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16 giugno 2022

Vigneti ecosostenibili: piccoli accorgimenti gestionali favoriscono farfalle e uccelli, a beneficio anche della viticoltura

Vigneti ecosostenibili: piccoli accorgimenti gestionali favoriscono farfalle e uccelli, a beneficio anche della viticoltura

Uno studio dell'Università Statale di Milano, pubblicato sul Journal of Applied Ecology, illustra una sperimentazione durata tre anni in Oltrepò pavese: applicando una gestione alternata della vegetazione al suolo dei vigneti si favorisce la ricchezza di uccelli, insettivori e granivori, e farfalle. Il metodo, di semplice applicazione, ha riscontrato l'apprezzamento dei viticoltori coinvolti.

A livello globale, l'intensificazione dell'agricoltura rappresenta una grave minaccia per la biodiversità e per gli ecosistemi e, in questo contesto, la viticoltura appare particolarmente rilevante. Le superfici vitate sono infatti in costante incremento, e la stragrande maggioranza dei vigneti è contraddistinta da un'intensità di gestione che generalmente lascia poco spazio a forme di vita diverse dalla vite stessa, con ovvi impatti sulla biodiversità e sugli ecosistemi locali. Un recente lavoro di Mattia Brambilla, ricercatore in Ecologia presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell'Università Statale di Milano, e Francesco Gatti, entomologo presso Fondazione Lombardia per l'Ambiente e associazione Iolas, pubblicato sul Journal of Applied Ecology, apporta nuove prospettive in questa direzione. Lo studio, realizzato con il sostegno di Fondazione Lombardia per l'Ambiente e di Fondazione Cariplo, è stato condotto in Oltrepò pavese, una delle aree viticole più importanti dell'Italia settentrionale, ma anche una delle aree caratterizzate dalla maggiore diversità biologica. Nel corso di tre anni, la ricerca ha valutato come una semplice misura gestionale, individuata sulla base dei risultati di ricerche pregresse, possa contribuire all'ambizioso e importante obiettivo di rendere i vigneti più ospitali per la biodiversità e più "funzionanti" da un punto di vista ecosistemico, a beneficio anche della viticoltura stessa.

Lo studio ha condotto un esperimento per verificare l'effetto della gestione alternata della vegetazione al suolo nei vigneti sulla biodiversità. La gestione alternata implica il taglio dell'erba o la lavorazione del suolo (a seconda del sistema adottato dal viticoltore) in una interfila (lo spazio tra due file di viti) ogni due, anziché in tutte le file. Durante la sperimentazione, gli agricoltori tagliavano l'erba o lavorano il suolo (attraverso fresatura o altre lavorazioni superficiali) a file alterne, per poi tagliare o lavorare le file precedentemente non trattate dopo un periodo di alcune settimane. Dopo un primo anno senza interventi, la gestione alternata dell'interfila è stata adottata in un numero variabile di siti in primavera-estate nei due anni successivi, secondo un disegno sperimentale di tipo BACI (Before and After Control-Impact), quello più indicato per la valutazione dell'effetto di trattamenti e sperimentazioni. Come gruppi biologici target, per la loro sensibilità alle variazioni ambientali sono stati scelti uccelli e farfalle, che sono stati censiti lungo transetti lineari di 200 m di lunghezza, ricadenti in vigneti sia convenzionali che biologici, con e senza gestione alternata.

I risultati dei censimenti in relazione all'adozione della misura sperimentale hanno mostrato un effetto positivo della gestione alternata dell'interfila sul numero di specie per transetto, sia per quanto riguarda gli uccelli che le farfalle. La gestione alternata inoltre favorisce la ricchezza specifica e l'abbondanza di uccelli insettivori (importanti per limitare specie potenzialmente dannose per le coltivazioni) e granivori (che contribuiscono a contenere le cosiddette "erbacce"), mentre mostra un effetto più debole sulle specie che potrebbero eventualmente arrecare danni alla produzione, in quanto potenziali consumatori di uva. Parallelamente, i ricercatori hanno valutato gli effetti della tipologia di uso del suolo su questi stessi gruppi di uccelli: quella più importante per i potenziali servizi ecosistemici forniti dagli uccelli è la copertura di cespugli, che aumenta ricchezza e abbondanza di insettivori e granivori, ma non quelle dei potenziali consumatori di uva.

I ricercatori spiegano così l'effetto positivo della gestione alternata dell'interfila su uccelli e farfalle. "Si può immaginare l'alternanza di interfila con erba alta e con erba bassa o suolo lavorato" dice Mattia Brambilla, primo autore dello studio, "come un sistema cucina-sala da pranzo per gli uccelli insettivori: le fasce con abbondante vegetazione erbacea consentono la presenza di invertebrati e, in particolare, di insetti, che vengono predati molto più facilmente dagli uccelli dove l'erba è bassa o assente. Anche per alcune specie granivore, è sicuramente più facile reperire i semi dove la copertura del suolo è più scarsa". Francesco Gatti spiega le ragioni dell'effetto favorevole per le farfalle: "Dove l'erba è tagliata in modo uniforme, o il suolo è interamente lavorato, è più difficile trovare piante fiorite e il periodo di disponibilità di risorse alimentari per le farfalle (e per molti altri impollinatori) è molto più ridotto. La gestione alternata assicura una più regolare e frequente presenza di fiori, in grado di offrire alle farfalle le risorse trofiche che esse necessitano".

Ma cosa cambia per gli agricoltori? "I viticoltori coinvolti non hanno riportato effetti negativi dovuti alla gestione alternata. Al contrario, diversi di loro hanno notato un impatto positivo sulla percezione delle proprie aziende da parte dei consumatori, che si sono mostrati molto interessati alle iniziative per la biodiversità, illustrate da apposito materiale divulgativo messo a punto nell'ambito del progetto e spiegate attraverso incontri partecipativi organizzati dall'associazione Eliante con gli stakeholder locali", spiegano gli autori.

La gestione alternata dell'interfila del vigneto, molto facile da adottare, può quindi contribuire ad aumentare rapidamente l'idoneità dei vigneti per la biodiversità. Al tempo stesso, essa può incrementare anche i servizi ecosistemici ("offerti" dagli uccelli e importanti anche per gli agricoltori) e l'attrattiva delle aziende per attività ricreative in natura, contribuendo così alla loro multifunzionalità. "La gestione alternata può diventare parte di interventi e strategie per la biodiversità (tra cui quelle legate alla nuova Politica Agricola Comune), ma dovrebbe essere idealmente associata a concomitanti strategie a livello di paesaggio per massimizzarne i benefici e la portata: mantenere o ricreate fasce arbustate e porzioni di prato, per esempio, è fondamentale per molte specie di uccelli e farfalle" concludono gli autori.

 

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12 aprile 2022

Cozza di Scardovari DOP, prodotto premium della gastronomia ittica italiana


 

 

“Unica, Italiana e Vera”

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Cozza di Scardovari DOP, prodotto premium della gastronomia ittica italiana

Il Consorzio di Tutela presenta un nuovo piano di produzione e commercializzazione per la valorizzazione della filiera DOP

Presentato a Marca Bologna il progetto di sviluppo realizzato dal Consorzio di Tutela in collaborazione con Fondazione Qualivita e Eurofishmarket per valorizzare la Cozza di Scardovari DOP rivolto principalmente alla distribuzione e alla ristorazione di qualità.

 

 

Primo mollusco italiano ad Indicazione Geografica dal 2013, la Cozza di Scardovari DOP possiede da sempre delle caratteristiche uniche nel panorama ittico nazionale che oggi rappresentano la base di un progetto volto a raggiungere nuovi target e consolidare la posizione commerciale in Italia e all'estero.

 

Al centro dell’idea di sviluppo, tre iniziative frutto di una strategia integrata, definita con il piano di produzione e commercializzazione finanziato dai fondi FEAMP-MIPAAF, e realizzata dal Consorzio di tutela per la valorizzazione della DOP: una campagna di comunicazione multicanale, un strumento innovativo per la tracciabilità e un’azione di (in)formazione per il canale Horeca e la distribuzione di qualità.

 

La prima azione a partire è la campagna di comunicazione, affidata a Fondazione Qualivita per raccontare i valori della filiera DOP della Cozza di Scardovari a trecentosessanta gradi. La strategia si articola, infatti, in un mix di azioni di comunicazione su numerosi canali online e offline che prendono avvio dal claim “Unica, Italiana e Vera”, ideato per definire e rendere immediatamente riconoscibili gli elementi peculiari del prodotto e della filiera DOP. Nucleo del piano di comunicazione sono i contenuti - pertinenti, di alto profilo e collegati ad un progetto di grafica coordinata - ideati per raccontare le peculiarità in vari ambiti: dal prodotto certificato, ai fattori ambientali (biodiversità, sostenibilità naturale…), dai fattori umani (tecniche tradizionali, valori della comunità protagonista del Delta del Po Veneto) all’uso in cucina. Numerosi i canali e gli strumenti impiegati: campagna social tematica, segnaletica turistica sul territorio, portfolio video e foto originali, pagine pubblicitarie web e stampa, fino ad una brochure informativa. A chiudere un servizio di ufficio stampa e pubbliche relazioni dedicato a media specializzati, enti e istituzioni, e aziende con l’obiettivo di creare un network di riferimento della Cozza di Scardovari DOP.

 

Per far emergere la garanzia offerta della filiera certificata DOP, grazie al lavoro di vigilanza del Consorzio di tutela e ai controlli dell’ente indipendente CSQA Certificazioni, il progetto prevede un’importante seconda azione dedicata all’innovazione della filiera. L’obiettivo è quello di garantire la massima trasparenza del processo produttivo attraverso la tracciabilità in blockchain, grazie alla piattaforma digitale realizzata dalla startup innovativa pOsti. Sul nuovo packaging della Cozza di Scardovari DOP sarà apposto un QrCode che fungerà da ponte tra consumatore e azienda mostrando i dati del produttore, la sua storia e i momenti salienti del processo di lavorazione.

 

Seconda azione messa in campo dal Consorzio di tutela, grazie alla collaborazione con Eurofishmarket, è quella dedicata alla formazione e promozione della cozza di Scardovari DOP nel canale Horeca e nella distribuzione di qualità per comunicare le sue caratteristiche distintive sia ai buyer che ai responsabili qualità che ai cuochi. Per quanto riguarda invece il racconto di come le peculiarità organolettiche della DOP rendano unici piatti della tradizione e preparazioni gourmet firmate, Eurofishmarket si è affidata allo Chef Marcello Leoni con il quale ha realizzato un ricettario originale e una serie di puntate ad hoc per la serie tv “Fuori dai Fornelli” in onda su Alma Tv.

 

Elemento distintivo del progetto, infine, l’idea di coinvolgere la comunità locale in maniera partecipativa nella costruzione e nella diffusione virale di un messaggio che vuole fare emergere il legame con il territorio di origine: dai pescatori della filiera, agli operatori locali della ristorazione e del turismo, per finire con la cittadinanza e le istituzioni.

 

DICHIARAZIONI

 

Cristiano Corazzari, Assessore alla pesca della Regione del Veneto

L’iniziativa di valorizzazione intrapresa dal consorzio di Scardovari per promuovere e proteggere la Cozza DOP è importante. È un prodotto con il quale possiamo comunicare al consumatore anche l’identità di un territorio, tradizioni e professionalità.  Fondamentale curare tutta la filiera per tutelare un prodotto di eccelsa qualità che contribuisce alla promozione di un territorio, alla crescita dell’economia locale, alla salvaguardia dell’ambiente e al mantenimento della tradizione. Sono certo che l’idea di mettere al centro lo sviluppo, attraverso tre iniziative, frutto di una strategia integrata, definite con il piano di produzione e commercializzazione finanziato dai fondi FEAM MIPAAF, sarà fondamentale per l’evoluzione del prodotto e dei valori che porta con sé.

 

Roberto Pizzoli, Sindaco di Porto Tolle

La Cozza della Sacca di Scardovari DOP, al di là del suo prestigio economico-commerciale, riassume in sé i valori su cui si fonda la tradizione del settore agroalimentare portotollese, il cui prodotto è il risultato del lavoro di nuclei familiari che tramandano nelle generazioni la tecnica di coltivazione che risponde ai requisiti qualitativi di sostenibilità, tracciabilità e sicurezza di respiro internazionale. Nel ruolo di Sindaco di Porto Tolle non posso che essere lieto di accompagnare in questa progettualità il Consorzio di Tutela, che sta dando dimostrazione in questi anni di un grande spirito imprenditoriale.

 

Paolo Mancin, Presidente del Consorzio di tutela della Cozza di Scardovari DOP

Questo progetto di sviluppo rappresenta un’occasione di svolta per la filiera DOP della Cozza di Scardovari: è fondamentale per porre le basi di un’evoluzione di valore che affermi l’eccellenza del prodotto e dell’intero territorio di origine come valori unici nella ristorazione e nella distribuzione di alta gamma. Per fare questo ci siamo affidati ad una promozione di alto profilo e al supporto di tutta la comunità del nostro territorio che può essere il vero testimone dello straordinario patrimonio ambientale e umano racchiuso nella Cozza DOP.

 


 

21 febbraio 2022

PROFITEROLES FARMO, DOLCE FEBBRAIO DI BENESSERE!

 

PROFITEROLES FARMO, DOLCE FEBBRAIO DI BENESSERE!

https://www.dropbox.com/sh/6mb6zcdx5dx2r4m/AACwePs2AYm3DXKuVa6ryDY_a?dl=0

 

<![if !vml]><![endif]>“Io ti amo: secondo me tu sei la più bella invenzione dopo i profiteroles...“- disse Robin Williams. Dolce, dolcissimo febbraio! Da San Valentino a Carnevale, i peccati di gola si sprecano… Ma se per la festa degli innamorati il classico dessert è una sorta di gran finale di una cenetta come si deve, per i giorni di festa in maschera leccornie fritte e al forno sono un must quotidiano della tradizione italiana.

Uscire dagli schemi per stupire tutti diventa allora una sfida e proporre qualcosa di buono (e di sano) con le proprie manine una bella e squisita sorpresa.

Dunque bando alle chiacchiere!

Ecco per tutti, fidanzati, fidanzate, mamme, papà, bimbi, ragazzi, un’idea tra i fornelli che lascerà tutti a bocca aperta, più che mai.

Farmo, leader del gluten free, ha infatti rivisitato una ricetta gourmet che ha fatto la storia della pasticceria: i profiteroles. Seguendo alla lettera la ricetta dei pastry chef di Farmo, grazie al preparato Fibrepan si otterrà un dolce dal gusto favoloso, capace di conquistare i palati più esigenti.

Un dolce benessere, provare e degustare per credere... Farmo, eat a better life!

 

Come preparare i profiteroles

Bigne’

300g Fibrepan

500g acqua

8 uova

200g burro

10g sale

Per copertura al cioccolato

200 g acqua

450 g cioccolato fondente

80 g panna fresca liquida

150 g zucchero

1 pizzico  di sale

 

Crema chantilly per ripieno

250 g panna fresca liquida

50 g  zucchero a velo

baccello di vaniglia

 

Preparazione dei bigné

Portare ad ebollizione l’acqua con il burro e il sale, versare il Fibrepan e mescolare energicamente a fuoco lento per 3 minuti circa, fino ad ottenere un composto omogeneo.

Trasferire il composto in una ciotola, unire uno alla volta le uova mescolando con una frusta ad ogni uovo aggiunto fino ad ottenere un impasto lucido e omogeneo.

Dosare l’impasto con due cucchiai (o tasca da pasticcere) su carta da forno, creando delle palline di media misura. Cuocere in forno preriscaldato a 220 °C per 20 min. circa.

 

Preparazione della copertura di cioccolato

Nel frattempo realizzare la salsa al cioccolato per la copertura. Per prima cosa tritare il cioccolato, poi in una casseruola versare acqua e zucchero. Portate a bollore e non appena inizierà a bollire unire anche la panna. Lasciare bollire nuovamente e unire metà del cioccolato fondente, poi mescolare sempre con la frusta e unire anche il cioccolato rimasto. Mescolare di nuovo e non appena inizia a bollire di nuovo trasferire in una ciotola e aggiungere un pizzico di sale. Mescolare e lasciare raffreddare a temperatura ambiente, fino a quando non sarà denso al punto da velare i bignè. Ci vorranno circa 15-20 minuti.

 

Preparazione crema chantilly per ripieno

Mentre la salsa raffredda preparare la crema chantilly per la farcitura. In una ciotola fredda versare la panna ben fredda. Iniziare a lavorare la panna con lo sbattitore elettrico; non appena inizia ad inspessirsi aggiungere metà dello zucchero a velo e i semi della bacca di vaniglia. Continuare a sbattere con la frusta e prima che abbia raggiunto una consistenza molto ferma, aggiungere anche la parte restante di zucchero a velo. Lavorare ancora con la frusta fino a montare completamente la panna. 

 

Composizione  Profiteroles

Forare la base dei bigné utilizzando una bocchetta liscia. Trasferire la crema chantilly in una sacca da pasticcere e farcire i bignè. Posizionarli man mano su un vassoio, ricoprirli con pellicola e riporli in frigorifero per qualche minuto. Una volta raffreddati, posizionare una griglia su un foglio di carta forno, tuffare i bignè uno alla volta all'interno della salsa al cioccolato; poi estrarlo e posizionarlo su una griglia; in questo modo la copertura in eccesso colerà via. Una volta pronti disporli in un piatto, in modo da formare una piramide. Decorare con qualche ciuffo di crema chantilly avanzata dalla farcitura e rimetterli in frigorifero fino al momento di servirli.

 

Fibrepan Farmo Sacchetto da 500g – Senza Glutine in vendita a 3.90 euro

www. shop.farmo.com

 

<![if !vml]><![endif]>Fibrepan è il mix classico di farine per pane pizza e focacce gluten free adatto a preparare anche i bignè. Fibrepan ha il 7% di fibre vegetali tra cui fibre di semi di Psyllium, fibre di cicoria e gomma di guar che, grazie alle loro proprietà di assorbire acqua, migliorano la funzionalità dell’intestino e facilitano la digestione. La presenza di Psyllium, inoltre, dona elasticità all’impasto facilitandone la lavorazione e migliorandone le caratteristiche.

Farmo è da sempre sinonimo di qualità e gusto nei prodotti salutistici caratterizzati dall’assenza di glutine. La selezione rigorosa di ingredienti di alta qualità, l’attenzione e la cura nella preparazione garantiscono alimenti sicuri e dal gusto eccellente, capaci di conquistare i palati più esigenti.

 

 

FARMO: IT IS GOOD FOR YOU!

Farmo, l’azienda lombarda che coniuga benessere e bontà Made in Italy, festeggia 21 anni ricchi di successi. In questi decenni Farmo ha creato qualcosa che non c’era e nel suo sito produttivo di 12.000 mq a Casorezzo, in provincia di Milano, lavorano oggi 90 dipendenti. L’impegno costante volto alla qualità, alla sicurezza dei prodotti e dei processi produttivi, è testimoniato dalle certificazioni  GFCO (“Gluten free certified”), GFCP, Kosher e FAIRTRADE (aggiungerei BIO ed etica SMETA). Tra gli obiettivi di questo 2021 il progetto “plastic free” che coinvolge tutta l’azienda. Una responsabilità verso l’ambiente che si traduce nella riduzione degli sprechi e dell’inquinamento da plastica.

 

 

 

 

11 dicembre 2021

“BEACH CARE PROJECT”, GLI STUDENTI RIPULISCONO LE SPIAGGE ITALIANE E FRANCESI

 

 

"BEACH CARE PROJECT", GLI STUDENTI RIPULISCONO
LE SPIAGGE ITALIANE E FRANCESI

 

Al via "Beach Care Project", un progetto internazionale per la tutela del Mar Mediterraneo che si propone di informare, sensibilizzare e mobilitare i cittadini per contrastare l'impatto della plastica in ambiente marino e promuovere una gestione eco-consapevole dell'ecosistema spiaggia, luoghi di transizione tra l'ambiente terrestre e marino, che tutti viviamo e sfruttiamo con superficialità, sottovalutandone la grande importanza ambientale, sociale, turistica ed economica.

 

Questo è solo lo "start" di un progetto che ha l'ambizione di coinvolgere e sensibilizzare tutti i comuni che si affacciano sul Mar Mediterraneo, grazie anche al CNR e l'Arma dei carabinieri per l'Italia ed il CNRS per la Francia. Protagonisti studenti delle scuole primarie coinvolti nel raccogliere la plastica sulle spiagge e partecipare al progetto formativo di salvaguardia dell'ambiente marino e da gennaio 2022 Beach Care Project entrerà anche nelle scuole con un kit didattico e lezioni dedicate per la sensibilizzazione dell'ecosistema spiagge coinvolgendo più di 10 mila bambini italiani e francesi.

 

A vestire i panni di Madrina e di Padrino dell'iniziativa: Roberta Morise, conduttrice di importanti programmi Rai e Sky ("I Fatti Vostri", "Sei in un paese meraviglioso", "I migliori anni") e Sergio Parisse, rugbista italoargentino che milita nel Tolone e che detiene il record di presenze con la nazionale italiana.  

 

Le spiagge italiane dove sono state realizzate le attività di "cleaning" sono Foce Varano (Puglia) e Carini (Sicilia) per l'Italia; le spiagge Petite Afrique, Plage de Paloma e de la Fourmis a Beaulieu-sur-Mer in Costa Azzurra, tra Nizza e Monaco per la Francia.

 

"Beach Care Project" è un progetto triennale di CNH Industrial, con il brand CASE, realizzato da 4 Elements, una content factory di progetti multimediali che hanno in comune la sostenibilità integrale. Partner dell'iniziativa CNR, CNRS, Arma dei Carabinieri, Librì Editore.

9 novembre 2021

Slow Food: sull’agricoltura la Cop26 punta su false soluzioni

 

 Slow Food: sull'agricoltura la Cop26 punta su false soluzioni


Secondo Slow Food, che ha seguito i lavori della due giorni dedicata alla natura e all'uso del suolo, la Cop26 non ha centrato un approccio corretto sulla produzione agricola: parlare di agricoltura sostenibile senza considerare l'intero sistema alimentare non permette infatti di avere una visione complessiva e veritiera sui problemi. Le proposte emerse sembrerebbero andare in due direzioni diverse presentate come complementari: da un lato la riforestazione e dall'altro le nuove tecnologie in agricoltura.

In realtà a essere riproposto è un vecchio modello, secondo il quale il cibo è considerato come un insieme di merci prodotte su larga scala, con monocolture assistite da tecnologie futuristiche che non faranno altro che far dipendere i contadini sempre di più dalle multinazionali e dai loro brevetti.

Marta Messa, direttore di Slow Food Europa, commenta:
«Uno degli eventi di oggi alla Cop26 riguardava la transizione verso un'agricoltura sostenibile e giusta. Per noi di Slow Food una transizione giusta deve basarsi sulla biodiversità, l'agroecologia e la giustizia sociale e non sulle innovazioni tecnologiche proposte dalle grandi multinazionali, lontane dalle innovazioni reali che le comunità locali sviluppano. 
Il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità dovrebbero essere affrontati insieme, in quanto facce della stessa medaglia collegati dai medesimi problemi».

Shane Holland,
Executive Chairman of Slow Food in the UK aggiunge: «La produzione industriale casearia e di carne è responsabile di una ampia parte delle emissioni, eppure importanti gruppi in questi giorni hanno proposto l'allevamento intensivo come la salvezza. Dall'altro lato abbiamo ascoltato anche la testimonianza di chi è convinto della necessità di aumentare la produzione agricola come riserva contro i raccolti scarsi. 
Questa visione è inaccettabile, specialmente se consideriamo che già oggi il 30% del cibo prodotto per il consumo umano è sprecato, e questo non fa altro che esacerbare la crisi climatica. Sembra che i governi non siano in grado di fuggire dall'influenza delle multinazionali e che siano incapaci di fare scelte davvero sostenibili, che esistono già ma che andrebbero promosse e supportate su larga scala».

Per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, la Cop26 dovrebbe abbracciare la via della transizione verso sistemi alimentari agroecologici, che mantengono il carbonio organico nel terreno, supportano la biodiversità, ricostruiscono la fertilità del suolo e garantiscono una vita dignitosa agli agricoltori e diete sane a tutte le persone.



20 settembre 2021

Feria de Sant Miquel (50º Premio del Libro Agrario)

 

 

 

 

Se prevé una serie de actos con motivo del 50º aniversario del certamen

 

DOS OBRAS SOBRE PLAGAS AGRÍCOLAS GANAN LOS PREMIOS DEL LIBRO Y DEL ARTÍCULO AGRARIOS

 

Un total de 38 obras concurren a los dos galardones, convocados en el marco de la Feria de Sant Miquel y Eurofruit y con una dotación global de 4.000 €

 

 

Plagas agrícolas, escrito por Ferran García y Francisco Ferragut y editado por M.V. Phytoma-España ha sido el ganador de la 50ª edición del Premio del Libro Agrario, mientras que Philaenus spumarius: una nueva estrategia para reducir sus poblaciones, escrito por varios autores y publicado en febrero de 2021 en el número 326 de la revista técnica Phytoma España, se ha llevado la 6ª edición del Premio del Artículo Técnico Agrario. Ambos galardones están convocados por Fira de Lleida en el marco de la Feria de Sant Miquel y el salón Eurofruit.

 

El Premio del Libro Agrario, dotado con 3.000 euros, se organiza anualmente y de forma ininterrumpida desde el año 1972, es decir, desde hace 50 años, y es el único premio de este ámbito que se convoca en todo el país. En cuanto al Premio del Artículo Técnico Agrario, tiene una dotación de 1.000 euros. La entrega de los premios se llevará a cabo en el acto de celebración del 50 aniversario de la convocatoria del galardón, en el transcurso de la clausura del certamen ferial.

 

El Jurado ha valorado muy positivamente "el número de obras presentadas en ambas categorías, 7 más que el año pasado, y su calidad, así como la variedad de temáticas". Además, ha incidido en el hecho de que el Premio del Libro Agrario "alcanza las cincuenta ediciones, un hito notable, de gran significado para el mundo editorial, para los autores de libros técnicos, para el sector agroalimentario, para el mundo rural y muy especialmente para la ciudad de Lleida y la Feria Agraria de Sant Miquel".

 

Actos conmemorativos del 50 aniversario

Precisamente, para conmemorar la efeméride, la Universidad de Lleida ha habilitado una biblio-guía virtual, que será permanente, en la que se exhiben las portadas y una pequeña reseña de todas las obras premiadas en los últimos cincuenta años (https ://biblioguies.udl.cat/llibreagrari/). En la biblio-guía se ha añadido una colección virtual de carteles anunciadores, material gráfico y catálogos de las anteriores ediciones de Sant Miquel, lo que permite un interesante recorrido histórico por el certamen leridano.

 

La exposición de los libros premiados se podrá visitar presencialmente durante la celebración de San Miguel y, posteriormente, estará a disposición de las personas interesadas en el hall del rectorado de la Universidad de Lleida, donde permanecerá hasta su traslado a la Escuela Técnica Superior de Ingeniería Agraria de la UdL para su exhibición con motivo de los también cincuenta años de estudios superiores agrarios.

 

Estos actos conmemorativos culminarán con la celebración del seminario "100 años de Agricultura y Alimentación: de la revolución verde en las tecnologías de final del siglo XXI", que tendrá lugar el próximo 19 de octubre en la Llotja de Lleida.

 

Los trabajos premiados

El Jurado ha considerado que Plagas Agrícolas, escrito por los profesores-investigadores del Departamento de Ecosistemas Agroforestales de la Universidad Politécnica de Valencia Ferran García y Francisco Ferragut, "es una obra de gran utilidad para los alumnos que cursan estudios de especialización en gestión integrada de plagas y, por su enfoque práctico, para técnicos, agricultores y especialistas en protección de cultivos y sanidad vegetal, ya que los autores describen hasta 160 organismos fitófagos, ácaros, insectos y otros animales dañinos y los enemigos naturales, depredadores, parasitoides y patógenos, de interés en el control biológico de las plagas agrícolas ".

 

Según el Jurado, el libro "es un amplio compendio, magníficamente ilustrado con imágenes obtenidas en su mayoría por los mismos autores con todo tipo de detalles, que permiten la identificación de las plagas que afectan a la agricultura española y mediterránea. Se abordan también los métodos de control en el marco de los criterios más actuales de gestión integrada. El libro supone pues una revisión totalmente actualizada con numerosas referencias bibliográficas que compendia una amplia, pero hasta hoy muy dispersa y desigual, documentación técnica publicada".

 

El Jurado hace también mención expresa a dos de las obras que han resultado finalistas, El Sapiens del tomate, de Mireia Nicolás, Lucía Estévez y Gabriel Bartra, publicada por la Fundación El Bulli, y Carne de canción, escrita por Chema Bello y editada por Servet-Grupo Asís. De la primera se reconoce "la amplitud, rigor y calidad editorial", siendo además una obra muy amena y apta para el público en general, mientras que de la segunda se valora "su función divulgadora y al mismo tiempo de invitación a la reflexión sobre los valores de la producción animal y el consumo de carne, con una combinación de información de carácter científico y relatos poéticos y novelados sobre la realidad rural y ganadera, enfatizando el esfuerzo diario de las personas que cuidan de los animales, de su bienestar y de la seguridad de los alimentos".

 

El artículo ganador, Sensibilidad de las especies empleadas en cubiertas vegetales al vector de Xylella fastidiosa, Philaenus spumarius: una nueva estrategia para reducir sus poblaciones ", ha sido elaborado por M. Morente, M. Ramírez, D. De las Heras Bravo y A. Benito, del Instituto Madrileño de Investigación y Desarrollo Rural, Agrario y Alimentario, y por A. Moreno y A. Fereres, del Instituto de Ciencias Agrarias del Consejo Superior de Investigaciones Científicas.

 

El Jurado argumenta que "la enfermedad causada por la bacteria Xilella fastidiosa, originaria de Norteamérica, constituye una grave amenaza para cultivos de gran relevancia en la agricultura mediterránea, como el olivo, el almendro y la vid. En ausencia de métodos directos de gestión de la enfermedad, el control de las poblaciones de los principales vectores del agente patógeno es crucial. Los autores estudian el principal vector, el hemíptero Philaenus spumarius, dotado de gran movilidad en fase adulta y de marcado carácter polífago. Este hecho abre la posibilidad de controlar el vector en fase nimfàtica, la más vulnerable, mediante la introducción de plantas trampa o plantas repelentes en la cubierta vegetal del suelo cultivado, en sustitución de los tratamientos químicos convencionales con productos fitosanitarios ".

 

Treinta y ocho obras presentadas

Un total de 19 obras (2 más que el año pasado) han optado al 50º Premio del Libro Agrario, mientras que 19 trabajos (5 más que en el 2020) se han presentado al 6º Premio del Artículo Técnico Agrario.

 

Las obras que concurren a ambos galardones incluyen una gran variedad de temas agrarios de amplio interés. Así, las presentadas al Premio del Libro Agrario están centradas en ámbitos tan diversos como el tomate, el mundo rural, la agricultura regenerativa, el suelo agrario, las plantas desérticas, el tractor, los frutos cítricos, las plagas agrícolas, los invernaderos hortícolas, el aceite de oliva, la producción y consumo de carne, la fruta dulce, los vegetales comestibles y la despoblación rural.

 

En cuanto al Artículo Técnico Agrario, las obras se centran en los usos agrícolas de los drones, el cultivo del pimiento, el cultivo del maíz, el cultivo del caqui o la enfermedad de la Xilella fastidiosa. Cabe recalcar la abundancia de trabajos sobre las plagas en cultivos vegetales, especialmente en frutales.

 

El objetivo de los premios es distinguir los libros o artículos publicados en los últimos 12 meses y que, según el Jurado, suponen una aportación destacada para el sector agroalimentario y el mundo rural. Igualmente, se pretende estimular la difusión de conocimiento innovador y útil para la agricultura, la ganadería, la producción forestal, la industria alimentaria, la gestión de los espacios verdes, el territorio, la economía y las empresas.

 

Ha presidido el Jurado Isabel Perea, representante del Colegio Oficial de Ingenieros Técnicos Agrícolas y Forestales de Cataluña, y han ejercido como vocales Carmen López, presidenta de la Junta del Colegio de Veterinarios de Lleida; Josep Torra, veterinario; Carlos Estarán, representante del Colegio de Ingenieros Agrónomos de Cataluña; Carles Bernat, ingeniero técnico agrícola, y Juan Antonio Martín, ingeniero agrónomo. Ha actuado como secretario Santiago Planas, ingeniero agrónomo.

 

La presente edición del Premio del Libro Agrario y del Artículo Técnico Agrario ha sido convocada por Fira de Lleida conjuntamente con el Colegio Oficial de Ingenieros Agrónomos de Cataluña, el Colegio Oficial de Veterinarios de Lleida, el Colegio Oficial de Ingenieros Técnicos Agrícolas y Forestales de Cataluña y la entidad Caixabank.

 

La 67ª edición de la Feria Agraria de Sant Miquel y la 36ª edición de Eurofruit tendrán lugar entre el 30 de septiembre y el 3 de octubre de este año.

 

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25 giugno 2021

Jazz & Wine in Montalcino all’insegna del genio italiano

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Dal 20 al 25 luglio il borgo toscano ospita il grande jazz con sei imperdibili serate sotto le stelle

Jazz & Wine in Montalcino all'insegna del genio italiano:

dalla musica da film all'improvvisazione, ecco i protagonisti dell'edizione 2021

Stefano Bollani, Danilo Rea, Stefano di Battista, Emanuele Urso, Massimo Nunzi e Alex Britti gli artisti che renderanno unica la XXIV edizione del festival che nasce dalla collaborazione tra l'azienda vinicola Banfi, la famiglia Rubei dell'Alexanderplatz Jazz Club di Roma ed il Comune di Montalcino

 

È all'insegna del "genio" italiano l'edizione 2021 di Jazz & Wine in Montalcino: dal 20 al 25 luglio nel bellissimo borgo in provincia di Siena si rinnova la magia con la rassegna che unisce il grande jazz e il vino di qualità, frequentata e amata dagli artisti più importanti del mondo e ormai saldamente inserita tra i più grandi festival europei.

 

Nato dalla collaborazione tra la nota azienda vinicola Banfi, la famiglia Rubei dell'Alexanderplatz Jazz Club di Roma ed il Comune di Montalcino, per il ventiquattresimo anno consecutivo il cartellone porta nella città che è simbolo del Brunello, artisti di fama mondiale.

 

Partenza roboante martedì 20 Luglio, nella suggestiva Fortezza di Montalcino, con STEFANO BOLLANI Trio. Il poliedrico pianista, artista eclettico e geniale torna a Jazz & Wine dopo 13 anni di assenza in compagnia di Bernardo Guerra alla batteria e Gabriele Evangelista al contrabbasso. Insieme daranno vita a un concerto unico dove l'unica regola è divertirsi a improvvisare. Un viaggio che abbraccia la musica tutta, che non conosce generi e sovrastrutture, in cui i tre strumenti si uniscono per creare ogni sera un mondo musicale nuovo e straordinario.

 

Mercoledì 21 luglio, Jazz & Wine si sposta a Castello Banfi: protagonista STEFANO DI BATTISTA con il suo "Morricone Stories", sentito tributo a Ennio Morricone, uno dei maestri che hanno portato il genio italiano nel mondo. Un progetto che sigla il matrimonio perfetto tra jazz e musica da film e che vede a fianco del sassofonista Stefano Di Battista il pianista Fred Nardin, il contrabbassista Daniele Sorrentino e il batterista André Ceccarelli.

 

Sempre nel meraviglioso Castello Banfi si terrà l'appuntamento di giovedì 22 luglio con "Improvvisazione di piano solo", lo spettacolo in cui DANILO REA, uno dei più grandi pianisti italiani, spazierà dai capisaldi del jazz, passando per le canzoni italiane, fino alle arie d'opera, proiettando gli spettatori in un mondo le cui strade sono ancora tutte da scoprire.

 

Swing, swing e ancora swing: venerdì 23 luglio nella Fortezza di Montalcino arriva EMANUELE URSO, il "Re dello Swing" con il SESTETTO SWING DI ROMA (Emanuele Urso, clarinetto/batteria/direzione; Claudio Piselli, vibrafono; Emanuele Rizzo, pianoforte; Fabrizio Guarino, chitarra; Alessio Urso, contrabbasso; Giovanni Cicchirillo, batteria). Un viaggio che parte dalle sonorità statunitensi degli anni '40 per arrivare ai maggiori compositori della musica leggera americana (G. Gershwin, J. Kern, C. Porter, I. Berlin, B. Goodman) e che si avvale della presenza di uno special guest d'eccezione come LORENZO SORIANO (tromba).

 

Il binomio musica e cinema sarà protagonista dell'appuntamento di sabato 24 luglio, quando, sul palco della Fortezza di Montalcino l'ORCHESTRA OBSERVATORIUM composta da alcuni di alcuni dei migliori musicisti del jazz italiano e diretta da MASSIMO NUNZI (tromba, direzione e arrangiamenti) proporrà "Jazz in Cinemascope", un concerto che esplorando le partiture di alcuni celeberrimi film, permetterà di ascoltare musiche di grande complessità, rarissimamente eseguite.

 Testo alternativo

La ventiquattresima edizione di Jazz & Wine in Montalcino chiude domenica 25 luglio con la chitarra di ALEX BRITTI che porterà il suo straordinario talento nella Fortezza di Montalcino in uno spettacolo che prevede la rivisitazione del suo repertorio in chiave più intimista, elegante e incalzante allo stesso tempo. Con lui sul palco FLAVIO BOLTRO, trombettista eclettico e raffinato. Un incontro tra due musicisti complici e affiatati per un progetto all'insegna dell'improvvisazione dal sapore blues e jazz, che si arricchisce del talento di Davide Savarese alla batteria, Emanuele Brignola al basso e Mario Fanizzi al pianoforte e tastiere.

 

La direzione artistica, come ormai da anni, è firmata da Paolo Rubei (Alexanderplatz Jazz Club di Roma) che, con passione e competenza, prosegue nel percorso musicale tracciato dal compianto padre Giampiero, ispiratore e ideatore di questo unico festival musicale.

 

Tutti gli spettacoli di Jazz & Wine in Montalcino avranno inizio alle ore 21.45.

 

Informazioni e contatti

jazzandwinemontalcino.it

Marketing Banfi:  +39 0577 840 111 - marketing@banfi.it