Alessia Marcuzzi, Davide
Oldani, Camila Raznovich e Nicoletta Romanoff provocano il pubblico del web con
#NONSOLOMIOFIGLIO
Sono
oltre 91.000 i minorenni che in Italia subiscono maltrattamenti,
una
fotografia sociale che merita attenzione e azioni concrete.
Oggi
migliaia di persone e i media in tutto il mondo ricoprono di attenzioni i figli
delle celebrities, che talvolta ne farebbero volentieri a meno, esponendoli
sotto i riflettori anche nei momenti di vita quotidiana.
Eppure, nello
stesso momento, a migliaia di altri bambini manca la giusta attenzione di cui
avrebbero bisogno.
L’Associazione
CAF Onlus, che dal 1979 si dedica all’accoglienza e alla cura di minori vittime
di maltrattamento e abuso, in occasione della Giornata Mondiale dei diritti
dell’Infanzia, lancia la campagna social
#nonsolomiofiglio con l’aiuto di Alessia Marcuzzi, Davide Oldani, Nicoletta
Romanoff e Camila Raznovich.
“Non deve essere mio figlio per meritare la
vostra attenzione” è il concept sposato da questi genitori famosi che per un
giorno condividono sui propri profili social un momento di dolcezza e intimità
con un bambino che non è loro figlio, accendendo così la conversazione tra i
loro followers (quasi 2 milioni solo su Instagram.)
Alessia
Marcuzzi ha infatti dichiarato: “Ci
sono momenti che amo condividere con il pubblico dei social e altri che
preferisco tenere per me, proprio come tutti noi. Certo è che una foto dei miei
figli viene vista da migliaia di persone: poter essere io stessa, attraverso il
mio profilo, a dare così tanta visibilità a bambini meno fortunati dei miei, è
una cosa bella, molto potente”.
“Noi
siamo spessissimo sotto i riflettori, ogni volta che sono con mia figlia vengo
seguita dai fotografi perché devono immortalare chissà quale momento. Fa parte
del nostro lavoro, quindi lo mettiamo in conto. Ma poter finalmente usare
questo lavoro per veicolare attraverso il mio essere mamma un messaggio così
importante è un grande piacere e un dovere” ha detto l’attrice Nicoletta Romanoff.
I loro stessi
profili diventano infatti un mezzo virale per alimentare l’interesse su un tema
ancora troppo indietro nell’agenda del Paese.
“Sono
papà da poco, quindi sono particolarmente sensibile al tema. La nostra bambina
riceve tutto l’amore del mondo, ma molti altri no. È un bel messaggio e sono
orgoglioso di diffonderlo” ha detto lo chef Davide Oldani.
Secondo l’Indagine nazionale sul maltrattamento dei
bambini voluta dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e condotta
in partnership con Terre des Hommes e il CISMAI, oltre 91.000 minorenni in
Italia subiscono maltrattamenti. “Anche
nel mio lavoro ho cercato più volte di dare visibilità a tematiche che ne hanno
troppo poca. E in questo caso è lo stesso: i media si fissano sui nostri figli
quando in Italia ci sono novantunmila bambini maltrattati che meriterebbero
attenzione” ha dichiarato Camila
Raznovich.
La ricerca che
rappresenta la fotografia più avanzata, aggiornata e attendibile della
dimensione del maltrattamento all’infanzia e all’adolescenza, ad oggi disponibile
in Italia, ha fatto emergere che 48 bambini e adolescenti su 1000 sono in
carico ai Servizi Sociali per un totale stimato di 475.453 bambini.
La prevalenza
dei minorenni in carico cresce al crescere dell’età: si passa infatti da 29
bambini su 1000 fino ai 3 anni, ai 54 tra gli 11 e i 17 anni. Questo risultato
mette in evidenza come il Servizio Sociale intervenga soprattutto quando i
bambini sono cresciuti, confermando pertanto uno scarso sviluppo di servizi per
la prevenzione precoce del maltrattamento.
“Il progetto #nonsolomiofiglio è stato
pensato proprio per portare l’attenzione mediatica su un tema gravissimo e
purtroppo diffuso quale quello del maltrattamento infantile. Siamo
felicissimi di questa opportunità e dell’impegno e della passione dimostrataci
dai testimonial di questa campagna” ha commentato Luisa Pavia, Amministratore Delegato dell’Associazione CAF Onlus, che
aggiunge: “Troppo spesso si
attende la tragedia per parlare di quanto sia grave, anche in Italia, il tema
della sicurezza dei bambini. E da troppi anni, ormai, assistiamo
all’impossibilità per i Servizi Sociali e i Tribunali, vessati dai continui
tagli amministrativi, di prendersi carico con tempestività di questi bambini
gravemente sofferenti.”
La prevenzione
primaria e secondaria dell’abuso e del maltrattamento infantile con interventi
specifici su mamme e bambini nella fascia d’età 0-2 anni è uno dei fronti su
cui è attiva l’Associazione CAF Onlus, oltre a quello dell’accoglienza di
minori vittime di abuso e maltrattamento in strutture residenziali e diurne
nella fascia d’età 3-18 anni, al sostegno psico-educativo per le famiglie
d’origine dei bambini seguiti, la sensibilizzazione, la selezione, la formazione
e l’affiancamento delle persone/famiglie che intendono intraprendere un
percorso di affido.
Il progetto è
stato ideato e realizzato a titolo completamente gratuito da Y&R / VML e
Burson-Marsteller con il supporto di Think Cattleya e Buddy Film.