Teatro Torlonia
23 e 24 luglio 2022
Luglio a Torlonia per gioVANI spettatori e per tutti:
ultimo appuntamento della rassegna di spettacoli per le nuove generazioni
nel verde di villa torlonia con
Un cuore a pedali
liberamente ispirato al libro Appunti di Geofantastica di Gianluca Caporaso e Sergio Olivotti - Editore Lavieri
di e con Ippolito Chiarello
regia, scene e luci di Michelangelo Campanale
costume e oggetti di scena Lilian Costumi
foto di Diego Camola
Compagnia La Luna nel Letto in collaborazione con Nasca Teatri di Terra
Info e orari: ore 18.00 _ durata 50'
Biglietti: da € 5
dai 6 anni
Sabato 23 e domenica 24 luglio (ore 18) ultimo appuntamento d'estate nel verde di Villa Torlonia con la rassegna che il Teatro di Roma dedica alle nuove generazioni attraverso la curatela di Fabrizio Pallara Un'occasione speciale che ha trasformato il Teatro Torlonia, per quattro fine settimana nel mese di luglio, in uno scenario fantastico all'insegna del divertimento e della magia della scena con spettacoli all'aperto che hanno accompagnato l'estate di piccoli e giovani spettatori (dai 3 anni) con le loro famiglie.
La rassegna di proposte teatrali si conclude con una vera e propria apparizione magica che mette in moto l'immaginario dei bambini, UN CUORE A PEDALI, liberamente ispirato al libro Appunti di Geofantastica di Gianluca Caporaso e Sergio Olivotti. Lo spettacolo di e con Ippolito Chiarello, per la regia di Michelangelo Campanale, porta sulla scena un eccentrico esploratore, un viaggiatore straordinario, sempre in cammino, in bicicletta e con tutti i suoi bagagli/casa addosso.
Un viaggiatore capace di carpire le storie più intime e segrete delle città che attraversa e di ricostruire, con esse, una geografia fantastica quanto illuminante. Un creatore di mondi. Un appassionato di città. Sono racconti appuntati nel suo quaderno, libro, diario, perché è importante non dimenticare. Non basta ascoltare, bisogna memorizzare, non basta sentire, bisogna scolpire nella testa e nel cuore. Storie di città vere (in quanto immaginate) ma, come avverte l'esploratore, in esse non tutto sembrerà vero e non tutto sembrerà falso. Bisogna imparare a viaggiare tutti i giorni, da quando apriamo gli occhi, anche senza partire, anche solo per restare.
Arriva in bici e allestisce il suo spazio (autoportante), per raccontare i suoi viaggi, e raccogliere informazioni su quella città, o luogo della terra. Un vero e proprio allenamento, anche fisico, al viaggio, alla fantasia, allo sguardo, all'invenzione, alla meraviglia, guidati da Mister Nasca, nobile di nascita ed esploratore di professione, mangiatore di parole, scrutatore di strade, agitatore di gente felice. Mister Nasca, in ogni sua tappa, con valutazioni "fantastiche" e misurazioni strampalate e guardando negli occhi il pubblico che incontra, afferma di scegliere, ogni volta, la città più adatta da raccontare, per ottenere il massimo del risultato. Ma in verità racconta sempre la stessa, la sua preferita: la città dei sogni, perché è la storia di un gruppo di bambini, esploratori come lui, che viaggiano perché una città vorrebbero fondarla.
Dopo aver fatto la sua sosta-racconto ed essersi assicurato di aver istruito le persone al viaggio, ricompone tutte le sue mercanzie e riparte in bici, scomparendo e allontanandosi ritornando sulla strada. Una vera e propria apparizione magica che cerca di mettere in moto l'immaginario dei bambini.