La
riabilitazione – e in particolare la riabilitazione psichiatrica – rappresenta
il primo target dei tagli della Sanità, forse perché è un fantasma per
l’opinione pubblica e non ha grande peso nell’industria del consenso. La
fortuna che, al contrario, sta avendo il metodo VADO permette di
comprendere le ragioni di questa invisibilità, che, paradossalmente, cozza
contro l’ipersensibilità sociale per le conseguenze del disinvestimento in cure
psichiatriche cui stiamo assistendo da anni. Perché VADO è un metodo che
trasforma il paziente psichiatrico in una persona. L’affermazione può sembrare
provocatoria, ma inquadra il cambiamento culturale intercettato da questa
metodologia che è nata nel 1996 da una collaborazione tra Irccs
Fatebenefratelli, Istituto di Psichiatria del II Ateneo di Napoli e Istituto
Superiore di Sanità. Un approccio caro ai Fatebenefratelli, che quest’anno
festeggiano il XX anniversario dell’Irccs di Brescia, perché rispecchia
perfettamente il carisma dell’Ospitalità e l’insegnamento di San Giovanni di
Dio, fondatore dell’Ordine.
Proprio
in questi giorni a Brescia parte un corso Vado (dal 14 al 16 aprile,
accreditato per educatore, terp, infermiere, fisioterapista, terapista
occupazionale, psicologo e medico neurologo e psichiatra. Il corso rilascerà
25,3 crediti e come docenti ci saranno Elena Bertocchi, Corinna Porteri,
Giuseppe Rossi e Federica Sordi) che si basa su una componente valutativa (VA)
– la quale consente un'indagine precisa e multidimensionale, non solo delle
disabilità presenti ma anche delle abilità residue, nonché dei punti di forza e
delle risorse attuali dell'utente – e una componente relativa alla
pianificazione dell'intervento riabilitativo (DO), la quale aiuta ad
individuare sia le aree di funzionamento personale e sociale nelle quali
promuovere l'intervento, sia gli obiettivi specifici da raggiungere. In accordo
con i principi della riabilitazione psicosociale, le linee-guida per gli
interventi riabilitativi proposte nel VADO si articolano intorno a strategie di
coinvolgimento del paziente, sviluppo delle sue abilità come pure delle risorse
dell'ambiente. «In parole povere – spiega lo psichiatra Giuseppe Rossi
dell’Irccs Fatebenefratelli di Brescia -, questo metodo ha riempito un
vuoto, quello di un “ metodo manualizzato ” che permettesse il passaggio da
modelli teorici riabilitativi a pratiche strutturate e basate sulle evidenze
scientifiche , ma soprattutto lo ha fatto mettendo al centro la persona : la
valutazione quantitativa e qualitativa avviene utilizzando anche il punto di
vista del paziente, oltre che degli operatori e dell’ambiente. Il “malato”
viene chiamato a partecipare ai tempi e alle modalità della riabilitazione
attraverso il coinvolgimento e la negoziazione di obiettivi e percorsi
individualizzati finalizzati al raggiungimento di “successo e
soddisfazione” per una miglior qualità di vita. Nel momento stesso in cui
l’utente diventa protagonista del percorso riabilitativo , cambia la prospettiva
dell’intervento sociosanitario: la riabilitazione non si fa “su” un
paziente, ma “con” la persona . Il dato importante è che questo
cambiamento di prospettiva non è solo un dato culturale ma il portato di una
diversa visione scientifica, che si trasforma in un metodo». In tempi di
politiche sanitarie particolarmente attente ai fattori di produttività,
sottolinea l’esperto, «questo metodo ci permette di valutare periodicamente i
risultati degli interventi riabilitativi, i cui cambiamenti, quasi sempre
minimi e lenti, sono difficilmente misurabili in altri modi». Oggi il
metodo VADO è ampiamente diffuso in Italia e la scala di Valutazione del
Funzionamento Personale e Sociale (FPS) è stata tradotta in diverse lingue ed
utilizzata in diversi studi internazionali.
Studi
di efficacia con follow up a un anno dell'approccio VADO: 1) Epidemiol
Psichiatr Soc. 2003 Jan-Mar;12(1):43-52. [Efficacy of the "VADO"
approach in psychiatric rehabilitation: a controlled study]. Vittorielli M1,
Pioli R, Brambilla L, Archiati L, Rossi G, Sleijpen C, Magliano L, Veltro F,
Morosini P. 2) Psychiatr Serv. 2006 Dec;57(12):1778-83. The VADO approach in
psychiatric rehabilitation: a randomized controlled trial. Gigantesco A1,
Vittorielli M, Pioli R, Falloon IR, Rossi G, Morosini P. 3) Clin Pract
Epidemiol Ment Health. 2006 Apr 3;2:5. Outcome assessment of the VADO approach
in psychiatric rehabilitation: a partially randomised multicentric trial. Pioli
R, Vittorielli M, Gigantesco A, Rossi G, Basso L, Caprioli C, Buizza C, Corradi
A, Mirabella F, Morosini P, Falloon IR
Studi
relativi alla scala PSP (in italiano FPS) validata in inglese nel 2008 e poi
tradotta in varie lingue:1)Schizophr Res. 2008 Sep;104(1-3):287-93. doi:
10.1016/j.schres.2008.04.037. Epub 2008 Jul 1. Validation of the Personal and
Social Performance (PSP) Scale in a German sample of acutely ill patients with
schizophrenia. Juckel G1, Schaub D, Fuchs N, Naumann U, Uhl I, Witthaus H,
Hargarter L, Bierhoff HW, Brüne M. J Med Assoc Thai. 2008 Oct;91(10):1603-8. 2)
Cross-cultural validation and inter-rater reliability of the Personal and Social
Performance scale, Thai version. Srisurapanont M1, Arunpongpaisal S,
Chuntaruchikapong S, Silpakit C, Khuangsirikul V, Karnjanathanalers N,
Samanwongthai U. 3) Schizophr Res. 2008 Sep;104(1-3):287-93. doi:
10.1016/j.schres.2008.04.037. Epub 2008 Jul 1. Validation of the Personal and
Social Performance (PSP) Scale in a German sample of acutely ill patients with
schizophrenia. Juckel G1, Schaub D, Fuchs N, Naumann U, Uhl I, Witthaus H,
Hargarter L, Bierhoff HW, Brüne M.