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8 maggio 2017

15 Maggio Presentazione L'Uomo del Mare con Don Ángel Fernández Artime, Don Giuseppe Costa, Giovanni Maria Flick, Paolo Ruffini e Laura Trovellesi



 Dal Vaticano, – Si svolgerà lunedì 15 Maggio alle ore 17.00 presso la Sala Walter Tobagi della Federazione Nazionale Stampa Italiana (F.N.S.I. – Corso Vittorio Emanuele II, 349) la presentazione del volume L’uomo del Mare (LEV 2017) firmato dal giornalista Carlo Di Cicco. Con il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, interverranno: don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana, Giovanni Maria Flick, Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Paolo Ruffini direttore di TV2000 e INBlu. L’incontro sarà moderato dalla giornalista Laura Trovellesi.
Il volume verrà presentato anche al Salone del Libro di Torino presso lo stand della Libreria Editrice Vaticana (Pad. 2 – L 10 M 09) giorno 18 Maggio alle ore 18.00. Interverranno: Marco Bonatti (giornalista), Luca Rolandi (Voce Tempo) e l’Autore.

L’uomo del mare (LEV 2017) è un libro che parla di don Bosco in modo del tutto nuovo e imprevisto. Scritto dal giornalista Carlo Di Cicco, esso ripropone fin dalla copertina l’attualità del santo considerato padre e maestro dei giovani e figura eminente della pedagogia cristiana. Il volto del santo educatore sorge dalle acque del mare e  osserva con simpatia giovani emigranti africani che cercano di salvarsi dal naufragio della vecchia carretta di mare che rischia diventare la loro tomba.
Suscita curiosità indicare don Bosco come uomo del mare, ma nel testo l’autore spiega il mistero: è la liturgia del santo che, per indicarne la capacità di amare e servire i giovani poveri, emarginati dalle società del denaro, lo ricorda paragonandolo a Salomone che aveva ricevuto da Dio un cuore grande come la sabbia che si trova sulla spiaggia del mare. L’uomo del mare perciò, in piena consonanza con Francesco, offre la sua ricetta per creare una società accogliente nel nostro tempo: una educazione basata sul sistema preventivo e capace di diffondere amore, fraternità e solidarietà anziché odio, discriminazione, rifiuto e violenza nei confronti degli emarginati e dei diversi rispetto alla nostra cultura.
Al suo interno vi è un confronto tra la proposta educativa di don Bosco e tutte le questioni sociali, culturali e religiose che si dibattono e dividono gli animi nelle società del benessere e nel Pianeta che da tempo ha lanciato il suo SOS per la sopravvivenza stessa dell’umanità.
Se don Bosco vivesse oggi avrebbe una proposta valida per uscire dal deperimento dell’economia e della politica dove prevale l’individualismo e l’egoismo, cattive ricette per uscire dalla crisi.  Ma anche per i cristiani don Bosco potrebbe riuscire significativo rileggendo la sua proposta cristiana rivisitata dalla sensibilità del concilio Vaticano II. Il Sistema preventivo in educazione, vissuto e applicato entro il contesto della modernità sperimentata criticamente ma non rifiutata, possono ridare vitalità all’educazione cattolica non solo, ma all’educazione dei giovani in generale senza la quale non esiste garanzia di futuro umano per nessuno. Don Bosco è per una educazione rivolta al futuro. Il volume è aperto da un racconto sul ritorno temporaneo del santo nel nostro mondo sotto le apparenze di Alpha, un emigrato che, insieme a sua madre Margherita, sperimenta la condizione di emarginazione e rifiuto tuttora prevalente nelle nostre società occidentali. E termina con il ritorno di Alpha in cielo dove viene atteso con grande interesse. Questi due racconti sono intervallati da una serie di saggi a volte provocatori su don Bosco educatore e don Bosco santo.

Carlo di Cicco, vicedirettore emerito de L’Osservatore Romano, è giornalista professionista dal 1977. Ha collaborato con importanti quotidiani e periodici nazionali laici e cattolici; con la Rai (GR1) curando in particolare l’informazione sociale e religiosa. Per 10 anni, ha diretto il Bollettino di Pax Christi in Italia; ha curato per il Bollettino salesiano la rubrica Il punto giovani su temi di attualità educativa. Una parte cospicua della sua professione l’ha svolta nell’Agenzia Asca (ora Askanews) come redattore vaticanista prima, poi redattore capo introducendo per la prima volta in Italia la figura del redattore sociale.