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8 novembre 2014

Intervista ad un insegnante del Centro di Formazione Professionale S. Antonio. Non Vogliamo Figli Ignoranti e Ribelli.


Ho scoperto un mondo della scuola praticamente poco conosciuto, una scuola dove solo per una grave carenza di insegnanti "speciali" che praticamente vive sempre nel silenzio ma con una operosità che qualifica giovani al lavoro. Questo centro professionale dove già a 16 anni si accede al lavoro come idraulici, termo idraulici, elettricisti, parrucchieri ed estetisti nonché a tante altre professionalità assolutamente importanti al territorio, alla città, alla Nazione. Ho scoperto una gravità delle istituzioni, o meglio dei politici. Sempre loro che fanno la differenza e stabiliscono classi sociali. Infatti ci troviamo sulla Via Casilina oltre il raccordo, fuori dalla linea dal campidoglio o della Regione che spesso viene considerata zona di degrado. Ma il degrado chi lo vuole? Il problema è che ho scoperto che il centro professionale S.Antonio, ma Roma ne conta oltre una ventina nella stessa situazione, non può e non deve essere abbandonato. Oltre 200 giovani tutti minorenni che escono a 16 anni da questo centro con una professionalità dove i molti "professiorini" (neologismo composto da 'presunti professori' e 'presunti professionisti' ndr) che escono dalle università non sanno dove mettere le mani nell' affrontare un semplice problema di manualità. L'istituto professionale ha 15 corsi da gestire con una segretaria e 2 insegnanti di ruolo. E gli altri? Si possono assumere solo dietro un contratto con partita IVA, quindi lavoratori professionali, consulenti e non insegnanti. Tutto discutibile se non fosse che siamo a novembre inoltrato e non ci sono insegnanti. I duecento minorenni sono lasciati alla mercé per amministratori che probabilmente non hanno figli che vanno in queste scuole professionali ma solo figli studiosi per una laurea che cercan ben altro lavoro. Questi giovani forse non sono figli come tutti? Vi prego Signori politici di guardare veramente a questi, come ad altri problemi. Io venerdì ho incontrato i giovani e ho capito che sono lasciati soli e che anche i genitori hanno il timore di confrontarsi con Voi. Ma chi siete per considerare sudditi le persone, siete eletti da un popolo e al popolo dovete rispondere. Dopo 14 anni che vivo a Roma (ho fatto il direttore di un giornale in Romagna per oltre 20 anni ndr)  ho scoperto una realtà anche a me oscura e mi vergogno nel vedere che sotto la pioggia c'eravamo io, il  gruppo dei ragazzi, un insegnante, tre genitori  e due poliziotti di passaggio. Per capire questi problemi. bisogna viverli in prima persona e allora mandate questi validi insegnanti, che trattate da precari, ai quali fate una forma di contratto per i soli mesi della scuola con una fattura che pagherete se va bene a tre o quattro mesi, probabilmente senza mutua, assistenza e pensione; Insegnanti con contratto da liberi professionisti ma non come i vostri dirigenti e consulenti da ben oltre 50.000 euro, anzi no, questi non arrivano nemmeno dopo un anno di lavoro a questi compensi, mentre i vostri consulenti li prendono in un mese 50.000 euro per far funzionare poco e male le responsabilità affidate. Al Mondo non ci sono figli di serie A e di serie C, ci sono figli che vanno tutelati. Ho incontrato 200 ragazzi che saranno Artigiani di domani, anzi di oggi. Io non guardo la casacca che porti ma l'uomo che sei e se risolvi le responsabilità che hai scelto di amministrare. Io dico che chi danneggia in qualsiasi modo e forma un minore manca di quel senso di rispetto e di educazione che dovrebbe essere esempio della società. Attendo una risposta e non un rimpallo da Regione, Provincia e Comune ed Enti perché vorrei vedere giovani istruiti e formati al loro mestiere e non giovani "ignoranti e ribelli". Questi giovani a 16 anni hanno la possibilità di lavorare e di crescere, hanno il diritto del rispetto guardando al futuro in questo Paese chiamato ancora ITALIA, o NO?!
Enzo Fasoli