Salone delle
Scienze
29 novembre 2014 -
21 marzo 2015
La
S.V. è invitata all’inaugurazione
Sala
Conferenze del Museo Pigorini, 28 novembre 2014, ore 16,30
Attraversa il Tirreno l’importante
mostra “L’isola delle torri. Giovanni Lilliu e la Sardegna nuragica”
tenutasi a Cagliari, Cittadella dei Musei, Torre di San Pancrazio,
marzo-settembre 2014, curata dalla Soprintendenza per i beni archeologici
per le province di Cagliari e Oristano, unitamente alla Soprintendenza
per i beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro.
L’esposizione approda a Roma nel
Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, dal 28 novembre
2014 al 21 marzo 2015, grazie al fondamentale contributo della Fondazione
Banco di Sardegna, del Comune di Cagliar e alla collaborazione delle
Camere di commercio della Sardegna. La mostra si tiene sotto
l’egida della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici
della Sardegna e della Direzione Generale per le Antichità
del MiBACT
La Soprintendenza al Museo
Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” incrementerà il
percorso offerto a Cagliari con la presentazione dei materiali sardi della
propria collezione, fra cui alcuni significativi reperti legati al
periodo nuragico.
Per l'edizione romana della mostra
sarà presente un'istallazione multimediale che condurrà i visitatori
alla scoperta del complesso statuario protostorico di Mont'e Prama i
cui scavi tutt'ora in corso stanno restituendo ancora materiali di
eccezionale importanza. L'istallazione virtuale è stata curata dal CRS4, il
centro di ricerca interdisciplinare che ha ideato il nuovo software per
l'acquisizione in 3D delle statue recuperate negli anni '70.
La mostra sarà accompagnata da
eventi fra cui una giornata di studi dedicata al centenario della nascita
di Giovanni Lilliu, che ricorrerà il 13 marzo 2015; archeologo e
intellettuale sardo, con la sua instancabile attività di studioso e
divulgatore ha portato all’attenzione della Sardegna e del mondo la “civiltà
nuragica”. Inoltre saranno presentati reperti frutto di recenti sequestri.
L’esposizione si svolge attraverso
tre fili conduttori - il metallo, l’acqua e la pietra - proponendo al
pubblico oltre 1000 reperti inediti o poco conosciuti utili a
comprendere gli aspetti fondamentali della civiltà nuragica: l’architettura,
il mondo del sacro e quello funerario, le tecnologie costruttive (in
particolare quelle idrauliche), la società, l’economia, il territorio, la
metallotecnica, l’arte.
Emerge l’immagine di una Sardegna
nuragica dinamica, aperta verso l’esterno, dal quale recepisce e rielabora,
in un linguaggio originale, prestiti culturali e tecnologici innestandoli nel
solco di una tradizione solida e ricca. I manufatti ritrovati in Sardegna e quelli di
fattura nuragica arrivati nelle ricche tombe di esponenti delle aristocrazie
italiche, sono gli indicatori di scambi commerciali e culturali, che
percorrono il Mediterraneo sulla scia di antiche rotte mai abbandonate.
Grazie
alla collaborazione con le Soprintendenze per i beni archeologici della
Toscana, della Calabria e di Salerno, del Museo Castel Ursino di Catania, gli
oggetti di fattura sarda saranno esposti con gli altri provenienti dai
maggiori scavi tenutisi in tutta l’isola negli ultimi trent’anni.
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