Agenzia Stampa Aspapress

Autorizzazione Tribunale di Forlì 6/91 del 8 marzo 1991 - Anno XXXII - Registro Nazionale della Stampa 02659 - Registro Operatori Comunicazioni n. 1187 - Direttore Editoriale e responsabile Enzo Fasoli - Casella postale 19152 - 00173 Roma Cinecittà est - Responsabile dati: Carlo Carbone - Capo redattore Cristiano Rocchi. Associazione Periodici Associati: Presidente Enzo Fasoli - Responsabile settore: Angelo Misseri - Redazione: Vincenzo Giannone, Daniela Zappavigna.

Cerca nel blog

Pagine

29 novembre 2021

#Sicilia "Storia o mito? Il primo e unico Ponte sullo Stretto di Messina costruito dai romani nel 251 a.C."


L'idea di un Ponte sullo Stretto di Messina è sopravvissuta all'Impero Romano, al fascismo, alla Prima Repubblica, e, forse, anche a Berlusconi. L'opera incompiuta più famosa d'Italia è tornata d'attualità in questi giorni, ma, se la storia insegna, anche questa volta è possibile che svanirà ogni speranza di portare il Progetto in importo. A mio avviso, il progetto c'è, e anche di molto splendido, basta trovare i fondi, e se vogliamo veramente questo Ponte sullo Stretto di Messina, i fondi li troviamo anche presto. Oltretutto, il Ponte si potrà pagare anche da solo, in seguito, se proprio deve


Mentre nella nostra Epoca Moderna, con i migliori ingegneri, scienziati e tutta la tecnologia avanzata di cui ci possiamo avvalere, si discute da troppo tempo riguardo l'utilità, la fattibilità, la convenienza economica e la sicurezza statica di un eventuale Ponte sullo Stretto di Messina, senza concretizzare un bel niente ancora, più di ventidue secoli fa i romani realizzarono il primo e finora unico collegamento, un ponte, fra la Sicilia e la Calabria. Così risulta, dando credito agli storici greci e romani che nei secoli seguenti descrissero nel dettaglio la struttura e le relative vicende


Storia o leggenda? Chissà...

 

Le fonti storiche più dettagliate ci arrivano dal geografo e storico greco Strabone (63 a.C. - 23 d.C.) e dallo scrittore e storico Gaio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio (23 d.C. - 79 d.C.), che nella "Naturalis Historia" (Liber VIII, 6), narra che nel luglio 251 a.C. il Console Lucio Cecilio Metello, durante la prima guerra punica, dopo aver sconfitto nella seconda Battaglia di Palermo il Comandante cartaginese Asdrubale (giunto in Sicilia dall'Africa in soccorso di Annibale), ordinò la costruzione del ponte, per permettere il trasporto da Messana (Messina) a Regium Julium (Reggio Calabria) di 100 e passa elefanti da guerra appena catturati ai cartaginesi


L'idea del ponte di legno galleggiante, relativamente semplice e ingegnosa, non era del tutto nuova, essendo già stata utilizzata da assiri, persiani e greci dell'Epoca Classica per collegare le sponde di fiumi durante le guerre. I romani ne perfezionarono la tecnica costruttiva e le varianti, utilizzando queste strutture in varie occasioni


Tecnicamente il "ponte" sullo Stretto di Messina era una passerella galleggiante, costituita da centinaia di botti vuote legate a due a due, disposte in modo tale che non potessero toccarsi o urtarsi, intervallate modularmente da barche e sovrastate da traverse di legno, in modo da formare un impalcato, un piano di calpestio regolare su cui fu steso uno strato di terra. Ai lati della passerella furono disposti dei grandi e robusti parapetti di legno, allo scopo di rinforzare la struttura e di evitare la caduta in mare degli elefanti e dei carri durante le operazioni di attraversamento


Questa struttura era capace di fluttuare leggermente, sia verticalmente che orizzontalmente, adattandosi e resistendo così alla corrente dello Stretto, alle raffiche di vento e alle maree. Essendo il ponte "continuo" e galleggiante quasi raso sul mare, impediva il transito delle navi nello Stretto, ma portava dei vantaggi consistenti: il transito veloce di truppe, persone, carri e merci fra le due sponde


Secondo i racconti, una volta sconfitti i cartaginesi in Sicilia e trasportati gli elefanti sulla sponda calabrese, il ponte galleggiante fu lasciato lì, senza però curarne la necessaria manutenzione, consentendo in tal modo agli abitanti delle due sponde dello Stretto di spostarsi, entrare in contatto e scambiare merci in modo molto semplice e rapido


Il ponte resistette per diversi mesi alle intemperie e ai forti venti dello Stretto, prima di essere spazzato via dalla forza del mare, separando nuovamente la Sicilia dalla penisola italica per i successivi due millenni, in attesa di un nuovo collegamento che, chissà, un giorno tornerà a unire le due sponde. O è una leggenda anche questa? 


L'esposizione di Strabone evidenzia già da tempo quanto la necessità di un'opera stabile di attraversamento dello Stretto di Messina, per collegare la Sicilia al Continente, sia stata da sempre avvertita con una certa intensità


Nel corso dei secoli molti personaggi famosi hanno espresso il desiderio di collegare la Sicilia alla Penisola Italiana. Ecco alcuni esempi:

~Nel IX secolo d.C., l'Imperatore Carlo Magno, arrivato in Calabria, notando quanto le due sponde dello Stretto fossero vicine, decise di realizzare una sequenza di ponti galleggianti sul mare. Il suo tentativo, tuttavia, fallì e l'Imperatore dovette rinunciare al suo progetto

~Sotto il dominio normanno di Ruggero d'Altavilla, fu il fratello Roberto il Guiscardo a tentare l'impresa. Egli ordinò nel 1060 che venisse costruita una compagine per unire lo Stretto, ma la sua morte, sopraggiunta nel 1085, non permise di portare a termine i lavori

~Nel 1140 il Re di Sicilia, Ruggero II, avviò delle esplorazioni nello Stretto per studiare le correnti e la fattibilità di realizzazione di un ponte tra le due rive. A seguito degli accertamenti degli esperti dell'epoca e di perlustrazioni effettuate da palombari, i lavori non ebbero mai inizio.

~Nel 1840 fu Ferdinando di Borbone Re delle Due Sicilie a pensare alla realizzazione del ponte incaricando un gruppo di architetti e di ingegneri dell'epoca di fornirgli idee per la costruzione. Dopo averne constatata la fattibilità, preferì rinunciare per l'eccessivo costo dell'opera non ammortizzabile neanche per le floride casse del Regno 

~Nel 1866 il Ministro dei Lavori Pubblici del Regno d'Italia, Conte Stefano Jacini, incaricò l'Ing. Alfredo Cottrau, costruttore di ponti e strade ferrate di fama internazionale nonché funzionario responsabile delle Ferrovie Italiane, di studiare un progetto per realizzare un collegamento stabile tra Calabria e Sicilia. Sul Monitore delle Strade Ferrate (Torino, 3 Maggio 1883) l'Ing. Alfredo Cottrau scriveva: "…La prima di queste idee consisteva nel poggiare le pile metalliche relativamente leggierissime ed offrenti poco ostacolo alle correnti ed ai marosi – su grossi galleggianti in lamiera di acciaio, a forma di pesce piatto (come le tinche), ossia composte con due calotte sferiche riunite insieme; i galleggianti erano supposti sommersi e trattenuti a mezzo di forti ancore, a circa 10 o 12 metri sotto il livello medio del mare: essendo da tutti risaputo che a quelle profondità le più potenti burrasche diventano inerti ed insensibili."

~Nel 1870 l'Ingegnere A. Carlo Navone, allievo della Scuola d'Applicazione per ingegneri laureati in Torino, presentò il "Progetto di Massima" relativo al "Passaggio sottomarino attraverso allo Stretto di Messina per unire in comunicazione continua il sistema stradale ferroviario siciliano alla rete della penisola"

~Ponte sullo Stretto, dai romani a Berlusconi (che adotta l'argomento già durante il suo Governo del '97) e Matteo Renzi (che apre il dibattito politico Ponte sullo Stretto-Reddito di Emergenza), favorevole anche il Governo Regionale Siciliano guidato da Nello Musumeci


Il Ponte sullo Stretto di Messina tanto discusso diventa oggi il simbolo della volontà di lasciarsi alle spalle le leggende per raggiungere questa magnifica meta, che rischia di rimanere un'opera di fantasia. Da consapevolizzare il successo dello sviluppo per il bene di tutti e del nostro paese, anche come conferma di reali capacità di chi ha incarichi e doveri


Nella foto esempio di ponte su barche realizzato dall'esercito romano per l'attraversamento di un fiume



Articolo di Nadine Micu Galiano


Mail priva di virus. www.avast.com