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1 ottobre 2015

L’uva & i fichi di Medjugorje

L'uva & i fichi di Medjugorje
 
Continuano le testimonianze da tutto il mondo di persone che sostengono che a Medjugorje hanno incontrato Dio. È il caso di Arthur (Artie) P. Boyle guarito in modo davvero sorprendente da metastasi ai polmoni, come ha raccontato in «Sei mesi di vita. Ma la Madonna è intervenuta a Medjugorje», un volume in uscita per Ares, coinvolgente e davvero straordinario, anche per le prefazioni dell'attore Jim Caviezel (il «Gesù» di Mel Gibson) e dell'on. Raymond (Ray) Flynn, già ambasciatore USA presso la Santa Sede. Ivan Dragičević, uno dei sei veggenti di Medjugorje, dopo aver letto la storia di Artie ne è rimasto impressionato.
 
 
L'attore Jim Caviezel, Arthur P. Boyle oggi & l'ambasciatore Raymond Flynn
 
Nell'imminenza del pronunciamento della Chiesa sulle apparizioni di Erzegovina, testimonianze forti e limpide come questa si offrono come contributo secondo il metodo di discernimento offerto da Gesù nei Vangeli: «Li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti cattivi. Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni».
 
 
 
IL LIBRO
 
Arthur P. Boyle
con Eileen McAvoy Boilen
 
«Sei mesi di vita»
Ma la Madonna è intervenuta a Medjugorje
 
 
(Edizioni Ares – pp. 208 – con inserto a colori – € 13,90)
 
 
 
«Senza Medjugorje, non avrei mai recitato la parte di Gesù in The Passion di Mel Gibson. Dopo essere stato in questo luogo remoto, per la prima volta nella mia vita ho preso coscienza che Gesù mi guardava, che era preoccupato per me e che mi amava. [...] Quando ho letto Sei mesi di vita sono stato colpito di nuovo da questa verità».
 
Dall'invito alla lettura di Jim Caviezel
attore protagonista di The Passion
 
 
«Artie offre in questo meraviglioso libro la storia impressionante
della sua guarigione fisica e della sua conversione.
Se avete mai avuto curiosità o dubbi sulla forza della fede,
la testimonianza di Artie vi lascerà senza fiato.
Essa dimostra che a Dio veramente nulla è impossibile».
 
Dall'invito alla lettura di Ray Flynn
già ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede
 
 
 
L'autore con Ivan Dragičević a Medjugorje dopo la guarigione
 
«Una storia indimenticabile di guarigione miracolosa e trasformazione spirituale».
 
Ivan Dragičević
uno dei sei veggenti di Medjugorje
 
 
 
La famiglia di Arthur P. Boyle, autore di «Sei mesi di vita»
 
Una moglie piena di fede, Judy, amata fin da giovanissimo; tredici figli, di cui uno, Joseph, morto ancora nella culla e un secondo, Artie Jr., affetto da autismo. Un cognato (Kevin) e un amico (Rob) premurosi e pronti a dare la vita per te. È questo il contesto umano di Arthur Boyle quando a 45 anni scopre di avere i giorni contati – «Sei mesi al massimo», è la diagnosi – per una metastasi al polmone recidiva di un cancro al rene, da cui era già sorprendentemente scampato 8 mesi prima…. Trovandosi sul baratro, l'Autore, forte del sostegno di Judy decide di affidarsi totalmente a Dio. Contro il parere dei medici –«Il paziente potrebbe non riuscire a sostenere il viaggio» –, ma con i suoi due amici sempre al fianco, Artie attraversa l'Oceano per recarsi a Medjugorje dove – per puro caso o per provvidenza giudicherà il lettore – è venuto a sapere che appare la Madonna. E qui accade veramente di tutto… a incominciare dal cuore del protagonista fino al suo polmone malato. Il lieto fine: Artie dice di essere stato un cristiano molto tiepido: a 15 anni dalla sua guarigione inspiegabile ha dedicato questo libro alla Madonna e porta in giro per il mondo questa sua testimonianza: «È Gesù il Signore della vita».
ll «caso di Boyle» negli USA è stato analizzato e ha tenuto a lungo banco su tutti i principali media nazionali, ma, a distanza di quindici anni, per i medici la sua guarigione resta un mistero.
 
 
Da destra: Artie con il cognato Kevin, la veggente Vicka e l'amico Rob all'epoca della guarigione
 
 
IL PARERE DEI MEDICI SUL «CASO BOYLE»
 
 
«Le probabilità di una sopravvivenza di 15 anni in questo stadio del tumore
e con questa velocità di sviluppo sono "zero"».
 
Laboratory for Quantitative Medicine, James Michaelson Ph.D.
Massachusetts General Hospital
 
 
«I pazienti ai quali è stato diagnosticato un carcinoma a cellule renali dello stadio quattro
hanno una aspettativa media di vita di 10 mesi».
 
Oxford Journals, Annals of Oncology
Volume 15, issue 4; American Urological Association)
 
 
«Data la gravità e il progredire della malattia di Arthur Boyle,
un carcinoma a cellule renali metastatico,
per la medicina è difficile spiegare come sia possibile che egli oggi sia vivo:
le probabilità di una remissione spontanea del carcinoma sono, infatti, fra l'1% e il 2%.
Così ogni volta che lo incontro, mi sento sicuro che Dio esiste.
Questa vicenda prova che c'è sempre una speranza».
 
dr. Francis McGovern
MD, urologo, Massachusetts General Hospital
 
 
ALTRI CONTRIBUTI SUL LIBRO:
 
 
 
Bobby Orr, leggenda dell'hokey
 
«Una chiacchierata fatta per caso su una pista di hockey su ghiaccio
conduce Artie e i suoi amici a un'esperienza che cambia le loro vite.
Conosco la famiglia Boyle da tanti anni, e sono certo che
la storia di Artie si rivelerà illuminante per chiunque legga questo libro».
 
Bobby Orr
campione di hockey su ghiaccio, celebrato nella Hall of Fame della NHL-National Hockey League
 
 
«Artie Boyle ci racconta come la fede, la famiglia e gli amici lo hanno aiutato a ottenere un miracolo.
Un libro che ispira, un libro indimenticabile. Assolutamente da leggere!».
 
Bill Brett
ex direttore della fotografia del The Boston Globe
 
 
Mary Lou Quinlan
 
«Sei mesi di vita segue tre uomini normali in un viaggio disperato intrapreso per salvare la vita a uno di loro.
Ricca di scoperte notevoli, questa è una storia indimenticabile di amicizia, di speranza e di fede incrollabile.
Siate pronti a credere ai miracoli».
 
Mary Lou Quinlan
attrice, autrice di The God box, best-seller per il New York Times (www.marylouq.com)
 
 
«In un'epoca in cui l'umanità fa sempre più assegnamento sulla tecnologia
per soddisfare le proprie esigenze, Artie Boyle non può fare altro che ricorrere alla fede.
Affetto da un tumore terminale e non potendo sperare niente dalla medicina,
questo padre di tredici figli è partito in viaggio per un paese lontano alla ricerca di un miracolo.
Contro ogni previsione, è tornato a casa guarito. Il viaggio miracoloso di Artie vi scalderà il cuore…».
 
Jack Sacco
scrittore (Where the birds never sing, Above the treetops…)
 
«Uomini che si trovavano più a loro agio in un campo da golf, in una pista di hockey su ghiaccio
o in un consiglio di amministrazione partono verso un posto che li attira per motivi spirituali,
e tornano a casa completamente cambiati. Una testimonianza avvincente».
 
Glen Sather
presidente e amministratore delegato dei New York Rangers
 
 
«Il racconto illuminante del signor Boyle – la cronaca di una guarigione fisica e di una trasformazione spirituale –
è uno dei molti esempi dei ricchi frutti spirituali, psicologici e fisici di Medjugorje.
Ci assicura che Maria ci ama incondizionatamente e che desidera intercedere per i suoi figli».
 
Padre Johann Roten, SM
direttore della ricerca, dell'arte e dei progetti speciali
dell'International Marian Research Institute / Marian Library di Dayton, Ohio
 
 
 
Artie Boyle con il figlio Brian, campione di hockey
 
«La guarigione di mio padre è stata una fonte di conversione per me e per i miei undici fratelli.
Ci ha cambiato tutti per sempre. Siamo immensamente grati a Gesù e a Maria per gli ultimi quindici anni
con mio padre e per le cose che siamo stati in grado di condividere come famiglia.
Spero che i lettori traggano incoraggiamento da questa storia di fede, di amore familiare e di amicizia».
 
Brian Boyle
figlio di Artie, giocatore di hockey su ghiaccio dei New York Rangers e dei Tampa Bay Ligtning
 
 
 
AUTORI
 
Arthur P. Boyle ha viaggiato per il mondo parlando a migliaia di persone in Nord America, in Sud America e in Europa dopo la sua guarigione miracolosa dal cancro avvenuta nel 2000 a Medjugorje. La sua testimonianza è ora accuratamente tradotta in questo libro. Imprenditore in proprio, attualmente lavora per l'Arcidiocesi di Boston come responsabile dello sviluppo. Lui e sua moglie Judy hanno tredici figli. Arthur vive a Hingham, Massachusetts.
 
Eileen McAvoy Boylen è una scrittrice freelance e ghost writer, collaboratrice de The Boston Globe. Vive con il marito George a Hull, in Massachusetts.