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26 febbraio 2016

UNHCR E UNICEF LANCIANO CENTRI ‘‘BLUE DOT’’ PER GARANTIRE MAGGIORE PROTEZIONE PER MINORI E FAMIGLIE IN TRANSITO IN EUROPA

Come parte di un impegno congiunto per garantire maggiore protezione per il numero crescente di minori e di persone con bisogni specifici che arrivano in Europa, l’Agenzia per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) e l’UNICEF stanno creando centri specializzati nel sostegno di bambini e famiglie lungo le rotte di migrazione più frequentemente attraversate in Europa.
I venti Centri di Sostegno per Bambini e Famiglie, che saranno conosciuti come centri ‘’Blue Dot,’’ forniranno, in un unico luogo, spazi sicuri per i minori e le loro famiglie, servizi di base, attività ricreative, protezione e consulenza. Questi centri si pongono l’obiettivo di supportare famiglie vulnerabili in transito, e i numerosi minori non accompagnati o separati, a rischio di malattia, traumi, violenza, tratta e sfruttamento. 
Mentre la situazione è in continua evoluzione, i primi centri sono già operativi o lo saranno presto in Grecia, nell’ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, in Serbia, in Croazia e in Slovenia. Tutti e 20 i centri saranno operativi nei prossimi tre mesi.
I centri “Blue Dot” arrivano in un momento in cui due terzi delle persone in transito in Europa sono donne e bambini: a febbraio, donne e bambini rappresentano quasi il 60% degli arrivi via mare rispetto al 27% di settembre 2015. I centri “Blue Dot” avranno anche lo scopo di identificare e proteggere i bambini e gli adolescenti che viaggiano da soli e ricongiungerli con le loro famiglie laddove possibile, e laddove questo rappresenti il superiore interesse del minore.

“Siamo preoccupati per il benessere dei bambini e delle bambine non accompagnati in transito e senza protezione in Europa, molti dei quali hanno dovuto passare da soli attraverso guerre e avversità durante il viaggio,“ ha detto Volker Türk, Assistente Alto Commissario per la Protezione dell’UNHCR. “I centri avranno un ruolo chiave nell’identificare i minori e nel fornire loro la protezione di cui hanno bisogno in un ambiente estraneo, dove potrebbero essere a rischio,” ha aggiunto.

“Le vite dei bambini in transito sono state sconvolte, hanno dovuto affrontare situazioni di caos ed angoscia ad ogni passo del loro cammino. I centri rappresenteranno un punto di riferimento sicuro e stabile nelle loro vite di incertezze, un posto dove ricevere l’aiuto e il supporto di cui ogni bambino ha diritto. I centri contribuiranno a rafforzare i sistemi nazionali di protezione dei minori,” ha detto Marie-Pierre Poirier, Coordinatore Speciale dell’UNICEF per la crisi dei rifugiati e dei migranti in Europa.

Tuttavia identificare i bambini che hanno bisogno è una sfida impegnativa. In alcuni paesi, infatti, i giovani in viaggio dichiarano di essere adulti per evitare di essere trattenuti o che il loro viaggio sia rallentato, ma si espongono così al rischio di sfruttamento. Lo scorso anno, oltre 90.000 minori non accompagnati o separati sono stati registrati e hanno presentato richiesta di asilo o sono stati affidati in Europa, principalmente in Germania e in Svezia.

I Centri di Sostegno per Bambini e Famiglie saranno chiaramente identificabili e forniranno un pacchetto base di servizi standardizzato, offerto da diverse organizzazioni tra cui le Società Nazionali della Croce Rossa e ONG partner. Questi centri comunque non si sostituiscono alla responsabilità e all’obbligo degli Stati di fare tutto ciò che è nelle loro facoltà per sostenere e proteggere i minori non accompagnati o separati e prevenire eventuali violenze sessuali e di genere.
I centri saranno ubicati in luoghi strategici - punti di entrata/uscita lungo i confini, in prossimità di luoghi di registrazione o di centri urbani strategici – ma funzioneranno anche attraverso unità mobili/outreach.
 I servizi includono:
• Ripristinare i legami familiari – servizi forniti dal network della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa;
• Ricongiungimento familiare;
• Spazi a misura di bambino e spazi dedicati a madri e neonati;
• Stanza private per colloqui di orientamento e consulenza;
• Primo sostegno psicosociale;
• Consulenza legale;
• Spazi sicuri dove dormire per donne e bambini;
• Assistenti sociali per le attività esterne di prossimità/outreach;
• Desk informativo con connessione Wi-Fi.