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5 novembre 2015

OSSERVATORIO AGRI&FOOD DI CREMONAFIERE

Il BonTà, le eccellenze enogastronomiche italiane si danno appuntamento a CremonaFiere

Dopo il successo della Fiera Internazionale del Bovino da Latte (28-31 ottobre 2015) CremonaFiere si prepara ad ospitare nei suoi padiglioni la 12ma edizione de il BonTà, 13-16 novembre 2015. La rassegna, che di fatto rappresenta un viaggio lungo l’Italia delle eccellenze enogastronomiche con oltre 2000 prodotti da scoprire, proposti da 163 espositori provenienti da tutte le regioni d’Italia e da 57 provincie, rappresenta un momento unico di selezione nel corso del quale si daranno appuntamento buyer e operatori della distribuzione provenienti anche dall’estero. Uno degli obiettivi della manifestazione sarà quello di contribuire alla diffusione della cultura alimentare, senza la quale è difficile per il consumatore comprendere ciò che sta dietro le grandi produzioni tipiche italiane, al fine di riconoscere il valore che meritano. Una delle novità di quest’anno al BonTà riguarderà alcuni focus specifici su temi importanti legati all’alimentazione e alla salute. Ad essi si aggiunge un ricco programma di eventi collaterali come concorsi, seminari, presentazioni, workshop e show cooking. Ben 22 gli appuntamenti dedicati sia agli operatori professionali della ristorazione che al pubblico dei buongustai, oltre alle 10 ore ininterrotte di degustazioni guidate presso gli stand. Il BonTà non propone solo la migliore selezione di prodotti tipici provenienti da tutta Italia, ma anche un’ampia area espositiva dedicata alle attrezzature professionali, un’ulteriore arma a disposizione degli chef per valorizzare le nostri grandi produzioni enogastronomiche e uno spazio in cui scoprire cucine professionali, robot, forni, coltelleria e accessori per allestire nel modo più moderno e funzionale il ristorante e la sua cucina.

Cala il sipario su Expo 2015 e 1,5 milioni di persone hanno firmato la Carta di Milano
“Un milione e mezzo di firme per la Carta di Milano sono la testimonianza della partecipazione attiva e consapevole delle persone a Expo”. E’ così che il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, ha annunciato il traguardo raggiunto dal documento firmato all’HangarBicocca di Milano il 6 febbraio scorso. “La Carta ha assolto al suo compito: riempire di significato e responsabilità la piattaforma espositiva, provocare animate discussioni, impegnare cittadini, associazioni, imprese e istituzioni a riflettere sulla sfida della sicurezza alimentare più di quanto non abbia mai fatto un’esposizione in tutta la sua lunga storia. La connessione profonda che si è realizzata tra Expo, i nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile approvati dalle Nazioni Unite a fine settembre e la prossima conferenza sul clima di Parigi descrive la forza impressa dal nostro Paese per collocare pienamente l’Esposizione nell’agenda internazionale. L’obiettivo Farne zero entro il 2030 ha dato anima all’Esposizione e i grandi paradossi del nostro tempo, a partire da spreco, obesità e malnutrizione, hanno costretto tutti a misurarsi con impegni e responsabilità nuove per affermare una vera democrazia del cibo. Il nostro lavoro va avanti – si legge in una nota del Ministero - Il 6 febbraio 2016 tornerà Expo delle idee a un anno dal primo straordinario appuntamento dell’HangarBicocca a Milano che fu l’avvio della scrittura della Carta. Expo ha rappresentato il tempo della semina, ora siamo pronti a coltivare le sue idee e a raccogliere frutti importanti”. Online è anche “20 idee per il Post Expo”, ebook che racchiude proposte, idee e conclusioni dei lavori dell’ultimo appuntamento di Expo delle Idee che si è svolto il 10 ottobre scorso nel sito espositivo. Priorità operative, di approfondimento e ricerca che raccolgono tutte le eredità di Expo Milano 2015: dai contributi concreti all’Obiettivo Farne zero al 2030 a Milano come Hub della conoscenza. Un libro che racchiude il percorso della Carta di Milano e che traccia le linee di azione che si svilupperanno dopo la chiusura di Expo. 

Carne rossa e trasformati cancerogeni?
Interviene Paolo De Castro
“Di fronte all’allarme lanciato dall’Oms sulla pericolosità cancerogena legata al consumo di carne e prodotti trasformati, torna centrale il tema dell’educazione alimentare. Serve maggiore consapevolezza dell’importanza di un’alimentazione corretta e bilanciata che, insieme a una idonea attività fisica, può sensibilmente migliorare le nostre condizioni di vita”. Così Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, commentando in una nota i dati diffusi dall’International agency for reserarch on cancer (Iarc) dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), secondo i quali ci sarebbe una correlazione fra il consumo di carne lavorata e alcuni tipi di tumore. “E’ rischioso criminalizzare il consumo di carne in sé – ha dichiarato De Castro – perché è evidente che devono essere messe sotto esame frequenza e quantità dello stesso consumo. Una condanna senza distinzioni non permette una corretta informazione del consumatore e rischia di amplificare la logica perversa ed estremamente parziale di sistemi di etichettatura degli alimenti non corretti come, ad esempio, quello a semafori inglese. A Bruxelles stiamo lavorando per varare entro l’anno il nuovo Regolamento sull’Educazione alimentare – ha concluso De Castro – un’opportunità storica per contribuire concretamente al miglioramento delle abitudini alimentari dei cittadini europei. In quest’ottica sarà fondamentale promuovere e rilanciare la dieta mediterranea, della quale da sempre sosteniamo l’altissimo valore qualitativo e per la quale nel 2007, insieme al ministro spagnolo Spinosa, abbiamo avviato il percorso per il suo riconoscimento come patrimonio immateriale dell’Unesco arrivato poi nel 2010”. 

Flash dall’agroalimentare nazionale e internazionale

L’eredità di Expo all’Italia e al mondo
“Al mondo Expo lascia un messaggio forte affidato alla Carta di Milano, che indica un percorso di crescita, di consapevolezza del ruolo che riveste l’agricoltura per nutrire il pianeta, ma anche per una sua evoluzione attenta all’ambiente e alla sostenibilità”. Lo ha affermato il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, riguardo l’eredità che l’Esposizione Universale trasferisce al Paese e al mondo. “Adesso – ha proseguito Guidi – è il momento di mettere a frutto la rete di conoscenze e relazioni avviate dal sistema Paese con e grazie all’Expo: un patrimonio cui istituzioni e privati devono poter attingere, una grande piattaforma che serva ad internazionalizzare, innovare, aggregare in Italia e all’estero”.

Nell’ultima campagna sforate le quote latte assegnate, multa della Ue all’Italia per oltre 30 milioni di euro
Le nuove multe per il superamento da parte dell’Italia del proprio livello quantitativo di produzione assegnato dall’Unione europea nel 2014/2015 chiudono un’epoca durata 30 anni. Lo afferma Coldiretti in riferimento al pagamento di 30,535 milioni di euro di multa all’Unione europea per il superamento del quantitativo di produzione delle quote latte per il periodo 2014/2015 confermato dalla Commissione europea, secondo cui l’eccedenza del nostro Paese, che avrà tempo fino al 30 novembre per pagare la multa, ammonta a 109.721 tonnellate.

CIA critica sui limiti alle emissioni fissati da Bruxelles
In merito all’approvazione da parte del Parlamento europeo della proposta della Commissione per fissare limiti nazionali più elevati per le emissioni dei principali agenti inquinanti dell’atmosfera, Agrinsieme sottolinea che il settore agricolo, pur non rientrando tra le principali fonti di inquinamento, ha ridotto negli ultimi 15 anni le emissioni di composti azotati in atmosfera di oltre il 15%. Pur ritenendo che tutti i settori coinvolti debbano fare la loro parte nella riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera, Agrinsieme rileva che il testo appena approvato dal parlamento Ue contiene ancora delle criticità. In particolare, preoccupano gli obiettivi sui livelli di ammoniaca, tra l’altro ottenuti utilizzando modelli poco realistici e con una distribuzione degli obiettivi discutibile tra i vari Paesi.
Secondo l’Usda nel 2016 i consumi di carne suina nel mondo aumenteranno

Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha pubblicato un rapporto sulle previsioni del mercato suinicolo mondiale. Le stime indicano una produzione mondiale 2016 sostanzialmente stabile. Negli ultimi 5 anni la produzione di carne suina nel mondo è cresciuta del 7,6%, crescita accompagnata da un aumento dei consumi in particolare negli Usa, in Brasile, in Messico e nei Paesi asiatici. Sempre per il 2016 si prevedono ulteriori incrementi degli acquisti domestici in quasi tutti i principali Paesi consumatori ad eccezione della Ue, per la quale si prevede una lieve contrazione. Per quanto riguarda le esportazioni dal 2011 al 2015 la Ue ha aumentato l’export verso i Paesi terzi del 9,3%, mentre gli Usa e il Brasile hanno registrato una contrazione tra il 3 e il 4%. Per il 2016 sia gli Stati Uniti che il Brasile dovrebbero recuperare quote di mercato, con incrementi rispettivamente del 4,5% e del 2,7%, mentre le esportazioni comunitarie potrebbero incassare una lieve flessione.

Trattrici, crollano le vendite in Europa
Nei primi 8 mesi dell’anno le vendite di trattrici nei principali Paesi europei segnano un calo del 7,6%. A fine agosto, secondo le stime dell’Associazione europea dei costruttori Cema che include nelle statistiche anche la Turchia, il numero di macchine immatricolate si è fermato a quota 109mila, rispetto alle 117mila dello stesso periodo 2014. Tutti i Paesi censiti registrano cali significativi: Francia -4,4% in ragione di 19mila macchine immatricolate nel periodo considerato; Germania -8,7%; Regno Unito -16%. Meno pesante rispetto alla media degli altri Paesi il passivo dell’Italia, che secondo i dati relativi ai primi 9 mesi elaborati da FederUnacoma sulla base delle immatricolazioni registrate dal ministero dei Trasporti, segna una flessione del 3% che tuttavia si somma ai cali registrati sistematicamente nel Paese a partire dal 2009 e che hanno portato il numero delle trattrici immatricolati ai minimi storici: 18.178 nel 2014.

In Danimarca meno zinco nei mangimi per suini
Gli allevatori di suini danesi diminuiranno ulteriormente l’impiego dello zinco contenuto nei mangimi per suini. Già ora, in Danimarca, l’utilizzo di questo minerale nell’alimentazione destinata ai maiali è al di sotto del massimo consentito: l’obiettivo è quello che anche gli altri Paesi dell’Unione europea seguano l’esempio danese. Nel 2003 i massimi livelli consentiti di zinco nella dieta di suini sono diminuiti da 250mg/kg a 150mg/kg, pari a una riduzione del 40%. Attualmente, in Danimarca, i produttori utilizzano zinco per l’85% del massimo consentito. Lo studio in corso determinerà se le dosi di questo minerale possono essere ridotte da un massimo di 150mg/kg di mangime a 70mg/kg senza che il benessere e la produttività dei suini sia influenzata negativamente. 

I foraggicoltori italiani sbarcano in Cina
Una nutrita delegazione dei principali imprenditori associati all’Aife (Associazione italiana foraggi essiccati) ha partecipato al Primo Congresso Mondiale che si è tenuto il 25 e il 26 ottobre a Bengbu, in Cina. “Il forte interesse italiano – spiega il presidente Aife, GianLuca Bagnara – deriva dal percorso di accreditamento avviato dalle imprese italiane per poter esportare sul mercato cinese: la procedura è stata avviata a inizio 2015 e sembra ora in fase avanzata”. La Cina rappresenta il 20% della popolazione mondiale con una continua crescita del reddito e delle attese alimentari, ma con appena l’8% della superficie agricola mondiale. La produzione agricola cresce in media dell’1,5% annuo, ma è frenata dalla limitata disponibilità di terreni a fronte di una domanda alimentare in crescita del 2,5% annuo. Di conseguenza le importazioni cinesi sono previste in aumento. Attualmente si contano 15 milioni di bovine da latte alimentate con una razione di erba medica inferiore a 3 kg/die pari a meno del 50% della media europea e una domanda di foraggi di 1,5 milioni di tonnellate soddisfatta solo per il 45% dalla produzione cinese, mentre il resto è importato. 

Sul sito Gse disponibile il report sull’attività tecnico-amministrativa
Dallo scorso 30 ottobre, nella sezione Conto Termico del sito del Gse è disponibile il report sullo stato dell’attività di istruttoria tecnico-amministrativa eseguita dal Gestore dei Servizi energetici sulla richieste di Accesso Diretto agli incentivi del Conto Termico. Dal 1 aprile al 30 ottobre 2015 il Gse ha completato 4.049 istruttorie, il 99% delle quali ha ricevuto un esito di valutazione entro i 60 giorni previsti dalle Regole Applicative. Il Contatore “Conto Termico” è lo strumento operativo che consente di visualizzare i dati relativi agli incentivi riconosciuti ai sensi del D.M. 28/12/12 agli interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.