Young & Forever Young, espongono Bassu, Bramante, Ciacciofera, Rapisarda, Scirpa e Zanet
Sei artisti di spessore internazionale, sei amici accomunati dai medesimi valori, tre generazioni a confronto: nasce così, da un'idea di Davide Bramante, una collettiva che riflette sul sottrarsi del pensiero creativo al flusso del tempo. Da Anna Marra Contemporanea dal 5 al 28 luglio.
Sei artisti di spessore internazionale, sei amici accomunati dai medesimi valori, tre generazioni a confronto: nasce così, da un'idea di Davide Bramante, una collettiva che riflette sul sottrarsi del pensiero creativo al flusso del tempo. Da Anna Marra Contemporanea dal 5 al 28 luglio.
Mercoledì 5 luglio alle ore 18,30 nella galleria Anna Marra Contemporanea in Via di S. Angelo in Pescheria, 32 a Roma sarà inaugurata la collettiva "Young & Forever Young". La mostra, nata da un'idea di Davide Bramante, ospiterà le installazioni di Michele Ciacciofera e Paolo Scirpa, le tele di Romina Bassu e Giulio Zanet, e le fotografie di Turi Rapisarda e dello stesso ideatore e curatore.
Si tratta di un percorso di fratellanza, ma soprattutto di un confronto tra linguaggi artistici e generazioni differenti. «In questa mostra», spiega Bramante, «c'è la reale intenzione di unire l'estro e la creatività di artisti che stimo e con cui condivido valori essenziali come l'amicizia». Così l'affetto e l'ammirazione diventano veicoli per riunire nomi di grande spessore tramite il fil rouge dell' "essere giovane" e del rimanere tale attraverso l'immortalità del pensiero creativo. In altre parole: l'arte non ha tempo perché è pura vitalità. L'esposizione rende perfettamente l'idea sincronica e diacronica dell'indagine umana sul tempo e sulle sue distorsioni, illusioni e profonde riflessioni di artisti, che in una comunanza di intenti, risultano giovani e per sempre giovani.
Ecco un breve portfolio degli autori in mostra, genaration by generation. Romina Bassu, romana, classe 1982, ricerca nell'estetica immaginifica delle prime pubblicità degli anni Cinquanta i volti inanimati dell'apparenza, talvolta utilizzando un tono sarcastico per deridere la massificazione e le forsennate cure estetiche dell'universo femminile. Giulio Zanet, di poco più giovane e milanese d'adozione, adotta un percorso sintetico, geometrico ma pur sempre dinamico, attraverso la magnifica complessità dei pattern utilizzati e dei giochi di colore.
A un passo generazionale si accostano Davide Bramante e Michele Ciacciofera. Il primo, fotografo internazionale e cosmopolita, di origine siracusana, traccia nelle sue opere fotografiche visioni simultanee di spazio e tempo per cogliere il frangente in cui la memoria avviene e si proietta nel futuro. L'altro, artista poliedrico e di chiara fama, che vive a Parigi ma abbraccia origini sarde e siciliane, abbina fossili e materiali naturali alle incisioni nelle ceramiche di segni rupestri tipici delle civiltà neolitiche.
All'ultima tappa generazionale appartengono: Turi Rapisarda, catanese d'origine e torinese d'adozione, fotografo anarchico e sperimentatore di ritratti che espongono stati mentali di individui colti nella loro massima espressione liberatoria, al di là di ogni regola e giudizio dello spettatore; Paolo Scirpa, artista siciliano dal curriculum intenso ed esperenziale, negli anni Ottanta definito dal critico d'arte Pierre Restany «calligrafo della luce elettrica», recupera il linguaggio delle sue prime denunce consumistiche proponendo geniali percorsi prospettici di spazi-luce, che lo rendono più che mai attuale nell'epoca della simulazione visiva e della ricerca dei rapporti della luce con l'infinito.