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21 marzo 2018

PIERPAOLO SCIDA E IL SUO SOGNO PER BILLY ELLIOT PASSANDO DA PROFESSIONE DANZA PARMA


Pierpaolo Scida nasce a Crotone il 3 marzo 1994.in una famiglia che ama l'arte e il bello della creatività. Un dna impossibile da dimenticare e fin da piccolo ama danzare. un Billy Elliot che entra nelle vene per scoprire emozioni e anche sacrifici. Solo la volontà e buoni insegnanti fanno la vera linfa. Si prepara e cresce per diventare un performer del musical tutto tondo. A 18 anni si trasferisce a Parma per iniziare il corso di studi professionale per danzatori presso la scuola "Professione Danza Parma". Dopo un anno viene ammesso al corso triennale per performer  "Professione Musical Italia".  Una volta conseguito il diploma nel 2016,  inizia a lavorare presso la compagnia Costa Crociere come ballerino. Nel 2017 entra a far parte del corpo di ballo dell'opera "Jerusalem" per il Verdi Festival al teatro Regio di Parma. Successivamente si esibisce come solista nello spettacolo "Sul Danubio Blu" per la compagnia "In Scena" di Corrado Abbati. Danza come ospite nel ruolo del Principe nella rivisitazione della "Cenerentola" di Lorena Walker Vidal e William Walker in Norvegia.
E' deciso e non molla la sua passione, l'odore del palcoscenico in tutte le sue sfaccettature lo farà crescere per diversi spettacoli ed emozioni per la quale è pronto a riceve gli applausi del pubblico. In realtà la sua formazione di vita ed artistica viene da due famiglie che ne hanno fatto un unicum per proseguire in vari aspetti nell' arte; non solo danza, recitazione, canto ma anche disegno e pittura che che sono nell'io dell' artista.
Nell''intervista ci racconta di se e della sua vita, delle sue aspirazioni e delle sue emozioni.
PIERPAOLO SEI UN PROTAGONISTA DELLA NUOVA EDIZIONE DI BILLY ELLIOT IN TOUR MA DA DOVE NASCE LA TUA PASSIONE PER LA DANZA?
Faccio parte dell'ensamble. La mia passione per la danza é nata quando da piccolo andavo  a vedere le lezioni di danza che frequentava mia sorella più grande. Io avevo poco più di tre anni, e lei poco più grande di me. Mi sedevo in sala e la ammiravo. Lezioni, prove, io stavo lì ad aspettare e ammirarla, era come un sogno.  Spesso capitava che mi addormentassi sulla sedia, o in braccio alla signora che aiutava le bambine della scuola a prepararsi per la lezione. Non ricordo di aver mai chiesto ai miei genitori di iscrivermi alla scuola di danza, penso fu un procedimento spontaneo. Sapevano che io volessi stare lì, fu tutto così naturale. 

SEI CALABRESE DI CROTONE QUINDI HAI INIZIATO NELLA TUA CITTA' QUALI SONO STATE LE TUE PRIME ESPERIENZE? LE PRIME TUE ESIBIZIONI E DOVE?
A Crotone ho studiato presso due scuole. La scuola di danza Maria taglioni di Giorgio Romano e la Studio Arte Danza di Mabel Mazzà e Luisa Mellino. Con entrambe le scuole ogni anno mi esibivo  al teatro Apollo di Crotone.

LA PRIMA VOLTA CHE SEI ENTRATO IN PALCOSCENICO QUALE EMOZIONE?
Avevo 4 anni quando feci la mia prima esibizione, era il saggio di fine anno. Ero l'unico maschietto del gruppo e interpretavo  il ruolo di un capitano di un aereo. Ero tanto emozionato e spaventato allo stesso tempo sapevo di appartenere a quel posto: il palcoscenico. L'odore di pece e polvere, il calore delle luci, il rumore dei passi sul legno. Avevo trovato una seconda casa.

A 18 ANNI HAI DECISO DI TRASFERIRTI A PARMA ALLA SCUOLA DEI FROLA, UNA FAMIGLIA DI DANZATORI. COME TI SEI TROVATO CON LORO?

Il percorso da studente fu molto difficile. La loro scuola è molto dura e prepara gli allievi ad un alto livello. In più ero lontano da casa, in una nuova città. Fu un percorso molto difficile. Sono comunque rimasto molto legato a loro, Francesco e Lucia oltre ad essere stai insegnanti di danza sono stati insegnanti di vita. Sono figure che sono entrate a far parte della mia vita e che sento molto vicine, come se fossero parte della mia famiglia, anzi fanno parte della mia vita.

QUALI SONO STATE LE TUE PRIME DIFFICOLTA'?
Le difficoltà che qualsiasi studente fuori sede incontra: il doversi gestire da solo le spese, cucinare i pasti, la pulizia della casa,  gli spostamenti dentro la città. Il tutto aggravato dai ritmi frenetici di un'accademia di danza e il relativo apporto di studio.
A volte le prove finivano oltre la mezzanotte e non c'erano neanche mezzi pubblici con servizio notturno. 
Quello che sentii come una vera difficoltà fu  disimparare tutto quello che sapevo della danza e imparare da capo un'arte così difficile. È come se ti dicessero che la lingua che tu parli non è corretta e devi ricominciare tutto quanto. Fu un grande periodo di crescita artistica e personale. Grazie a Lucia e Francesco io iniziai a capire cosa vuol dire davvero danzare, sentire, emozionarsi.

PER TE LA DANZA E'? LA DIFFERENZA TRA DANZA (CLASSICA SE è LA TUA ESPERIENZA) E BALLO (STILI DI BALLO E COSA PREFERISCI?
Questa domanda viene posta anche a Billy durante una scena dello spettacolo (Electricity). Per Billy è energia, per me è come tornare a respirare. Come quando si torna a galla e si prende fiato, si riaprono i polmoni, si rivede la luce e i sensi si riattivano. 

TRE ANNI DI STUDIO PER UNA PREPARAZIONE AL MUSICAL CHI TI HA CONSIGLIATO QUESTA FORMAZIONE?
È stata una scelta presa di comune accordo con i miei insegnanti Lucia e Francesco. Studiare a livello più approfondito recitazione, canto e altri stili di danza avrebbe aiutato ad ampliare il mio spettro artistico.  

STUDIARE E PREPARARSI IN UNA SCUOLA PROFESSIONE DANZA PARMA, L'UNICA GRANDE FAMIGLIA DELL'ARTE è PiU' FACILE O DIFFICILE?
Credo che il grado difficoltà non dipenda dal fatto se una scuola sia a conduzione familiare o meno. La scuola Professione Danza è difficile perché ha un target molto alto. Ma credo sia giusto così. 

QUINDI HAI STUDIATO CANTO E RECITAZIONE?
Ho studiato canto con Lena Biolcati e Matteo Mazzoli, mentre recitazione con Claudio Calafiore. 

CHE FAI NELLA GIORNATA QUALI SONO I TUOI INTERESSI? 
Sono un amante della lettura, anche se in tournée è meglio portarsi solo cose estremamente necessarie, trovo sempre lo spazio per un paio di libri.
Sono anche un amante del disegno, i miei genitori sono architetti e professori di Storia dell'arte, quindi il disegno è sempre stato all'ordine del giorno. Quando ero piccolo e mi annoiavo mia madre mi dava sempre fogli e matite, mi insegnò a disegnare giocando. La scorsa estate ho anche esposto degli acquerelli insieme ad altri dipinti di mio padre per un evento Privato. 
Ovviamente essendo in tournée bisogna anche allenarsi ogni giorno. La preparazione fisica è essenziale avendo spettacolo ogni giorno. 

QUINDI LEGGI MOLTI LIBRI, COSA RICEVI LEGGENDO.
Non è solo per rilassarmi, quando leggi sei solo tu e le parole, è una forma di cultura, per me è ricaricarmi di emozioni e di sensazioni che sono energia per la mente.

HA CHI DEVI I TUOI SUCCESSI E SACRIFICI?
A molte persone che hanno segnato la mia vita, ma vorrei iniziare da me. La perseveranza e la risolutezza sono virtù  che se non sono innate bisogna imparare a svilupparle per questo lavoro. L'arte è un mondo capriccioso e volubile, se non si è ben concentrati sul l'obbiettivo ci si perde facilmente o non si ottengono risultati. 
Una persona molto importante nella mia vita è stata Giselle Som, la mia prima vera insegnante, ex prima ballerina di Budapest. Un vero personaggio...un po' come la Maestra di Billy Elliot. 
Lei non mi ha insegnato solo passi di danza ma mi ha fatto capire che con l'impegno si ottiene tutto. Lei aveva spesso delle perle di saggezza che mi lasciava a fine lezione. "Per fare bene o male qualcosa ci vuole lo stesso impegno "; oppure quando cercavo una gratificazione lei mi diceva "Non sei B-r-a-v-o...sei B-r, il talento basta per due lettere, nella danza serve anche impegno, costanza, disciplina. Quando avrai tutto questo sarai Bravo". 
Lucia e Francesco che sono ormai figure importantissime nella mia vita e con la quale ancora mi confronto. 
Ovviamente devo riconoscere che senza gli sforzi e i sacrifici dei miei genitori non sarei  potuto arrivare dove sono adesso. Le scuole che mi hanno permesso di frequentare, i viaggi, le esperienze fondamentali per la mia formazione non sarebbe stati possibili senza il loro appoggio.

QUALI E QUANTE LE TUE PRESTAZIONI ARTISTICHE PRIMA DI QUESTO MUSICAL?
Appena terminata la scuola di Frola-Giuffrida (2016-2017) ho lavorato come ballerino per una stagione in nave da crociera con Costa Crociere s.p.a. 
Subito dopo ho lavorato per il "Verdi Festival" come ballerino d'ensamble per l'opera Lirica "Jerusalem" con la regia di Hugo de Ana e coreografie di Adele Leda Lojodice (che lo stesso anno festeggiava i 50 di carriera). 
Lo stesso anno ho ballato per la compagnia "In scena" di Corrado Abbati come solista per il Gala "Sul Danubio Blu". 
Quest'anno sono stato chiamato come primo ballerino in Norvegia, ho ballato al  Theatre Fjiell Kulturus, nel ruolo del Principe in una rivisitazione del Balletto la Cenerentola a cura di Lorena Vidal Walker e William Walker.

COME SEI ARRIVATO ALLA EDIZIONE DI BILLY ELLIOT? LAVORARE CON MASSIMO ROMEO PIPARO CHE è UN REGISTA TOSTO; COME è ANDATA  E CON IL COREOGRAFO DELLO SPETTACOLO?
Ho partecipato all'audizione che si è tenuta a Roma a Gennaio. Eravamo in tanti e non è stata un'audizione semplice. Massimo Romeo Piparo e Roberto Croce erano presenti e cercavano pochi elementi per il cast. Essendo uno spettacolo in scena da diversi anni hanno fatto una selezione molto accurata e sicuramente cercavano elementi capaci, che si integrassero con il cast già presente. Il cast di Billy vanta nomi molto importanti quindi sicuramente ricercavano gente che fosse di alto livello professionale. 
Abbiamo avuto solo una settimana d'allestimento e quindi abbiamo dovuto tutti collaborare con molto impegno.

BILL ELIOTT è UNO SPETTACOLO, UNA STORIA DI VITA DI CHI SENTE LA DANZA DENTRO DI SE. QUANDO SEI IN SCENA VOLI?
No, rimango con i piedi ben piantati in terra, devo concentrarmi per non farmi coinvolgere troppo. La storia di Billy Elliot è un po' la mia storia. Ho dovuto lottare contro l'incomprensione e i pregiudizi. Quando ero piccolo, nella mia città, non c'era molta apertura verso un bambino che volesse fare il ballerino. Spesso ho trovato ostilità da parte di amici e familiari: essendo lo spettacolo un mondo effimero o come dice la mia incredibile collega Cristina Noci "un lavoro scritto sull'acqua",  i miei cari si preoccupavano che facessi una follia o che la stessero facendo i miei genitori. Ancora oggi capita che quando dico di essere un ballerino mi sento rispondere "ah ma come lavoro, quello serio, cosa fai?" In scena, insieme a tutto il cast, si vivono tante emozioni profonde. Non si vola, ma si rimane in scena, intensamente. Siamo tutti vivi!

SICURAMENTE CONOSCI ALESSANDRO FROLA IL PRIMO BILLY ELLIOT, SEBBENE MOLTO Più GIOVANE DI TE, TI HA DATO CONSIGLI? 
Si lo conosco, da ragazzino l'ho visto diventare il giovane uomo che è adesso.  Appena ho ricevuto la notizia di essere stato scelto gli ho scritto. Lui era molto felice, e mi ha consigliato di avere tanta pazienza e che sarebbe andato tutto per il fantasticamente. Di recente gli ho chiesto di venire a vedere lo spettacolo, ma anche lui è pieno di impegni.

I PROSSIMI TEATRI E CITTA'?
Milano- teatro degli Arcimboldi 
Aprile
Roma - Teatro Sistina 
Imola -Teatro Stignani 
Maggio 
Mestre - Teatro Toniolo 
Modena - teatro comunale Pavarotti

SEI GIOVANE MA COSA CONSIGLI AI GIOVANI CHE VOGLIONO ENTRARE NEL MONDO DELLO SPETTACOLO.
Di impegnarsi al massimo e credere nelle proprie forze. Io da una piccola scuola di Crotone sono arrivato ad un grande Musical come Billy Elliot. È importante sognare ed emozionarsi, ma è ancora più importante lavorare ed impegnarsi, avere un obbiettivo.

LE TUE ASPETTATIVE FUTURE? PROGRAMMI
Non riesco ancora a pensare a delle aspettative future. È come quando si riceve un ospite, non gli si può subito chiedere quando pensa di andar via. 
Spero di poter lavorare a lungo nella Peep Arrow magari con alti titoli. Il mio sogno però è quello di diventare coreografo, infatti spero di poter conciliare i miei studi a questa esperienza lavorativa, per costruire un percorso in futuro.

ORA DOVE VIVI QUANDO NON SEI IN TOUR?
Vivo ancora a Parma, una città di cui mi sono innamorato sin dal primo giorno. È una città tranquilla è ben organizzata, il luogo perfetto per ristabilire il proprio equilibrio da una vita frenetica come quella del performer. 

CONCLUDO SEMPRE CON UNA DOMANDA: QUANDO TI ALZI AL MATTINO E GUARDI DALLA FINESTRA COSA VEDI O COSA SPERI?
Può sembrare banale ma sono solo estremamente felice. Mi sento fortunato di lavorare in questo musical e con gente fenomenale. Sto vivendo quello che sognavo quando ero piccolo e guardavo fuori dalla finestra. 

Ora siamo in attesa del debutto romano il prossimo aprile nel tempio del musical "Il Sistina" per assaporare nuove emozioni per gli spettatori, ma non solo. Sarà motivo per riprendere con la Tablet intervista e scoprire altri segreti degli artisti dello spettacolo.

Enzo Fasoli in esclusiva per agenzia di stampa Aspapress