Successo per il Soave al Volcanic Wines seminar & Tasting di
Londra: piace ai Masters l’approccio didascalico del Consorzio che ha fatto del
Vulcano una chiave di comunicazione trasversale
La “trasversalità” del “fattore vulcano”, la profonda
analisi geologica effettuata, la salinità come elemento ricorrente.
Ecco in sintesi i temi che hanno catturato l’attenzione degli oltre 80
masters of wine intervenuti al seminario Volcanic Wines, organizzato
dall’Institute of Master of Wine di Londra lo scorso 11 febbraio.
Su temi quali l’interazione tra vitigno e suolo, il microclima,
la disponibilità idrica e poi su aspetti legati a freschezza, acidità, sapidità
e un importante potenziale di longevità si sono alternati in qualità di
relatori Giovanni Ponchia, tecnico del Consorzio del Soave, assieme a Charles
Frankel, geologo e autore di Vins de Feu e Bernard Schoffit di Domaine Schoffit
in Alsazia.
Il seminario di Londra è stata l’occasione per illustrare e
presentare ufficialmente il volume “Volcanic Wines” edito dal Consorzio del
Soave, una vera e propria “summa”di agile consultazione sugli otto anni di
ricerca e di lavoro che il Consorzio ha condotto sul tema del vulcano in
collaborazione con studiosi ed esperti di settore.
La pubblicazione ha svolto la funzione di fil rouge durante lo
stesso seminario guidando gli uditori in un percorso virtuale che li ha
condotto sempre più “dentro” il Vulcano.
In 14 capitoli, in italiano e in inglese si affrontano gli
aspetti legati allo stretto rapporto tra territorio e vitigno, per proseguire
con un excursus storico dedicato al “mito” del Vulcano; si parla poi di suolo e
naturalmente di vino, ma anche di comunicazione, di identità del Soave e di
valori appartenenti alla doc; ampio lo spazio dedicato all’origine geologica
del Soave, all’analisi delle colline di origine vulcanica e di quelle di
origine calcarea; si prosegue con un approfondimento dedicato alla pianura sia
essa di origine vulcanica o calcarea per concludere con un’analisi comparata
tra le denominazioni di origine vulcanica in Italia e nel resto del mondo.
Con un approccio schematico e quasi didascalico, questo
“sussidiario illustrato” accompagna per mano il lettore che, attraverso foto e,
mappe e disegni, si addentra nella materia in maniera approfondita quasi senza
accorgersene.
Questa
importante sintesi pone le basi delle numerose attività promozionali che il
Consorzio ha in programma per il 2016. Volcanic Wines sarà
infatti presentato al prossimo Prowein, in programma a Dusseldorf dal13 al
15 marzo (padiglione 15 C41), a Vinitaly, in programma a Verona dal 10
al 13 aprile e all’Anteprima del Soave in calendario il 19 e 20 maggio a
Monteforte d’Alpone.
Forte l’interesse dimostrato dai masters of wine nel corso del
seminario nel confronti del Soave. Un risultato lusinghiero se si considera il
livello professionale richiesto per superare l’esame e diventare Master of
Wine. Attualmente nel mondo sono 314 i master of wine e negli ultimi dieci anni
solo 78 aspiranti hanno ottenuto il titolo. Tra questi non c’è ancora nessun
italiano.
Il percorso di formazione, in media 5 anni, prevede seminari e
masterclass da seguire in giro per il mondo, degustazioni alla cieca, tesine da
scrivere in inglese, viaggi tra Londra, Napa o Sidney, senza contare i
libri e le bottiglie da acquistare. Piuttosto costosa anche la retta da
pagare annualmente all’istituto. Il titolo che si ottiene, superato questo
impegnativo percorso di studi, pur non essendo riconosciuto a livello
universitario, è molto prestigioso sul mercato internazionale e gode di
particolare considerazione nel mondo del trade, delle aste vinicole e nel
marketing.