Il problema più grosso che hanno oggi le aziende di qualsiasi settore e grandezza è come attirare e trattenere le persone, questo può essere il vero limite allo sviluppo. Le imprese si stanno chiedendo come fare a crescere in un contesto che oggi è per tanti aspetti privo di certezze. Considerare i collaboratori il nuovo asset strategico per innovare potrebbe essere la soluzione a questo enigma.
"Stiamo vivendo nell'era della Yolo Economy ("si vive una volta sola"), racconta Maurizia Rimondi, autrice del libro il Marketing della felicità (https://www.ilmarketingdellafelicita.com/home) - quel periodo storico in cui le persone non si accontentato più del posto fisso e di uno stipendio a fine mese e anche in assenza di reali opportunità, scelgono di dimettersi e di non scendere più a compromessi a favore di una maggiore qualità della vita".
A confermarlo è un'indagine condotta dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro: sono un milione e 81 mila i dipendenti italiani che nei primi nove mesi del 2021 hanno deciso di lasciare volontariamente il lavoro e quasi uno su due, dopo aver rassegnato le dimissioni, non ha più un contratto attivo perché è alla ricerca di un'altra occupazione.
Prendersi cura delle persone
"Ecco che in questo contesto prendersi cura delle persone con cui si lavora e spostare la comunicazione verso il marketing interno diventa fondamentale – continua Rimondi - per ripristinare un dialogo che è spesso mancato all'interno di quelle aziende incapaci di far fronte alle nuove dinamiche dovute allo smartworking, ma più in generale dove non c'è una cultura aziendale fatta di trasparenza e condivisione."
Il libro
Nel libro Rimondi propone diverse attività che vanno in questa direzione che seguono una strategia di marketing applicata all'interno dell'azienda. Tra i diversi aspetti affrontati tre possibilità per l'impresa di creare engagement tra le persone:
• la cultura del lavoro, ovvero condividere mission e progetti dell'azienda, rendere partecipi le persone, sollecitare la collaborazione e la condivisione, perché la forza della squadra otterrà sempre risultati più interessanti del singolo.
• il valore degli spazi che influenza il clima aziendale, stimola la creatività, aumenta l'appartenenza, etc.
• l'employer branding per abbattere le barriere e favorire l'incontro tra le persone e l'azienda che decide.
Un libro che fa pensare e che può essere di ispirazione per tanti imprenditori. La parte dedicata ai case study evidenzia l'approccio verso e con le persone, che già diverse aziende hanno deciso di attivare, come Ducati, Eurocompany, Davines, birrificio Baladin, Vanoncini e Zordan.