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17 luglio 2014

L'Accademia Italiana sfila ad AltaRoma: Glamour ed etica nelle originalissime creazioni degli allievi della scuola

Kermesse attesissima per i giovani allievi della Scuola che quest’anno ha celebrato 30 anni di attività. L’edizione 2014 di AltaRoma AltaModa, accoglie nuovamente nel suo grembo la creatività di stilisti in erba che, sulla scorta della filosofia della scuola di moda, con sedi a Firenze e Roma, hanno creato una collezione sensibile ai temi dell’etica e del riciclo. Materiali di riuso da cui hanno ottenuto risultati preziosi, inusuali e sorprendenti.
 Gli abiti, circa 70, sono stati interamente realizzati dagli studenti del II e III anno in perfetta coerenza e sinergia con il concetto del “saper fare” tipico del made in Italy.
Atmosfere vintage con il denim upcycled per outfit moderni, e materiali poveri come la juta mescolata allo shantung impreziositi da stramatura, pietre dure e ironici effetti a spruzzo. Arte e moda si uniscono grazie ai gabardine tecnici combinati con strutture futuristiche, che endono omaggio al genio di Paco Rabanne. Ed ecco l alluminio recuperato da scarti della lavorazione industriale oppure abbinato al design liberty di Alphonse Mucha, che diventa tridimensionale con i ricami in pet riciclata. I capolavori di Gustav Klimt sono abiti realizzati a crochet: come materia prima utilizzano i fili ricavati dai sacchetti per la raccolta differenziata con un effetto davvero interessante.

Carta nastro in sisal che sembra tulle, boule in polistirolo e cd frantumati che diventano abiti di neve e cristalli per una neo regina dei ghiacci che ci trasporta in un mondo incantato e romantico.
E ancora, ispirazioni primordiali  nei lavori a intrecci di nastri di tessuto ricavati dai ritagli di tessuti, che girano intorno al corpo in un caldo abbraccio o come la nascita del genere umano attraverso la figura di Eva e del serpente, le cui spire fatte di scaglie in carta e sughero dipinte a mano, avvolgono il corpo.

La collezione continua con echi tribali e sapori etnici. Arrivano dai tessuti organici trattati (come la foglia di banana) e dipinti con tinture naturali e artigianali dal sapore fusion delle culture orientali, e dalle lane recuperate e riutilizzate per creare lavorazioni hand made in stile Navajo che ricordano i tappeti antichi per un moderno dandy.
E ancora scarti di pelle riciclata lavorati con la tecnica del patchwork a sovrapposizione, per creare sensuali e sartoriali giochi di contrasto tra look maschile e femminile di una perfetta Female Alpha.

Quella degli studenti è stata una ricerca importante in direzione delle nuove tecnologie: neoprene, nastrature termoadesive che si sostituiscono alle impunture, applicazioni in 3D print e digital tailoring. Vernici fluo UV reactive che creano effetti inaspettati e suggestivi  e che ricordano il “Ghiaccio bollente” o materiche tinture che si screpolano su tessuti spalmati e creano effetti di rottura come quadri antichi dipinti con tecniche digitali.