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9 dicembre 2019

conferenza la natura in leonardo lun 9 dicembre, lincei




Lunedì 9 dicembre, alle 16,00 all'Accademia Nazionale dei Lincei (via della Lungara 10) quarto appuntamento con le Conferenze dedicate a Leonardo da Vinci - a cura dell'Accademia Nazionale dei Lincei e della Fondazione I Lincei per la scuola- con la conferenza del professor Fabio Frosinini Mottana intitolata Natura.
Di Leonardo ci è giunto un vasto corpus manoscritto, largamente lacunoso, formato da 22 codici, 3 ampie raccolte riunite successivamente da collezionisti (il Codice Atlantico, i fogli di Windsor e il Codice Arundel) e numerosi fogli sparsi in varie collezioni. Alla sua eredità intellettuale appartiene inoltre il Codex Vaticanus Urbinas lat. 1270 che, di mano di Francesco Melzi, raccoglie le note del Libro di pittura. In questa vasta congerie di carte non è riconoscibile una sola opera compiuta, nonostante i ripetuti tentativi compiuti da Leonardo per giungere a qualcosa di paragonabile a un trattato. Questo fatto – spesso considerato un limite – è piuttosto da attribuirsi al particolare rapporto da lui istituito tra scrittura e pensiero: come ha scritto Carlo Vecce, la scrittura non gli serve a organizzare il pensiero, ma a registrarlo. Di conseguenza, il rapporto dell'autore con i suoi quaderni e fogli manoscritti non è, nel suo caso, quello della produzione di opere, reali o potenziali, ma piuttosto un ininterrotto confronto con la realtà, in tutti i suoi aspetti.
In questo confronto, la natura assume un ruolo di assoluta importanza: essa è per Leonardo la manifestazione più alta della realtà, la realtà nella sua forma di massima potenza creativa. Il suo confronto con questa categoria è pertanto dirimente. Il carattere sempre provvisorio di questo confronto lo rende ai nostri occhi interessante: le diverse presentazioni del concetto di natura vanno considerate come momenti di una ricerca in corso, non schiacciate le une sulle altre, come se appartenessero a un "sistema" coerente. Inoltre, questa provvisorietà va assunta non come un limite, ma come un tratto che contribuisce a caratterizzare una singolare esperienza di pensiero, un pensiero che si svolge – dato il carattere privato dei codici vinciani – in modo libero dai condizionamenti morali e religiosi.
Nel contesto di una ricerca caratterizzata da una permanente innovazione, si registrano però anche alcune costanti. La più importante di esse è la convinzione, da Leonardo mai abbandonata, che la natura si identifica con la "necessità", intesa per un verso – sopratutto in un primo momento – come una sorta di fato inesorabile; per un altro identificata con un principio di economicità e razionalità interpretato in senso fortemente teleologico, e somigliante pertanto a una sorta di provvidenza immanente alla natura. In questo nesso tra natura e necessità e nelle due accezioni di quest'ultima, come fato e come provvidenza, risuonano delle tematiche di origine stoica, ma vi è anche dell'altro. Nella necessità come provvidenza è presente un momento costruttivo e inventivo (la natura è da Leonardo più volte definita "artefiziosa") che procede però in modo razionale e, al contempo, necessario. L'inflessibilità delle leggi naturali non contraddice l'inventività e la razionalità; anzi, ne è la manifestazione più schietta, perché esprime l'assolutezza della ragione, del lógos agente dentro il tessuto dei fenomeni.
Se si esamina il corpus vinciano con una particolare attenzione alla sua dimensione diacronica, si possono però rintracciare, accanto e oltre a quella stoica, diverse suggestioni, che in momenti diversi contribuiscono a caratterizzare il concetto di
natura. Nelle scritture più antiche sono presenti precisi riferimenti al pitagoreismo proveniente dalle Metamorfosi ovidiane, ma anche alla Fisica aristotelica e alla cultura ermetica e neoplatonica. Ne risulta una natura percorsa da energie "spirituali", in perenne trasformazione, governata da un avvicendarsi costante e inarrestabile delle forme, che può essere studiata sulla base del riferimento all'infinita divisibilità del continuo di estrazione aristotelica.
Il carattere composito e instabile di questa concezione spinge verso difficoltà e aporie, che alla fine del primo decennio del Cinquecento sfociano in una serie di riflessioni sull'"essere del nulla". Qui Leonardo tenta di trovare una soluzione all'insormontabile difficoltà nascente dalla sua interpretazione della teoria del continuo, che egli deforma in base a suggestioni ermetiche e neoplatoniche. I costituenti ultimi del continuo, i "termini" inestesi, vengono infatti da lui identificati con le "energie" ermetiche di natura "spirituale". Ne risulta che la trama matematica della realtà è, paradossalmente, sottratta alla misurazione, perché appartenente a una sfera irriducibile al mondo fisico. Verso la fine del primo decennio del Cinquecento, questa serie di passaggi sfocia negli appunti sull'"essere del nulla", nozione nella quale i paradossi che Leonardo si è trovato ad affrontare vengono tradotti in una realtà negativa, un "non-essere" che però, proprio in quanto tale, fa parte dell'essere, lo sorregge dall'interno ma anche lo mette in discussione e lo spinge a mutare.
Si comprende così anche la concezione della natura attestata negli scritti degli ultimi anni dell'attività di Leonardo (a partire dal 1508-10): non più un avvicendarsi di forme dominato da un fato a queste superiore, ma un'intima instabilità della realtà, che, in quanto è percorsa dal "nulla", non può mai trovare una forma definitiva. Il tempo diventa così un'espressione specifica dei diversi composti, un aspetto del loro determinarsi singolare, un "accidente" (eventum) nel senso lucreziano. Una certa componente lucreziana, in qualche modo atomistica emerge così negli scritti più tardi, in particolare nella concezione della "vita" come perenne ricrearsi della "forma" a partire un circuito inarrestabile di "parti" che la integrano o la disintegrano.  

Di seguito gli appuntamenti successivi:

Macchine Prof. Paolo GALLUZZI, 16 dicembre 2019 - ore 16.00

Raffigurazione Prof. Pietro Cesare MARANI, 13 gennaio 2020 - ore 16.00

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