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4 febbraio 2018

Per una cooperazione internazionale sostenibile e rispettosa della cultura locale



 Per una cooperazione internazionale sostenibile e rispettosa della cultura locale
 Dopo la Conferenza Nazionale della Cooperazione allo sviluppo Michelangelo Chiurchiù, Presidente della ONG Comunità Solidali nel Mondo, scrive al Viceministro degli Esteri Giro
 "I grandi progetti, quelli per "svariati milioni di euro o di dollari", non sono destinati a portare reali cambiamenti e benefici duraturi nel tempo per la popolazione che abbiamo interesse a supportare". Il presidente della ONG Comunità Solidali nel Mondo, Michelangelo Chiurchiù, a margine della "Conferenza Nazionale della Cooperazione allo sviluppo" tenuta a Roma il 24 e il 25 gennaio scorsi, ha scritto una lettera al Vice Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale Mario Giro in merito agli esiti della stessa e agli intenti espressi dallo stesso Viceministro degli Esteri e dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
Nella missiva Chiurchiù ha riportato l'esperienza di Comunità Solidali nel Mondo – "interventi orientati a fornire un supporto alla "vita della gente": sanità, istruzione, servizi socio-sanitari, attività economiche e produttive soprattutto a favore dei giovani e delle donne, ecc" - sottolineando come tali attività, in realtà in cui spesso "l'unico orizzonte è la terra, la coltivazione della terra per la propria sopravvivenza e quella della propria famiglia", patiscano soprattutto la prova della sostenibilità e della durata nel tempo a causa di "procedure complesse, declinate per rispondere ai grandi numeri" più che orientate a fornire un supporto alla "vita della gente".
"Perché siano sostenibili i progetti e le attività connesse devono essere semplici, prevedere un lungo e accurato accompagnamento, devono rispettare mentalità radicate spesso legate a culture il cui unico orizzonte è la terra, la coltivazione della terra per la propria sopravvivenza e quella della propria famiglia. Sopravvivenza!" continua Chiurchiù  che si chiede: "come si concilia tutto questo con le linee strategiche e operative di grandi Enti Istituzionali - a cui potrebbero accedere o tentano di accedere oltre che le nostre ONG anche le PMI italiane - che finanziano solo progetti per "svariati" milioni di euro? Come possono rispondere al criterio della sostenibilità e durata nel tempo progetti in terra africana, ad esempio,  in campo agricolo o anche in campo energetico (come il fotovoltaico) se attivati con procedure complesse, declinate per rispondere ai grandi numeri?".
A fronte delle considerazioni emerse nel corso della Conferenza che si sono focalizzate sulla valorizzazione delle risorse locali, sul coinvolgimento e l'interlocuzione con le PMI, sull'inversione di rotta rispetto ai grandi progetti, il Presidente di Comunità Solidali nel Mondo conclude chiedendo al Viceministro Giro che sia dato seguito alle intenzioni espresse nella sede della Conferenza e che l'Italia si faccia portavoce di queste istanze anche nelle sedi europee in cui è presente: "Ci aspettiamo signor Vice-ministro che a fronte di queste considerazioni e delle indicazioni emerse nella Conferenza nazionale tutte le Istituzioni, comprese quelle europee dove possiamo far sentire la nostra voce, sappiano trarre linee operative coerenti".