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14 dicembre 2018

SUSSI E BIRIBISSI al Bambino Gesù _ un dono per i piccoli pazienti _ 17 e 19 dicembre

Lunedì 17 e mercoledì 19 dicembre al Bambino Gesù in scena SUSSI E BIRIBISSI,
un classico per bambini che il Teatro di Roma dona ai piccoli pazienti con un doppio appuntamento
alla riscoperta di una pagina di letteratura dimenticata.  Scritto da Collodi Nipote e portato in scena da Giacomo Bisordi, lo spettacolo racconta le peripezie di una coppia di giovani amici, il grasso Sussi e lo smilzo Biribissi, e di un curioso quanto saccente Gatto parlante, che li accompagna nel loro viaggio per raggiungere il centro della Terra passando attraverso le fogne della loro città natia, Firenze.

SUSSI E BIRIBISSI
Storia di un viaggio verso il centro della Terra
dal romanzo di Collodi Nipote
regia Giacomo Bisordi
con Anna Chiara Colombo, Paolo Minnielli, Duilio Pacielloscene Alessandra Solimene - costumi Eleonora Terzi - musiche Giuseppe Vadalà
ideazione e realizzazioni video Igor Renzetti e Lorenzo Bruno - illustrazioni Isaak Friedl e Yi Yang
Produzione Teatro di Roma - Teatro Nazionale



Il Teatro di Roma regala ai piccoli pazienti del Bambino Gesù una giornata di gioioso divertimento portando nelle sedi dell’ospedale pediatrico la magia del teatro con SUSSI E BIRIBISSI. Lunedì 17 dicembre (ore 15) nella ludoteca di Palidoro e mercoledì 19 dicembre (ore 15) presso la ludoteca della sede del Gianicolo prenderà vita la storia del viaggio di due amici che si sono messi in testa di arrivare al centro della Terra, Sussi e Biribissi, e di un gatto tanto curioso quanto saccente, Buricchio. Una pagina di letteratura da riscoprire, scritta nel 1902 da Collodi Nipote e riportata alla luce con questo spettacolo dal regista Giacomo Bisordi e dai suoi tre attori, Anna Chiara ColomboPaolo MinnielliDuilio Paciello, che incanteranno i bambini con le peripezie di questa rocambolesca avventura.
Lo spettacolo è in scena al Teatro Argentina con repliche fino al 30 dicembre.

Sul palcoscenico tre giovani attori, Anna Chiara Colombo, Paolo Minnielli e Duilio Paciello raccontano le peripezie di questa coppia di amici e del loro fantasioso viaggio. Guidati e al tempo stesso derisi da un gatto parlante di nome Buricchio, Sussi e Biribissi si inerpicheranno in un periplo di avventure via via più rocambolesche, omaggiando e parodiando capisaldi della letteratura d’Occidente come l’Odissea, Don Chisciotte, il Barone di Munchausen e - senza sorpresa - Pinocchio.  «Guai a quei bimbi che disobbediscono ai propri genitori» sentenzia il Grillo parlante al burattino Pinocchio. Ed anche in Sussi e Biribissi è un animale parlante, il Gatto Buricchio, a farsi portatore del senso della favola«Se il desiderio di leggere vi stimola, sappiate leggere libri buoni…». “Libri buoni”, sì, perché del resto di libri si muore, nella storia di Collodi Nipote. Leggere Viaggio al centro della Terra, seguirne le fantasie, può essere molto pericoloso, come capiranno rapidamente i due protagonisti della storia. “Qual è il prezzo da pagare per seguire una propria fantasia, una propria illusione? A quali rischi ci espone?”: è la domanda fondamentale che scaturisce dalle pagine di questa lunga favola. Sussi e Biribissi sembrano avere una risposta, chiara: nessun prezzo è tanto alto quando a spingerci all’avventura e alla fantasia sono la scienza e l’amore per il progressoRaggiungere il centro della Terra è, come nel libro di Verne, il simbolo del progresso scientifico e tecnologico. Ma non è un’autentica sete di conoscenza, quella che anima i due bambini. È piuttosto una esibita, ossessiva fama di gloria e notorietà: conferenze in giro per il mondo, onorificenze sotto forma di croci di ferro, le ricompense, i premi, sono ciò che davvero la coppia di amici sogna e ambisce. Un’ambizione che li porterà presto a mentire, a millantare scoperte che non hanno mai compiuto: «e, senza fare troppe peripezie mentali, questo desiderio di fama spicciola dei nostri protagonisti, – commenta il regista Giacomo Bisordi – non è forse crudelmente assimilabile, oggi, al prepotente, insidioso, narcisismo che un bambino che brandisce uno smartphone può iniziare ad incubare fin dai suoi primi anni di scuola? “La gloria è una bella cosa. Per conseguirla, però, non bisogna affidarsi ai sogni, alle peregrinazioni di un cervello balzano”, parola di Gatto Buricchio».



Lo spettacolo è in scena al Teatro Argentina con repliche fino al 30 dicembre.


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