Per ridare un nome alle vittime di tutte le guerre
porta alla luce i morti che si sono voluti nascondere
- in libreria il 27 gennaio 2016 -
PAESAGGI CONTAMINATIdi Martin Pollack
traduzione dal tedesco di Melissa Maggioni
keller editore | collana Razione K | pp. 144 | euro 14
Il paesaggio dell'infanzia di Martin Pollack prende forma dai racconti di
caccia del nonno paterno, boschi incontaminati in cui quel nonno tanto amato ha
spesso accompagnato il nipote. Ma dietro l'immagine idialliaca del passato in
realtà si celano fosse comuni dimenticate, in cui giacciono vittime senza nome
che si è voluto celare agli occhi e alla memoria del mondo. Affrontando le
ombre della sua stessa famiglia, che ha sostenuto o preso parte attiva
all'Olocausto nell'Europa centrale e orientale, Martin Pollack non fa
concessioni alla volontà di seppellire il passato e le sue vittime in un campo
senza nome. Spinto dalla necessità di restituire dignità alle vittime del XX
secolo, siano esse ebrei, rom, anticomunisti o partigiani, Pollack ci porta
lontano dai monumenti commemorativi, nelle terre che costituiscono il paesaggio
dei nostri giorni ma anche lo sfondo degli orrori perpetrati in Europa,
tracciando una mappa nuova e più veritiera del nostro continente. Nomi e luoghi che svelano segreti inconfessabili e
allo stesso tempo contribuiscono alla costruzione di una memoria condivisa.
Martin Pollack è nato
nel 1944 a Bad Hall (Austria). Studioso di slavistica e storia dell'Europa
orientale, è traduttore dal polacco (in particolare di Ryszard Kapuściński),
giornalista e scrittore. Tra il 1987 e il 1998 è stato corrispondente
dall'estero a Vienna e Varsavia per la rivista Spiegel. Ha ricevuto diversi
premi, tra cui Ehrenpreis des österreichischen Buchhandels für Toleranz in
Denken und Handeln (2007), The Leipziger Buchpreis zur Europäischen
Verständigung (2001). Dello stesso autore sono stati pubblicati in Italia Assassino del padre
(2009) e Il morto nel
bunker (2007), entrambi editi da Bollati&Boringhieri.
La stampa ha detto:
Con questo libro Martin
Pollack dimostra ancora una volta di essere uno degli scrittori migliori, il
più sensibile e accurato della letteratura documentaria attuale
ORF
La scrittura di Pollack è
una lotta senza fine contro l'oblio delle vittime del XX secolo
NZZ
Ciò che rende il libro una
lettura indispensabile è l'incontro tra il genere del reportage giornalistico e
la ricerca storia: un'arte padroneggiata solo da pochi autori
DER FALTER
Una guida attraverso le
"bloodlands" dell'Europa centrale e orientale
DEUTSCHLANDFUNK
Il libro di Martin Pollack è
sconcertante: un appello all'umanità
KIRCHENZEITUNG