Cancro al tempo del Covid-19: 'Troppi ritardi, ridare massima attenzione a cura, diagnosi e prevenzione'
La cura dei tumori ha subito un rallentamento a causa della pandemia Covid-19, molti interventi chirurgici sono stati rimandati e alcuni pazienti non sono andati negli ospedali per la chemioterapia per paura del virus e le liste d'attesa sono notevolmente aumentate a causa del carico di lavoro delle strutture ospedaliere. L'attenzione ai tumori deve tornare al centro dell'Agenda di Governo, dal momento che anche gli ultimi dati vedono per i prossimi anni un aumento del 20% della mortalità dei pazienti colpiti da tumore a causa della pandemia. Per riportare l'attenzione sulla cura, diagnosi e prevenzione dei tumori, Mondosanità, in collaborazione con CIPOMO, ha organizzato il Talk Web 'Cancro & Covid L'emergenza nell'emergenza' con la partecipazione di tutti gli attori della Sanità: Istituzioni, medici specialisti e associazioni pazienti.
"Dall'inizio della pandemia il 70 per cento circa delle oncologie in Italia non ha avuto una effettiva riduzione di attività, se non in minima parte, e ciò dimostra lo straordinario impegno messo in campo da quanti operano in questo comparto medico strategico. Il 20 % dei pazienti oncologici hanno rinunciato di loro spontanea volontà a recarsi in ospedale per visite o terapie, disdicendo trattamenti o appuntamenti già fissati. La fiducia dei pazienti spesso è stata erosa dal clima generalizzato di una informazione gridata, troppe volte sensazionalistica, attorno al Coronavirus, ed ha messo in profondo disagio medici, personale sanitario, pazienti. La scienza e la coscienza medico-scientifica ogni giorno spostano le frontiere della guarigione e negli anni a venire dobbiamo riprendere questo cammino, rilanciare la spirale virtuosa tra ricerca, studi, profilassi e partecipazione attiva: la medicina, l'arte medica, l'assistenza socio-sanitaria non devono mai essere vittime degli effetti collaterali del Covid", ha spiegato Roberto Ciambetti, Presidente Consiglio Regionale del Veneto
"Durante l'epidemia da SARS-COV 2 si è manifestato una riduzione delle prestazioni per i pazienti affetti da patologia tumorale. La maggiore emergenza è stata evidenziata nei processi di screening del tumore mammario, del tumore del colon-retto e della cervice uterina, con la riduzione se non la sospensione degli stessi in riferimento ai periodi di lockdown e alla regionalità delle prestazioni. Altra emergenza, la patologia oncologica necessaria di intervento chirurgico che ha avuto un arresto, specie durante il primo lockdown e in misura diversa nelle varie regioni d'Italia. Durante l'emergenza Covid-19 siamo riusciti a mantenere costanti, in molte realtà oncologiche, le prestazioni di chemioterapia e di terapie orali. Abbiamo solo rinviato i pazienti del follow-up, recuperandoli successivamente, sempre dopo la valutazione dell'oncologo se il controllo poteva essere differito o eseguito in altra modalità con l'utilizzo della telemedicina", ha detto Livio Blasi, Presidente CIPOMO
"La pandemia da COVID-19 ha fortemente impattato sulle attività sanitarie, anche se per quanto possibile l'area oncologica è stata salvaguardata, così come le prestazioni urgenti e non differibili. Oggi, in base all'evoluzione dell'infezione a livello nazionale e regionale, è comunque fondamentale ripristinare in successione il livello erogativo e mettere in atto programmi per il recupero delle prestazioni", ha dichiarato Franco Ripa, Dirigente Responsabile Programmazione Sanitaria e Socio-sanitaria, Vicario Direzione Sanità e Welfare Regione Piemonte