ANNO XXX N. 71 DEL 19 APRILE 2020
CISL Scuola, i punti di un possibile Protocollo per gestire il ritorno in sicurezza alle attività in presenza.
In un lungo documento le questioni su cui servono indicazioni e regole
Aprire subito il confronto fra Amministrazione e parti sociali, come avvenuto per il Protocollo condiviso del 14 marzo
Se è vero che il passaggio alla fase 2 dell'emergenza va adeguatamente preparato e governato, attraverso la definizione di regole che garantiscano una ripresa delle attività in un quadro di necessarie garanzie e tutele per la collettività, ciò è ancor più vero per un settore come quello dell'istruzione, che direttamente coinvolge dieci milioni di persone fra studenti e personale scolastico, con un enorme impatto in termini di movimento delle persone, trasporti, servizi, contatti sociali.
La ripresa delle attività scolastiche in presenza, da tutti attesa perché ricondurrà la scuola alla sua dimensione più vera e autentica di comunità fondata sul valore della relazione interpersonale diretta, non può essere comunque immaginata, per evidenti ragioni, come un semplice ripristino delle consuete modalità operative: per tempi che è difficile stimare, queste dovranno subire adattamenti di non poco conto, per le precauzioni cui attraverso il rispetto di regole imprescindibili ci si dovrà ovunque attenere.
In questa prospettiva si inquadra il contributo attraverso cui la CISL Scuola, con la collaborazione del Dipartimento Salute e Sicurezza sul Lavoro della CISL, sollecita l'avvio di un confronto che coinvolgendo Amministrazione e parti sociali prepari adeguatamente il ritorno all'attività scolastica in presenza mettendo a fuoco tutte le problematiche su cui è necessario porre l'attenzione e individuare soluzioni operative.
L'obiettivo che la CISL Scuola indica nel suo documento è la definizione condivisa di un sistema articolato di indicazioni e regole, assunte a livelli diversi, necessarie per orientare le scelte e i comportamenti delle singole scuole alla ripresa delle attività: fondamentale la stipula di un Protocollo nazionale, da declinare poi a livello di singola scuola in specifici "Protocolli di sicurezza anti-contagio", in parallelo con quanto disposto dal Protocollo condiviso del 14 marzo fra Governo e parti sociali, assunto come modello di riferimento anche per quanto riguarda le modalità della sua definizione.
"Col nostro documento, che costituisce un primo contributo di analisi e riflessione – afferma Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola - vogliamo sollecitare l'avvio di un confronto che chiediamo si apra il più presto possibile, perché le questioni da affrontare sono tantissime e il tempo a disposizione non è molto, anche nel caso in cui la riapertura delle scuole fosse prevista solo a settembre".
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