In attesa di fare valutazioni di merito più puntuali domani,
quando saranno note le proposte del governo, registriamo con piacere alcuni
segnali di un cambio di clima, o se si preferisce “di passo”: meno enfasi su
annunci spettacolari, indicazione di tempi ragionevoli (né troppo brevi, né
troppo lunghi) per le decisioni da assumere, apertura verso percorsi di
coinvolgimento e condivisione. In una parola, più attenzione al confronto.
Su quest’ultimo aspetto sì che qualcosa si può e si deve dire: che
sia confronto vero, non uno sbrigativo sondaggio come quello sulla riforma
della pubblica amministrazione, costruito ad arte per sostenere decisioni già
prese. Il confronto vero richiede capacità di ascolto e dialogo, oltre che di
proposta: se ci sono questi presupposti, noi siamo pronti a parteciparvi in
modo costruttivo e responsabile.
Non si dimentichi, infine, che su alcune questioni che investono
direttamente le condizioni di lavoro del personale, sul piano normativo e
retributivo, esiste una sede naturale di discussione e decisione, quella
contrattuale.
Questioni di metodo, insomma, in attesa di entrare nel merito. Ma
metodo e merito sono aspetti entrambi fondamentali quando si ha l’ambizione di
lavorare alla costruzione della “buona scuola”, espressione che ci è
particolarmente cara avendola coniata nel 2006 e sempre mantenuta, da allora,
come esplicito elemento distintivo della nostra identità e della nostra immagine.
Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola