a giugno al Festival delle Colline Torinesi e ha viaggiato poi con successo per tutta Italia.
Venerdì 2 febbraio 2018 il Teatro Argot Studio ospiterà l'attesissimo debutto romano.
"Arriva un tempo che è quello della notte. Arriva un tempo in cui dal tuo letto escono draghi e sirene, vecchie dal naso adunco e giovani spose, principi azzurri e maghi, gatti parlanti e serpi mozzate. Arriva un tempo che è pericoloso per chi non dorme, perché i pensieri si affastellano e strane creature ti vengono a trovare. Per me, che soffro d'insonnia, tutte le notti arriva un tempo magico e inquieto e questo tempo, per una sera, voglio condividerlo con gli spettatori. Travestita da icona pop, prendo in giro me stessa: la star. La star decomposta, la reginetta depressa. Arriva un tempo in cui racconto fiabe, o quello che ne resta, a suon di musica elettronica. Arriva un tempo in cui le fiabe che conosci da sempre sono una scusa per dire di te. E dici ciò che mai, altrimenti, avresti avuto il coraggio di dire".
Licia Lanera

Rassegna stampa parziale

Tra horror, splatter e dinamiche da videoclip, le donne raccontate da Licia Lanera sono eroine fragili e umorali, ben lontane dagli stereotipi di perfezione propinatici nelle versioni mainstream delle fiabe. E a guardarla aggirarsi sul palco, le movenze incalzanti di una pop-star dal cipiglio pericoloso, le labbra spalancate sul microfono quasi divorato, poi portato addosso, appoggiato alla gola, per far sentire le vibrazioni di quella macchina instancabile e fiera che è la sua anatomia, viene da abbandonarsi alla scossa tellurica di emozioni, sentendosene quasi minacciati.
Valentina De Simone – Che teatro fa, Repubblica.it

Più che nel gesto, è nella voce e poi nel canto che si concentra il lavoro attoriale esplicitato attraverso un'equilibrata sintesi drammaturgica nata dalla riscrittura inedita e personale di ciascuna fiaba, unita a risate, grida, biascichi, sussurri. Lanera dà prova di sensibile introspezione, di essere riuscita a scendere nel fondo macabro di ciascuno dei racconti cogliendone quella crudeltà che è cifra popolare e dunque rituale.
Lucia Medri – Teatro e Critica

Ci siamo dimenticati di avere paura del buio, e che quella paura è importante e necessaria. Lanera ce lo ricorda, per questo nel buio ci sta anche per noi. Entra in scena con un body di pelle nera, la sua voce accarezza il nostro udito, il microfono ne amplifica le pieghe e le striature, a tratti è quasi una voce da bambina, altre volte si fa conturbante e ottudente. Questa figura sembra stare in piedi su un cubo da discoteca e ci informa di non riuscire più a dormire. […] Nelle fiabe scelte si annida quella crudeltà dei bambini capace di dirci come stanno le cose, queste fiabe non ci fanno da specchio ma da doppio, un "come potrebbe essere" che non vogliamo più ascoltare perché sappiamo di poterci trovare qualcosa di vero e tremendo.
Lorenzo Donati – Altrevelocità

La prova strepitosa che Licia Lanera fornisce in sintonia con la straordinariamente puntuale colonna sonora elettronica di Tommaso Qzerty Danisi: non si tratta solo di una delle più intense e coinvolgenti prove d'attrice degli ultimi anni, ma anche, e soprattutto, di una vera e propria scrittura scenica, addirittura, in certe sequenze, più importante del testo a monte.
Enrico Fiore – Controsce


Teatro Argot Studio
Via Natale Del Grande, 27
00153 Roma
tel. 06/5898111


Orario spettacoli:
dal martedì al sabato ore 20.30
domenica ore 17.30

Prezzo biglietti:intero 12 euro
ridotto 10 euro
studenti 8 euro
tessera associativa 5 euro


Info e prenotazioni: