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5 dicembre 2019

Marina Ripa di Meana non è libera come voleva!?


Marina Ripa di Meana non è libera come voleva!?

Il giorno quattro dicembre, abbiamo assistito ad una parte del programma di Barbara d'Urso che riproponeva la diatriba tra Andrea Ripa di Meana e Lucrezia Lante della Rovere. La questione? Una ingiustificata inadempienza testamentaria. La Sig.ra d'Urso, interpella Andrea chiedendogli cosa stia succedendo con la sua " cara amica" Lucrezia. E già è polemica. Sulla parola "amica" il Ripa di Meana, dimostra perplessità e aggiunge che nonostante conosca molto bene Lucrezia non sapeva fossero amiche. Forse per le numerose assenze ai "salotti" pomeridiani da parte di Lucrezia, nonostante gli inviti della Barbara nazionale? Non lo sappiamo, ma è vero che, sbalordita, Barbarella chiede ad Andrea se non fosse al corrente dell'amicizia tra lei e la sorellastra.  Andrea sorridendo educatamente si limita a dire che non gli risulta. Ma, andiamo avanti perché la questione è un'altra. L'oggetto della discussione è l'urna contenente le ceneri di Marina. Pare che ci sia un testamento firmato da Marina e autenticato da un atto notarile, dove la defunta esprime una serie di volontà che debbono essere adempiute. Il punto di questo testamento sul quale Andrea e Lucrezia si battono, è la volontà della figlia legittima di tenere con sè le ceneri della madre che invece marina ha richiesto di cospargere in un luogo preciso: l'Argentario. In studio il pubblico pare essere d'accordo con Andrea e tra gli ospiti ce n'è una in particolare, Maria Teresa Ruta, storica amica di Marina, che esprime una lucida interpretazione della volontà di una persona e non di un oggetto. Il suo intervento ribadisce un concetto molto semplice -se Marina ha messo per iscritto questo suo volere è perché sapeva che il tutto sarebbe divenuto inappellabile .
Nonostante l'esperta conduttrice continui a chiamare Carlo, sbagliandosi ripetutamente, rivolgendosi invece ad Andrea Ripa di Meana in collegamento, lui, non curante  va avanti continuando a chiedere di "liberare" Marina. Insomma le questioni trattate nel salotto pomeridiano più seguito dagli italiani sono sempre interessanti. Ma noi di Aspapress e periodici associati abbiamo assistito con i nostri occhi a qualche forzatura da parte di Lucrezia come ad esempio l'asta di beneficenza, organizzata a palazzo Lovatelli a Roma, argomento che Barbara dovrebbe ricordare fin troppo bene. Comunque, sperando in una riconciliazione tra Andrea e Lucrezia sosteniamo la causa del rispetto delle volontà. Nel frattempo auguriamo buon proseguimento di vita ad entrambi e ringraziamo Andrea che senza fare retorica ha raccontato uno dei piu' belli insegnamenti che Marina gli ha lasciato. Il lavoro nobilita l'uomo e lui ora,  ritrovandosi a fare il cameriere, è il vero nobile di tutta la questione.

Cristiano Rocchi

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