Agenzia Stampa Aspapress

Autorizzazione Tribunale di Forlì 6/91 del 8 marzo 1991 - Anno XXXII - Registro Nazionale della Stampa 02659 - Registro Operatori Comunicazioni n. 1187 - Direttore Editoriale e responsabile Enzo Fasoli - Casella postale 19152 - 00173 Roma Cinecittà est - Responsabile dati: Carlo Carbone - Capo redattore Cristiano Rocchi. Associazione Periodici Associati: Presidente Enzo Fasoli - Responsabile settore: Angelo Misseri - Redazione: Vincenzo Giannone, Daniela Zappavigna.

Cerca nel blog

Pagine

28 ottobre 2021

Milano: Al Festival "Sguardi Altrove" sarà presentato domani il documentario "Che fine hanno fatto i sogni?"

 

 

 

FESTIVAL SGUARDI ALTROVE:

VERRÀ PRESENTATO CHE FINE HANNO FATTO I SOGNI?

IL DOCUMENTARIO DI PATRIZIA FREGONESE DE FILIPPO

al Festival Sguardi Altrove, il documentario Che fine hanno fatto i sogni? di Patrizia Fregonese de Filippo. Nel cast: Liliana Cavani, Massimiliano Fuksas, Linda Laura Sabbadini, Nino Russo, Giorgio Braschi, Maria Mancuso, Alice Cerruti e tanti giovani.

Il film racconta quanto siano cambiati i sogni dei giovani d'oggi. Oltre 50 anni dopo la famosa frase di Martin Luther King che proclamò: "Io ho un sogno", che cosa è cambiato? Dal sogno collettivo, le lotte per i diritti umani, quando tutto sembrava possibile, all'individualismo più sfrenato. Si ripete continuamente che oggi, le generazioni più giovani non hanno ideali, ma è davvero così?

Nel film si susseguono una serie di interviste che alternano più giovani a personaggi e "outsider" del '68, come la grande regista Liliana Cavani, "l'archi-star" Massimiliano Fuksas, l'attivista sessantottino Giorgio Braschi, o la statistica di fama internazionale Linda Laura Sabbadini. Emergono aspetti anche divertenti e uno specchio della realtà che si connette ai nostri sentimenti, ai desideri e all'epoca che stiamo vivendo. Cosa abbiamo perso? E soprattutto, siamo ancora capaci di sognare?

 NOTE DI PATRIZIA FREGONESE DE FILIPPO

"Che fine hanno fatto i sogni? nasce dalla scoperta dei Cosplayers, giovani che si travestono come gli eroi dei fumetti, dei cartoni animati e non solo. Mi sono trovata un giorno davanti tantissimi giovani mascherati, ma non era Carnevale… Dopo un primo momento di pregiudizi e stupore, ho indagato. Ho parlato con un professore di Sociologia all'Università che conosceva il fenomeno: la sua assistente era una Cosplayer.  Su un report ISTAT lessi che si evidenzia un grande malessere, soprattutto nei giovani - non ora per la pandemia -molto prima. Paura del futuro, ansia, mancanza di identità e di riferimenti, figure chiave e rappresentative. Sentivo anch'io questo straniamento. Ho pensato al '68, ai suoi sogni e alle sue lotte e mi sono chiesta: ma che fine hanno fatto tutti quei sogni? Dal sogno collettivo siamo passati a piccoli sogni individualisti? Siamo ancora capaci di sognare? Ho intervistato molti giovani, fra cui dei Cosplayers e alcuni dei nostri grandi: la regista Liliana Cavani, l' ''Archi-star" Massimiliano Fuksas, che ha fatto il '68 attivamente, la statistica Linda Laura Sabbadini, un autore come Nino Russo, che portò il Teatro sperimentale di Carmelo Bene a Napoli. Ho chiesto quali erano i loro sogni: ne scaturisce evidente la differenza. C'è poca memoria di quello che sono stati quegli anni e delle grandi battaglie che sono state fatte. Le ragazze non sanno niente o quasi del femminismo, delle battaglie per l'aborto e danno tutto per scontato. Dobbiamo raccontare. Cosa è cambiato da quando un uomo nel 1963 disse: 'Io ho un sogno'? Cosa abbiamo perso? Questa non è un'indagine, non dà risposte, ma, partendo dalla scoperta di uno strano mondo apparentemente superficiale, puerile e bizzarro -  così è apparso ai miei occhi in un primo momento -  scopriamo invece che nasconde pulsioni e sogni che rappresentano e rispecchiano alcune realtà di oggi. Emergono aspetti, differenze e similitudini e uno specchio della realtà, con un andamento giocoso ma non superficiale, perché si connette ai nostri sentimenti, ai desideri, al futuro, alle paure e all'epoca che stiamo vivendo. I giovani non hanno più eroi in cui credere né grandi personaggi da stimare. Dipende da noi, da questa società "liquida"', forse troppo liquida. Diamogli un po' di sostanza! Ci permetterà di continuare a sognare, perché senza sogni non si può vivere".

(Patrizia Fregonese de Filippo)