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30 agosto 2023

Forli risorga grazie al Palmezzano, al Menzocchi ed a San Pellegrino



IL CENTRO DI FORLI' SARA' PURE ABBANDONATO DAI NEGOZI, MA SAREBBE IN GRADO DI RISORGERE.
COME? GRAZIE ANCHE AL PALMEZZANO, AL MENZOCCHI, MA SOPRATTUTTO GRAZIE A SAN PELLEGRINO.
DOPO TORNERANNO PURE I NEGOZI


Lo sapete che nella Chiesa dei Servi di Forlimpopoli, chiusa da Napoleone, spicca da sempre, bellissima, ma là imprigionata, una Annunciazione del Palmezzano?
Lo sapete che ai Musei San Domenico sono ubicate un'altra Annunciazione del Palmezzano ed una Sacra Famiglia di Francesco Menzocchi?

E lo sapete dove erano ubicate pure queste due opere?
Nella Basilica dei Servi di Forlì, cioè in San Pellegrino.
Poi, sempre lui, Napoleone, le portò via fino a che sono tornate a casa, ma nel Museo San Domenico, e non dai Servi!!!

Noi ci lamentiamo che i visitatori del San Domenico, dopo la visita, fuggono via senza nessun beneficio alla città.
Ed allora creiamo i presupposti perché vengano in centro e San Pellegrino è in centro.
Alcuni presupposti, tanto per cominciare, sono questi.

Che tali importanti dipinti tornino nella Basilica di San Pellegrino, e che quindi il San Domenico faccia il pacchetto unico e si leghi al compatrono di Forlì, cosi che i tantissimi visitatori delle Mostre vengano "obbligati" ad attraversare piazza Saffi fino a recarsi ad ammirare, non solo quelle opere, ma anche tutti gli altri tesori della Basilica.

Forza! Cominciamo dai tre dipinti, riportiamoli nella loro dimora natale, e che la Fondazione stia sul pezzo e appoggi il progetto.
E che ci stiano anche i Sindaci di Forlì e Forlimpopoli (la chiesa dei Servi è del Comune) prossimi venturi.

Giancarlo Biserna

6 dicembre 2022

ELLA MOSTRA "Stefano Lazzari. Tra le mura" Roma, Museo delle Mura MARTEDI' 13 DICEMBRE ORE 11.30

STEFANO LAZZARI. 
Tra le mura


Dal 13 dicembre al 26 febbraio 2023 due serie di dipinti dell'artista umbro
rendono omaggio allo spazio museale di Porta San Sebastiano raffigurandone
scorci inusuali e combinazioni di dettagli nascosti.
Lazzari ha realizzato due serie di dipinti, otto tondi e un polittico di
quattordici elementi, in tutti i casi tempere su tavola, che ripropongono
angolazioni nuove del museo come farebbe un turista curioso attratto da
particolari minimi che estrapolati, manipolati e ingranditi possono
diventare materiale instagrammabile oppure una sequenza pittorica
inaspettata e dal sapore Pop.


MARTEDI' 13 DICEMBRE 2022, ore 11.30

Museo delle Mura
Via di Porta San Sebastiano, 18

Intervengono

Tommaso Strinati
Storico dell'arte e curatore della mostra

Sarà presente l'Artista


10 novembre 2022

Il plurale di civiltà | podcast sul Museo delle Civiltà di Roma






Il plurale di civiltà

 

Un podcast in 4 puntate

alla scoperta del Museo delle Civiltà di Roma,

e delle relazioni che lo connettono alla storia,

alla società contemporanea e agli altri musei italiani

 

Da oggi, mercoledì 9 novembre, sul sito di Sky Arte

e sulle principali piattaforme gratuite di streaming,

disponibili le prime 2 puntate



Scritto da Maria Teresa Grillo e Nicolas Ballario
registrato da Roberto Colella
mixato da Francesco Rabaglia

 

Il plurale di civiltà è un podcast realizzato da TIWI in collaborazione con Lara Facco
per il Ministero della Cultura,

nell'ambito dei nuovi percorsi di ricerca, archiviazione, catalogazione, digitalizzazione, comunicazione e disseminazione avviati dal Museo delle Civiltà per condividere

con il pubblico e gli altri musei nazionali italiani

nuove conoscenze, esperienze e narrazioni

Roma, 9 novembre 2022. Il plurale di civiltà è un podcast sul Museo delle Civiltà di Roma – realizzato da TIWI in collaborazione con Lara Facco – che racconta la contemporaneità a partire dalla storia del Museo e delle collezioni che custodisce.

 

Per 4 puntate il giornalista e divulgatore culturale Nicolas Ballario – affiancato dal Direttore del Museo delle Civiltà Andrea Viliani e accompagnato, in ogni episodio, da altri professionisti del Museo – parlerà delle ragioni per cui ogni museo è un organismo vivente e in cambiamento costante, e come questo processo esca dal museo per coinvolgere il nostro sguardo e la nostra conoscenza del mondo.

 

primi 2 episodi del podcast saranno disponibili da oggi, mercoledì 9 novembre, sul sito di Sky Arte e sulle principali piattaforme gratuite di streaming.

 

Nell'Episodio 1 – Un museo che guarda al XXI secolo: il Museo delle Civiltà – il Direttore del Museo delle Civiltà di Roma, Andrea Viliani racconta la storia istituzionale e ci invita a visitare la sede del Museo, identificandolo come il fulcro di una possibile rete di istituzioni volte alla conservazione e valorizzazione del patrimonio demo-etno-antropologico nazionale.

 

Nell'Episodio 2 – Le collezioni americane, asiatiche e oceaniane del Museo delle Civiltà: storie che vengono da lontano – la Curatrice delle collezioni asiatiche dell'ex Museo Pigorini e Coordinatrice delle collezioni americane e oceaniane del Museo, Loretta Paderni ci accompagna fra le narrazioni di reperti e manufatti conservati in queste collezioni.



PROSSIME USCITE:

 

mercoledì 16 novembre 2022

Episodio 3:

Nicolas Ballario, Francesco Aquilanti e Andrea Viliani

La collezione di Arti e Tradizioni Popolari del Museo delle Civiltà: "cenci e cocci" che ci parlano di noi


mercoledì 23 novembre 2022

Episodio 4:

Nicolas Ballario, Matteo Lucchetti e Andrea Viliani

Il Museo delle Civiltà e il contemporaneo: nuove parole, la ricerca degli artisti, i progetti futuri



Il Museo delle Civiltà di Roma è un museo nazionale istituito nel 2016 come istituto dotato di autonomia speciale che dipende dalla Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura.

 

Il Museo conserva, studia e promuove le collezioni di diverse istituzioni riunite a partire dalla seconda metà del XX secolo presso l'attuale sede, composta dal Palazzo delle Scienze e dal Palazzo delle Tradizioni Popolari, edificati entrambi per la mai inaugurata Esposizione Universale di Roma (E.U.R.) del 1942. Con oltre 2.000.000 di opere e documenti il Museo delle Civiltà è quindi non solo un "museo di musei e sui musei", ma una vera e propria macchina del tempo – in cui sono conservati i più antichi reperti della museologia italiana – e il punto di partenza per un viaggio intorno al mondo, in cui celebrare la creatività degli esseri umani in tutte le loro molteplici forme di espressione e connessioni con le sfere animale, minerale e vegetale.

 

Dal 26 ottobre 2022 scorso, il Museo delle Civiltà di Roma ha avviato nuovi percorsi di ricerca, archiviazione, catalogazione, digitalizzazione, comunicazione e disseminazione, per condividere con il pubblico e gli altri musei nazionali italiani nuove conoscenze, esperienze e narrazioni.




24 giugno 2022

FONDAZIONE TORLONIA | I MARMI TORLONIA. COLLEZIONARE CAPOLAVORI | 25.05.2022 - 18.09.2022 | Gallerie d'Italia, Milano

 


Installation view de I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori, a cura di Salvatore Settis e Carlo Gasparri, 2022.
Photo Duilio Piaggesi. ©Fondazione Torlonia e Gallerie d'Italia

Intesa Sanpaolo con Fondazione Torlonia

presentano la mostra


I MARMI TORLONIA

Collezionare Capolavori

 

A cura di Salvatore Settis Carlo Gasparri


dal 25 maggio al 18 settembre 2022
Gallerie d'Italia – Milano
Piazza della Scala 6 – Milano

 

Milano, 24 maggio 2022Le Gallerie d'Italia in Piazza Scala a Milano, museo di Intesa Sanpaolo, presentano dal 25 maggio al 18 settembre 2022 la mostra "I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori. The Torlonia Marbles. Collecting Masterpieces": 96 marmi della Collezione Torlonia, la più importante raccolta privata di statuaria classica, in una grande esposizione che, con cinque nuove opere restaurate, inaugura il programma espositivo mondiale della Collezione.

 

Il maestoso sarcofago consolare dalla via Ardeatina accoglierà i visitatori, con un gruppo di togati romani, negli spazi di grande respiro delle Gallerie, dove troverà la sua ideale collocazione il colossale Dace prigioniero simile agli esemplari del Foro di Traiano, accanto ai ritratti di Domiziano e di Antinoo, recentemente restaurati, parte della celebre galleria dei 122 busti della Collezione. Il percorso di mostra termina con una sezione interamente dedicata ai restauri dove l'Ercole composto da 112 pezzi, già esposto a Roma, dialogherà con la scultura della Leda con il cigno: in entrambe le opere saranno visibili diverse fasi dell'intervento di pulitura, per raccontare le sfide che deve affrontare il restauro contemporaneo.

 

L'esposizione "I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori. The Torlonia Marbles. Collecting Masterpieces" nasce da un accordo tra la Fondazione Torlonia e il Ministero della cultura - con la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma - autentico esempio di collaborazione tra pubblico e privato nel segno della cultura. L'appuntamento di maggio 2022 è la prima tappa, dopo il successo dell'inaugurazione romana, di un tour presso importanti musei internazionali che si concluderà con l'individuazione di una sede espositiva permanente del nuovo Museo Torlonia; mentre, presso i Laboratori Torlonia di via della Lungara, proseguono i restauri delle sculture della Collezione.

 

Il progetto scientifico a cura di Salvatore Settis e Carlo Gasparri si rivela in un percorso espositivo che mantenendo il fil-rouge di una cronologia a ritroso sulla storia del collezionismo, mette in luce l'eccezionale rilevanza della storia del Museo Torlonia alla Lungara, fondato dal principe Alessandro Torlonia nel 1875. Le opere, - busti, rilievi, statue, sarcofagi ed elementi decorativi - più di 620 pezzi descritti nel catalogo del Museo Torlonia di sculture antiche (1884-85) curato da Carlo Ludovico Visconti, il primo integramente illustrato in fototipia - non sono solo insigni esempi di scultura antica, ma testimoni di uno spaccato altamente rappresentativo della storia del collezionismo di antichità in Roma dal XV al XIX secolo. Collezione di collezioni, questa raccolta è l'esito di una lunga serie di acquisizioni e di alcuni significativi spostamenti di sculture fra le varie residenze della Famiglia fino alla realizzazione del Museo Torlonia rappresentando - gli inizi del collezionismo di antichità e il passaggio alle grandi collezioni patrizie - un processo culturale di fondamentale importanza in cui l'Italia e Roma hanno avuto un primato incontestabile.

 

La genesi della Collezione Torlonia si deve alla passione per il collezionismo di antichità della Famiglia Torlonia che trova il suo compimento nella Fondazione Torlonia istituita con lo scopo di preservare e promuovere "l'eredità culturale della Famiglia per l'umanità" da tramandare alle generazioni future. Grazie a un accordo sottoscritto con la Fondazione, ed in virtù delle radici greco-romane del Marchio, Bulgari ha contribuito come main sponsor al restauro delle opere già esposte nella Mostra Capitolina, che sono state riportate al loro originario splendore dopo uno scrupoloso lavoro di studio presso i Laboratori Torlonia. Il momento del restauro è un momento di conoscenza in cui si getta nuova luce sulla storia delle opere. Durante i lavori sono infatti emerse alcune interessanti scoperte come le tracce di colore presenti sul Rilievo di Porto del III sec. d.C. Gallerie d'Italia ha voluto supportare questa fondamentale opera di conservazione contribuendo al restauro del Sarcofago Consolare e della scultura della Leda che apriranno e chiuderanno significativamente la mostra.

 

Il catalogo delle opere restaurate è edito da Electa, organizzatore e produttore della mostra mentre per l'identità grafica è stato coinvolto lo studio Sonnoli. L'immagine coordinata nasce dalla ricerca e approfondimento sui caratteri tipografici usati nel catalogo storico del Museo Torlonia. La T di Torlonia è diventata il logotipo guida di tutta la comunicazione diventando parte integrante della grafica e supporto per la galleria di sculture selezionate per la mostra.

Nella sede milanese la progettazione del nuovo allestimento è stata affidata all' Architetto Lucia Anna Iovieno, che darà una nuova lettura e una personale interpretazione della mostra, condividendo con i curatori tutte le fasi della progettazione.


Intesa Sanpaolo with Fondazione Torlonia
present the exhibition


THE TORLONIA MARBLES

Collecting Masterpieces

 

Curated by Salvatore Settis and Carlo Gasparri


From 25 May to 18 September 2022
Gallerie d'Italia – Milan
Piazza della Scala 6 – Milan

 

Milan, May 24, 2022. From 25 May to 18 September 2022, the Gallerie d'Italia in Piazza Scala in Milan, an Intesa Sanpaolo Museum, presents the exhibition I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori | The Torlonia Marbles. Collecting Masterpieces96 marbles from the Torlonia Collection, the most important private collection of classical statuary, in a major exhibition that, with five new restored works, marks the opening of the Collection's worldwide exhibition tour.

 

The majestic consular sarcophagus from Via Ardeatina will welcome visitors, along with a group of Roman togates, into the wide-ranging spaces of the Galleries, where the colossal Dace prisoner –similar to the specimens from the Forum of Trajan – will find its ideal setting, alongside the recently restored portraits of Domitian and Antinous, part of the famous gallery of the Collection's 122 busts. The exhibition ends with a section entirely dedicated to restoration, where the 112-piece Hercules, previously exhibited in Rome, will dialogue with the sculpture of Leda with the Swan: in both works, various stages of the cleaning process are visible, illustrating the many challenges facing contemporary restoration.

 

The exhibition I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori. The Torlonia Marbles. Collecting Masterpieces is the result of an agreement between the Torlonia Foundation and the Ministry of Culture – along with the General Directorship of Archaeology, Fine Arts and Landscape and the Special Superintendency of Archaeology, Fine Arts and Landscape of Rome – an authentic example of collaboration between the public and private sectors in the name of culture. Following the success of its Roman opening, the May 2022 appointment is the first stage of a tour of major international museums that will end with the identification of a permanent exhibition venue for the new Museo Torlonia; while, at the Laboratori Torlonia (workshop) in Via della Lungara, restoration of the Collection's many sculptures continues.

 

The scientific project, curated by Salvatore Settis and Carlo Gasparri, is revealed in an exhibition path that, tracing a backward chronology through the history of collecting, highlights the exceptional relevance of the history of the Museo Torlonia at Lungara, founded by Prince Alessandro Torlonia in 1875. The works – busts, reliefs, statues, sarcophagi, and decorative elements – amount to more than 620 pieces, as described in the Museo Torlonia Catalogue of Ancient Sculptures (1884–85) curated by Carlo Ludovico Visconti. It was the first catalogue ever to be fully illustrated in phototype). They are not only highly distinguished examples of ancient sculpture but testify to a highly representative cross-section of the history of collecting antiquities in Rome from the 15th to the 19th centuries. A collection of collections, this is the result of a long series of acquisitions and mass movements of sculptures between the various residences of the Family up to the creation of the Museo Torlonia, marking the start of antique collecting and the transition to the great patrician collections, while representing a cultural process of fundamental importance in which Italy and Rome indisputably laid claim to a leading role.

 

The genesis of the Torlonia Collection is rooted in the Torlonia Family's passion for collecting antiquities, which finds its fulfilment in the Torlonia Foundation: established with the aim of preserving and promoting "the cultural heritage of the Family for humanity" to be handed down to future generations. Thanks to an agreement signed with the Foundation, and by virtue of the brand's Greco-Roman roots, Bulgari has contributed as main sponsor to the restoration of the works already on display in the Capitoline exhibition, restored to their original splendour after painstaking repairs at the Laboratori Torlonia. The restoration process is a moment of discovery in which new light may be shed on the history of the works. Various interesting discoveries emerged during the restoration process, such as the traces of colour on the 3rd-century AD relief of Porto. Gallerie d'Italia wanted to support this fundamental conservation work by contributing to the restoration of the Consular Sarcophagus and the sculpture of Leda, which meaningfully will open and close the exhibition.

 

The catalogue of the restored works is published by Electa, organizer and producer of the exhibition while Sonnoli Studio was involved in the graphic identity. The coordinated image was the result of research and in-depth study into the typographic characters used in the historical catalogue of the Museo Torlonia. The 'T' of Torlonia thus became the guiding logotype for all communications, forming an integral part of the graphics and supports for the gallery of sculptures selected for the exhibition.

 

In the Milanese venue, the design of the new layout was entrusted to architect Lucia Anna Iovieno, who will give a new reading and a personal interpretation of the exhibition, sharing all the planning stages with the curators.




Prorogata fino al 29 luglio: Alfredo Pirri | Di luce e di fango | z2o Sara Zanin + z2o project, Roma

 


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Prorogata fino al 29 luglio

Alfredo Pirri, Di luce e di fango 


z2o gallery – Via della Vetrina 21, Roma
z2o project – Via Baccio Pontelli 16, Roma

 

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La mostra di Alfredo Pirri, Di luce e di fango, a cura di Cecilia Canziani e Davide Ferri, in corso presso le due sedi della galleria z2o Sara Zanin (via della Vetrina 21 e via Baccio Pontelli 16, Roma) è prorogata fino a venerdì 29 luglio. Nello spazio di via Baccio Pontelli, la mostra continua ad essere visitabile su appuntamento, mentre dal 1 luglio, presso la galleria Sara Zanin in via della Vetrina, sarà aperta da lunedì a venerdì, dalle 13 alle 19.

 

Di luce e di fango è la prima mostra di Alfredo Pirri presso gli spazi della galleria Sara Zanin. L'intero progetto si articola sulle due sedi espositive e in maniera speculare attorno a una coppia di termini opposti che permettono di rileggere l'intera ricerca dell'artista nei termini di relazione con lo spazio interno ed esterno all'opera, attraverso movimenti che hanno a che fare con il respiro e l'espansione, l'inabissamento e la levitazione. Luce e fango non rimandano solamente a due materie – l'una aerea, l'altra vischiosa – ma anche a luoghi specifici: la parete e la verticale come spazio della pittura, il pavimento come luogo della scultura a cui corrispondono le trame dello sguardo dentro l'immagine e nello spazio. Per Alfredo Pirri la luce è sempre un materiale capace, come il suono, di dilatarsi e di costruire lo spazio.

 

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In entrambe le sedi due grandi installazioni esplorano questo aspetto attraverso due diverse intuizioni: in via della Vetrina accogliendo nell'ultima sala una installazione inedita in cui le grandi carte incise e dipinte attraverso un processo di immersione nel colore, immagini cosmiche o mappe sonore, sono incastonate in una partitura di legno che a volte appare come pura struttura, a volte come spazio portato del quadro. L'idea di autonomia di luogo propria di queste opere in bilico tra pittura, scultura, architettura, si complica e riafferma attraverso una ulteriore stratificazione di pannelli di plexiglas che si appoggiano a porzioni di quadri, facendo della sala principale della galleria uno spazio concettuale.

 

A questa tensione spaziale impressa a partire da una specifica declinazione della materia luminosa del colore, fanno da contrappunto nelle altre sale opere appartenenti a decadi precedenti: "Senza titolo" due orizzonti del 2005, in dialogo con "Strada di bandiere" del 1996, un'asta di bandiera dipinta di nero opaco, profondo, piegata a comporre una forma circolare, che riporta a terra lo sguardo e una serie di carte intelaiate "senza titolo" del 1985, un lavoro inedito in cui il buio del fondo nero ottenuto con vernice da carrozzeria è squarciato da bagliori improvvisi.

 

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Nella sede di via Baccio Pontelli la mostra si snoda attorno a "Compagni e angeli" del 2019, una installazione di pannelli di plexiglas dalla forma centripeta, che abolisce le differenze tra dentro e fuori, e può potenzialmente espandersi in un qui e ora dell'esperienza dello spettatore. Attorno questa architettura si dispongono ancora le carte del 1985, contrappunto tra luce e buio e trait d'union tra le due sedi, una serie di carte dipinte con metalli del 2013, e infine i disegni preparatori per l'ultima presentazione di Passi nel cortile del Chiostro del Bramante a Roma.

 

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INFO:
Alfredo Pirri
Di luce e di fango
a cura di Cecilia Canziani e Davide Ferri
4 maggio-29 luglio 2022

 

In contemporanea negli spazi:
z2o gallery, via della Vetrina 21, 00186 Roma
z2o project, via Baccio Pontelli 16, 00153 Roma

 

Orari apertura galleria:

fino al 30 giugno: dal lunedì al sabato, dalle 13 alle 19

dal 1 luglio: dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 19

Orari apertura z2o project: solo su appuntamento


Per informazioni: T. +39 06 70452261 / info@z2ogalleria.it / www.z2ogalleria.it
Press office: Sara Zolla | press@sarazolla.com | T. + 39 346 8457982

 

Immagini

1. 4. Alfredo Pirri, Di luce e di fango, immagini allestimento z2o project. Foto Giorgio Benni.

2. 3. Alfredo Pirri, Di luce e di fango, immagine allestimento z2o gallery. Foto Giorgio Benni.

 

29 aprile 2022

Museo Novecento Firenze | ALFONSO FEMIA. ARCHITETTURA E GENEROSITÀ | press preview 28.04.2022




 

 

Museo Novecento

presenta

 

ALFONSO FEMIA.

ARCHITETTURA E GENEROSITÀ

a cura di Laura Andreini

29 aprile – 5 ottobre 2022

 

 

 

press preview 28.04.2022

ore 12.00

Museo Novecento Piazza di Santa Maria Novella, 10 - Firenze




Alfonso Femia firma il decimo appuntamento della rassegna Il tavolo dell'architetto, la serie di mostre temporanee realizzate in collaborazione con la rivista AREA che vede protagonisti celebri architetti, collettivi e studi di architettura del panorama contemporaneo internazionale.

 

Dal 29 aprile al 5 ottobre 2022, il loggiato interno del Museo Novecento sarà trasformato in occasione della mostra Architettura e Generosità, un progetto che esplora il mondo intimo e progettuale di Alfonso Femia e dei suoi Atelier(s) a partire dalla rappresentazione della Balena.