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26 agosto 2017

Altri Sguardi - Cinema e solidarietà in carcere - Incontro presentazione progetto Venezia 74 - 5 settembre Italian Pavilion - Sala Tropicana





ALTRI SGUARDI
Cinema e solidarietà in carcere

  Roma, Carcere di Rebibbia 13 Settembre-19 Ottobre 2017
Un progetto destinato all'Istituto penitenziario di Rebibbia - Roma:
Una rassegna cinematografica dedicata ai detenuti

Una loro Giuria assegnerà il premio al miglior film
tra i cinque titoli che saranno proposti
Primo film in concorso Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni

con un laboratorio di scrittura per l'area femminile

Promosso dall'Associazione Mètide 
 

MARTEDÌ 5 SETTEMBRE ore 15.00

ALTRI SGUARDI  alla 74.ma edizione della Mostra
Internazionale d'Arte Cinematografica

Con Ilaria Spada, Raffaella Mangini e Clementina Montezemolo, ideatrici  e  promotrici della rassegna
un incontro per presentare il progetto
Con la partecipazione di Laura Delli Colli, Presidente Sngci

ITALIAN PAVILION - Hotel Excelsior - Sala Tropicana
Lungomare Guglielmo Marconi, 41

Il cinema in carcere per dedicare una serie di appuntamenti al confronto e alla discussione su temi sociali suggeriti da alcuni film dell'ultima stagione. Un progetto che nasce per condividere nuovi spunti di discussione e creare dibattito ed empatia sulla realtà sociale, aprendo simbolicamente le porte del carcere a un confronto che offra, oltre all'intrattenimento, nuove possibilità di crescita culturale ma anche un momento di riflessione e confronto tra i detenuti con autori e/o protagonisti dei film selezionati, giornalisti, operatori culturali e sociali, interni ed esterni alla struttura penitenziaria.
La rassegna si svilupperà in sei giornate per cinque film in concorso, il film di apertura sarà Tutto quello che vuoi, di Francesco Bruni che sarà presente insieme ad Andrea Carpenzano e ad altri interpreti nel cast del film.
Ogni giornata si aprirà con una proiezione, introdotta e seguita dal dibattito con autori, interpreti ed esperti. Ogni appuntamento sarà seguito da 100 detenuti (20 di loro, impegnati anche come giurati, saranno fissi, mentre gli altri 80 vedranno i film a rotazione). 

IL PROGETTO PER LA SEZIONE FEMMINILE
 
 TRA LE RIGHE
Corso di formazione in scrittura e sceneggiatura cinematografica

Un progetto dedicato alla sezione femminile del carcere di Rebibbia, articolato in un percorso di orientamento e approfondimento sui temi della scrittura. Il laboratorio ha il fine di sviluppare da una parte una consapevolezza tecnica, e dall'altra una vera e propria formazione attiva e partecipata nella sceneggiatura cinematografica.


LO SPORTELLO DI SUPPORTO PER LE OPERATRICI E GLI OPERATORI
Il NO PROFIT PER UN PROGETTO DI 'COUNSELING' INTERNO AL CARCERE

È la prima delle iniziative di found raising che l'Associazione intende promuovere d'intesa con la struttura penitenziaria di Rebibbia. Iniziativa nata in supporto a un'esigenza richiesta dalla stessa Direzione della struttura che è impegnata nel progetto, non sostenibile con risorse interne, di uno sportello per attività di counseling di gruppo e individuale, rivolto al personale di polizia penitenziaria, agli educatori e al personale amministrativo.
Il percorso immaginato da Rebibbia prevede almeno un anno d'incontri di gruppo, l'effettiva efficacia dell'attività proposta sarà misurata attraverso test psicologiciAll'attività di gruppo, a richiesta, potrà essere attivato anche un supporto individuale attraverso specifici test non solo psicologici ma eventualmente anche clinici.

ALTRI SGUARDI è promossa da un gruppo di donne che tramite la loro associazione, intendono dare visibilità, attraverso il cinema e i media, anche a un progetto di charity con l'intento di dar vita a una riflessione sul reale per chi vive in uno straniamento che inevitabilmente allontana del mondo esterno.

LO SPORTELLO DI SUPPORTO PER LE OPERATRICI E GLI OPERATORI
Il NO PROFIT PER UN PROGETTO DI 'COUNSELING' INTERNO AL CARCERE

È la prima delle iniziative di found raising che l'Associazione intende promuovere d'intesa con la struttura penitenziaria di Rebibbia. Iniziativa nata in supporto a un'esigenza richiesta dalla stessa Direzione della struttura che è impegnata nel progetto, non sostenibile con risorse interne, di uno sportello per attività di counseling di gruppo e individuale, rivolto al personale di polizia penitenziaria, agli educatori e al personale amministrativo.
Il percorso immaginato da Rebibbia prevede almeno un anno d'incontri di gruppo, l'effettiva efficacia dell'attività proposta sarà misurata attraverso test psicologici. All'attività di gruppo, a richiesta, potrà essere attivato anche un supporto individuale attraverso specifici test non solo psicologici ma eventualmente anche clinici.

ALTRI SGUARDI è promossa da un gruppo di donne che tramite la loro associazione, intendono dare visibilità, attraverso il cinema e i media, anche a un progetto di charity con l'intento di dar vita a una riflessione sul reale per chi vive in uno straniamento che inevitabilmente allontana del mondo esterno.

MÈTIDE
 Ilaria Spada
Attrice, è presidente e dell'associazione Mètide fondata insieme a Raffaella Mangini con l'intento di promuovere iniziative culturali, eventi e raccolta fondi per supportare realtà sociali che necessitano di sostegno e visibilità. Ha creato il progetto "Altri Sguardi" convinta che uno scambio con i detenuti attraverso la rappresentazione cinematografica offra una preziosa opportunità di riflessione e analisi  È anche ideatrice del progetto Tra le righe laboratorio di scrittura cinematografica animato da sceneggiatori professionisti esclusivamente dedicato alle detenute della sezione femminile del carcere di Rebibbia.

Raffaella Mangini
Cofondatrice e amministratore di Métide è impegnata professionalmente nei rapporti con aziende e istituzioni per la Cairo Communication, il gruppo editoriale di cui fa parte l'emittente tv La 7.
Ha condiviso l'ideazione di Altri Sguardi perchè il tema del carcere la coinvolge da sempre, da un lato per il microcosmo che si forma al suo interno, dall'altro perché pensa che gli individui reclusi ritenuti un pericolo per la società dovrebbero uscire segnati da un cambiamento che a volte non si determina, per poter tornare a essere cittadini attivi. Proprio per questi obiettivi ha condiviso l'ideazione di Altri sguardi: mantenere i detenuti a contatto con la realtà esterna è far crescere in loro la consapevolezza che il mondo non li ha dimenticati. Sogni e speranze sono la materia del cinema.  "Condividerli" dice "è dare valore aggiunto alla nostra iniziativa"


COORDINAMENTO ARTISTICO

Laura Delli Colli - Presidente dei Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) è una firma da sempre in prima fila, non solo nell'informazione sul cinema.
"Lavorare con il cinema in carcere – dice- consente di aprire certamente una possibilità in più di dialogo, di empatia e di riflessione in uno scambio che ha in sè una valenza di ricostruzione evidente nel rapporto tra carcere e società. Come sempre il cinema, supportato dall'intervento dei suoi autori e protagonisti è una chiave di lettura ma anche un ottima possibilità per aprire un dialogo con il mondo esterno, in vista di un reinserimento o di una formazione anche solo a un miglior vissuto della socialità"

CONSULENZA SCIENTIFICA

Clementina Montezemolo - Psicoterapeuta, in particolare esperta dell'età evolutiva, ha un forte interesse per tutte le tematiche legate alla vita nel carcere. Il suo primo contatto con il carcere di Rebibbia è avvenuto tramite un'associazione che si occupa di aiutare i bambini figli di madri detenute. Oggi con il progetto Altri Sguardi orienta il suo interesse sugli adulti, da una parte il personale penitenziario per lo sportello di supporto psicologico come richiesto dalla Direzione che ha preso a cuore quest'emergenza, dall'altra sul supporto per i detenuti adulti, vista l'importanza dello spazio di dialogo con attori e registi autorizzato su proposta dell'Associazione.
Dice: "Penso che quest'occasione possa offrire a chi passa la vita in carcere uno scorcio importante su un mondo fantastico e allo stesso tempo su una realtà che solo il cinema e l'arte in generale hanno il potere di rappresentare. È poi importante l'ascolto empatico e attento che il progetto prevede, qualcosa che manca a chi lavora all'interno di una realtà difficile come quella del carcere".