In un mercato che piange la caduta libera dei
propri fatturati, si innalza da Vazzola una colonna di vapore candido che
rivela da lontano, a chi si trovi a percorrere la statale Cadore-Mare, l’incessante attività di Roberto Castagner che nel 2015 ha condotto la sua
distilleria a un’ulteriore crescita significativa.
Se il mondo della grappa, e più in generale dei distillati, nel 2015
ha segnato a livello nazionale un -2,5% nella grande distribuzione organizzata
(GDO) e un -5 % nel settore fuori casa (HoReCa), nello stesso anno Castagner ha
fatto registrare all’azienda un’ impennata nelle vendite tale da far lievitare
i fatturati del + 5% nella GDO e del +
30% nel canale fuoricasa.
Il segreto sta nel fatto che Castagner non scherza quanto a
innovazione: “Se facessi ancora le grappe come 10 anni fa le vendite si sarebbero
inchiodate; bisogna adeguarsi alle nuove
necessità del mercato, anticipare i bisogni del consumatore, investire in
ricerca e innovazione. Ovviamente tutto ciò comporta fatica e risorse –
umane ed economiche – ma è l’unica ricetta per riuscire a stare al passo coi
tempi” confessa Roberto Castagner che sta già pensando ai prossimi appuntamenti
fieristici cruciali per il settore : il Prowine di Dusseldorf e il Vinitaly di
Verona.
“Al Prowine, in uno spazio di nuova concezione, presenteremo una
gamma di grappe adatte al mercato tedesco e nord europeo, Russia compresa,
mentre al Vinitaly lanceremo un nuovo prodotto creato appositamente per il
mondo dei barman perché crediamo fortemente alla grappa come ingrediente
per i cocktail.
Strada finora poco praticabile: la grappa con la sua struttura
tradizionale, caratterizzava troppo il cocktail coprendo tutti gli altri
ingredienti e per questa ragione non era amata dai bartender. Invertire la
tendenza, quindi spostare il consumatore dal classico drink con distillato
“straniero” indirizzandolo verso i prodotti italiani è la nuova sfida
dell’instancabile Castagner che a questo scopo ha investito anni in ricerca e
parecchie risorse nella realizzazione di nuovi impianti concepiti per
permettere una distillazione del tutto particolare.
“Si tratta
di un lungo percorso a cinque colonne – spiega Castagner - durante il
quale riusciamo a selezionare le molecole aromatiche più nobili e leggere, e al
termine del quale dalla materia prima prende vita un distillato di purezza mai
vista prima. L’abbiamo chiamato Suite n° 5 per evocare i cinque processi di
distillazione subiti, e il successo è tale che stiamo già creando una linea
“brut” appositamente pensata per i barman che uscirà a breve nel mercato con il
nome di Suite Black per richiamare il fatto che viene realizzata con uve nere:
una versione speciale, molto più dry (zero zuccheri)
adatta ad
essere combinata con componenti dolci quali frutta fresca o zucchero di canna,
in modo da lasciare al barman più libertà di azione nella scelta degli
ingredienti”.
L’idea è
rivoluzionaria ma funziona. Tanto che un importante distributore di New York ha
deciso di scommetterci su, investendo una grossa cifra per lanciare
l’innovativo distillato nel mercato americano che da solo assorbe circa 1
miliardo di bottiglie di superalcolici. Si è innamorato del prodotto di
Castagner a prima vista quando la Suite N°5 ha superato la prova del ghiaccio.
E’ risaputo che il consumatore americano ama bere "on the rocks” e la
Suite n° 5 è una grappa che grazie alla
sua purezza non opacizza. Poi ne ha apprezzato
le altre qualità. Quindi, dopo una fase di test superata brillantemente,
ecco che il prossimo 9 marzo il
primo container di Suite N°5 partirà per gli USA dove il buyer di NY nell’ambito
del piano da lui battezzato
"Italian Spirit Project” si è già organizzato per distribuirla in 11 diversi Stati attraverso una
selezione di 1000 locali che ne riceveranno subito un primo cartone".
"Questa – conclude Castagner - è la prova che ora nel mondo dei cocktail possiamo reggere
il confronto con qualsiasi competitor internazionale. Contando sul
vantaggio che rappresentiamo una novità in questo florido settore nel
quale noi italiani possiamo ancora esprimere molte potenzialità. E considerando la grappa il nostro vero
distillato di bandiera † possiamo ancora sfruttare il fascino che il made
in Italy suscita sui mercati esteri e soddisfare i visitatori stranieri che
quando giungono nel nostro Paese desiderano assaggiare i prodotti più rappresentativi
dell’italianità”.
Ecco perché al Vinitaly 2016 Castagner coinvolgerà alcuni straordinari
barman nazionali che si sfideranno a suon di shaker nella realizzazione di
cocktail - naturalmente cento per cento italiani - davvero innovativi. E
coglierà l’occasione per presentare, insieme al grande distributore newyorchese
e al nuovo distillato, anche i primi dati dell’operazione.