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21 gennaio 2016

PAESAGGI CONTAMINATI di Martin Pollack

Per ridare un nome alle vittime di tutte le guerre

porta alla luce i morti che si sono voluti nascondere
- in libreria il 27 gennaio 2016 -
 
 
PAESAGGI CONTAMINATI
di Martin Pollack
traduzione dal tedesco di Melissa Maggioni
keller editore | collana Razione K | pp. 144 | euro 14


Il paesaggio dell'infanzia di Martin Pollack prende forma dai racconti di caccia del nonno paterno, boschi incontaminati in cui quel nonno tanto amato ha spesso accompagnato il nipote. Ma dietro l'immagine idialliaca del passato in realtà si celano fosse comuni dimenticate, in cui giacciono vittime senza nome che si è voluto celare agli occhi e alla memoria del mondo. Affrontando le ombre della sua stessa famiglia, che ha sostenuto o preso parte attiva all'Olocausto nell'Europa centrale e orientale, Martin Pollack non fa concessioni alla volontà di seppellire il passato e le sue vittime in un campo senza nome. Spinto dalla necessità di restituire dignità alle vittime del XX secolo, siano esse ebrei, rom, anticomunisti o partigiani, Pollack ci porta lontano dai monumenti commemorativi, nelle terre che costituiscono il paesaggio dei nostri giorni ma anche lo sfondo degli orrori perpetrati in Europa, tracciando una mappa nuova e più veritiera del nostro continente. Nomi e luoghi che svelano segreti inconfessabili e allo stesso tempo contribuiscono alla costruzione di una memoria condivisa.

Martin Pollack  è nato nel 1944 a Bad Hall (Austria). Studioso di slavistica e storia dell'Europa orientale, è traduttore dal polacco (in particolare di Ryszard Kapuściński), giornalista e scrittore. Tra il 1987 e il 1998 è stato corrispondente dall'estero a Vienna e Varsavia per la rivista Spiegel. Ha ricevuto diversi premi, tra cui Ehrenpreis des österreichischen Buchhandels für Toleranz in Denken und Handeln (2007), The Leipziger Buchpreis zur Europäischen Verständigung (2001). Dello stesso autore sono stati pubblicati in Italia Assassino del padre (2009) e Il morto nel bunker (2007), entrambi editi da Bollati&Boringhieri.

La stampa ha detto:

Con questo libro Martin Pollack dimostra ancora una volta di essere uno degli scrittori migliori, il più sensibile e accurato della letteratura documentaria attuale
ORF

La scrittura di Pollack è una lotta senza fine contro l'oblio delle vittime del XX secolo
NZZ

Ciò che rende il libro una lettura indispensabile è l'incontro tra il genere del reportage giornalistico e la ricerca storia: un'arte padroneggiata solo da pochi autori
DER FALTER

Una guida attraverso le "bloodlands" dell'Europa centrale e orientale
DEUTSCHLANDFUNK

Il libro di Martin Pollack è sconcertante: un appello all'umanità
KIRCHENZEITUNG