L’ultima volta
Il nuovo romanzo di Marcella Manghi Catania
IN LIBRERIA
(Edizioni Ares, pp. 240, euro 18)
La speranza non è la certezza che qualcosa andrà bene, ma la certezza che qualcosa ha un senso, indipendentemente da come finirà.
Vaclav Havel
In pochi mesi la routine di Agata, fra Grande Città – alle prese con il marito in crisi di mezz’età e tre adolescenti indomabili – e il Paesello d’origine dei genitori, viene sconvolta: mamma e papà sono deboli, malati, da accudire senza sosta. Tra referti e Tac, minestrine e lambrusco, camere d’ospedale e tramonti sullo skyline cittadino, Agata attinge a tutte le sue risorse per affrontare gli imprevisti. Lei che pensava di riordinare la vita come una casa di design dopo il trasloco. Con ostinazione e humor, la protagonista cerca percorsi di crescita in un tunnel di dolore, per scoprire infine la forza della tenerezza. E del gelato...
Il romanzo nasce dall’elaborazione del lutto per la perdita del padre. L’autrice vive un’esperienza universale di passaggio trovandosi a essere quasi madre dei propri genitori, accompagnandoli fino in fondo, sempre più attenta a ogni occasione di cura, affetto e dialogo. Perché potrebbe essere l'ultima.
“C’è stata l’ultima volta in cui sono scesa dallo scivolo di un parco giochi, senza sapere che fosse l’ultima. Allo stesso modo, c’è un’ultima volta in cui parli a un genitore, ma quando accade non puoi sapere che proprio quella sarà l’ultima”.
L’AUTRICE
Marcella Manghi Catania (Parma, 1974) dopo una laurea in Matematica e un master in International Management, ha sposato Pietro e ha dato alla luce tre figli e diversi libri: Ventinove colazioni (2020), Mamma mongolfiera (2018) e, per le Edizioni Ares, Qualcosa di diverso (2013) e Via col tempo (2009). Scrive per il quotidiano online ilSussidiario.net e Italians, la sezione del Corriere della Sera a cura di Beppe Severgnini.
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