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11 aprile 2019

LIEGI, IL M° GIAMPAOLO BISANTI DIRIGE "ANNA BOLENA", UN’OPERA ARTICOLATA, LUNGA, COMPLESSA E MOLTO “INSIDIOSA” PER UN DIRETTORE. L'INTERVISTA di Giovanni Zambito


LIEGI, IL M° GIAMPAOLO BISANTI DIRIGE "ANNA BOLENA", UN'OPERA ARTICOLATA, LUNGA, COMPLESSA E MOLTO "INSIDIOSA" PER UN DIRETTORE. L'INTERVISTA
Di scena all'Opera di Liegi "Anna Bolena", l'opera che portò Gaetano Donizetti alla fama internazionale. Nei panni della protagonista Olga Peretyatko (per l'ultima rappresentazione del 20 aprile sarà Elaine Alvarez), regia di Stefano Mazzonis di Pralafera. A dirigere l'orchestra il M° Giampaolo Bisanti, capace di muoversi in un repertorio molto ampio, che abbraccia tutta la musica operistica e i grandi capolavori di quella sinfonica. Lo abbiamo intervistato.
Quanto è importante per un direttore d'orchestra muoversi attraverso un repertorio variegato? che cosa apporta di più alla persona e al professionista?
Importante credo che sia la scelta di ciò che più si sente vicino alla propria indole ed al proprio temperamento. Non possiamo dirigere o suonare o cantare bene tutto. Un musicista deve conoscere i propri limiti e deve scegliere con sincerità e serietà il repertorio che meglio valorizza i propri pregi.
"Anna Bolena" come si situa nell'arco della sua carriera e delle sue diverse performance? dal punto di vista della direzione musicale in che modo può essere presentata ?
Questa è la mia seconda produzione di Anna Bolena; ho diretto questo titolo la prima volta un paio di anni fa a Lisbona al Teatro Sao Carlos. È un'Opera che amo molto. Un vero e proprio "archetipo" del romanticismo del primo ottocento italiano. È un'opera articolata, lunga, complessa e molto "insidiosa" per un direttore. Non bisogna solo accompagnare la narrazione degli eventi; questo potrebbe far "cadere" la tensione emotiva; bisogna invece cercare le atmosfere, i preziosismi di cui è intrisa questa musica, sottolineare la capacità descrittiva di Donizetti, maestro assoluto nel disegnare, con l'uso delle note musicale, ambienti, corti, personalità, fantasmi, dolori e passioni.
Lei predilige un compositore in particolare, o un'opera o addirittura un'aria?
Solitamente ogni volta che dirigo un'opera sono innamorato di quella in particolare… Quindi adesso risponderei Anna Bolena e la pagina che più amo è il duetto tra il Basso ed il Mezzosoprano del primo atto "Tutta in voi la luce mia.." oltre naturalmente alla celeberrima "Al dolce guidami…".
Com'è avvenuto il suo primo approccio con l'opera? Racconti...
Ascoltando da piccolo la collezione di musicassette operistiche di mio padre… Aveva tutte le storiche edizioni della Scala e dell'Arena di Verona…. Le ascoltavo per ore..
Milano, la sua città, come sta in questo periodo in termini di offerta e ricezione musicale?
Milano è certamente uno dei punti di riferimento italiani e non solo per ciò che riguarda la musica ed in particolare l'Opera Lirica. Certamente è una città feconda ed attenta a cogliere l'evolversi dei tempi e pronta a diventare la vetrina di correnti innovative e di audaci proposte ad un pubblico sempre più internazionale, esigente ed affamato di novità.
Donizetti si emozionò tanto per il grande successo riscosso da Anna Bolena. C'è stata un'occasione Lei in cui è stato particolarmente scosso dall'affetto del pubblico?
Devo dire che ogni volta che salgo su un podio sento una grande responsabilità unita ad una grande gioia per la soddisfazione di poter fare nella vita ciò che amo e per cui ho tanto studiato e fatto sacrifici.
Il momento degli applausi è il culmine di queste emozioni ed ogni sera ha in sé qualcosa di speciale.
I momenti emozionanti sono tanti… devo dire che quelli che ho più nel cuore sono legati agli applausi ricevuti dalle persone che hanno creduto in me e che, in questo o quel particolare contesto, vivevano con me la soddisfazione del risultato anche un po' come merito loro.
Può fare un bilancio come Direttore Stabile della Fondazione Petruzzelli di Bari?
Il bilancio è senza dubbio entusiasmante. Bari è una tra le realtà più interessanti dell'attuale panorama delle Fondazioni Liriche Italiane. Un teatro virtuoso che registra un costante aumento di pubblico, di abbonati; i cittadini baresi si sono riappropriati di uno spazio di cui erano stati privati per tantissimo tempo e dimostrano verso il "loro" Teatro un attaccamento davvero commovente.
È una realtà positiva, in cui l'aspetto organizzativo, manageriale e artistico si fondono con grande armonia. Questo grazie ad uno staff sempre attento alle esigenze di tutti e ad un Sovrintendente che amministra il Teatro con il garbo, l'attenzione e la straordinaria prerogativa di guardare sempre avanti. Giovanni Zambito.
Opera Anna Bolena, Liegi

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