11-15-18-21-25-27 luglio 2018 h 21
FUORI PROGRAMMA
Festival Internazionale di Danza Contemporanea
Terza edizione
Festival Internazionale di Danza Contemporanea
Terza edizione
direzione artistica Valentina Marini
Prodotto da European Dance Alliance/Valentina Marini Management in collaborazione con Teatro Vascello
L'eccellenza della danza internazionale in un festival che punta a una sintesi delle più interessanti e recenti produzioni coreografiche
Biglietti
One. One & One: intero € 20,00, ridotto € 15,00
Tutti gli altri spettacoli: Intero € 17,00, ridotto € 12,00
(ridotto over 65, studenti under 26, allievi scuole di danza)
One. One & One: intero € 20,00, ridotto € 15,00
Tutti gli altri spettacoli: Intero € 17,00, ridotto € 12,00
(ridotto over 65, studenti under 26, allievi scuole di danza)
Abbonamenti
6 spettacoli € 60,00; 3 spettacoli € 40,00
6 spettacoli € 60,00; 3 spettacoli € 40,00
GLI SPETTACOLI, LE COMPAGNIE
11 luglio ore 21.00
One, One & One
Vertigo Dance Company (IL)
prima nazionale
in partnership con Civitanova Danza Festival
One, One & One
Vertigo Dance Company (IL)
prima nazionale
in partnership con Civitanova Danza Festival
coreografia Noa Wertheim
assistente alle coreografie Rina Wertheim-Koren
danzatori Ron Cohen, Shani Licht, Etai Peri, Nitzan Moshe, Hagar Shachal, Jeremy Alberge, Daniel Costa, Corina Freiman, Petrovics Sándor, Liel Fiback
musiche Avi Belleli
musicisti Viola and Vocals Galia Hai,Oud Eliahu Dagmi
voce Ilai Belleli
costumi Sasson Kedem
scenografie Roy Vatury
disegno luci Dani Fishof – Magenta
assistente alle coreografie Rina Wertheim-Koren
danzatori Ron Cohen, Shani Licht, Etai Peri, Nitzan Moshe, Hagar Shachal, Jeremy Alberge, Daniel Costa, Corina Freiman, Petrovics Sándor, Liel Fiback
musiche Avi Belleli
musicisti Viola and Vocals Galia Hai,Oud Eliahu Dagmi
voce Ilai Belleli
costumi Sasson Kedem
scenografie Roy Vatury
disegno luci Dani Fishof – Magenta
Spettacolo realizzato con il contributo dell'Ambasciata di Israele in Italia

Art-Human-Nature
Questo nuovo e originale capolavoro di Noa Wetheim simbolizza l'essenza dell'espressione artistica della Vertigo Dance Company, una delle principali compagnie di produzione made in Israel. Come i precedenti lavori di Noa Wertheim, apre la scena un solo artista a cui, a poco a poco, si aggiungono voci come parte di una realtà creativa dialogata, nella quale ogni singolo suono è fondamentale nella creazione di un viaggio il cui obiettivo sia l'interezza. L'espressività personale, caratterizzante ciascun danzatore diventa parte integrante della performance, permettendoci di osservare ognuno individualmente tanto quanto parte di un insieme, che è molto più della semplice somma dei suoi singoli elementi.
Un singolo movimento – di un singolo danzatore – si connette con un altro e un altro ancora, creando per noi un'esperienza che coinvolge tutti i nostri sensi e ci rende partecipi "dell'intero" rappresentato. (oppure "che è in scena").
One, One & One riflette sia mondi interni che esterni ponendo l'attenzione alle eco che derivano dalle diverse prospettive e sviluppa relazioni metaforiche tra il lontano ed il vicino, tra il sé e l'altro.
Questo nuovo e originale capolavoro di Noa Wetheim simbolizza l'essenza dell'espressione artistica della Vertigo Dance Company, una delle principali compagnie di produzione made in Israel. Come i precedenti lavori di Noa Wertheim, apre la scena un solo artista a cui, a poco a poco, si aggiungono voci come parte di una realtà creativa dialogata, nella quale ogni singolo suono è fondamentale nella creazione di un viaggio il cui obiettivo sia l'interezza. L'espressività personale, caratterizzante ciascun danzatore diventa parte integrante della performance, permettendoci di osservare ognuno individualmente tanto quanto parte di un insieme, che è molto più della semplice somma dei suoi singoli elementi.
Un singolo movimento – di un singolo danzatore – si connette con un altro e un altro ancora, creando per noi un'esperienza che coinvolge tutti i nostri sensi e ci rende partecipi "dell'intero" rappresentato. (oppure "che è in scena").
One, One & One riflette sia mondi interni che esterni ponendo l'attenzione alle eco che derivano dalle diverse prospettive e sviluppa relazioni metaforiche tra il lontano ed il vicino, tra il sé e l'altro.
15 luglio ore 21.00
We Love Arabs
Hillel Kogan (IL)
prima regionale
We Love Arabs
Hillel Kogan (IL)
prima regionale
testo e coreografia Hillel Kogan
danzatori Adi Boutrous e Hillel Kogan
luci Amir Castro
musiche Kazem Alsaher, W.A. Mozart
consulente artistico Inbal Yaacobi e Rotem Tashach
danzatori Adi Boutrous e Hillel Kogan
luci Amir Castro
musiche Kazem Alsaher, W.A. Mozart
consulente artistico Inbal Yaacobi e Rotem Tashach
Spettacolo realizzato con il contributo dell'Ambasciata di Israele in Italia

Dopo cinque anni di intenso tour internazionale, insignito dell'Outstanding Creator Award arriva per la prima volta a Roma il dissacrante spettacolo di teatro e danza contemporanea We Love Arabs del coreografo israeliano Hillel Kogan, proveniente dalla prestigiosa Batsheva Dance Company di Tel Aviv
Questa performance, ironica e intelligente, porta in scena la storia di un coreografo isreaeliano che sceglie un ballerino arabo per affrontare il tema della convivenza tra ebrei ed arabi in Israele. Uno spettacolo politico portatore di un messaggio di pace e coesistenza, che si interroga sull'identità, e, nel mettere in scena le differenze, si arrende all'uguaglianza tra gli uomini.
Kogan illustra la propria volontà di esplorare anche gli spazi che lo respingono, o che non gli appartengono e lo fa danzando e parlando alla platea e proprio quegli spazi, "quelli dove il corpo non si sente a proprio agio, – come dice – sono gli spazi occupati da un arabo".
I due ballerini si assomigliano, nessuno dei due ha tratti etnici distintivi.
Questa performance, ironica e intelligente, porta in scena la storia di un coreografo isreaeliano che sceglie un ballerino arabo per affrontare il tema della convivenza tra ebrei ed arabi in Israele. Uno spettacolo politico portatore di un messaggio di pace e coesistenza, che si interroga sull'identità, e, nel mettere in scena le differenze, si arrende all'uguaglianza tra gli uomini.
Kogan illustra la propria volontà di esplorare anche gli spazi che lo respingono, o che non gli appartengono e lo fa danzando e parlando alla platea e proprio quegli spazi, "quelli dove il corpo non si sente a proprio agio, – come dice – sono gli spazi occupati da un arabo".
I due ballerini si assomigliano, nessuno dei due ha tratti etnici distintivi.
HILLEL KOGAN
Universalmente riconosciuto e invitato in tutto il mondo come attore, creatore, drammaturgo, coreografo e danzatore. Dal 2005 al 2016, su invito di Ohan Naharin, ha diretto le prove della Batsheva Dance Company (la più prestigiosa compagnia di danza contemporanea Israeliana), per cui è stato assistente di Naharin nella direzione del Batsheva Ensemble. Nel 2009 vince il prestigioso premio Israeliano Teva nella categoria danzatori.
Nel 2010 vince l'Yair Shapira per il suo operato nel campo della danza Israeliano sia come coreografo, che come danzatore e insegnante.
Nel 2013 è stato insignito del titolo "Distinguished Creator" dal Circle of Israeli Dance Critics per We Love Arabs, rappresentato nel Festival Fuori Programma 2018.
Nel 2015 Hillel è stato nominato direttore artistico del Festival di danza israeliano Curtain Up
Universalmente riconosciuto e invitato in tutto il mondo come attore, creatore, drammaturgo, coreografo e danzatore. Dal 2005 al 2016, su invito di Ohan Naharin, ha diretto le prove della Batsheva Dance Company (la più prestigiosa compagnia di danza contemporanea Israeliana), per cui è stato assistente di Naharin nella direzione del Batsheva Ensemble. Nel 2009 vince il prestigioso premio Israeliano Teva nella categoria danzatori.
Nel 2010 vince l'Yair Shapira per il suo operato nel campo della danza Israeliano sia come coreografo, che come danzatore e insegnante.
Nel 2013 è stato insignito del titolo "Distinguished Creator" dal Circle of Israeli Dance Critics per We Love Arabs, rappresentato nel Festival Fuori Programma 2018.
Nel 2015 Hillel è stato nominato direttore artistico del Festival di danza israeliano Curtain Up
18 luglio ore 21.00
Don't Talk to Me in my Sleep
Dunja Jocic (NL)
prima nazionale
in partnership con Bolzano Danza Festival
Don't Talk to Me in my Sleep
Dunja Jocic (NL)
prima nazionale
in partnership con Bolzano Danza Festival
coreografia e set concept Dunja Jocic
performance Luca Cacitti, Shai Partush
musica Hugo Morales
testo Barbara Markovic, interpretato da Michael Jahoda e Sabine Kupferberg
scene e luci Pavla Beranova
costumi Slavna Martinovic
produzione Korzo Production, Bird Production
performance Luca Cacitti, Shai Partush
musica Hugo Morales
testo Barbara Markovic, interpretato da Michael Jahoda e Sabine Kupferberg
scene e luci Pavla Beranova
costumi Slavna Martinovic
produzione Korzo Production, Bird Production

Un duetto che mette in scena la relazione claustrofobica di un uomo con la madre. Don't talk to me in my sleep ("Non parlarmi nel sonno"), liberamente ispirato al rapporto tra Andy Warhol e Julia Warhol, premiato al Noorderzon Festival 2015, si svolge in una stanza buia e desolata tra specchi, fiori di plastica e tazze da tè nella casa dove un uomo vive ancora insieme a sua madre e al suo gatto. Tra sogni di una vita indipendente e schizofrenici riti quotidiani, Jocic dispiega una danza travolgente su un inquietante paesaggio sonoro. Mentre la ripetizione di modelli quotidiani creano terreno fertile per dissapori reciproci, portandoli entrambi al limite della sanità, nella mente dell'uomo emergono i sogni di librarsi in una propria vita indipendente.
DUNJA JOCIC
Per anni danzatrice di punta del Club Guy & Roni, hanno sorpreso le sue doti di coreografa oltre che di regista già dal suo primo lavoro, distintosi per originalità.
Dunja Jocic ha iniziato la sua carriera collaborando con Nikola Zavisic come coreografa per numerose produzioni teatrali per il Serbian National Theatre, il Belgrade National Theatre, Yugoslavian National Theatre.
Nel 2007 ha prodotto il suo primo lavoro da coreografa, No flowers, please, per il quale ha vinto il premio speciale per l'Innovazione al Festival of Choreographic Miniatures di Belgrado.
Lo stesso Festival gli ha commissionato in seguito la creazione di uno spettacolo a serata intera intitolato Not Me, insieme al Grand Theatre di Groningen. Nel 2011 anche il suo corto Mirroring ha vinto il Best Short Film al Belgrade Documentary and Short Film Festival. Don't talk to my me in my sleep è stato premiato nel 2015 al Noordezon Festival di Groningen. Nel 2016 è stata premiata con il BNG Bank Dance Prize come Talento d'Eccellenza e ha coreografato La Mode, una piece di Tomoko Mukaiyama, danzato da Spellbound Contemporary Ballet di Roma, questo lavoro commissionato per l'opening ufficiale del National Taichung Theatre di Taiwan.
Per anni danzatrice di punta del Club Guy & Roni, hanno sorpreso le sue doti di coreografa oltre che di regista già dal suo primo lavoro, distintosi per originalità.
Dunja Jocic ha iniziato la sua carriera collaborando con Nikola Zavisic come coreografa per numerose produzioni teatrali per il Serbian National Theatre, il Belgrade National Theatre, Yugoslavian National Theatre.
Nel 2007 ha prodotto il suo primo lavoro da coreografa, No flowers, please, per il quale ha vinto il premio speciale per l'Innovazione al Festival of Choreographic Miniatures di Belgrado.
Lo stesso Festival gli ha commissionato in seguito la creazione di uno spettacolo a serata intera intitolato Not Me, insieme al Grand Theatre di Groningen. Nel 2011 anche il suo corto Mirroring ha vinto il Best Short Film al Belgrade Documentary and Short Film Festival. Don't talk to my me in my sleep è stato premiato nel 2015 al Noordezon Festival di Groningen. Nel 2016 è stata premiata con il BNG Bank Dance Prize come Talento d'Eccellenza e ha coreografato La Mode, una piece di Tomoko Mukaiyama, danzato da Spellbound Contemporary Ballet di Roma, questo lavoro commissionato per l'opening ufficiale del National Taichung Theatre di Taiwan.
21 luglio ore 21.00
La Morte e La Fanciulla
Compagnia Abbondanza/Bertoni (IT)
prima romana
La Morte e La Fanciulla
Compagnia Abbondanza/Bertoni (IT)
prima romana
regia e coreografia Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
con Eleonora Chiocchina, Valentina Dal Mas, Claudia Rossi Valli
musiche F.Schubert, La Morte e la Fanciulla
luci Andrea Gentili
video Jump Cut
produzione Compagnia Abbondanza Bertoni con il sostegno di MIBACT Direzione Generale Spettacolo dal Vivo, Provincia Autonoma di Trento – Servizio Attività Culturali, Comune di Rovereto, Assessorato alla Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto
con Eleonora Chiocchina, Valentina Dal Mas, Claudia Rossi Valli
musiche F.Schubert, La Morte e la Fanciulla
luci Andrea Gentili
video Jump Cut
produzione Compagnia Abbondanza Bertoni con il sostegno di MIBACT Direzione Generale Spettacolo dal Vivo, Provincia Autonoma di Trento – Servizio Attività Culturali, Comune di Rovereto, Assessorato alla Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto
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La Morte e La Fanciulla costituisce un vero fiore all'occhiello per la danza contemporanea italiana.
In scena tre differenti "capolavori".
Uno musicale: il quartetto in re minore La morte e la fanciulla di Franz Schubert.
Uno fisico: l'essere umano nell'eccellenza delle sue dinamiche.
Uno spiritual-filosofico: il mistero della fine e il suo continuo sguardo su di noi.
Il nostro pensiero torna a posarsi sull'umano e ciò che lo definisce: la vita e la morte; l'inizio e la fine sono i miracoli della nostra esistenza, così come l'impermanenza dell'essere con le sue forme continuamente mutanti.
Questo transitare da una forma all'altra, ha a che fare con l'arte coreutica: portatrice di un tale compito, è essa stessa un balenare di immagini che appaiono e scompaiono continuamente; per questo abbiamo indugiato proprio su quell'aspetto che potremmo definire crepuscolare della danza, colta, nella nostre intenzioni, proprio nel suo attimo impermanente e transitorio.
Un esempio di scrittura musicale che aspira all'infinito e accompagna l'ascoltatore oltre un'idea razionale, verso l'ignoto e il trascendente. "Abbiamo cercato di capire, di aprire, come chirurghi, il corpo di questa scrittura per scrutarne i vuoti, gli spazi cavi e mai come questa volta comporre è assomigliato a un eterno precipitare, a un fuggire da ogni fine e da ogni senso".
In scena tre differenti "capolavori".
Uno musicale: il quartetto in re minore La morte e la fanciulla di Franz Schubert.
Uno fisico: l'essere umano nell'eccellenza delle sue dinamiche.
Uno spiritual-filosofico: il mistero della fine e il suo continuo sguardo su di noi.
Il nostro pensiero torna a posarsi sull'umano e ciò che lo definisce: la vita e la morte; l'inizio e la fine sono i miracoli della nostra esistenza, così come l'impermanenza dell'essere con le sue forme continuamente mutanti.
Questo transitare da una forma all'altra, ha a che fare con l'arte coreutica: portatrice di un tale compito, è essa stessa un balenare di immagini che appaiono e scompaiono continuamente; per questo abbiamo indugiato proprio su quell'aspetto che potremmo definire crepuscolare della danza, colta, nella nostre intenzioni, proprio nel suo attimo impermanente e transitorio.
Un esempio di scrittura musicale che aspira all'infinito e accompagna l'ascoltatore oltre un'idea razionale, verso l'ignoto e il trascendente. "Abbiamo cercato di capire, di aprire, come chirurghi, il corpo di questa scrittura per scrutarne i vuoti, gli spazi cavi e mai come questa volta comporre è assomigliato a un eterno precipitare, a un fuggire da ogni fine e da ogni senso".
COMPAGNIA ABBONDANZA/BERTONI
Dall'esperienza newyorkese nella scuola di Alwin Nikolais agli studi francesi con Dominique Dupuy, attraverso le improvvisazioni "poetiche" di Carolyn Carlson, lo studio e la pratica Zen, Michele Abbondanza (co-fondatore del gruppo Sosta Palmizi e docente alla Scuola del Teatro del Piccolo di Milano) e Antonella Bertoni fondano la Compagnia Abbondanza/Bertoni riconosciuta come una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano per le loro creazioni, per l'attività formative e pedagogica e per la diffusione del teatro danza contemporaneo. Dopo quasi trent'anni di pluripremiata attività in Italia e all'estero con oltre 40 creazioni ed essere riconosciuti maestri per giovani e futuri coreografi, la loro Associazione Trentina Formazione Produzione Danza e Spettacolo, altro nome della Compagnia A/B, è riconosciuta oggi come una delle realtà artistiche più importanti e vitali del panorama italiano. Vincono il premio Danza & Danza "migliori interpreti", il premio Cascina per la coreografia, e il premio ETI-Stregagatto con lo spettacolo Romanzo d'infanzia, che ha superato le 600 repliche nelle quattro versioni: italiana, inglese, francese, portoghese. Lo struggente lavoro?La morte e la fanciulla, già premio Danza&Danza 2017 è candidato ai premi UBU e Hystrio
Dall'esperienza newyorkese nella scuola di Alwin Nikolais agli studi francesi con Dominique Dupuy, attraverso le improvvisazioni "poetiche" di Carolyn Carlson, lo studio e la pratica Zen, Michele Abbondanza (co-fondatore del gruppo Sosta Palmizi e docente alla Scuola del Teatro del Piccolo di Milano) e Antonella Bertoni fondano la Compagnia Abbondanza/Bertoni riconosciuta come una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano per le loro creazioni, per l'attività formative e pedagogica e per la diffusione del teatro danza contemporaneo. Dopo quasi trent'anni di pluripremiata attività in Italia e all'estero con oltre 40 creazioni ed essere riconosciuti maestri per giovani e futuri coreografi, la loro Associazione Trentina Formazione Produzione Danza e Spettacolo, altro nome della Compagnia A/B, è riconosciuta oggi come una delle realtà artistiche più importanti e vitali del panorama italiano. Vincono il premio Danza & Danza "migliori interpreti", il premio Cascina per la coreografia, e il premio ETI-Stregagatto con lo spettacolo Romanzo d'infanzia, che ha superato le 600 repliche nelle quattro versioni: italiana, inglese, francese, portoghese. Lo struggente lavoro?La morte e la fanciulla, già premio Danza&Danza 2017 è candidato ai premi UBU e Hystrio
25 luglio ore 21.00
Full Moon
Spellbound Contemporary Ballet (IT)
prima assoluta
Full Moon
Spellbound Contemporary Ballet (IT)
prima assoluta
coreografia e regia Mauro Astolfi
disegno luci Marco Policastro
musiche varie
interpreti Alice Colombo, Lorenzo Capozzi, Maria Cossu, Pablo Girolami, Mario Laterza, Giuliana Mele, Valentina Staltari, Aurora Stretti, Giacomo Todeschi
produzione Spellbound con il contributo del Ministero per I Beni e le Attività Culturali e del Turismo
disegno luci Marco Policastro
musiche varie
interpreti Alice Colombo, Lorenzo Capozzi, Maria Cossu, Pablo Girolami, Mario Laterza, Giuliana Mele, Valentina Staltari, Aurora Stretti, Giacomo Todeschi
produzione Spellbound con il contributo del Ministero per I Beni e le Attività Culturali e del Turismo

Full Moon racconta il percorso per cercare di decifrare la realtà individuale, un'operazione forse impossibile, pensando ad esempio come le sole fasi lunari possano agire in profondità sull'uomo, sulla natura, provocando uno stato dove ci si sente smarriti se non addirittura torturati dalla sensazione di non essere mai completamente capaci di farcela.
Full Moon è una breve storia che rimane inizialmente sospesa, che parla di quei pensieri "fuori controllo" che potrebbero sembrarci negativi, ma che non lo sono, che non descrivono affatto la realtà in cui vogliamo vivere ma, al contempo, è magari ciò che stavamo manifestando.
Come la luna prima che diventi piena è un fenomeno che influenza tutto quello che c'è intorno a noi, smuove e disordina, la luna piena è una sorta di "risveglio" del nostro lato istintivo, il momento dove si sente a "fior di pelle" cosa sta accadendo di importante, dove capiamo cosa lasciar andare per far si che nostra Luna diventi eterna.
Full Moon è una breve storia che rimane inizialmente sospesa, che parla di quei pensieri "fuori controllo" che potrebbero sembrarci negativi, ma che non lo sono, che non descrivono affatto la realtà in cui vogliamo vivere ma, al contempo, è magari ciò che stavamo manifestando.
Come la luna prima che diventi piena è un fenomeno che influenza tutto quello che c'è intorno a noi, smuove e disordina, la luna piena è una sorta di "risveglio" del nostro lato istintivo, il momento dove si sente a "fior di pelle" cosa sta accadendo di importante, dove capiamo cosa lasciar andare per far si che nostra Luna diventi eterna.
SPELLBOUND CONTEMPORARY BALLET
Nasce nel 1994, dietro volontà del coreografo Mauro Astolfi che fonda la Compagnia al rientro da un lungo periodo di permanenza artistica negli Stati Uniti. A partire dal 1996 Astolfi condivide il progetto produttivo con Valentina Marini con cui la Compagnia avvia un processo di intensa internazionalizzazione e di collaborazioni trasversali. La ricca progettualità artistica unita a una visione dinamica e in costante evoluzione del marchio hanno facilitato una ampia diffusione delle creazioni in contesti diversi, dai Gala ai programmi culturali televisivi, alle piattaforme e Festival di più continenti. Applauditissima per l'eccellenza degli interpreti e la versatilità del linguaggio coreografico Spellbound conta presenze nei maggiori teatri e Festival internazionali (Serbia, Germania, Francia, Croazia, Cipro, Thailandia, Svizzera, Spagna, Austria, Bielorussia, Stati Uniti, Messico, Giappone, Singapore, Taiwan, Israele, Inghilterra, Spagna, Svezia, Panama, Canada Russia e Corea del Sud). Modernità dei programmi, ricco repertorio sempre attivo, progetti di scambio e network in collegamento con la più fertile scena artistica europea, la rendono una tra le più apprezzate Compagnie italiane sul piano dell'offerta culturale internazionale. L'ensemble si avvicina al venticinquennale di attività, un arco di tempo in cui alla produzione di spettacoli di danza ha unito da sempre e con sempre maggiore interesse progetti di formazione ed educazione sia del pubblico che di almeno due generazioni di danzatori.
Nasce nel 1994, dietro volontà del coreografo Mauro Astolfi che fonda la Compagnia al rientro da un lungo periodo di permanenza artistica negli Stati Uniti. A partire dal 1996 Astolfi condivide il progetto produttivo con Valentina Marini con cui la Compagnia avvia un processo di intensa internazionalizzazione e di collaborazioni trasversali. La ricca progettualità artistica unita a una visione dinamica e in costante evoluzione del marchio hanno facilitato una ampia diffusione delle creazioni in contesti diversi, dai Gala ai programmi culturali televisivi, alle piattaforme e Festival di più continenti. Applauditissima per l'eccellenza degli interpreti e la versatilità del linguaggio coreografico Spellbound conta presenze nei maggiori teatri e Festival internazionali (Serbia, Germania, Francia, Croazia, Cipro, Thailandia, Svizzera, Spagna, Austria, Bielorussia, Stati Uniti, Messico, Giappone, Singapore, Taiwan, Israele, Inghilterra, Spagna, Svezia, Panama, Canada Russia e Corea del Sud). Modernità dei programmi, ricco repertorio sempre attivo, progetti di scambio e network in collegamento con la più fertile scena artistica europea, la rendono una tra le più apprezzate Compagnie italiane sul piano dell'offerta culturale internazionale. L'ensemble si avvicina al venticinquennale di attività, un arco di tempo in cui alla produzione di spettacoli di danza ha unito da sempre e con sempre maggiore interesse progetti di formazione ed educazione sia del pubblico che di almeno due generazioni di danzatori.
27 luglio ore 21.00
Corpo a Corpo
Compagnia Zappalà Danza (IT)
prima regionale
Corpo a Corpo
Compagnia Zappalà Danza (IT)
prima regionale
da un'idea di Nello Calabrò e Roberto Zappalà
coreografia e regia Roberto Zappalà
musiche varie
danzatori Gaetano Montecasino, Fernando Roldan Ferrer
costume Roberto Zappalà
realizzazioni costumi e assistente Debora Privitera
luci Roberto Zappalà
coreografia e regia Roberto Zappalà
musiche varie
danzatori Gaetano Montecasino, Fernando Roldan Ferrer
costume Roberto Zappalà
realizzazioni costumi e assistente Debora Privitera
luci Roberto Zappalà

La nuova creazione di Roberto Zappalà "Liederduett" con debutto previsto per l'estate 2018, è stata anticipata da alcuni step di meditazione: Corpo a Corpo e Come le Ali, entrambi con una loro autonomia artistica.
L'albero/progetto di Transiti Humanitatis si arricchisce di una nuova ramificazione, una "fronda" che richiama e rafforza, per affinità di riferimenti, una nuova possibile genesi già esplorata dal coreografo in Oratorio per Eva.
Corpo a Corpo, in prima assoluta a marzo 2018 per Scenario Pubblico, indaga la violenza che i corpi subiscono ed esprimono sin dall'inizio della vita. L'intenzione è quella di meditare sul tempo della violenza, sul bene e sul male, sulle lotte dell'umanità partendo dalle figure di Caino e Abele.
Corpo a Corpo è la prima lotta e anche il primo delitto; il primo fratricidio e anche il primo martirio; la prima conseguenza della rottura del rapporto fra gli uomini con Dio. Una rottura così tragica e definitiva da condurre al delitto.
La nuova creazione di Roberto Zappalà con i mezzi che ovviamente le sono propri: i corpi, il movimento, la danza parte dal "primo lutto" come monito e avvertimento per i lutti di oggi.
L'albero/progetto di Transiti Humanitatis si arricchisce di una nuova ramificazione, una "fronda" che richiama e rafforza, per affinità di riferimenti, una nuova possibile genesi già esplorata dal coreografo in Oratorio per Eva.
Corpo a Corpo, in prima assoluta a marzo 2018 per Scenario Pubblico, indaga la violenza che i corpi subiscono ed esprimono sin dall'inizio della vita. L'intenzione è quella di meditare sul tempo della violenza, sul bene e sul male, sulle lotte dell'umanità partendo dalle figure di Caino e Abele.
Corpo a Corpo è la prima lotta e anche il primo delitto; il primo fratricidio e anche il primo martirio; la prima conseguenza della rottura del rapporto fra gli uomini con Dio. Una rottura così tragica e definitiva da condurre al delitto.
La nuova creazione di Roberto Zappalà con i mezzi che ovviamente le sono propri: i corpi, il movimento, la danza parte dal "primo lutto" come monito e avvertimento per i lutti di oggi.
COMPAGNIA ZAPPALÀ DANZA
Fondata nel 1990 da Roberto Zappalà la Compagnia Zappalà Danza è considerata una delle più interessanti realtà della danza contemporanea italiana. L'ensemble si distingue per la disponibilità di un repertorio ampio e articolato, frutto del lavoro sinergico e prolifico di Roberto Zappalà e del suo drammaturgo di riferimento Nello Calabrò che negli anni hanno tracciato un percorso progettuale in continua espansione. Caratteristica delle creazioni, molte realizzate con le musiche dal vivo, è anche un rigoroso lavoro sul linguaggio che nel tempo è stato costruito, denominato MoDem. Per le produzioni, Zappalà spesso ha elaborato dei percorsi articolati con progetti ampi, alcuni di questi: "Corpi incompiuti" (2002-2007), "Instruments" (2007-2009), "re-mapping sicily" (2010-2015), "Transiti Humanitatis" (2015-2017). Gli spettacoli della compagnia sono stati proposti in tutta Europa e in Centro e Sud America, Medioriente, Sudafrica, Corea, Cina, nell'ambito di cartelloni di respiro internazionale quali Théatre de la Ville di Parigi, Palacio de Bellas Artes di Città del Messico, Torinodanza Festival, Auditorium Parco della Musica di Roma, Suzanne Dellal Centre di Tel Aviv, Teatro Comunale di Ferrara, OrienteOccidente Festival, Arko Theatre di Seoul, Belgrade Dance Festival, Madrid En Danza, ImpulsTanz Vienna, e molti altri. Tra i premi ricevuti, il Premio Danza&Danza 2009 migliore produzione italiana per "A.semu tutti devoti tutti?" italiana e il Premio Danza&Danza 2015 Produzione Italiana dell'Anno per LA NONA (dal caos, il corpo). Dal 2002 la Compagnia Zappalà Danza è residente a Catania presso Scenario Pubblico, una struttura che ha consentito alla compagnia e al coreografo di ampliare e approfondire il lavoro di ricerca coreografica e di radicarsi sul territorio. Nel 2015 la Compagnia Zappalà Danza con Scenario Pubblico ha ottenuto dal MIBACT il riconoscimento di Centro di Produzione della Danza, insieme ad altre due strutture Italiane
Fondata nel 1990 da Roberto Zappalà la Compagnia Zappalà Danza è considerata una delle più interessanti realtà della danza contemporanea italiana. L'ensemble si distingue per la disponibilità di un repertorio ampio e articolato, frutto del lavoro sinergico e prolifico di Roberto Zappalà e del suo drammaturgo di riferimento Nello Calabrò che negli anni hanno tracciato un percorso progettuale in continua espansione. Caratteristica delle creazioni, molte realizzate con le musiche dal vivo, è anche un rigoroso lavoro sul linguaggio che nel tempo è stato costruito, denominato MoDem. Per le produzioni, Zappalà spesso ha elaborato dei percorsi articolati con progetti ampi, alcuni di questi: "Corpi incompiuti" (2002-2007), "Instruments" (2007-2009), "re-mapping sicily" (2010-2015), "Transiti Humanitatis" (2015-2017). Gli spettacoli della compagnia sono stati proposti in tutta Europa e in Centro e Sud America, Medioriente, Sudafrica, Corea, Cina, nell'ambito di cartelloni di respiro internazionale quali Théatre de la Ville di Parigi, Palacio de Bellas Artes di Città del Messico, Torinodanza Festival, Auditorium Parco della Musica di Roma, Suzanne Dellal Centre di Tel Aviv, Teatro Comunale di Ferrara, OrienteOccidente Festival, Arko Theatre di Seoul, Belgrade Dance Festival, Madrid En Danza, ImpulsTanz Vienna, e molti altri. Tra i premi ricevuti, il Premio Danza&Danza 2009 migliore produzione italiana per "A.semu tutti devoti tutti?" italiana e il Premio Danza&Danza 2015 Produzione Italiana dell'Anno per LA NONA (dal caos, il corpo). Dal 2002 la Compagnia Zappalà Danza è residente a Catania presso Scenario Pubblico, una struttura che ha consentito alla compagnia e al coreografo di ampliare e approfondire il lavoro di ricerca coreografica e di radicarsi sul territorio. Nel 2015 la Compagnia Zappalà Danza con Scenario Pubblico ha ottenuto dal MIBACT il riconoscimento di Centro di Produzione della Danza, insieme ad altre due strutture Italiane
Fuori Programma apre quest'anno una nuova collaborazione con Casa dello Spettatore che curerà INCONTRO ALLA DANZA_fuori programma. Due appuntamenti con il pubblico l'11 e il 21 luglio, per percorrere insieme un cammino condiviso dentro gli angoli di un'arte antica, costantemente elaborata e ripensata. Gli incontri si terranno a partire dalle ore 19.00 al Teatro Vascello e sono ad ingresso gratuito. Per partecipare e richiedere informazioni è possibile scrivere a info@casadellospettatore.it.
Prima della Scena la Città. Gli spettatori del Festival Internazionale di Danza "Fuori Programma" potranno partecipare, conversando-camminando, usando un sistema whisper-radio, ai walkabout di Urban Experience condotti da Carlo Infante, il 18 e il 21 luglio continua a leggere
Prima della Scena la Città. Gli spettatori del Festival Internazionale di Danza "Fuori Programma" potranno partecipare, conversando-camminando, usando un sistema whisper-radio, ai walkabout di Urban Experience condotti da Carlo Infante, il 18 e il 21 luglio continua a leggere
Sono previsti due workshop: il 10 luglio alle ore 17,30 tenuto dalla Vertigo Dance Company presso la Scuola di Danza Mimma testa a Trastevere e il 26 luglio alle ore 15.00 dalla Compagnia Zappalà Danza (120 min di lezione) presso il Teatro Vascello.
mediapartner Dance & Culture, Danzadove, Danzasì, Teatro e Critica
partner Casa dello spettatore, Suoni e Luci, Urban Experience
Il Teatro Vascello propone spettacoli di Prosa, Danza, Drammaturgia Contemporanea,
Eventi, FestivaL, Rassegne, Concerti, Spettacoli per Bambini e Laboratori
Come raggiungerci con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro. Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello: Via Giacinto Carini, 43, Roma; Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma, Via R. Giovagnoli, 20,00152 Roma
Con mezzi pubblici : autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano : da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello
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