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13 marzo 2018

Cibo ed emozioni_5 consigli della psicologa LUCIA BOCCHI per ELIOR

Elior e i consigli della psicologa Lucia Bocchi
che ha seguito Michela Moioli, vincitrice di Coppa del Mondo di snowboardcross dopo l’oro alle olimpiadi invernali di Pyeongchang, e Sofia Goggia

“Emozioni e stress durante i pasti,
le donne più a rischio nell’associare cattivo umore e cibo”

“Noi donne, campionesse di vita quotidiana, tendiamo a dare una forte connotazione psicologica al cibo e, insieme alla pietanza, deglutiamo anche le emozioni che emergono nelle conversazioni con le persone al nostro tavolo”

12 marzo 2018 – “Non è necessario vincere la Coppa del Mondo o arrivare alle Olimpiadi: ogni donna è campionessa di vita quotidiana”. Inizia così il vademecum preparato per Elior (leader italiano nella ristorazione collettiva che serve 108 milioni di clienti l’anno) da Lucia Bocchi, psicoterapeuta e psicologa dello sport che ha seguito le campionesse olimpiche a Pyeongchang Michela Moioli (fresca anche di Coppa del Mondo in Russia) e Sofia Goggia.

“Per affrontare bene le sfide tutte noi dovremmo comportarci come le atlete, associando un’attività sportiva a una buona alimentazione, ma soprattutto contrastando e gestendo al meglio l’umore”.

Per le campionesse sportive alimentarsi bene è uno dei fattori chiave che portano al successo, tuttavia devono fare i conti con le pressioni agonistiche che spesso aumentano l’agitazione interna. Ciò nonostante le sportive hanno anche un’arma che le aiuta a scaricare quell’agitazione in modo positivo: l’attività fisica stessa.
“Il cibo per un’atleta ad alti livelli è il carburante del corpo che la porterà alla vittoria sportiva: se il carburante risulta avariato, l’atleta si sentirà pesante e poco reattivo, compromettendo mesi, e a volte anni, di sacrifici e duri allenamenti”.





Per vincere nelle gare sportive, come nella vita, ecco i 5 suggerimenti mentali di Lucia Bocchi:
L’attenzione: essere nel presente (qui e ora) mentre si mangia (evitando tv, cellulare ecc)
I discorsi: durante i pranzi con le amiche confrontarsi sui sapori e su altri dettagli di ciò che si sta degustando (evitando drammi emotivi e discorsi dolorosi o rabbiosi)
Polisensorialità: soffermarsi ad osservare il cibo attivando più aspetti sensoriali, come la vista e l’olfatto (evitando di mettere in bocca ciò che c’è nel piatto in modo automatizzato)
Gli stati d’animo: osservare e gestire in altri modi il proprio umore (evitando di avventarsi sul cibo come compensazione ai vuoti emotivi)
Piacere: tornare all’idea che il cibo è un piacere della vita (evitando che diventi una punizione per le nostre debolezze non del tutto accettate)

Ci sono alimenti che possono causare un cattivo umore ed esiste il cattivo umore che può causare una errata alimentazione. Il circolo vizioso consiste proprio in questo. Quando le persone stanno male tendono ad alimentarsi male: nella frequenza (si tende a fare continui spuntini e/o saltare i pasti completi); nella quantità (aumentando o diminuendo drasticamente le dosi); nella qualità (aumentando i cibi più nocivi alla salute).
Alimentarsi è un piacere che a volte può trasformarsi in un incubo. Anche nei disturbi dell’umore, come l’ansia e la depressione, un fattore che a volte peggiora la sintomatologia è proprio il senso di colpa per essersi cibati in maniera disordinata e pesante.

In particolare la fame nervosa è causata da forti emozioni non tollerate, come la rabbia, ma non solo, emozioni conflittuali spesso rimosse nel profondo, che influenzano negativamente il comportamento alimentare.
Spesso la voglia di abbuffarsi o, al contrario, l’evitamento parziale o totale degli alimenti hanno una radice simile, collegata a emozioni profonde generate nel passato all’interno di attaccamenti insicuri.

Ad esempio, mentre le persone mangiano sono poco presenti a se stesse, percepiscono poco il gusto del cibo; nonostante sappiano in che cosa consiste una buona alimentazione, riescono a comportarsi in modo opposto. Questo genera il senso di colpa di aver ceduto alla propria volontà, dimostrandosi deboli: la conseguenza è l’erosione continua dell’autostima di una donna. Inoltre la sensazione di non essere forti e all’altezza di una buona condotta alimentare fa sentire colpevole la persona che si punisce sabotando ogni tipo di sana dieta.


“Il 79% dei dipendenti Elior è rosa: la nostra azienda crede nella forza e nell’eccezionale capacità delle donne di dare vita a reti di relazioni e alleanze – sottolinea Rosario Ambrosino, Amministratore Delegato di Elior. Dedicandosi al “ben-essere” e alla serenità mentale, che si raggiunge anche con un’alimentazione corretta ed equilibrata, ogni donna saprà essere felice e realizzata.”

Lucia Bocchi
Psicologa clinica e psicoterapeuta, svolge la libera professione nei propri studi privati a Milano e provincia di Bergamo. Membro del Consiglio Direttivo di SPID-B srl (Sviluppo Psicoterapie Intensive Dinamiche Brevi), società che offre servizi di psicoterapia breve sul territorio nazionale, specializzata nel trattamento di sportivi, del settore giovanile agonistico e di atleti ad alto livello. In collaborazione con alcuni colleghi SPAI sta sviluppando e testando l’efficacia di modelli ISTDP per coppie, famiglie e sportivi ad alto livello. Ha praticato agonismo di sci fino alle porte della nazionale, per oltre 20 anni si è occupata anche di agonismo come allenatore federale. Docente al master di Psicologia dello sport presso il Centro di Psicosport e SkillDynamics. È autrice di numerosi articoli per la rivista nazionale SCIARE con tematiche che integrano la psicoterapia e lo sport.



Il Gruppo Elior Italia
Leader in Italia nella Ristorazione Collettiva, serve nel nostro Paese oltre 108 milioni di clienti l’anno in più di 2.000 ristoranti e punti vendita attraverso 14.000 collaboratori.
Elior opera in molteplici settori quali le aziende, le scuole, il socio-sanitario, le forze armate, i musei, e la ristorazione a bordo delle Frecce di Trenitalia. Offre un servizio mirato per ogni cliente, prendendosi cura di ciascuno grazie a soluzioni di ristorazione equilibrate, con servizi personalizzati e innovativi che rendono i momenti di pausa un'opportunità per ristabilire il contatto con sé stessi e con gli altri.
La mission di Elior è rendere ogni pausa un momento da assaporare attraverso ingredienti freschi, di qualità, locali, per piatti bilanciati e sempre contemporanei.
La qualità è per Elior un impegno quotidiano reso concreto e tangibile non solo dalla scelta degli ingredienti del territorio e dall’attenzione offerta dal personale, ma anche dalle certificazioni che sono costantemente rinnovate e dall’adesione a protocolli di sostenibilità, come il Global Compact, il programma delle Nazioni Unite sulla Responsabilità Sociale d’Impresa. Sulla base di queste premesse è stata elaborata la strategia di Responsabilità Sociale d’Impresa di Elior, Positive Foodprint Plan, attraverso la quale si vuole creare un circolo virtuoso nel mondo della ristorazione, dal campo coltivato alla tavola, lavorando in sinergia con fornitori, clienti, utenti finali e dipendenti.