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23 luglio 2020

Libri e film per allenare la psiche

 

Progetti su cinema e letteratura per navigazioni incerte

 

 

 

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Il salvagente della narrazione. Progetti su cinema e letteratura per navigazioni incerte

  

Sulla funzione salvifica dell'arte abbiamo sentito dire molto durante la quarantena. 

Tra le proposte di accompagnamento all'imposto ritiro nei perimetri privati delle proprie abitazioni, quelle più solerti e ricche hanno riguardato proprio l'intrattenimento creativo culturale: con enfasi ottimistica e assertiva, sono fioccati in rete i suggerimenti ad approfittare del lockdown per dedicarsi a leggere i libri mai letti per mancanza di tempo, a vedere i film mai visti per saturazione di spazio mentale.

 

Che lo si sia fatto o no, che si sia riusciti a trovare, nel terremoto dello stupore e dell'angoscia, l'energia per imparare cose nuove o mettersi in paro con impolverate wishlist culturali, non c'è dubbio che il patrimonio narrativo collettivo sia una risorsa immensa.

  

Nella newsletter di giugno abbiamo esplorato a larghe pennellate l'estate che verrà (eccola, è iniziata): orizzonti più ristretti, meno scenari esotici. Una diretta conseguenza di questi confini contratti, è ancora - in un distopico allungamento del tempo non produttivo ma senza obbligo di isolamento - il tempo libero a disposizione.

Ma l'estate è anche il momento in cui è lecito chiedere leggerezza, svago, distrazione. Eppure questa terra di mezzo, tra la quasi fine dell'emergenza epidemica e l'attesa di un autunno a cui ci si avvicina come all'enigma della Sfinge, non è diffusamente libera dai pensieri, e anche i soliti intrattenimenti estivi mostrano una faccia ambivalente. Difficile ancora trovare il proprio posto nelle arene cinematografiche che stanno riaprendo (un posto su tre, e la straniante sensazione che si prova a non potersi scambiare una battuta durante la proiezione o passarsi comodamente i pop corn); difficile pensare agli eventi collettivi che da sempre associamo al divertimento e, per estensione, all'estate: i concerti all'aperto disciplinati dalla distanza, le mostre da pianificare con accuratezza, le occasioni poco strutturate di festa e aggregazione che vacillano. In molti stanno cercando soluzioni creative per offrire occasioni ricreative tenendo conto del diffuso stato di incertezza in cui siamo: nei lidi frequentati storicamente da famiglie, gli organizzatori hanno virtuosamente implementato le letture ad alta voce per bambini: piccoli gruppi, un solo attore sul palco. Con lo stesso principio, anche il teatro di intrattenimento sta ripopolando i cartelloni estivi: monologhi e letture sceniche sono proposti in molti contesti, da quelli più classici (le piazze) a quelli più insoliti (i boschi e i cammini).

 

In qualsiasi modo la si metta, sempre la narrazione si sposa con i passaggi ardui, con lo snodo delle strade, con la riflessione sul cambiamento.

Sul piano psicologico, questo navigare a vista, passando attraverso correnti alterne, comporta una vertiginosa oscillazione anche dei nostri assetti emotivi: tra la paura e la speranza, tra l'estroversione e l'introversione, tra la trasgressione e la conservazione. Quali sono gli utensili per lavorare l'incertezza? Questo tempo quasi costringe a posizionarsi su due diversi piani temporali e allenarsi a governarli al meglio sembra essere una buona strategia: concentrarsi sulle risorse del "qui ed ora", pianificando esperienze portatili da godere nell'immediato, e avere la pazienza necessaria in attesa che si ricomponga un quadro più chiaro di come sarà la nostra vita quando il terremoto che ci ha attraversato si sarà depositato. 

 

Per questa terra di mezzo, per questa strana estate, abbiamo quindi pensato a due progetti, che rispondono alla necessità di riflessione ma anche al desiderio di evasione. Entrambi riguardano i dispositivi della narrazione collettiva, intesi nell'accezione di contenitori emotivi che accompagnano i processi complessi dell'elaborazione delle esperienze, sponda offerta alle incerte navigazioni, schermi potenti per la proiezione delle nostre emozioni e per la riflessione su di esse: il cinema e la letteratura.

Nascono quindi Profondità di Campo, dedicato a recensioni in forma di intervista su film di nuova uscita o grandi classici, e Seconda lettura, dedicato ad approfondimenti letterari. In entrambi ci abbiamo messo il nostro piglio psicologico, entrambi ci accompagneranno per i mesi a venire.

 

Per chiosare con una felice intuizione di Alessandro D'Avenia: Leggere [e guardare buoni film, aggiungiamo noi] non è un passa-tempo ma un apri-tempo.