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14 dicembre 2015

Grande debutto degli allievi attori diversamente abili e normodotati dell’Accademia L’Arte nel Cuore al Teatro San Genesio con “O’ Scarfalietto”

La regista Imma Piro: “Dove c’è talento non esistono le barriere”
Lo spettacolo sarà in scena da 17 al 20 dicembre 2015

“Dove c’è talento, non esistono le barriere” lo ha detto l’attrice e regista Imma Piro che il 17 dicembre alle 20.30 presenterà al Teatro San Genesio la commedia “’O Scarfalietto”. In scena gli speciali allievi dell’Accademia l’Arte nel Cuore, presieduta da Daniela Alleruzzo, primo esperimento in Europa di formazione nel mondo dello spettacolo per disabili e normodotati che recitano, cantano e ballano fianco a fianco abbattendo le barriere del pregiudizio. “Il testo, dinamico e spiritoso – spiega la Piro - è occasione stimolante per i ragazzi dell’Accademia da una parte per mettersi alla prova con i ritmi incalzanti della commedia italiana e dall’altra per farsi portavoce di un messaggio molto prezioso per l’Arte nel Cuore, il talento abbatte tutte le barriere”.

“O Scarfalietto” è un’opera scritta da Eduardo Scarpetta nel 1881 ed è ispirata all’opera francese La Boulé di Meilhac e Halévy. Il teatro napoletano è quasi sempre teatro di autore che è anche attore, ed è in questa peculiarità che discende direttamente dalla commedia dell’arte la forza comica e drammaturgica. Scarpetta qui riprende il modello francese, e lo fa esplodere: da vero innovatore scopre forme nuove partendo dalle radici.

La commedia ruota tutta attorno al personaggio di Felice Sciosciammocca, una delle maschere più frequenti nelle opere di Scarpetta, che racchiude in sé i caratteri fondamentali della commedia napoletana – e di sua moglie Amalia. Michele il servitore ordisce una trama contro i due coniugi i quali cominciano a litigare continuamente a causa dei tanti quotidiani fraintendimenti, a cominciare dall’invadente “scarfalietto” (scaldaletto) che tormenta le notti trascorse nel talamo nuziale. Un giorno, esausti l’uno dell’altra, decidono di separarsi convocando i rispettivi avvocati.
A questo punto entrano in scena altri molteplici personaggi che amalgamandosi intorno alle vicende più esilaranti dei due coniugi, convergeranno nell’epilogo, in un’aula di tribunale, per quella che è una delle chiusure di atto più celebri della commedia napoletana. Ma è tutta la storia, e non solo il colpo di scena finale, a snodarsi in un’atmosfera esagerata ed inverosimile che è debitrice sia del vaudeville che della pochade, generi tra i più frequentati a fine ottocento.

Lo spettacolo è realizzato interamente dall’Accademia L’Arte nel Cuore con i propri allievi attori, danzatori e con la supervisione di Daniela Alleruzzo.
Regia e adattamento di Imma Piro, scenografie di Pasquale Cosentino, costumi di Annalisa Di Piero, coreografie di Maria Isabel Rincon e Francesca Cinanni.