Dal 5 al 10 marzo al Teatro Argentina
in scena La gioia di Pippo Delbono. Uno spettacolo sul sentimento più bello e misterioso, frutto
di una circostanza unica e di un viaggio attraverso i sentimenti più estremi come l’angoscia, il dolore,
la felicità, l’entusiasmo. Un vortice di suoni, immagini, movimenti, balli si fondono con la magia del circo,
i colori dei clown e la malinconia del tango, in una girandola caleidoscopica di maschere, storie personali,
stati d’animo, lungo il viaggio sempre unico di un racconto semplice ed essenziale.
Compagnia Pippo Delbono
LA GIOIA
uno spettacolo di Pippo Delbono
con Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Bobò, Margherita Clemente, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano,
uno spettacolo di Pippo Delbono
con Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Bobò, Margherita Clemente, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano,
Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Zakria Safi, Grazia Spinella
composizione floreale Thierry Boutemy
musiche Pippo Delbono, Antoine Bataille, Nicola Toscano e autori vari
luci Orlando Bolognesi - suono Pietro Tirella - costumi Elena Giampaoli
composizione floreale Thierry Boutemy
musiche Pippo Delbono, Antoine Bataille, Nicola Toscano e autori vari
luci Orlando Bolognesi - suono Pietro Tirella - costumi Elena Giampaoli
Produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione - Teatro Nazionale, Théâtre de Liège, Le Manège Maubeuge - Scène Nationale
Dal 5 al 10 marzo in scena al Teatro Argentina uno spettacolo sul sentimento più bello e misterioso, frutto di una circostanza unica e di un viaggio attraverso le emozioni: questo è LA GIOIA di Pippo Delbono, una produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione - Teatro Nazionale. Un vortice di suoni, immagini, movimenti, balli, si fondono con la magia del circo, i colori dei clown, la malinconia del tango; visioni e suggestioni che si intrecciano tra loro a fino ad esplodere in una cascata di fiori. Questa creazione di Pippo Delbono diventa un nuovo viaggio verso la “gioia” che prosegue con il suo straordinario gruppo di attori/performer, ancor più dopo il vuoto lasciato dalla scomparsa di Bobò, fedele compagno di scena a partire dal loro incontro avvenuto nel 1995 nel manicomio di Aversa. Protagonista di molti spettacoli, icona poetica e anima del teatro di Delbono, Bobò continuerà ad essere una presenza-assenza dentro e fuori la scena in questo percorso verso “l’inno alla gioia”. Ogni spettacolo può essere un viaggio, un attraversamento di situazioni, stati d’animo, intuizioni diverse, che ti colgono di sorpresa. La recita di ogni sera non è più recita, ma è un rito, è un apparire e un gesto unico che lega chi agisce a chi guarda, in un comune respiro. Fare uno spettacolo sulla gioia vuol dire cercare quella circostanza unica, vuol dire attraversare i sentimenti più estremi, angoscia, felicità, dolore, entusiasmo, per provare a scovare, infine, in un istante, l’esplodere di questa gioia. Invece di fissarsi in delle immagini, dei suoni, dei movimenti sul palcoscenico, Pippo Delbono e gli attori della sua compagnia cercano di compiere ogni giorno un passo in più verso questa esaltazione assoluta, questa bruciante intuizione. Ecco allora il circo, coi suoi clown e i suoi balli. Ecco pure il ricordo di uno sciamano che con la follia libera le anime. Ecco quindi malinconie di tango e grida soffocate in mezzo al pubblico. Ecco una pienezza di visioni, che si susseguono, si formano, si confondono e si perdono una via l’altra, centinaia di barchette di carta, sacchi di panni colorati a comporre, sembra, quel «mare nostro che non sei nel cielo» della laica preghiera di Erri De Luca, fino all’esplosione floreale, creata da Delbono assieme a Thierry Boutemy, il fleuriste normanno di stanza a Bruxelles e abituato a lavorare in lungo e in largo per il mondo. Gli attori di Delbono salgono così sul palcoscenico uno dopo l’altro e prendono, ognuno con il suo diverso sentire, il pubblico per mano e ne fanno un compagno di viaggio, parte di una comune ricerca inesauribile. Storie personali, maschere, danze, clownerie, memorie sono tutte sfuggenti immagini di persone alla ricerca della gioia. Così, se ogni replica è la tappa di un viaggio, ogni frammento che compone lo spettacolo è un singolo passo. Il viaggio non si arresta mai, così come la girandola caleidoscopica di sentimenti e immagini. Ogni replica regala una sorpresa, a chi decide di mettersi in cammino e seguire il ritmo della compagnia e di questa ricerca infinita della gioia.
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