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7 novembre 2014

Best Recycling, un marchio per 'Zero rifiuti’ nell'alta moda

A Ecomondo il sistema per le grandi firme proposto dall’azienda italiana Waste Recycling.

Dall’abbigliamento agli accessori, si certifica il riuso di tutti gli scarti della lavorazione.

L’obiettivo è condurre al 100% di recupero tutta la filiera



Sarà presentato a ECOMONDO (Rimini Fiera, 5-8 novembre 2014) Best Recycling, il marchio registrato nell’Unione Europea che certifica la pratica delle aziende italiane dell’alta moda dotate di un sistema di recupero degli scarti di lavorazione al 100%. A proporre “Best Recycling” è Waste Recycling SpA (www.w-r.it), azienda leader in Italia nello smaltimento e trattamento dei rifiuti industriali che, in virtù delle autorizzazioni e degli impianti in suo possesso, è oggi l’unica azienda in Italia in grado di trattare autonomamente tutti gli scarti di lavorazione prodotti dall’Alta moda e ottenerne materiali idonei al recupero. 

Del marchio possono avvalersene le attività produttive che operano in vari ambiti merceologici: dalla pelle alla pellicceria, dal tessuto all’abbigliamento, dal calzaturiero sino agli accessori.
“Le firme più note dell’alta moda a livello mondiale – spiega il Presidente di Waste Recycling, Maurizio Giani – hanno aderito ad un disciplinare che le conduce al risultato di azzerare il rifiuto, quindi di ricondurre al riuso tutti gli scarti di lavorazione”.

I ritagli di pelle sono avviati per produrre ammendanti e fertilizzanti. I materiali ferrosi, dopo accurata selezione, finiscono in fonderia per il recupero. La plastica, lavata e bonificata, viene ridotta in scaglie affinché sia pronta per nuove lavorazioni. Gli scarti di legno sono utili nella produzione di pannelli in truciolare. Ed infine gli scarti indifferenziabili non pericolosi, come poliaccoppiati o altro, sono destinati al recupero energetico.

Chiedendo la concessione del marchio, l’impresa produttrice comunica e certifica di aver avviato al riciclo tutti gli scarti di lavorazione generati durante il suo processo produttivo: l’alta qualità dei prodotti si conferma anche ricerca dell’eccellenza per un impatto ambientale a zero rifiuti. “Il passo successivo del progetto – conclude Giani – è l’estensione a tutte le aziende della filiera, affinché diventi anche un requisito distintivo e di accredito delle pmi che forniscono i grandi marchi”.

Il rilascio della certificazione è sottoposto a verifica periodica da parte di Certiquality, organismo di parte terza indipendente.