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5 agosto 2025

CALCIO FEMMINILE: DAI CAMPIONATI EUROPEI UNA NETTA SENSAZIONE DI CRESCITA TECNICA E TATTICA

 




CALCIO FEMMINILE: DAI CAMPIONATI EUROPEI
UNA NETTA SENSAZIONE DI CRESCITA TECNICA E TATTICA

di Maria Pia Cantarini

Il cuore e la passione della nostre azzurre, l’amore e orgoglio per quello che hanno dimostrato sul campo, meritano un applauso scrosciante solamente per loro 

La nazionale di calcio femminile, impegnata ai recenti campionati europei tenutisi in Svizzera, è stata eliminata  in semifinale dopo una prestazione orgogliosa e tenace, che avrebbe meritato un esito ben diverso. Ai quarti, le azzurre avevano battuto la Norvegia per 1-0, con un gol di Cristiana Girelli, la capitana della squadra, che proprio al 90* minuto è riuscita a portare l'Italia alla semifinale. Lei confessa: "Sentivo che era il momento dell'impresa e una donna non sbaglia mai". Tuttavia, anche con questo sostanziale terzo posto, il cammino percorso nel torneo continentale rappresenta un'impresa: quella di una giovane squadra piena di speranze e desiderosa di portare a casa la vittoria. 

Nella semifinale con l’Inghilterra, la compagine poi laureatasi campione d’Europa, la formazione italiana era passata in vantaggio al 33' minuto del primo tempo, grazie a un goal di Barbara Bonansea, che con il suo sinistro vincente mandava la palla in rete. Si avvicinava la possibilità, per le azzurre, di raggiungere la loro prima finale in una competizione internazionale. La capitana, Cristiana Girelli, al 64° si è vista costretta a lasciare il campo in lacrime, per un infortunio alla gamba. Naturalmente, la sua uscita di campo ha influito non poco sugli equilibri in campo, sia tecnicamente, sia emotivamente. E infatti, al sesto minuto di recupero (96°) del secondo tempo regolamentare, Michelle Agyemang segnava il pareggio tra le due squadre: si è andati, quindi, ai tempi supplementari. Le inglesi hanno aumentato la loro pressione, schiacciando nella loro area di rigore le ragazze di Soncin. La Agyemang, ancora una volta, sfiorava la rete colpendo una traversa. E nel finale, l'episodio che ha chiuso le sorti della partita: al 15° minuto del secondo tempo supplementare, il direttore di gara, la croata Ivana Martincinc, ha assegnato un tiro dal dischetto alle inglesi per un contatto in area avvenuto fra la Severini e la Mead. Un rigore che non ha convinto il nostro Ct, Andrea Soncin, sebbene abbia superato anche il vaglio del Var. L'attaccante inglese Chloe Kelly ha perciò segnato il penalty decisivo al 119° minuto, con un tiro respinto, sulle prime, da Laura Giuliani, ma poi ribadito in rete dalla stessa Kelly, assegnando così la vittoria alle inglesi. Dunque, il sogno della prima finale era svanito.

L'Inghilterra ha vinto per 2-1 ai tempi supplementari grazie a un geneorso rigore. Una beffa tremenda per le ragazze di Soncin, che hanno lottato oltremodo fino alla fine della partita. E proprio negli ultimi istanti dei supplementari, è stata loro soffiata loro la possibilità di accedere a quella finale in cui avevano tanto creduto. Il loro allenatore, Andrea Soncin, ha definito la sconfitta "dolorosa", per il modo in cui è maturata e per la prestazione delle sue ragazze. Lo sconforto è stato notevole: il Ct della nazionale azzurra è apparso, allo stadio di Ginevra, scuro in volto e visibilmente arrabbiato per quel rigore assegnato alle inglesi al 118' minuto dall'arbitro Ivana Martincinc. A tal proposito, Soncini, in conferenza stampa post partita, si posto una domanda: "A noi lo avrebbe dato"? A un passo dalla finale europea si è infranto il sogno delle nostre azzurre per un contatto involontario fra la Severini e la Mead, innanzi al nostro portiere, Laura Giuliani. La calciatrice inglese è caduta a terra e la direttrice di gara, Ivana Martincinc, le ha assegnato un rigore discutibile. Afferma la nostra centrocampista, Sofia Cantore: “Perdere all'ultimo fa malissimo: ci credevamo tanto. Sono contenta di aver regalato emozioni, ma dobbiamo continuare il percorso, perché abbiamo dimostrato forza, bravura e cuore. La voglia di fare bene è tanta, come quella di continuare questo percorso ed essere un esempio”. La Cantore ha poi sottolineato come la squadra fosse cresciuta, durante il torneo. Elena Linari, nostro roccioso difensore, ha ammesso che "la stanchezza ha pesato nel finale di partita", ma ha anche sottolineato la forza di un gruppo di ragazze che hanno saputo unirsi, partita dopo partita. E’ stata una serata amara per le nostre ragazze, dalla quale abbiamo tratto, tuttavia, la netta sensazione di una crescita tecnica e tattica evidente. 

Le nostre ragazze si sono dimostrate coraggiose, sempre con la speranza nel cuore di riuscire a donare una vittoria all'Italia. Hanno speso tanto e ci hanno messo l'anima. Il sogno è svanito, ma il percorso di crescita prosegue, perché tra due anni ci sono i mondiali. Secondo la nostra capitana, Cristiana Girelli: "Questa nazionale deve tornare a vincere, ad alzare quel trofeo che le manca da troppo tempo". Parole coraggiose, belle, emozionanti. Dichiarazioni d’amore e di orgoglio per l'Italia, per quello che queste ragazze hanno fatto e dimostrato sul campo: un applauso finale, forte e scrosciante, è tutto per loro. Le azzurre hanno al loro seguito un pubblico vasto e un tifoso speciale: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che le ha seguite, passo dopo passo, fino alla dolorosa semifinale. "Il vostro è stato un percorso magnifico", ha detto il nostro presidente, esaltando le ragazze. La squadra è stata infatti invitata al Quirinale per onorare le azzurre. E il presidente Mattarella lo ha fatto con un discorso profondo e toccante, con un richiamo all'articolo 3 della Costituzione: quello che parla di “uguaglianza e pari opportunità. E’ sempre stato difficile il cammino delle donne, sin dalla preistoria”, ha aggiunto il presidente, “c’è ancora tanto da fare, ma lo sport serve a migliorare la condizione delle relazioni sociali: le consolida e le rafforza. E voi lo avete fatto, dando un contributo importante per rendere il Paese più consapevole". L'attaccante Cristiana Girelli ha poi risposto con un discorso altrettanto toccante, emozionandosi ed interrompendosi con qualche lacrima: "Signor presidente, tornare al Quirinale oggi, per noi, è un onore immenso. Sei anni fa, dopo i quarti ai Mondiali, siamo state qui con la sorpresa nel cuore, ma oggi ci torniamo con la consapevolezza di valere e di poter pensare in grande". Parole impegnative, che dimostrano la voglia e l'impegno delle nostre azzurre nel continuare a inseguire il loro sogno nel cassetto. Nessun rimpianto dunque, ma solo ringraziamenti per questa squadra esemplare, che ci ha regalato una semifinale tanto importante, quanto esaltante. Grazie, ragazze!