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18 marzo 2015

L'appello di ANITA BALDI e la crisi dell'AIG


L'Ostello del Foro Italico abbandonato dopo la chiusura 



La crisi dell'AIG è la diretta conseguenza dell'indifferenza delle Istituzioni della città di Roma in particolare, oltre che del venir meno, finora senza possibilità di soluzione, del ruolo centrale dell'Ostello del Foro Italico.

Il Presidente nazionale dell'Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù, Anita Baldi, sul rilancio dell'Ente e sulla nota sindacale che ritiene ingiusta.


La crisi dell'AIG, non è strutturale, né irrimediabile. Il diminuire delle presenze negli Ostelli italiani corrisponde, infatti, ai numeri della crisi del turismo italiano di questi ultimi anni, che, come purtroppo sappiamo, è passato dal primo al quinto posto tra i Paesi più "gettonati". E oltre che con la latitanza delle istituzioni e l'insufficienza della polita economica turistica, fa anche i conti con tanta "concorrenza sleale".

Una crisi divenuta più pesante, perché fortemente segnata da una causa principale: la perdita dell'Ostello del Foro Italico, "tolto" alla nostra Associazione dopo decenni di gestione, e oggi miserevolmente inutilizzato, abbandonato a se stesso nella più completa incuria e nel degrado. Dal 2010 l'AIG ha cercato di porre rimedio alla sua chiusura, che ha significato e determinato un calo di oltre 100.000 presenze l'anno, e ovviamente un grave danno per le fin'allora buone, se non ottime, economie dell'Associazione. Ma forse questo è il prezzo da pagare per essere un’Associazione politicamente indipendente...

Finora nessuno, nonostante il problema e la prospettiva della cronica difficoltà sia stato fatto presente ad ogni livello istituzionale, ha mosso un dito per trovare una soluzione, e tanto più, come detto, tra la governance della città di Roma ed in quella regionale. Nonostante ogni sforzo possibile, tanti incontri, convegni e promesse, nessuno ci ha dato soluzione per poterne disporre di una struttura, quale ente morale e assistenziale come siamo, a condizioni congrue alla nostra mission.

Roma pullula di caserme abbandonate, vecchie scuole lasciate alle erbacce, antichi complessi industriali, per non dire di conventi, dimore, ville che cadono a pezzi e per il mantenimento dei quali non ci sono più soldi... Ma niente! Restano lì, inutilizzati, desolati, a dare immagine di spregio e cattivo spettacolo. Questo è quanto!

L'AIG si sta battendo da anni per "risanare", per far fronte alla crisi che è crisi del turismo intero (sarà anche per il fatto che il turismo non può spostare i propri stabilimenti all’estero, dove il costo del lavoro è notoriamente inferiore) e del Paese, ma in assoluta solitudine, e purtroppo con sempre meno energie e sempre meno risorse, nonostante l'entusiasmo e l'idealità siano quelle di sempre.

L'AIG, va ricordato, è governata da volontari, e sta quotidianamente mettendo in campo ogni nuova idea, progetto, azione, impegno, disegno per salvaguardare la totalità del livello occupazionale e assicurare il futuro ai propri dipendenti, e quindi rilanciare il proprio impegno in un momento di crisi generale pesantissimo.

Sorprende, pertanto, la dichiarazione della Fisascat, Cisl, Filcams, Cgil e Uiltucs, riguardo una "concausa" alla crisi, identificata nella mancata applicazione dell'accordo di rilancio siglato con le parti, con la dichiarazione sottintesa che ci sia colpa di cattiva gestione.

Insieme ai sindacati (che certo conoscono ogni più piccolo passo che stiamo facendo e ogni iniziativa per la ristrutturazione e lo sviluppo), insieme al personale, agli associati, a quanti hanno ancora a cuore il ruolo insostituibile degli Ostelli italiani e del mondo per favorire la mobilità, l'incontro, l'accoglienza, lo scambio, la conoscenza, la cultura, la formazione, in uno spirito di economicità di cui oggi c'è più che mai bisogno, allora rinnoviamo in maniera più forte e determinata l'appello alle Istituzioni.

Lanciamo un comune grido d'allarme per superare l'indifferenza e trovare un prima, rilevante soluzione che è a portata di mano: il nuovo Ostello (o magari anche più d'uno) di Roma, l'unica capitale europea che ne è vergognosamente priva.

Confidiamo, anche per questo, nel tavolo che da qualche settimana è stato attivato al Ministero dello Sviluppo Economico e nei contatti costanti con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

(Anita Baldi - Presidente Nazionale AIG)