Il sindaco Mazzola: «Vanno
cambiati i dirigenti che riducono la sanità a freddi dati statistici»
«La riforma della sanità non può essere
fatta con i numeri. Vanno cambiati i dirigenti che vivono fuori dalle realtà
locali e che riducono la sanità a freddi dati statistici». Lo dichiara il
sindaco Mauro Mazzola, che torna a chiedere alla Regione Lazio di mettere al
centro della riorganizzazione i cittadini. «Chi vuole riordinare il sistema
seguendo la logica dei numeri sbaglia e va mandato a casa. - prosegue - Prima
di prendere qualsiasi decisione occorre conoscere le situazioni locali, considerare
l’impatto socio-sanitario e creare un raccordo con gli enti locali che, stando
in prima linea, possono contribuire al rilevamento e al contrasto delle
criticità. È inoltre da considerare che spesso i dati inviati ai vertici sono
inesatti. Stabilirne i motivi non è compito mio. Ma come sindaco di una città
di 17mila abitanti, che ha un ospedale fondamentale non solo per Tarquinia ma
per il comprensorio, pretendo una dirigenza in grado di studiare, valutare,
ottimizzare e rendere finalmente efficiente il servizio a tutela della salute
pubblica». Il primo cittadino risponde poi al vice presidente della Commissione
Salute della Regione Lazio, Antonello Aurigemma: «Lo invito a non fare politica
spicciola, usando una questione così delicata come quella dell’eventuale
chiusura di ostetricia. Non sono contro il presidente Nicola Zingaretti, con
cui c’è una consolidata e proficua collaborazione. Nelle lettere sui problemi
della sanità locale l’ho invitato a ritornare a Tarquinia e costatare la realtà
dei fatti». Il sindaco Mazzola sottolinea di nuovo l’importanza di avviare un discorso
a più ampio respiro: «Nel breve termine occorre lavorare per potenziare i
servizi e aumentare gli standard qualitativi del presidio di Tarquinia. In
prospettiva la strada da seguire è quella di un ospedale del litorale, con il
coinvolgimento di Civitavecchia, che sia un punto di riferimento per i comuni
della fascia costiera e dell’immediato entroterra».