ANNO XXX N. 78 DEL 28 APRILE 2020
VENTICINQUEMILA OPERATORI DI STREET FOOD CON LE LORO FAMIGLIE
SONO IN GRAVI DIFFICOLTA' A CAUSA DEL LOCK DOWN PER IL COVID 19
PROPOSTE E RICHIESTE PER SUPPORTARE E RILANCIARE IL SETTORE – NEL RISPETTO DELLE MISURE DI PREVENZIONE
ANCHE ATTRAVERSO
L'INTERNATIONAL STREET FOOD TAKE AWAY
Alfredo Orofino, imprenditore di successo, ideatore ed organizzatore del Festival Internazionale dello Street Food, definito dai più il re dello street food, ha deciso di scendere in campo a tutela di questa categoria.
Orofino ha dovuto bloccare, per questa pandemia, il circuito di questo suo Festival, che quest'anno lo vedeva protagonista, in ben 100 piazze in Italia. Gli oltre 600 operatori di street food, che partecipano a rotazione ai suoi eventi, si sono trovati per questo, in grandissime difficoltà economiche.
Sono ben venticinquemila gli operatori di street food in Italia, che da marzo ad oggi hanno perso quasi 200 milioni di euro, oltre all'ulteriore danno di milioni di euro di merce invenduta, prossima alla scadenza. Queste sono le drammatiche ricadute economiche dovute al COVID-19, che pesantemente si stanno facendo sentire. Questi operatori rientrano nella categoria degli ambulanti, ma con la peculiarità di essere stagionali e di lavorare solo all'interno di eventi predefiniti, su tutto il territorio nazionale, tutti elementi che in questo momento li ha bloccati, una categoria che non ha entrate economiche e che è a rischio chiusura.
La situazione straordinariamente drammatica che sta attraversando gran parte del pianeta e nello specifico il nostro paese, ci sta mettendo tutti a dura prova, da ogni punto di vista: sociale, economico e non solo.
Per questo motivo Orofino ha deciso di scendere in campo facendo delle richieste alle istituzioni nazionali, regionali e comunali, per questa categoria e sta mettendo appunto un piano operativo ed organizzativo che permetta agli operatori di lavorare, rispettando tutte le misure di sicurezza per prevenire ulteriori danni.
"Vorrei riflettere su quello che sarà del nostro Paese. - afferma Alfredo Orofino - Penso che dovremo considerarlo come l'anno zero: "andrà tutto bene" se tutti saremo parte attiva ognuno nei propri ambiti e con le proprie peculiarità. Come imprenditore sono naturalmente preoccupato per la mia famiglia ma non di meno per tutte le famiglie, che ruotano intorno alla mia attività."