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9 febbraio 2016

Nastri d'Argento: la selezione 2016

La stagione dei premi si apre con il cinema del reale       
Ecco la selezione completa dei finalisti tra i quali saranno
scelti i documentari dell'anno. La premiazione il 25,
serata alla Casa del Cinema

Roma, 2 febbraio- Sono 40 i documentari finalisti tra i quali saranno annunciati nei prossimi giorni cinquina finalista e vincitori dei Nastri d'Argento Documentari 2016. Li ha selezionati la giuria dei Giornalisti Cinematografici che li hanno scelti tra gli 87 titoli presentati nei Festival (poi usciti in sala o in dvd e sul web o trasmessi da una rete televisiva). Si tratta di film usciti nell'anno solare, quindi entro il 31 Dicembre 2015, divisi in due diverse categorie: produzione dedicata ai temi del reale e documentari dedicati al cinema, ai quali si sono aggiunti quest'anno, sempre più numerosi, i titoli dedicati alla cultura , alla musica, al teatro, agli spettacoli in genere.
Una selezione particolarmente ricca, quest'anno, che esprime un'attenzione crescente per il cinema del reale al quale i Giornalisti Cinematografici -in sinergia con la Casa del Cinema dove i premi saranno consegnati il 25 Febbraio prossimo-  dedicheranno anche alcuni appuntamenti nell'ambito della nuova edizione di Italia DOC appena iniziata, a cura di Maurizio di Rienzo, anche componente del Direttivo Nazionale del Sngci che la selezionato i titoli.
La stessa giuria ha già annunciato il Nastro speciale DOC 2016 per Ridendo e scherzando, Ritratto di un regista all'italiana di Paola e Silvia Scola, prodotto da Palomar e Surf film e in sala -ancora questa sera- in molti cinema italiani, con 01, in omaggio a Ettore Scola, che sarà festeggiato anche la sera del 25. 

Di seguito, in ordine alfabetico, i due elenchi dei documentari finalisti 
la lista completa dei titoli eleggibili è sul sito del SNGCI   www.cinemagazineweb.it
              
  CINEMA DEL REALE
-87 ORE di Costanza Quatriglio
-ASTROSAMANTHA di Gianluca Cirasola
-DAL RITORNO di Giovanni Cioni      
-ESULI: LE  GUERRE di Barbara Cupisti
-HARRY'S BAR di Carlotta Cerquetti
-I BAMBINI SANNO di Walter Veltroni
-IL GESTO DELLE MANI  di Francesco Clerici
-I SOGNI DEL LAGO SALATO di Andrea Segre
-l'ESERCITO PIU' PICCOLO DEL MONDO di Gianfranco Pannone
-L'INFINITA FABBRICA DEL DUOMO di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti
-LOUISIANA,THE OTHER SIDE di Roberto Minervini
-NAPOLISLAM di Ernesto Pagano
-OGGI INSIEME, DOMANI ANCHE di Antonietta De Lillo
-PRIMA DI TUTTO di Marco Simon Puccioni
-REGISTRO DI CLASSE dI Gianni Amelio e Cecilia Pagliarani
-SHOWBIZ di Luca Ferrari
-TORN di Alessandro Gassmann
-UOMINI PROIBITI di Angelita Fiore
-VINCENZO DA CROSIA di Fabio Mollo
-ZANETTI STORY di Simone Scafidi e Carlo A.Sigon

CINEMA, SPETTACOLI, CULTURA
-ALFREDO BINI OSPITE INATTESO di Simone Isola
-A PROPOSITO DI FRANCO di Gaetano Di Lorenzo
-A QUALCUNO PIACERA' STORIA E STORIE DI ELIO PANDOLFI di Caterina Taricano e Claudio De Pasqualis
-DIETRO GLI OCCHIALI BIANCHI di Valerio Ruiz
-FABER IN SARDEGNA di Gianfranco Cabiddu
-FILMSTUDIO MON AMOUR di Toni D'Angelo
-FIRENZE E GLI UFFIZI IN 3D di Luca Viotto
-GLI UOMINI DI QUESTA CITTA' IO NON LI CONOSCO di Franco Maresco
-IL PAESE DOVE GLI ALBERI VOLANO  di Davide Barletti e Jacopo Quadri
-IL SEGRETO DI OTELLO di Francesco Ranieri Martinotti
-LA VOCE DI PASOLNI di Matteo Cerami e Mario Sesti
-L'ULTIMO METRO DI PELLICOLA di Elio Sofia
-L'ACCADEMIA CARRARA, Il Museo ritrovato (3D) di Davide Ferrario
-LA PASSIONE E L'UTOPIA di Mario Canale 
-RIDENDO E SCHERZANDO di Paola e Silvia Scola
-PASOLINI IL CORPO E LA VOCE  
di Maria Pia Ammirati, Arnaldo Colasanti e Paolo Marcellini
-PASOLINI MAESTRO CORSARO di Emanuela Audisio
-S IS FOR STANLEY di Alex Infascelli
-SICILY JASS di Michele Cinque
-STREET OPERA di Haider Rashid
                                                               



Cinema: più autonomia e  libertà con la nuova legge
Si chiude la stagione del'assistenzialismo e va in pensione la censura amministrativa che il Sngci non ha mai condiviso

Roma, 2 Febbraio-  La nuova legge libera il cinema dalla servitù di regole anacronistiche chiudendo la stagione del 'sostegno assistito' e mandando per sempre in pensione la censura amministrativa, dal Sngci mai condivisa. Una svolta che i Giornalisti Cinematografici apprezzano - afferma una nota del Sindacato - e che non riguarda solo le tecnicalità economico finanziarie del provvedimento ma la sua stessa impostazione culturale.
La chiave che spiega con particolare evidenza il definitivo cambio di passo contenuto nel ddl approvato in questi giorni è nel superamento delle logiche ferme, in molti articoli, a regolamenti di mezzo secolo fa. Viene, per esempio, finalmente abolita quella discrezionalità, anche solo amministrativa, affidata a revisori di nomina ministeriale attraverso la Commissione che i Giornalisti Cinematografici- prendendo le distanze perfino dalle scelte dei colleghi critici con i quali condividono molte battaglie culturali- hanno da sempre considerato anacronistica e comunque espressione di una regola, interpretabile come un atto censorio, mai condivisa.
I giornalisti iscritti al Sngci-  la sigla più 'antica' della stampa cinematografica, attiva dal 1946- non hanno mai accettato, infatti, negli anni, pena l'uscita dall'associazione, di far parte delle Commissioni ministeriali di revisione cinematografica per una precisa scelta di campo coerente all'impegno civile del Sngci per la libertà e l'autonomia del cinema e della cultura in genere.
 Con i nuovi provvedimenti di legge, mettendo fine ad un meccanismo ormai superato, il ddl varato dal Ministro Franceschini non solo accoglie quest'istanza ma fa finalmente giustizia di un retaggio di antica memoria restituendo al cinema la sua libera discrezionalità, senza bisogno di alcuna 'revisione' per eventuali divieti ai minori che oggi torna, come accade all'estero, alla sola, autonoma e responsabile indicazione degli stessi imprenditori, senza bisogno di revisori esterni.
Un cambiamento che si aggiunge alla valorizzazione della cultura cinematografica esaltandone i valori di libertà e va nella direzione di una piccola rivoluzione che la stampa cinematografica, storicamente schierata per la libertà culturale e contro ogni censura, legge con particolare entusiasmo, ringraziando il ministro Dario Franceschini per la 'sterzata' che raccoglie le indicazioni di un tavolo allargato alle associazioni, con  un risultato che valorizza ora realmente, nella nuova impostazione di legge, le potenzialità del cinema anche nella sua straordinaria funzione di promozione in Italia e all'estero.