Si chiama Destination Sustainability Index, e sfrutta le capacità degli algoritmi di machine learning e l'analisi semantica per misurare e monitorare l'impatto e l'efficacia delle azioni intraprese da qualsiasi destinazione del mondo (città, regione o intera nazione) a favore della sostenibilità. Il tutto nel rispetto degli obiettivi indicati dalle Nazioni Unite nell'Agenda 2030 e dei parametri forniti dall'ETSI, il Sistema Europeo di Indicatori del Turismo
Il tema delle destinazioni turistiche "green" è una priorità del Global Sustainable Tourism Council, organismo nato nel 2007 per volere di UNEP (United Nations Environment Programme) e UNWTO (United Nation World Tourism Organization) per promuovere la sostenibilità e la responsabilità sociale nel mondo del travel attraverso una serie di criteri ben precisi, criteri che hanno eletto la Valsugana, in Trentino, la prima destinazione turistica sostenibile italiana
I dati analizzati, dalla qualità dell'aria ai trasporti pubblici
L'indice di Data Appeal ha ripreso i valori dei 17 "Sustainable Development Goals" definiti dal GSTC con l'intento di profilare le mete più sostenibili a totale beneficio delle scelte dei viaggiatori e dell'ambiente, e di suggerire agli operatori del settore, al contempo, le misure da adottare per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità
Sotto la lente di ingrandimento vi sono quindi i temi dell'ambiente, dell'economia locale e dell'impatto sociale del turismo (abitanti e territorio) e tutti i dati utili per capire lo stato della destinazione, misurare alcuni aspetti della sua sostenibilità turistica. Si tratta della qualità dell'aria, i livelli di CO2, l'utilizzo del suolo, la densità di popolazione, lo stato di benessere psico-fisico degli abitanti, la composizione degli spazi verdi urbani, la qualità dei servizi di istruzione e dei trasporti pubblici
Certificazione democratica, grazie all'intelligenza artificiale
Nel mondo del turismo esistono già decine di certificazioni green, sia a livello di singola azienda, sia a livello di territorio, ma l'80% di queste, compresa quella lanciata recentemente da booking.com, sono praticamente delle autocertificazioni, e solo alcune hanno processi di verifica manuali delle terze parti coinvolte. Il nuovo "Destination Sustainability Index" ricorre a un sistema democratico e scalabile che, grazie ai big data e all'intelligenza artificiale, garantisce allo stesso tempo una metodologia di analisi rigorosa. Un valore aggiunto importante, rispetto a uno scenario che vede il mondo del turismo e le destinazioni turistiche aver esponenzialmente accelerato la progettualità in termini di sostenibilità e inclusività del territorio
Quanto inquina il turismo e gli impatti del climate change
Secondo l'ultimo studio pubblicato da World Tourism Organization, si stima che i viaggiatori nel mondo sfioreranno quota 2 miliardi entro il 2030. Un esercito di persone che già oggi, seppur in numero minore, è responsabile dell'8% delle emissioni globali di gas serra (circa 4.5 giga tonnellate di anidride carbonica l'anno) tenendo conto degli spostamenti in aereo, automobile e nave, dell'energia impiegata per la costruzione e la manutenzione degli hotel, i cibi cucinati e distribuiti negli alberghi e lo shopping effettuato dai turisti in vacanza
Un'industria dagli impatti ambientali enormi, anche quella del turismo in Italia, che rischia di pagare un dazio elevatissimo alla crisi climatica: secondo un recente rapporto elaborato dai ricercatori dell'Università Ca' Foscari di Venezia per conto del Governo, l'innalzamento del 2% delle temperature, e il conseguente scioglimento delle nevi al Nord e l'erosione delle spiagge al Sud, potrebbe portare alla riduzione dei flussi turistici in Italia del 15%
Imboccare la strada del turismo sostenibile è quindi inevitabile e lo è, soprattutto, per i Paesi maggiormente responsabili dell'inquinamento turistico. In testa a questa classifica troviamo gli Stati Uniti, seguiti da Cina, Germania e India. E l'Italia, quinta destinazione turistica mondiale, non è certo un esempio particolarmente virtuoso nell'ambito dell'hospitality green
Articolo di Nadine Micu Galiano