E' davvero scandaloso l'orribile gesto che ha subito l'installazione che tinge di colori arcobaleno la fermata della metro Colosseo a Roma. Con la firma del colosso Netflix e la collaborazione del comune, si è ottenuto un bel messaggio che onora il mese del Pride Roma e della vicina gay street.
E' diverso tempo che si parla del disegno di legge Zan contro l'omofobia e contro la discriminizzazione di genere.
Purtroppo quello che vuole essere un impegno politico che assicuri maggiore tutela, sta inasprendo l'opposta ideologia. Questo perché c'è una strumentalizzazione da parte di media, organizzazioni e mondo dello spettacolo, che sta facendo passare un messaggio diverso da quello che si vorrebbe ottenere dal progetto.
Non sarebbe una legge che vieta le espressioni sia verbali che del modo di essere e mostrarsi, bensì qualcosa che ne assicuri la libertà. Si, perché mentre la libertà di esprimersi con rispetto, e mostrarsi per quello a cui ci si sente appartenere non fa male a nessuno, non si può altrettanto affermare per chi compie atti di violenza verbali o fisici nei confronti di qualcuno o qualcosa. Questo è il tema. Ci si chiede se le leggi vigenti, in materia di sicurezza, non sarebbero già sufficienti. Magari basterebbe disciplinare meglio i reati per discriminazione.
Si è arrivati ad un vero e proprio scontro ideologico, che culturalmente ci disonora parecchio.
Inutile entrare nel merito delle madri surrogate per la procreazione da parte dei gay , che introduce il tema della schiavitù della donna, come inutile è parlare della Chiesa e dell'opposizione che esprime da anni condannando certe scelte.
Non da meno poi, tutti quei paesi a noi molto vicini, che per loro cultura, mostrano un' ala discriminante più estesa.
Manifestazioni di piazza, schieramenti politici, organizzazioni pro e contro, tuonano da mesi il proprio pensiero. Purtroppo in queste battaglie ci rimette sempre il buonsenso e i risultati portano alla luce disagi sociali che spesso sfociano nella vandalizzazione e nella violenza.
Ci sono genitori che ancora cacciano di casa i propri figli, anche minorenni, per il loro orientamento sessuale. E le campagne di sensibilizzazione svolgono un ruolo fondamentale.
Ma il gioco di chi muove i fili è raffinato e ci butta in un calderone di congetture che ci allontana sempre di più dalla nostra naturale matrice e da quello che dovrebbe essere , il COMUNE SENSO DI CIVILTA'.
Cristiano Rocchi