Domenica 10 Aprile, intorno alle
18, durante la manifestazione Romics 2016, tre uomini si sono avvicinati allo
stand Shockdom, con una videocamera. Uno di essi, fingendo un inciampo, ha
versato della coca cola su alcuni volumi. Nel momento in cui gli standisti si
sono avvicinati per pulire le copie, queste tre persone hanno iniziato a
lanciare alcune pubblicazioni contro lo staff riprendendo il tutto con la
videocamera. Nel fare questo hanno chiesto del fumetto “Qvando c’era LVI”.
Un visitatore presente in quel
momento allo stand, anche lui bersaglio del lancio delle copie, ha risposto che
il fumetto era finito, invitando con tono deciso le tre persone ad andare via.
Gli eventi si sono svolti molto
velocemente, per cui lo staff, colto di sorpresa e anche intimorito dal
comportamento dei tre uomini, non ha avuto tempo e modo di fare loro fotografie
e/o riprese.
Per fortuna non ci sono stati
scontri fisici e quindi nessuna conseguenza per le persone.
La casa editrice ringrazia lo
staff presente per il proprio comportamento che non ha ceduto alla provocazione
ricevuta.
La polizia è subito intervenuta
raccogliendo testimonianze e prove dell’avvenuto. Shockdom ringrazia
l’organizzazione del Romics per il supporto avuto, consapevole che un fatto
come questo non sia prevedibile da parte della sicurezza di un evento.
I danni ai volumi sono stati
valutati tra i cinquecento e i mille euro.
Shockdom sporgerà denuncia contro
ignoti.
La posizione di Shockdom.
Shockdom è una casa editrice
indipendente e pubblica fumetti, anche di satira. La pubblicazione di “Qvando
c’era LVI” di Daniele Fabbri e Stefano Antonucci ha scatenato forti reazioni,
specie sul piano dialettico e mediatico, come è giusto che sia. Siamo in un
paese democratico, in cui vige la libertà di parola ed espressione.
Probabilmente l’argomento di cui tratta l’opera, il fascismo e il Duce, è
ancora un nervo scoperto per una parte degli italiani e l’emotività può portare
a comportamenti non leciti. Shockdom è aperta a qualunque opera di qualità,
indipendentemente dal colore politico, dal credo religioso, dall’appartenenza
etnica e siamo da sempre disponibili al confronto purché rientri nella
discussione aperta e costruttiva e ovviamente nell’ordine della legalità.
La pubblicazione dei quattro
numeri di “Qvando c’era LVI” andrà avanti con la programmazione già definita e
non subirà rallentamenti o modifiche.