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11 aprile 2016

Vado, il metodo che trasforma il paziente psichiatrico in una persona



La riabilitazione – e in particolare la riabilitazione psichiatrica – rappresenta il primo target dei tagli della Sanità, forse perché è un fantasma per l’opinione pubblica e non ha grande peso nell’industria del consenso. La fortuna che, al contrario, sta avendo il metodo VADO permette di comprendere le ragioni di questa invisibilità, che, paradossalmente, cozza contro l’ipersensibilità sociale per le conseguenze del disinvestimento in cure psichiatriche cui stiamo assistendo da anni. Perché VADO è un metodo che trasforma il paziente psichiatrico in una persona. L’affermazione può sembrare provocatoria, ma inquadra il cambiamento culturale intercettato da questa metodologia che è nata nel 1996 da una collaborazione tra Irccs Fatebenefratelli, Istituto di Psichiatria del II Ateneo di Napoli e Istituto Superiore di Sanità. Un approccio caro ai Fatebenefratelli, che quest’anno festeggiano il XX anniversario dell’Irccs di Brescia, perché rispecchia perfettamente il carisma dell’Ospitalità e l’insegnamento di San Giovanni di Dio, fondatore dell’Ordine.
Proprio in questi giorni a Brescia parte un corso Vado (dal 14 al 16 aprile, accreditato per educatore, terp, infermiere, fisioterapista, terapista occupazionale, psicologo e medico neurologo e psichiatra. Il corso rilascerà 25,3 crediti e come docenti ci saranno Elena Bertocchi, Corinna Porteri, Giuseppe Rossi e Federica Sordi) che si basa su una componente valutativa (VA) – la quale consente un'indagine precisa e multidimensionale, non solo delle disabilità presenti ma anche delle abilità residue, nonché dei punti di forza e delle risorse attuali dell'utente – e una componente relativa alla pianificazione dell'intervento riabilitativo (DO), la quale aiuta ad individuare sia le aree di funzionamento personale e sociale nelle quali promuovere l'intervento, sia gli obiettivi specifici da raggiungere. In accordo con i principi della riabilitazione psicosociale, le linee-guida per gli interventi riabilitativi proposte nel VADO si articolano intorno a strategie di coinvolgimento del paziente, sviluppo delle sue abilità come pure delle risorse dell'ambiente. «In parole povere – spiega lo psichiatra Giuseppe Rossi dell’Irccs Fatebenefratelli di Brescia -, questo metodo ha riempito un vuoto, quello di un “ metodo manualizzato ” che permettesse il passaggio da modelli teorici riabilitativi a pratiche strutturate e basate sulle evidenze scientifiche , ma soprattutto lo ha fatto mettendo al centro la persona : la valutazione quantitativa e qualitativa avviene utilizzando anche il punto di vista del paziente, oltre che degli operatori e dell’ambiente. Il “malato” viene chiamato a partecipare ai tempi e alle modalità della riabilitazione attraverso il coinvolgimento e la negoziazione di obiettivi e percorsi individualizzati finalizzati al raggiungimento di “successo e  soddisfazione” per una miglior qualità di vita. Nel momento stesso in cui l’utente diventa protagonista del percorso riabilitativo , cambia la prospettiva dell’intervento sociosanitario: la riabilitazione non si fa  “su” un paziente, ma  “con” la persona . Il dato importante è che questo cambiamento di prospettiva non è solo un dato culturale ma il portato di una diversa visione scientifica, che si trasforma in un metodo». In tempi di politiche sanitarie particolarmente attente ai fattori di produttività, sottolinea l’esperto, «questo metodo ci permette di valutare periodicamente i risultati degli interventi riabilitativi, i cui cambiamenti, quasi sempre minimi e lenti, sono difficilmente misurabili in altri modi». Oggi il metodo VADO è ampiamente diffuso in Italia e la scala di Valutazione del Funzionamento Personale e Sociale (FPS) è stata tradotta in diverse lingue ed utilizzata in diversi studi internazionali.

Studi di efficacia con follow up a un anno dell'approccio VADO: 1) Epidemiol Psichiatr Soc. 2003 Jan-Mar;12(1):43-52. [Efficacy of the "VADO" approach in psychiatric rehabilitation: a controlled study]. Vittorielli M1, Pioli R, Brambilla L, Archiati L, Rossi G, Sleijpen C, Magliano L, Veltro F, Morosini P. 2) Psychiatr Serv. 2006 Dec;57(12):1778-83. The VADO approach in psychiatric rehabilitation: a randomized controlled trial. Gigantesco A1, Vittorielli M, Pioli R, Falloon IR, Rossi G, Morosini P. 3) Clin Pract Epidemiol Ment Health. 2006 Apr 3;2:5. Outcome assessment of the VADO approach in psychiatric rehabilitation: a partially randomised multicentric trial. Pioli R, Vittorielli M, Gigantesco A, Rossi G, Basso L, Caprioli C, Buizza C, Corradi A, Mirabella F, Morosini P, Falloon IR

Studi relativi alla scala PSP (in italiano FPS) validata in inglese nel 2008 e poi tradotta in varie lingue:1)Schizophr Res. 2008 Sep;104(1-3):287-93. doi: 10.1016/j.schres.2008.04.037. Epub 2008 Jul 1. Validation of the Personal and Social Performance (PSP) Scale in a German sample of acutely ill patients with schizophrenia. Juckel G1, Schaub D, Fuchs N, Naumann U, Uhl I, Witthaus H, Hargarter L, Bierhoff HW, Brüne M. J Med Assoc Thai. 2008 Oct;91(10):1603-8. 2) Cross-cultural validation and inter-rater reliability of the Personal and Social Performance scale, Thai version. Srisurapanont M1, Arunpongpaisal S, Chuntaruchikapong S, Silpakit C, Khuangsirikul V, Karnjanathanalers N, Samanwongthai U. 3) Schizophr Res. 2008 Sep;104(1-3):287-93. doi: 10.1016/j.schres.2008.04.037. Epub 2008 Jul 1. Validation of the Personal and Social Performance (PSP) Scale in a German sample of acutely ill patients with schizophrenia. Juckel G1, Schaub D, Fuchs N, Naumann U, Uhl I, Witthaus H, Hargarter L, Bierhoff HW, Brüne M.